Pentaphragma

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Pentaphragma
Pentaphragma horsfieldii
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Pentaphragmataceae
J. Agardh, 1858
Genere Pentaphragma
Wall., 1829
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Campanulales
Famiglia Pentaphragmataceae
Genere Pentaphragma
Wall., 1829
Specie
(vedi testo)

Pentaphragma Wall., 1829 è un genere di piante spermatofite dicotiledoni appartenente all'ordine Asterales. È anche l'unico genere della famiglia delle Pentaphragmataceae.[1][2][3]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del genere deriva da due parole greche: penta (= cinque) e phragma (= indica la presenza di qualche tipo di partizione) e si riferisce probabilmente al perianzio dei fiori di questo genere diviso in cinque parti.[4][5]

Il nome del genere è stato definito per la prima volta dal botanico danese Nathaniel Wallich (1786-1854) nella pubblicazione "A Numerical List of dried specimens of plants in the East India Company's Museum: collected under the superintendence of Dr. Wallich of the Company's botanic garden at Calcutta. London - n. 1313. 1829" del 1829.[6] Il nome della famiglia (che deriva dal suo unico genere) è stato definito dal botanico e tassonomista svedese Jacob Georg Agardh (1813 - 1901) nella pubblicazione "Theoria Systatis Plantarum; Accredit Familiarum Phanerogarum in Series Naturales Disposito, Secundum Structurae Normas et Evolutionis Gradus Instituta. Lund - 95. 1858" del 1858.[6]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Le specie di questo genere sono delle erbe a ciclo biologico perenne; in alcune specie le piante sono carnose o succulente. Non è presente il lattice. La parte sotterranea del fusto è un rizoma allungato, robusto e spesso è legnoso.[7][8][9][10][11][12]

Le foglie lungo il caule sono disposte in modo alterno. La lamina è semplice e intera con una evidente asimmetria alla base; le dimensioni sono da medie a larghe e i margini possono essere interi, sinuati o dentati. Le foglie sono provviste di picciolo ma sono prive di stipole. La superficie è ricoperta da peli, spesso multicellulari.

Le infiorescenze sono di tipo ascellare o delle cime extra-ascellari, simpodiali a struttura elicoide (o scorpioide). Sono presenti diverse brattee a consistenza membranosa. I fiori sono sessili (il pedicello è breve oppure è assente).

I fiori sono ermafroditi (raramente sono unisessuali in piante dioiche), a struttura tetraciclica, ossia il fiore possiede 4 verticilli: il calice, la corolla, l'androceo e il gineceo, inoltre sono pentameri: ogni verticillo ha 5 elementi.

Formula fiorale: * K (5), C (5), A 5, G (2-3) (infero), bacca

Il calice campanulato, a 5 sepali ineguali (2 larghi e 3 piccoli - il calice non è bilabiato ed è comunque zigomorfo), è gamosepalo (embricato) e adnato all'ovario solamente tramite 5 stretti setti longitudinali in posizione opposta agli stami; questa struttura crea cinque pozzi o lacune nelle quali viene prodotto il nettare. Il colore del calice può essere bianco.

La corolla a 5 petali è gamopetala (raramente a petali liberi) con simmetria radiale (actinomorfa). Se la corolla è gamopetala i lobi sono profondamente divisi oltre la metà. La consistenza dei petali è carnosa o cartilaginea, raramente ha una consistenza delicata. Sono presenti delle ali marginali. Il colore della corolla può essere bianco.

L'androceo è formato da 5 stami fertili epipetali (ossia adnati alla corolla) oppure epiginei (ossia adnati all'ovario nelle specie a petali liberi); in tutti i casi sono nello stesso numero dei petali. I filamenti sono distinti e glabri. Le antere distinte, introrse e sessili, sono tetrasporangiate, con due teche basifisse; la deiscenza è longitudinale; la forma è ovoidale o ellissoide-lunga. I grani del polline sono trilobati all'esterno, sono inoltre tricolporati e tricolpati; la superficie è liscia e l'esina è quasi solida.

Il gineceo formato è da 2 - 3 carpelli sincarpici; i loculi sono 2 (oppure 3). L'ovario è infero. Gli ovuli anatropi, sono numerosi (30 - 50 per ovulo) con placentazione assile. Lo stilo è solitario e corto con stigma capitato e largo relativamente allo stilo (clavato).

I frutti sono delle bacche carnose coronate dal perianzio persistente. I semi sono minuti e numerosi con copioso endosperma e dalla forma ovoidale. I cotiledoni sono 2.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

La riproduzione è tramite impollinazione; i semi sono dispersi da insetti.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Le specie di questo genere sono endemiche del sud-est dell'Asia, arcipelago della Malaysia e Nuova Guinea. L'habitat è quello tropicale e paleotropicale.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Questo genere è descritto all'interno dell'ordine delle Asterales (lo stesso ordine delle Compositae, la famiglia più numerosa di specie botaniche) che comprende una dozzina di famiglie e circa 25.000 specie, le cui piante sono caratterizzate dal contenere sostanze di riserva come l'oligosaccaride inulina.[8] Il numero delle specie di questo genere è di 32.[3][7][10]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

Storicamente il genere Pentaphragma viene descritto all'interno della famiglia Campanulaceae o più recentemente compreso nell'ordine Campanulales (Sistema Cronquist). Tuttavia alcuni specifici caratteri del gruppo come:

  • la mancanza di strutture produttrici di lattice;
  • la particolare anatomia dei fusti;
  • la base asimmetrica delle foglie;
  • l'infiorescenza cimosa a struttura simpodiale elicoide;
  • il polline trilobato;
  • l'ovario adanato all'ipanzio solamente tramite 5 stretti setti longitudinali;
  • lo stilo senza i peli collettori per il polline (meccanismo di impollinazione non specializzato all'incontrario delle Campanulaceae);

e per altre ragioni gli Autori moderni hanno assegnato al genere una specifica famiglia.

L'attuale sistema di classificazione (classificazione filogenetica APG), basata su analisi del DNA dei nuclei delle cellule, ha posizionato Pentaphragma (e quindi la famiglia Pentaphragmataceae) nell'ordine Asterales mantenendo tuttavia una stretta relazione con la famiglie Campanulaceae.[10]

Il numero cromosomico per questo genere è: 2n = 54 - 56.[10]

Elenco delle specie[modifica | modifica wikitesto]

Elenco delle specie presenti attualmente (2021):[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 23 gennaio 2021.
  3. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 23 gennaio 2021.
  4. ^ David Gledhill 2008, pag. 301.
  5. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 2 gennaio 2015.
  6. ^ a b The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 2 gennaio 2015.
  7. ^ a b Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 605.
  8. ^ a b Judd 2007, pag. 515.
  9. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  10. ^ a b c d Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 2 gennaio 2015.
  11. ^ The families of flowering plants, su delta-intkey.com, p. Pentaphragmataceae. URL consultato il 2 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2006).
  12. ^ eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 2 gennaio 2015.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales. Pag 13, Berlin, Heidelberg, 2007.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
  • David Gledhill, The name of plants (PDF), Cambridge, Cambridge University Press, 2008. URL consultato il 6 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).

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