Paul Sayer

Paul Sayer (South Milford, 4 ottobre 1955) è uno scrittore britannico.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Paul Sayer è nato il 4 ottobre 1955[1] a South Milford, nei pressi di Leeds[2].

Dopo aver lavorato come infermiere al Clifton Hospital di York[3], nel 1988 ha esordito nella narrativa con il romanzo Le comodità della pazzia, racconto in prima persona di un paziente catatonico ricoverato in un ospedale psichiatrico[4].

L'opera ottiene due riconoscimenti ai Costa Book Awards[5] e proietta lo scrittore nel mondo letterario inglese con altri 5 romanzi scritti nel decennio successivo, prima di un periodo di oblio nel quale lavora anche come addetto alle pulizie in una scuola secondaria[6].

Il suo ultimo lavoro pubblicato è il romanzo storico The True Adventures of Richard Turpin del 2014, sul criminale inglese del '700 Dick Turpin[7].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Romanzi[modifica | modifica wikitesto]

  • Le comodità della pazzia (The Comforts of Madness, 1988), Parma, Guanda, 1990 traduzione di Giorgio Moro ISBN 88-7746-464-X.
  • Howling at the Moon (1990)
  • The Absolution Game (1992)
  • The Storm-bringer (1994)
  • The God Child (1996)
  • Men in Rage (1998)
  • Like So Totally (2010)
  • The True Adventures of Richard Turpin (2014)

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Costa Book Awards: 1988 vincitore nella categoria "Miglior Romanzo d'esordio" e "Libro dell'anno" con Le comodità della pazzia

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Scheda dell'autore, su goodreads.com. URL consultato il 19 gennaio 2020.
  2. ^ (EN) Pagina dello scrittore, su jrank.org. URL consultato il 19 gennaio 2020.
  3. ^ (EN) Informazioni salienti, su rlf.org.uk. URL consultato il 19 gennaio 2020.
  4. ^ (EN) Trama, su kirkusreviews.com. URL consultato il 19 gennaio 2020.
  5. ^ (EN) Elenco dei premiati (PDF), su assets.ctfassets.net. URL consultato il 19 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2020).
  6. ^ (EN) Julian Cole, ‘I was getting rejections by the pile... no one wanted me much’, su yorkpress.co.uk, 1º maggio 2010. URL consultato il 19 gennaio 2020.
  7. ^ (EN) Scheda del libro, su fantasticfiction.com. URL consultato il 19 gennaio 2020.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN59720335 · ISNI (EN0000 0000 6302 5118 · LCCN (ENnr88007788 · BNE (ESXX1151412 (data) · J9U (ENHE987007340046705171 · WorldCat Identities (ENlccn-nr88007788