Organo portativo

Voce principale: Organo a canne.
Organo portativo
Riproduzione moderna di un organo portativo del XV secolo
Informazioni generali
OrigineEuropa occidentale
InvenzioneXIII-XV secolo
Classificazione421.221.11
(canne labiali)

Aerofoni a tastiera
FamigliaOrgani
Uso
Musica medievale
Genealogia
 AntecedentiDiscendenti 
Hydraulis

L''organo portativo (chiamato anche semplicemente portativo o organetto) è un organo a canne di piccole dimensioni, anche se strutturalmente analogo agli strumenti più grandi.

Ebbe la sua massima diffusione nei secoli XIII-XV in Europa, dove veniva impiegato nella musica polifonica per accompagnare, raddoppiare o sostituire parti vocali.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Come dice il nome, si tratta di uno strumento trasportabile che può essere suonato senza bisogno di un appoggio stabile, a differenza dell'organo positivo[1]: l'iconografia suggerisce che fosse in genere appoggiato al ginocchio sinistro.

Il somiere porta un numero variabile di canne (in genere circa due ottave) disposte su più file; talvolta ha una o due canne più grandi che vengono usate come bordone. Le fonti iconografiche più antiche mostrano spesso tasti con la forma di bottoni; talora non erano presenti tutte le note della scala cromatica. Lo strumento ha in genere una sola canna per nota, quindi sono assenti i registri. Le canne possono essere di stagno, piombo o lega metallica, di legno o anche di cartone.

Diversamente dagli organi più grandi, nei quali la pressione dell'aria è mantenuta costante da un peso (in genere un blocco di pietra) posto sulla tavola del mantice, e chi aziona il mantice ha solo il compito di sollevarlo quando esso sta per svuotarsi, nell'organo portativo il mantice non ha un peso sulla tavola: lo stesso mantice è in genere posto verticalmente, ed è il suonatore che determina con la mano sinistra la pressione dell'aria. Ciò permette piccole variazioni di intensità sonora a fini espressivi (compatibilmente con gli effetti della variazione di pressione sull'intonazione delle canne), come si potrebbero ottenere in uno strumento a fiato.

Diversi compositori furono raffigurati mentre suonavano questo tipo di strumento: ad esempio Francesco Landini (che alcune fonti dell'epoca considerano l'iniziatore della pratica di accompagnare la voce con l'organo) e Guillaume Dufay. Lo strumento è frequentemente rappresentato in sculture e dipinti italiani e fiamminghi dei secoli XIV e XV, quando sono raffigurati gruppi di angeli musicanti. Anche le raffigurazioni allegoriche della Musica (come arte liberale), e quelle di Santa Cecilia come patrona dei musicisti, presentano spesso un organo portativo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ In alcune raffigurazioni dell'epoca, in cui la prospettiva e i rapporti di scala non sono accurati, è difficile dire se lo strumento rappresentato è un portativo o un positivo: alcuni organi positivi avevano infatti l'aspetto di grossi portativi, e probabilmente uno stesso organo poteva essere suonato appoggiato alle ginocchia o posato su un tavolo.

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