Passo di Resia

Passo di Resia
Reschenpass
Il confine tra l'Italia e l'Austria che corre al di là del passo
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Trentino-Alto Adige
Provincia  Bolzano
Località collegateCuron Venosta
Nauders
Altitudine1 504 m s.l.m.
Coordinate46°50′03.66″N 10°30′36.45″E / 46.83435°N 10.510124°E46.83435; 10.510124
Altri nomi e significatiReschenpass (tedesco)
InfrastrutturaStrada statale 40 di Resia
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Passo di Resia Reschenpass
Passo di Resia
Reschenpass

Il passo di Resia (1.504 m s.l.m. - Reschenpass o anche solo Reschen in tedesco) è un valico alpino in Italia, situato non lontano dal confine austriaco, in prossimità della Svizzera e del punto di triplice frontiera[1], separando dal punto di vista orografico le Alpi Retiche occidentali dalle Alpi Retiche orientali e mettendo in comunicazione il Tirolo e l'Alto Adige (in realtà geograficamente il valico è in pieno territorio italiano, mentre il confine si trova poco oltre questo e quindi ad un'altitudine leggermente inferiore).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

In epoca preromana un sentiero collegava già la valle dell'Inn con l'alta Val Venosta. L'attuale Passo di Resia venne incorporato nella Via Claudia Augusta, inaugurata nel 50 d.C.

Nel Medioevo e ancora all'inizio dell'Età Moderna il passo faceva concorrenza ai valichi dei Grigioni. Fino al 1854 sui ponti fortificati dell'Inn a Finstermünz, a nord di Nauders, si trovavano i posti di dogana tra l'Austria e la Svizzera.

Negli anni 1850-54 Carl Ritter von Ghega (già costruttore della ferrovia del Semmering, dalla Bassa Austria alla Stiria, tra Vienna e Graz) e Joseph Duile costruirono la nuova strada dal forte Nauders fino alla Kajetansbrücke. I progetti di una strada del Reschen non poterono esser portati a compimento.

All'inizio del Novecento fu anche previsto il proseguimento della ferrovia Merano-Malles fino al passo, per poi scendere a Landeck, in Austria. I lavori per la ferrovia del Resia furono iniziati durante la prima guerra mondiale, ma con la fine del conflitto, vennero sospesi. Alcune opere parzialmente incomplete sono tuttora visibili.

Il governo fascista avviò un piano che prevedeva la costruzione di un lago artificiale, il lago di Resia, con relativa diga. Il progetto prevedeva che un piccolo villaggio e numerosi masi venissero evacuati e sommersi; lo scoppio della seconda guerra mondiale bloccò il progetto che venne ripreso e completato nel 1950; del vecchio villaggio sommerso venne "salvato" solo il campanile[2][3], che ora si erge dalle acque di fronte al villaggio di Curon Venosta.

Durante la fine degli anni trenta furono costruiti presso il passo due sbarramenti: lo sbarramento Passo Resia e lo sbarramento Pian dei Morti. Questi, formati da diversi bunker, dovevano impedire una possibile invasione dell'esercito nazista in Italia. Nel dopo guerra alcune di queste strutture furono nuovamente impiegate in ambito NATO durante la Guerra Fredda.[4]

Il fiume Adige[modifica | modifica wikitesto]

Nei pressi del passo di Resia si trova la sorgente dell'Adige, il secondo fiume italiano per lunghezza.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Più precisamente la triplice frontiera si trova ad ovest del passo e sul fianco nord del Piz Lat.
  2. ^ Curon Venosta - Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria, su lombardiabeniculturali.it.
  3. ^ mni, Il Campanile sommerso nel lago di Resia - simbolo della Val Venosta, su www.venosta.net. URL consultato il 1º gennaio 2023.
  4. ^ Alessandro Bernasconi, Giovanni Muran, Le fortificazioni del Vallo Alpino Littorio in Alto Adige, Trento, editore Temi, maggio 1999, pp. 328 pagine, ISBN 88-85114-18-0.

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