Palazzo Tosio

Palazzo Tosio
un'immagine d'insieme della facciata del palazzo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Lombardia
LocalitàBrescia
IndirizzoVia Tosio
Coordinate45°32′11.89″N 10°13′29.79″E / 45.536637°N 10.224943°E45.536637; 10.224943
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXVI secolo
RicostruzioneXIX secolo
Usoabitazione privata, poi museo
Realizzazione
Architetto

Palazzo Tosio è un edificio storico bresciano appartenuto alla famiglia Tosio e situato a Brescia, nell'omonima via.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo fu riedificato in almeno tre momenti nel corso della prima metà dell'Ottocento utilizzando la precedente struttura cinquecentesca e dotandolo di gusto neoclassico. Una prima fase di lavori è attribuibile ai fratelli Antonio e Luigi Basiletti, tra il 1810 e il 1814, mentre le trasformazioni radicali del 1824 - 1829 e del 1834 - 1840 sono opera dell'architetto Rodolfo Vantini.[1]

La facciata si presenta, come molti altri edifici di Brescia, in pietra bianca di Botticino, materiale utilizzato dal Vantini anche per rinnovare il cortile interno e alcune sale interne del palazzo, mentre il portico ad archi, l'interno al sesto piano e qualche sala del pian terreno hanno mantenuto lo stile originario del Cinquecento. Nel cortile interno è posta una fontana raffigurante Naiade, opera di Gaetano Matteo Monti.[2]

Un tempo utilizzato come pinacoteca e biblioteca privata, conteneva opere di Raffaello Sanzio e altri artisti italiani e stranieri oltre che oggetti prelevati da chiese o edifici distrutti, poi trasferiti nel 1908 a palazzo Martinengo da Barco, donato dal conte Leopardo al comune di Brescia nel 1884. Nasce così la pinacoteca Tosio Martinengo.[2]

Eletto a sede dell'Ateneo di Brescia, il palazzo contiene ancora, nella sala della adunanze, tele di Gabriele Rottini e Luigi Basiletti.[2]

Museo Virtuale di Palazzo Tosio[modifica | modifica wikitesto]

Dal giugno 2010 è presente sul web un sito dedicato a Palazzo Tosio che offre la possibilità di fare una visita virtuale di alcune stanze del palazzo allestite secondo l'originario progetto ottocentesco del conte Paolo Tosio e di avere informazioni sulla storia e sulla struttura del palazzo e sulle opere che vi erano contenute.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Ambienti[modifica | modifica wikitesto]

Busti nella collezione del palazzo[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mondini, Zani, p. 27.
  2. ^ a b c Salone delle adunanze, o Sala Rossa, su ateneo di brescia, 12 novembre 2013. URL consultato il 1º giugno 2020.
  3. ^ Gabriele Rottini nel Dizionario pittori bresciani., su dizionariopittoribresciani.it. URL consultato il 19 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2020).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Maurizio Mondini e Carlo Zani (a cura di), Paolo Tosio. Un collezionista bresciano dell'Ottocento, Brescia, Grafo edizioni, 1981.
  • Antonio Fappani (a cura di), TOSIO, palazzo [collegamento interrotto], in Enciclopedia bresciana, vol. 19, Brescia, La Voce del Popolo, 2004, OCLC 955572641, SBN IT\ICCU\LO1\0825483.
  • G. Panazza, L’Ateneo di Brescia in Palazzo Tosio (1908-1994), collana Commentari per l'Ateneo di Brescia per l'anno 1993, Brescia, pp. 11-22.
  • Fausto Lechi, Vol. 6: Il Settecento e il primo Ottocento nella città, in Le dimore bresciane in cinque secoli di storia, VII, Brescia, Edizioni di Storia bresciana, 1979, pp. 66-74, SBN IT\ICCU\MIL\0006847.
  • Antonio Rapaggi, Rodolfo Vantini (1792 - 1856)), Brescia, Grafo, 2011, ISBN 978-88-7385-848-5, SBN IT\ICCU\LO1\1403770.
  • Roberta D'Adda e Sergio Onger (a cura di), Dante e Napoleone. Miti fondativi nella cultura bresciana di primo Ottocento, Brescia, Skira edizioni, 2021, ISBN 978-88-572-4610-9.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]