Parabola del banchetto di nozze

Voce principale: Parabole di Gesù.
La parabola in una illustrazione di Jan Luyken

La parabola del banchetto di nozze è una parabola di Gesù raccontata nel Vangelo secondo Matteo (22,1-14[1]), nel Vangelo secondo Luca (14,16-24[2]) e nell'apocrifo Vangelo di Tommaso (64).

Potrebbe essere chiamata anche:

  • Parabola dello sposalizio del figlio del re
  • Parabola del grande banchetto

È una parabola nella quale Gesù illustra le caratteristiche del Regno dei Cieli.

Racconto della parabola[modifica | modifica wikitesto]

« Gesù rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: Venite, è pronto. Ma tutti, all'unanimità, cominciarono a scusarsi. Il primo disse: Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego, considerami giustificato. Un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego, considerami giustificato. Un altro disse: Ho preso moglie e perciò non posso venire. Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al padrone. Allora il padrone di casa, irritato, disse al servo: Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui poveri, storpi, ciechi e zoppi. Il servo disse: Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c'è ancora posto. Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade e lungo le siepi, spingili a entrare, perché la mia casa si riempia. Perché vi dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerà la mia cena». »   ( Luca 14,16-24, su laparola.net.)
« Il regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire. Di nuovo mandò altri servi a dire: Ecco ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono già macellati e tutto è pronto; venite alle nozze. Ma costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero.

Allora il re si indignò e, mandate le sue truppe, uccise quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze. Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali.
Il re entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava l'abito nuziale, gli disse: Amico, come hai potuto entrare qui senz'abito nuziale? Ed egli ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti. »   ( Matteo 22,1-14, su laparola.net.)

«Gesù disse, "Un uomo doveva ricevere degli ospiti. E quando ebbe preparato il pranzo, mandò il suo servo ad invitare gli ospiti. Andò dal primo e disse «Il mio padrone ti invita». Egli rispose, «Ho dei diritti con alcuni mercanti. Verranno da me questa sera. Devo andare a dar loro i miei ordini. Chiedo di essere scusato per la cena». Andò da un altro e gli disse «Il mio padrone ti ha invitato». Egli rispose, «Ho appena acquistato una casa e sono impegnato per tutto il giorno. Non ho tempo libero». Andò da un altro e gli disse «Il mio padrone ti invita». Egli rispose, «Il mio amico si sposa e io devo preparare il banchetto. Non posso venire. Chiedo di essere scusato per la cena». Andò da un altro e gli disse «Il mio padrone ti invita». Egli rispose, «Ho appena acquistato una fattoria e sto andando a riscuotere l'affitto. Non sono in grado di venire. Chiedo di essere scusato». Il servo tornò dal padrone e disse, «Coloro che hai invitato a cena chiedono di essere scusati». Il padrone disse al suo servitore, «Va' fuori per le strade e porta qui quelli che ti capita di incontrare, così che possano cenare». Uomini d'affari e mercanti non entreranno nei luoghi del mio padre".»

Differenze tra le varie redazioni della parabola[modifica | modifica wikitesto]

Matteo colloca la parabola nella discussione accesa tra Gesù ed i capi del popolo ebraico poco prima della passione di Gesù; Luca invece la mette in un contesto di maggior dialogo tra Gesù ed i farisei.

In Matteo gli invitati alle nozze, non solo rifiutano l'invito, ma anche insultano ed uccidono i servi del re e a loro volta vengono uccisi dal re. Luca parla semplicemente di un rifiuto dell'invito senza ulteriori conseguenze.

Per Matteo la parabola illustra le caratteristiche del Regno dei Cieli, mentre per Luca non c'è nessun riferimento al regno.

Il Vangelo di Tommaso, essendo semplicemente una raccolta di frasi di Gesù, non contestualizza la parabola.

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  1. ^ Mt 22,1-14, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  2. ^ Lc 14,16-24, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.