Operazione Zipper

Operazione Zipper
parte della seconda guerra mondiale
Il contrammiraglio Jisaku Uozumi firma il documento di resa a bordo della HMS Nelson il 2 settembre 1945. Subito dopo ha perso i sensi ed è stato ricoverato in ospedale. Si noti la decorazione Distinguished Service Cross sull'uniforme di Uozumi, che aveva guadagnato come alleato della Gran Bretagna nella prima guerra mondiale. Bayly & Harper, page 49
Data28 agosto – 2 settembre 1945
LuogoPenang, Malesia britannica
EsitoVittoria degli Alleati incontrastata
Liberazione della Malesia
Istituzione di Amministrazione Forze armate britanniche
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
42.651 soldai di fanteria[3]
2 portaerei di scorta
1 corazzata
1 incrociatore leggero
3 cacciatorpediniere
3 navi per la truppa[4]
26.000 soldati di fanteria[5]
Perdite
nessuna26.000 catturati
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Durante la seconda guerra mondiale, l'operazione Zipper è stato un piano britannico per conquistare Porto Swettenham o Porto Dickson in Malaysia come fase preliminare per la riconquista di Singapore, prevista con la successiva operazione Mailfist. Tuttavia, a causa della fine della guerra nel Pacifico, non è mai stata eseguita completamente. Alcuni degli sbarchi proposti a Penang sono andati avanti come previsto per sondare le intenzioni giapponesi, non incontrando alcuna resistenza.[6]

I fatti[modifica | modifica wikitesto]

Un monumento che ricorda l'operazione Zipper

L'inganno previsto per questo attacco è stato chiamato come operazione Slippery, dove una piccola squadra del Special Operations Executive, guidata da Tun Ibrahim Ismail, è atterrata nell'ottobre del 1944 ed è riuscita a convincere i giapponesi che gli sbarchi venivano effettuati presso l'istmo di Kra, ovvero 1.050 chilometri a nord.[7]

L'operazione Tiderace è stato invece messa in atto a seguito della resa del Giappone. La flotta alleata partì da Rangoon il 27 agosto 1945, come parte della forza a capo del Viceammiraglio Harold Walker. La squadra operativa diretta a Penang fu denominata Task Force 11,[8] e consisteva nella corazzata HMS Nelson, nella portaerei di scorta HMS Attacker[9] e HMS Hunter,[10] nell'incrociatore leggero HMS Ceylon, nel cacciatorpediniere HMS Paladin e HMS Petard e due Landing Ship Infantry.[8] Arrivarono a Penang il 28 agosto. La HMS Nelson era l'ammiraglia della flotta sulla quale vennero firmati il 2 settembre i documenti della resa.

Con la resa giapponese, le truppe della 25ª divisione indiana andarono a schierarsi nella Malesia britannica, mentre la flotta di Walker continuo' la navigazione fino a Singapore per unirsi con il convoglio principale.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Operation Zipper: The Invasion of Malaya, August 1945 (archiviato dall'url originale il 28 novembre 2010).
  2. ^ (EN) Sir Harold Thomas Coulthard Walker, RN
  3. ^ (EN) 46 Indian Beach Group, Morib
  4. ^ (EN) HMS NELSON - Nelson-class 16in gun Battleship
  5. ^ (EN) The real Japanese surrender (PDF), in The Sunday Times, 4 settembre 2005. URL consultato il 9 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2008).
  6. ^ (EN) Forgotten wars: Freedom and Revolution in Southeast Asia.
  7. ^ (EN) Obituary:Tun Ibrahim Ismail, Daily Telegraph, 26 gennaio 2011. URL consultato il 30 gennaio 2011.
  8. ^ a b (EN) JAPANESE SIGN THE SURRENDER OF PENANG ABOARD HMS NELSON (3/9/1945), Colonial Film, 3 settembre 1945. URL consultato il 12 giugno 2011.
  9. ^ (EN) H.M.S. Attacker, royalnavyresearcharchive.org.uk.
  10. ^ (EN) H.M.S. Hunter, royalnavyresearcharchive.org.uk.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Bose, Romen, The End of the War: Singapore's Liberation and the aftermath of the Second World Wa, Marshall Cavendish, Singapore, 2005
  • (EN) Christopher Bayly & Tim Harper, orgotten Wars: Freedom And Revolution in Southeast Asia, Penguin Group, United Kingdom, 2006, ISBN 978-0-674-02153-2, ISBN 0-674-02153-3

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