Paolo Spingardi

Paolo Spingardi

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato2 maggio 1909 –
22 settembre 1918
Gruppo
parlamentare
Sinistra
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoSinistra storica
Paolo Spingardi
NascitaFelizzano, 2 novembre 1845
MorteSpigno Monferrato, 22 settembre 1918
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Regno d'Italia
Forza armataBandiera dell'Italia Regio esercito
ArmaEsercito
CorpoFanteria
Anni di servizio1864 - 1906
GradoTenente generale
GuerreTerza guerra d'indipendenza italiana
Studi militariAccademia Militare di Modena
Scuola superiore di guerra
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Il conte Paolo Spingardi (Felizzano, 2 novembre 1845Spigno Monferrato, 22 settembre 1918) è stato un generale, politico e dirigente sportivo italiano, deputato e senatore del Regno d'Italia, ministro della guerra durante la guerra di Libia e negli anni precedenti il primo conflitto mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Partecipò alla Terza guerra d'indipendenza come sottotenente dei granatieri. Divenne poi docente di topografia alla Scuola di Guerra di Torino.

Carriera militare[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1887 fu trasferito al Ministero della guerra. Tornò, quindi, alla Scuola di guerra nel 1892, come comandante in seconda. Nel 1899 di nuovo a Roma come Direttore generale dei Servizi amministrativi presso il ministero, col grado di maggiore generale. Sempre a Roma fu comandante della Brigata Basilicata.

Sottosegretario[modifica | modifica wikitesto]

Divenuto Ministro della Guerra il Pedotti, con il secondo governo Giolitti, questi lo scelse come suo sottosegretario. Mantenne l'incarico (insieme al Pedotti) nei governi Tittoni e Fortis I.

Deputato e senatore[modifica | modifica wikitesto]

Ormai aduso all'ambiente romano, e vicino a Giolitti, Spingardi venne candidato nel collegio di Anagni nel 1904 ed eletto deputato. Più avanti venne nominato senatore dal Re.

Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri[modifica | modifica wikitesto]

Promosso Tenente generale, comandò la piazza militare di Messina. Poi Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri dal 16 febbraio 1908 al 30 aprile 1909. Un incarico squisitamente politico, che segnalava la vicinanza dello Spingardi al Giolitti. Come Comandante Generale, in ogni caso, ebbe modo di mostrare le proprie qualità in occasione dei soccorsi seguito al terremoto di Messina, occorso il 28 dicembre 1908. A sigillo del lavoro svolto, la bandiera dell'Arma venne decorata di una nuova medaglia d'oro.

Ministro della Guerra[modifica | modifica wikitesto]

Divenne Ministro della Guerra l'11 dicembre 1909, con il Governo Sonnino II, a sostituire il ministro Casana, il primo civile a ricoprire l'incarico, particolarmente inviso ai militari. Mantenne l'incarico con i governi Luzzatti e Giolitti IV. Fu lui che limitò la leva a soli due anni per tutte le armi, diede un importante contributo all'ammodernamento dell'esercito, con nuove artiglierie, aeroplani e dirigibili e qualche mitragliatrice. Durante il suo lungo ministero, Spingardi portò a termine un'importante riorganizzazione dell'esercito italiano, pur avendo a disposizione limitate risorse finanziarie, giusto alla vigilia dello scoppio della grande guerra.

Ricoprì anche il ruolo di ministro della guerra all'epoca della conquista della Libia. A seguito di questa, nel 1912 fu insignito del collare dell’Annunziata, massima onorificenza di casa Savoia, e nel 1913 gli fu conferito dal sovrano il titolo comitale.

Dirigente sportivo della S.P. Lazio[modifica | modifica wikitesto]

Appassionato sportivo, fu eletto presidente della sezione premilitare della S.P. Lazio nel 1909, rimanendo per anni nei quadri dirigenziali del sodalizio biancoceleste anche nelle vesti di consigliere.

Esito[modifica | modifica wikitesto]

Entrato in carica il primo Governo Salandra, nel marzo 1914, venne sostituito al Ministero dal Grandi. Ma venne ricompensato, nel maggio 1915, con il comando del Corpo d'armata di Milano: ebbe, qui, la sfortuna di dover fronteggiare, sin dai primi giorni, le grandi manifestazioni interventiste, contrarie alla neutralità italiana. Venne accusato di non aver reagito abbastanza duramente e rimosso, insieme al prefetto Carlo Panizzardi[1].

Poco d'appresso, entrata l'Italia nella grande guerra, Spingardi fu a capo dell'istituto militare per la gestione del problema dei prigionieri di guerra austro-ungarici presenti sul territorio italiano. Proprio durante una visita ad un campo di prigionia (all'Asinara) contrasse un'infezione malarica, che lo portò alla morte.

Gli è dedicata una scuola elementare a Spigno Monferrato, in provincia di Alessandria.


Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze italiane[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri Successore
Giuseppe Bellati 16 febbraio 1908 - 30 aprile 1909 Giuseppe Del Rosso
Predecessore Ministro della guerra del Regno d'Italia Successore
Severino Casana 11 dicembre 1909 - 31 marzo 1910
governo Sonnino II
Paolo Spingardi I
Paolo Spingardi 31 marzo 1910 - 29 marzo 1911
governo Luzzatti
Paolo Spingardi II
Paolo Spingardi 29 marzo 1911 - 19 marzo 1914
governo Giolitti IV
Domenico Grandi III
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