Paola Pelino

Paola Pelino

Senatrice della Repubblica Italiana
LegislaturaXVII
Gruppo
parlamentare
Forza Italia
CircoscrizioneAbruzzo
Sito istituzionale

Deputata della Repubblica Italiana
LegislaturaXV, XVI
Gruppo
parlamentare
XV:
- Forza Italia

XVI:
- Il Popolo della Libertà

CircoscrizioneAbruzzo
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoForza Italia (dal 2013)
In precedenza:
FI (fino al 2009)
PdL (2009-2013)
Titolo di studioDiploma
ProfessioneImprenditore del settore dolciario

Paola Pelino (Sulmona, 20 novembre 1954) è una politica italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Attività imprenditoriale[modifica | modifica wikitesto]

Imprenditrice, è socia e membro del Consiglio di Amministrazione della nota fabbrica di confetti Pelino di Sulmona. Conseguito il diploma di maturità inizia a lavorare nell'azienda di famiglia come responsabile del marketing e pubbliche relazioni.

Attività politica[modifica | modifica wikitesto]

Elezione a deputato[modifica | modifica wikitesto]

Viene eletta alla Camera, per la prima volta, nelle liste di Forza Italia alle elezioni politiche del 2006.

Nel 2008 è nuovamente eletta nelle file del Popolo della Libertà. In entrambe le legislature è componente della commissione Lavoro della Camera, seguendo da vicino i temi principali delle politiche del lavoro e della previdenza che occupano un ruolo centrale nel dibattito politico.

Elezione a senatore[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2013 è scelta dal presidente Silvio Berlusconi nella circoscrizione della regione Abruzzo per il Senato: spinge il partito alla conquista del premio di maggioranza che la conduce a Palazzo Madama.

Dopo la scissione dei parlamentari del Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano resta in Forza Italia e ne diviene vicecapogruppo al Senato della Repubblica.[1]

Il 16 novembre 2013, con la sospensione delle attività del Popolo della Libertà, aderisce a Forza Italia[2]. Nell'attuale legislatura è anche vice presidente della commissione Industria, anche a seguito della conferma di metà mandato ottenuta con ampio consenso degli altri componenti della commissione.

Alle elezioni politiche del 2018 è ricandidata alla Camera, nella circoscrizione Abruzzo, come capolista di Forza Italia nel collegio plurinominale L'Aquila-Teramo, ma non viene eletta in quanto non scatta il seggio.

Procedimenti giudiziari[modifica | modifica wikitesto]

Nel marzo 2013 viene condannata in primo grado per aver comprato 11 000 euro di abiti firmati in una boutique di Pescara, senza averli mai pagati. È stata condannata a saldare il dovuto e alle spese legali. Una sentenza provvisoriamente esecutiva, con ingiunzione in Parlamento.[3][4] La Pelino si è difesa affermando che la boutique non ha mai emesso lo scontrino fiscale.[5]

Nel 2013 l'onorevole Pelino ha sottoscritto una transazione economica con la boutique rinunciando all'Appello. La conciliazione è avvenuta con espressa rinuncia reciproca dopo che è stata chiarita la situazione e i motivi della controversia. Pertanto l'onorevole Pellino non è stata mai condannata.[senza fonte]

Nel 2017 è stata citata in giudizio dal tribunale di Sulmona per appropriazione indebita a causa di un'auto acquistata con una società di leasing di Genova e non pagata interamente.[6] Il 3 dicembre 2018 la senatrice Pelino è stata assolta dal giudice del Tribunale di Sulmona Buccini con "più ampia formula liberatoria", si legge nella sentenza, dall'accusa di appropriazione indebita dell'auto perché il fatto non sussiste.[senza fonte]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Commendatore della Repubblica italiana

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Senato della Repubblica, Pagina istituzionale, su senato.it. URL consultato il 21 marzo 2013.
  2. ^ L'addio al Pdl (in frantumi), rinasce Forza Italia
  3. ^ Giuseppe Caporale, Undicimila euro di vestiti mai pagati: ingiunzione di pagamento per Paola Pelino, in La Repubblica, 21 marzo 2013. URL consultato il 21 marzo 2013.
  4. ^ Redazione Online, Undicimila euro di vestiti non pagati Conto salato per la senatrice Pelino (Pdl), in Corriere della Sera, 21 marzo 2013. URL consultato il 21 marzo 2013.
  5. ^ Redazione Le Novae, Conto salato per Paola Pelino (Pdl), non paga 11mila euro di abiti: condannata in I grado, in Le Novae, 21 marzo 2013. URL consultato il 21 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2013).
  6. ^ Redazione Online, Non paga le rate dell’auto, a giudizio la senatrice Pelino, in Il Germe, 2 agosto 2017. URL consultato il 6 marzo 2018.

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