Opere di Luciano di Samosata

Luciano di Samosata, Opera, Amsterdam, Jacobus Wetstein, 1743.

Elenco delle 80 opere di Luciano di Samosata,[1] contenute in un totale di 182 manoscritti.[2]

Elenco delle opere[modifica | modifica wikitesto]

Titolo greco Titolo latino Titolo italiano Breve descrizione[3]
Φάλαρις Α Phalaris I Falaride I (spurio) Difesa paradossale del tiranno Falaride sotto forma di declamazione.
Φάλαρις Β Phalaris II Falaride II (spurio) Seguito del precedente.
Ἱππίας ἢ Βαλανεῖον Hippias Ippia (spurio) Descrizione di una terma romana.
Διόνυσος Bacchus Dioniso (della vecchiaia) Diceria sul dio Dioniso e sul suo viaggio in India.
Ἡρακλῆς Hercules Ercole (della vecchiaia) Diceria sul dio celtico Ogmios.
Περὶ τοῦ Ἠλέκτρου ἢ τῶ Κύκνων Electrum Dell'ambra o dei cigni (della vecchiaia) Descrive la visita di Luciano sul fiume Eridano, e il suo disappunto per non aver trovato né cigni né ambra (come nel mito di Fetonte). È presente un chiaro dileggio della credulità popolare.
Μυίας Ἐγκώμιον Muscæ Encomium Elogio della mosca Un paradossale e satirico encomio della mosca.
Νιγρίνου Φιλοσοφία Nigrinus Nigrino (spurio) Diatriba contro Roma, fatta pronunciare al filosofo neoplatonico Nigrino.
Δημώνακτος Βίος Demonax La vita di Demonatte Una biografia del filosofo cinico Demonatte.
Περὶ τοῦ Οἴκου De domo Della casa (spurio) Descrizione di una sala affrescata.
Πατρίδος Ἐγκώμιον Patriæ Encomium Elogio della patria (spurio) Discorso convenzionale in elogio del patriottismo.
Μακρόβιοι Macrobii I longevi (spurio, composto nel 212/3[4]) Catalogo di re, oratori e filosofi vissuti oltre ottant'anni.
Ἀληθῶν Διηγημάτων Α Veræ historiæ I Storia vera I Tra le opere più celebri di Luciano. È una parodia del romanzo greco.
Ἀληθῶν Διηγημάτων Β Veræ historiæ II Storia vera II Seconda parte.
Περὶ τοῦ μὴ ῥᾳδίως πιστεύειν Διαβολῇ Calumniae non temere credendum Del non credere facilmente alla calunnia Uno scritto polemico contro il credere stoltamente o troppo facilmente alle calunnie altrui. La descrizione fatta in quest'opera da Luciano di un dipinto di Apelle ha influenzato molti artisti successivi, incluso Botticelli[5].
*Δίκη Συμφώνων (o Δίκη Φωνηέντων) Lis Consonantium Il giudizio delle consonanti La consonante sigma, ingannata dalla consonante tau, che ruba parole da lei, sottopone il caso al giudizio delle sette vocali.
Συμπόσιον ἢ Λαπίθαι Symposium Il simposio o i lapiti Parodia del Simposio di Platone[senza fonte] o, secondo Luigi Settembrini,[6] di Ateneo di Naucrati. Il banchetto filosofico termina in una violenta rissa.
Ψευδοσοφιστής ἢ Σολοικιστής (per alcuni di dubbia autenticità) Soloecista Solecista (spurio) Discussione sugli errori grammaticali.
Κατάπλους ἢ Τύραννος Cataplus Il tiranno (incerto) Un gruppo di morti, fra cui il tiranno Megapente, è trasportato nell'Ade sulla barca di Caronte, ma solo il calzolaio Micillo accetta il suo destino con rassegnazione.
Ζεὺς ἐλεγχόμενος Juppiter confutatus Zeus confutato Dialogo sulle contraddizioni fra l'irresitibile necessità del Fato e il libero agire dell'onnipotenza divina.
Ζεὺς Τραγῳδός Juppiter Tragœdus Zeus tragedo Parodia della tragedia greca con una furibonda discussione, terminata in rissa, fra uno stoico e un epicureo sulla natura degli dèi.
Ὄνειρος ἢ Ἀλεκτρυών Gallus Il gallo (incerto) Il povero calzolaio Micillo cerca di uccidere un gallo che lo ha svegliato da un sogno in cui credeva di essere ricco. Il gallo gli spiega di essere una reincarnazione di Pitagora. Dona a Micillo il potere dell'invisibilità così da potergli mostrare la vita privata dei ricchi e dimostrare al calzolaio che è meglio la sua povertà.
Προμηθεύς Prometheus Prometeo o il Caucaso Prometeo confuta dinnanzi a Mercurio e Vulcano le accuse di Giove.
Ἰκαρομένιππος ἢ Ὑπερνέφελος Icaromenippus Icaromenippo Imitando Icaro, Menippo costruisce un paio di ali e vola fino alla dimora degli dèi dove apprende che Zeus ha deciso di distruggere tutti i filosofi poiché li ritiene inutili.
Τίμων Timon Timone o il misantropo Un dialogo su Timone di Atene. Influenzerà l'omonima opera di William Shakespeare.
Χάρων ἢ Ἐπισκοποῦντες Charon sive Contemplantes Caronte o i contemplatori (spurio) Caronte e Mercurio osservano il mondo e le sue vanità.
Βίων Πρᾶσις Vitarum auctio Vendita di vite all'incanto Satira in cui Zeus mette in vendita all'asta in un mercato di schiavi diversi filosofi famosi.
Ἀναβιοῦντες ἢ Ἁλιεύς Revivescentes sive Piscator Il pescatore o i redivivi In qualche modo un seguito del precedente, poiché vi si fanno molti rimandi. Satira in cui i grandi filosofi del passato "rivivono" e processano Luciano credendo che con le sue opere satiriche faccia loro un cattivo servizio; l'autore li persuaderà del contrario, ed essi finiranno per punire in vece sua i "falsi filosofi", quelli contro i quali si scagliano in realtà le satire e le invettive lucianee.
Δὶς κατηγορούμενος Bis accusatus sive Tribunalia La doppia accusa Luciano difende il suo stile letterario contro i critici.
Περὶ Θυσιῶν De Sacrificiis Sui sacrifici (incerto) Polemica sui sacrifici da un punto di vista cinico.
Πρὸς τὸν ἀπαίδευτον καὶ πολλὰ βιβλία ὠνούμενον Adversus Indoctum Contro un ignorante che comprava molti libri (spurio) Diatriba contro un bibliofilo siriano.
Περὶ τοῦ Ἐνυπνίου ἤτοι Βίος Λουκιανοῦ Somnium sive Vita Luciani Il sogno o la vita di Luciano (della giovinezza) Luciano racconta come una visione lo condusse ad abbandonare l'attività di scultore, cui l'avevano destinato i genitori, per consacrarsi alla letteratura.
Περὶ Παρασίτου ὅτι Τέχνη ἡ Παρασιτική De Parasito Il parassita o la parassitica è un'arte (incerto) Luciano prova sarcasticamente che la parassitica è la più alta fra le arti.
Φιλοψευδεῖς ἢ Ἀπιστῶν Philopseudes sive Incredulus Gli amanti della menzogna Critica nei confronti della superstizione dell'epoca. Fra i racconti appare il poi famoso L'apprendista stregone.
Θεῶν Κρίσις Dearum Iudicium Il giudizio delle dèe Famoso dialogo sul giudizio di Paride, incluso fra i Dialoghi degli dei.
Περὶ τῶν ἐν Μισθῷ συνόντων De Mercede conductis Sui servitori nelle grandi case (Sui precettori salariati) Una satira pungente sulla vita condotta dai greci colti che si mettono al servizio di ricchi romani.
Ἀνάχαρσις ἢ Περὶ Γυμνασίων Anacharsis Anacarsi o la Ginnastica Un dialogo tra Solone e Anacarsi sull'atletica.
Μένιππος ἢ Νεκυομαντεία Necyomantia Menippo o la negromanzia Il filosofo cinico Menippo visita l'Ade chiedendo a Tiresia quale sia la vera filosofia.
Λούκιος ἢ Ὄνος Asinus Lucio o l'asino (spurio) Breve racconto su un uomo trasformato in asino. La medesima storia è elaborata estensivamente nell'Asino d'oro di Apuleio e nelle Metamorfosi di Lucio di Patre[7]).
Περὶ Πένθους De Luctu Sui Funerali (incerto) Una diatriba sul lutto dal punto di vista cinico.
Ῥητόρων Διδάσκαλος Rhetorum Præceptor Il maestro di retorica Una satira sull'oratoria contemporanea a Luciano.
Ἀλέξανδρος ἢ Ψευδόμαντις Alexander Alessandro o il falso profeta Dedicato all'amico e filosofo anti-cristiano Celso. Un veemente attacco contro Alessandro di Abonutico, un truffatore fingentesi profeta.
Εἰκόνες Imagines Immagini (spurio) Un elogio di Pantea, amante dell'imperatore Lucio Vero. I critici hanno dubitato sulla sincerità di Luciano.[8]
Περὶ τῆς Συρίης Θεοῦ De Syria Dea La dèa della Siria (spurio) Una descrizione dettagliata delle varie pratiche rituali e liturgiche legate al culto della dea siriaca Atargatis, redatta, rispetto alla maggior parte delle sue opere, in dialetto ionico.
Περὶ Ὀρχήσεως De Saltatione La danza (incerto) Una difesa della pantomima.
Λεξιφάνης Lexiphanes Lessifane Satira sulla pretenziosità linguistica.
Εὐνοῦχος Eunuchus L'eunuco Una satira esilarante sui filosofi che insegnano a pagamento.
Περὶ τῆς Ἀστρολογίας De Astrologia L'astrologia (spurio) Saggio sull'astrologia in dialetto ionico.
Ἔρωτες Amores Gli amori (spurio, forse del IV secolo ed ispirato ad Achille Tazio[9]) Paragone dell'amore eterosessuale e di quello omosessuale. Contiene la descrizione della famosa opera di Prassitele.
Ὑπὲρ τῶν Εἰκόνων Pro Imaginibus Difesa delle "Immagini"' (spurio) Difesa del suo omonimo saggio.
Ψευδολογιστής ἢ Περὶ τῆς Ἀποφράδος Pseudologista Il falso critico (spurio) Luciano attacca Timarco, che lo ha accusato di scrivere in cattivo attico.
Θεῶν Ἐκκλησία Deorum Concilium Il concilio degli dèi Un dialogo in cui Momo dichiara che troppi stranieri e mortali sono stati ammessi allo stesso rango degli dèi greci, inclusi Dioniso, Api ed Anubi.
Τυραννοκτόνος Tyrannicida Il tirannicida (spurio) Classica declamazione nello stile della Seconda sofistica.
Ἀποκηρυττόμενος Abdicatus Diseredato (spurio, forse di Libanio) Altra declamazione fittizia, questa volta su un diseredato.
Περὶ τῆς Περεγρίνου Τελευτῆς De Morte Peregrini La morte di Peregrino Una testimonianza polemica sulla morte del filosofo cinico Peregrino Proteo, che si suicidò platealmente gettandosi in una pira durante i Giochi Olimpici del 165
Δραπέται Fugitivi I fuggitivi Un attacco contro i cinici contemporanei di Luciano, che forse lo attaccarono dopo la composizione de La morte di Peregrino.
Τόξαρις ἢ Φιλία Toxaris sive Amicitia Toxaris o L'Amicizia (incerto) Un dialogo tra lo scita Toxaris ed il greco Mnesippo sull'amicizia, ispirato al culto scitico di Oreste e Pilade.
Δημοσθένους Ἐγκώμιον Demosthenis Encomium Demostene (spurio) Elogio di Demostene.
Πῶς δεῖ Ἱστορίαν συγγράφειν Quomodo Historia conscribenda sit Come si deve scrivere la Storia Breve trattato in cui Luciano critica gli storici contemporanei.
Περὶ τῶν Διψάδων Dipsades Le Dipsadi (incerto o della giovinezza) Una descrizione della "dipsade" o "serpente della sete".
Τὰ πρὸς Κρόνον κτλ. Saturnalia Saturnalia Un dialogo tra Crono e alcuni rappresentanti dei poveri e dei ricchi ambientato durante i Saturnalia.
Ἡρόδοτος ἢ Ἀετίων Herodotus Erodoto (incerto o della giovinezza) Un resoconto di come sia lo storico Erodoto sia il pittore Etione abbiano pubblicato le loro opere ai Giochi Olimpici. Contiene una descrizione del dipinto di Etione raffigurante le nozze di Alessandro Magno e Rossane.
Ζεύξις ἢ Ἀντίοχος Zeuxis Zeusi o Antioco (incerto o della giovinezza) Aneddoti riguardo al pittore Zeusi e ad Antioco I il Salvatore, re dei Seleucidi. Contiene la descrizione di un quadro di Zeusi raffigurante un centauro.
Ὑπὲρ τοῦ ἐν τῇ Προσαγορεύσει Πταίσματος Pro Lapsu inter salutandum Un lapsus durante un saluto Luciano analizza un lapsus che gli era incorso salutando un suo protettore.
Ἀπολογία Apologia Apologia Difesa del suo scritto Sui servitori nelle grandi case.
Ἁρμονίδης Harmonides Armonide (incerto o della giovinezza) Un aneddoto sul flautista Armonide.
Διάλογος πρὸς Ἡσίοδον Hesiodus Conversazione con Esiodo Licinio (pseudonimo di Luciano) satirizza i proclami profetici del poeta Esiodo. Dubbio secondo lo scoliaste.[10]
Σκύθης ἢ Πρόξενος Scytha Lo scita (incerto o della giovinezza) La storia dello scita Toxaris e della sua visita ad Atene.
Ποδάγρα Tragedopodagra La gotta Tragedia parodica sulla gotta.
Ἑρμότιμος ἢ Περὶ Αἱρέσεων Hermotimus Ermotimo Il più lungo scritto di Luciano. Dialogo filosofico, modellato su quelli di Platone, fra un vecchio stoico, Ermotimo e Licinio (pseudonimo di Luciano).
Πρὸς τὸν εἰπόντα Προμηθεὺς εἶ ἐν λόγοις Prometheus es in Verbis A chi gli diceva: «Tu sei un Prometeo nella parola» Difesa di Luciano del proprio stile letterario.
Ἀλκυὼν ἢ Περὶ Μεταμορφώσεων Halcyon Alcione o delle metamorfosi (spurio, forse di Leone di Bisanzio oppure del III-II secolo a. C.[11]) Dialogo su Alcione.
Πλοῖον ἢ Εὐχαί Navigium La nave o I desideri (Incerto) La vista di un'immensa nave granaria egizia scatena una discussione tra alcuni amici riguardo a ciò che maggiormente desiderano. Adimanto vorrebbe che la nave fosse piena d'oro e poter vivere una vita di lussi; Samippo vorrebbe essere un re conquistatore del mondo; Timolao vorrebbe poteri magici, inclusa l'invisibilità. Dopo averli sentiti, Licinio (Luciano), dice di essere contento del privilegio di poter ridere degli altri, specialmente quando pretendono di essere filosofi.
Ὠκύπους Ocypus Ocypus (spurio, probabilmente l'autore è Acacio, amico di Libanio[12]) Una parodia della tragedia greca.
Πρὸς Ἀριστείδην περὶ τῶν Ὀρχηστῶν De saltatoribus Dei danzatori Di Libanio e finito nel codice per errore.[13]
Κυνικός Cynicus Il cinico (spurio) Un dialogo fra Licinio (pseudonimo di Luciano) e un filosofo cinico.
Νεκρικοὶ Διάλογοι Dialogi Mortuorum Dialoghi dei morti Trenta brevi dialoghi ambientati nell'aldilà. Tra le più famose opere di Luciano, ampiamente imitati in seguito (es. Fénelon).
Ἐνάλιοι Διάλογοι Dialogi Marini Dialoghi marini Quindici brevi dialoghi sulle divinità marine.
Θεῶν Διάλογοι Dialogi Deorum Dialoghi degli dei Venticinque brevi dialoghi che satirizzano la concezione greca delle divinità ereditata da Omero.
Ἑταιρικοὶ Διάλογοι Dialogi Meretricii Dialoghi delle cortigiane Quindici brevi dialoghi, a tratti licenziosi, fra varie etère. Lo stile è influenzato dalla Commedia Nuova e da compositori di mimiambi come Eronda.
Opere spurie
Ἐπιστολαί Epistulae Lettere Collezione di lettere ascritte a Luciano.
Φιλόπατρις ἢ Διδασκόμενος Philopatris Filopatride (spurio) Imitazione bizantina (sec. X d.C., periodo di Niceforo Foca) infiltratasi nel corpus in codici recenti.[14]
Χαρίδημος ἢ Περὶ Κάλλους Charidemus Caridemo (spurio) Discussione di estetica.
Νέρων Nero Nerone (spurio) Su Nerone. (opera di Filostrato di Lemno o del figlio Flavio Filostrato).[15]
Ἐπιγράμματα Epigrammata Epigrammi Attribuibili a Lucillio.[15]
Τιμαρίων ἢ Περὶ τῶν κατ' αὐτὸν Παθημάτων Timarion Timarione Imitazione bizantina (X o XI secolo d.C.), a causa del riferimento a Giovanni Italo, conservata nel codice Vaticanus 87 (XIV sec. d.C).[16]
Opere perdute
Σώστρατος Sostratus Sostrato Menzionato da Luciano nel Demonatte.

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Lucianus, ex recensione Caroli Iacobitz, accedunt scholia auctiora et emendatiora, index et rerum et verborum, vol. 1, vol. 2, vol. 3, vol. 4, Lipsiae sumptum fecit C. F. Koehler, 1836-41.
  • Luciani samosatensis opera ex recensione Guilielmi Dindorfii, graece et latine cum indicibus, editio altera emendatior, Parisiis editoribus Firmin-Didot et sociis, Instituti francici typographis, 1884.
  • Luciani Opera, (a cura di Matthew Donald Macleod), Oxford University Press, 1972-1987, 4 voll. (nuova editio princeps).
  • Dialoghi, (a cura di Vincenzo Longo), UTET, Torino, 1976-1993, 3 voll. (testo greco con traduzione italiana a fronte).
  • Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini, 3 voll., Firenze, Felice Le Monnier, 1861-62.
    • Tutti gli scritti, traduzione di Luigi Settembrini, introduzione, note ed apparati di Diego Fusaro, Bompiani, Milano, 2007.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ L'ordine delle varie opere riflette quello presente nel manoscritto Vaticanus 90 (Γ) del X secolo e completato nel XV da Isidoro Ruteno. Cfr. Luciano, Dialoghi di Dei e di cortigiane, BUR Rizzoli, 1990 (2012), ISBN 9788817165631, pp. 60-4.
  2. ^ M. Wittek, Liste de manuscrits de Lucien, in Scriptorium, n. 6, 1952, pp. 309-323.
  3. ^ Il parere fra parentesi relativo all'autenticità è tratto da Luigi Settembrini, op. cit., vol. I, pp. 76-166.
  4. ^ Dialoghi di Dei e di cortigiane, op. cit., p. 60.
  5. ^ Leon Battista Alberti, Della architettura della pittura e della statua, libro III, Bologna, 1782, p. 316. URL consultato l'8/11/2018.
  6. ^ op. cit., vol. I, p. 133.
  7. ^ vd. Fozio, Biblioteca, cod. 129. Photii bibliotheca ex recensione Immanuelis Bekkeri, vol. 2, Berolini typis, 1825, p. 96.
  8. ^ Sidwell, pp. 242-243.
  9. ^ Dialoghi di Dei e di cortigiane, op. cit., p. 51, n. 37.
  10. ^ Dialoghi di Dei e di cortigiane, op. cit., p. 51, n. 35.
  11. ^ Dialoghi di Dei e di cortigiane, op. cit., p. 60, n. 57.
  12. ^ Dialoghi di dei e di cortigiane, op. cit., p. 59, n. 55.
  13. ^ Dialoghi di Dei e di cortigiane, op. cit., p. 37, n. 1.
  14. ^ Dialoghi di Dei e di cortigiane, op. cit., p. 60, n. 59.
  15. ^ a b Dialoghi di Dei e di cortigiane, op. cit., p. 59.
  16. ^ Dialoghi di Dei e di cortigiane, op. cit., p. 69.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]