Pettorano sul Gizio

Pettorano sul Gizio
comune
Pettorano sul Gizio – Stemma
Pettorano sul Gizio – Bandiera
Pettorano sul Gizio – Veduta
Pettorano sul Gizio – Veduta
Vista del paese
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Abruzzo
Provincia L'Aquila
Amministrazione
SindacoAntonio Carrara[1] (lista civica Il mulino 2020) dal 22-9-2020
Territorio
Coordinate41°58′32″N 13°57′35″E / 41.975556°N 13.959722°E41.975556; 13.959722 (Pettorano sul Gizio)
Altitudine656 m s.l.m.
Superficie62,85 km²
Abitanti1 302[2] (31-12-2022)
Densità20,72 ab./km²
FrazioniConca, Frascate, Vallelarga, Vallepescara
Comuni confinantiCansano, Introdacqua, Pescocostanzo, Rocca Pia, Scanno, Sulmona
Altre informazioni
Cod. postale67034
Prefisso0864
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT066071
Cod. catastaleG524
TargaAQ
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[3]
Cl. climaticazona E, 2 407 GG[4]
Nome abitantipettoranesi
PatronoSanta Margherita e San Benigno[non chiaro]
Giorno festivo13 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Pettorano sul Gizio
Pettorano sul Gizio
Pettorano sul Gizio – Mappa
Pettorano sul Gizio – Mappa
Posizione del comune di Pettorano sul Gizio all'interno della provincia dell'Aquila
Sito istituzionale

Pettorano sul Gizio è un comune italiano di 1 302 abitanti[2] della provincia dell'Aquila, in Abruzzo[5]. Fa parte de I borghi più belli d'Italia[6].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il borgo è di origine medievale. Come avamposto dei Normanni, fu costruita una torre di avvistamento nell'XII secolo. Nel XIII secolo il feudo passò a Carlo I d'Angiò che fortificò il borgo ed ampliò il castello. Il mastio fu dotato di una pianta quadrangolare con quattro torri circolari e una quadrata al centro della struttura. Nel XV secolo passò ai Caldora e nel secolo successivo ai Cantelmo di Popoli.

Il centro è stato devastato dal terremoto della Maiella del 1706 e ricostruito sotto forma di borgo settecentesco, come la chiesa parrocchiale. In epoca recente il paese ha trovato una nuova linfa economica nel turismo. Per la buona conservazione del centro storico, fa parte de I borghi più belli d'Italia[6].

In paese si conserva l'unico frammento in greco trovato in occidente dell'edictum de pretiis rerum venalium di Diocleziano[7]. Prima del 1860 il comune di Pettoranello del Molise, in provincia di Isernia, si chiamava anch'esso Pettorano.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone del comune di Pettorano sul Gizio sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 12 ottobre 1993.[8]

Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Parrocchia della Beata Vergine Maria e di San Dionisio
Parrocchia della Beata Vergine Maria e di San Dionisio
È del XV secolo e si trova in Piazza Umberto I. Fu voluta dalla famiglia Cantelmo, ricostruita sopra una precedente chiesa del XIII secolo, troppo piccola per gli abitanti; tuttavia divenne la parrocchiale molto tardi, poiché nel 1594 aveva tale titolo la chiesa di Santa Maria della Porta. L'ultimo restauro espansivo ci fu nel 1718, dopo il sisma del 1706. L'esterno è molto semplice, con un portale laterale del 1842, montato dal convento dei carmelitani: esterno decorato da bugne con bassorilievi di animali ed elementi vegetali, mentre due leoni stilofori sorreggono l'arco del portale. La facciata è ornata da un orologio. L'interno a navata unica è ornato da cappelle laterali dorate, con tele settecentesche di Vincenzo Figluolino. Sulla parete dell'abside si trova un elegante crocifisso ligneo trecentesco policromato.
Chiesa di San Nicola di Bari
Chiesa medievale, conserva di originale solo la facciata, con un semplice portale romanico. Il coronamento è mistilineo. L'interno settecentesco è ad aula unica. La chiesa sarebbe stata costruita nel XII secolo su un tempio pagano, ed è citata dai documenti di Adriano IV, Pasquale II e Lucio III nel 1183.
Chiesa di Sant'Antonio di Padova
Nota anche come Santa Maria ad Nives, ha una facciata neoclassica, restaurata nel 1949, incorniciata da doppie paraste giganti che sorreggono un timpano triangolare. Sul portale c'è un timpano spezzato tardo barocco. L'interno è a navata unica, ma in origine ne aveva due; è caratterizzato da cappelle laterali con statue lignee della Madonna del Rosario con San Domenico e Santa Caterina da Siena.
Chiesa di San Rocco
Fu costruita dopo il 1656 su una precedente cappella. L'interno possiede statue di San Francesco, della Madonna del Suffragio e di San Rocco.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Palazzo La Castaldina
Palazzo La Castaldina
Palazzo detto anche "Castellina", sede degli amministratori Castaldi che facevano le veci dei Cantelmo. La facciata del 1794 è di gusto barocco e possiede tre portali, dei quali il centrale è il maggiore, che sorregge anche la balconata della finestra centrale (il palazzo ne ha tre sulla facciata). I sopraluce sono ellittici e l'apparato decorativo consiste in stucchi a motivi curvilinei e vegetali sul timpano e su due nicchie accanto alla finestra centrale. La scalinata interna immette al piano superiore, con pareti di fondo dorate, che raffigurano tre putti alati con tenda rossa tra le mani. Presso una seconda rampa si accede alla cappella privata con l'altare di Raffaele Salini (1777).
Palazzi secondari
  • La Locanda: grande costruzione vicino al castello, con lo stemma dei Cantelmo. Era il ristoro dei viandanti.
  • Palazzo Croce: in via Roma, in stile neoclassico.
  • Palazzo Vitto Massei: Costruito nella seconda metà del '700, nel 1832 ha ospitato il re di Napoli Ferdinando II di Borbone durante la sua prima visita in Abruzzo. La facciata principale del palazzo, dichiarato immobile di interesse storico nel 1991, si trova in via Roma, mentre l'accesso è in via Sant'Antonio.
  • Palazzo Ducale: ha forma ad U ed era usato dai Cantelmo, ornato da uno stemma e da un portale rinascimentale.
  • Palazzo Giuliani: del 1774 circa, in stile barocco rurale, posto in via San Giovanni.
Monumenti civici
Porta San Marco
  • Porta San Marco: fa parte delle sei porte urbiche medievali, che conduce a via delle Macchie, fino alla chiesa di San Rocco. Dato il nome si doveva trovare vicino alla chiesa omonima, non più presente. È composta da arco a tutto sesto con due pinnacoli laterali e una statua centrale di Sant'Antonio di Padova.
  • Porta Santa Margherita: nel versante sud-ovest, è un semplice arco a tutto sesto, così chiamato perché è l'ingresso dalla chiesetta fuori le mura.
  • Porta San Nicola: sul versante occidentale del borgo, è sormontata da un affresco di Santa Margherita che sorregge la città con la mano sinistra e con l'altra mostra una croce. Risale al 1656.
  • Porta del Mulino: rimasta allo stato originale, è in pietra, molto austera e semplice, e serviva per il controllo dei mulini ad acqua sotto il borgo, da cui si passava per accedere al castello.
  • Porta Cencio: ultima porta sopravvissuta, situata ad oriente, deve il nome alla piazzetta da cui si accede, che ha la forma di una cintura. È nota anche come Porta Manaresca, perché guarda verso il mare, o Porta Reale, dal 1832, quando fu attraversata da Ferdinando II delle Due Sicilie.
  • Fontana dei Monaci: situata dalla parte dell'ex convento, è in pietra con una incisione dello stemma civico del 1871.
Fontana di Piazza Umberto I
  • Fontana di Piazza Umberto I: monumentale costruzione del 1897, posta sul fianco della chiesa madre. Ha vasca in pietra con sopra una più piccola vasca in bronzo a forma di conchiglia che riceve l'acqua da due mascheroni. Su di essa vi sono due statue in bronzo raffiguranti Nettuno ed Anfitrite. Più in alto ancora vi è lo stemma di Pettorano con un'armatura romana "pectoralis", da cui forse deriverebbe il nome del paese.

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Castello Cantelmo
Castello Cantelmo
Concepita come una delle principali fortezze della Valle Peligna, la costruzione risale all'XI secolo, costruita dai Normanni e dipendente dalla diocesi valvense. Nel secolo successivo fu proprietà di Oddone di Pettorano, e più avanti dopo gli svevi, furono gli angioini e i Cantelmo i proprietari, con il matrimonio di Amile d'Agoult con Giovanna da Ponte, figlia di Odorisio. Danneggiato dal terremoto della Maiella del 1706, il castello fu trasformato a metà in residenza civile dei proprietari, che lo cedettero al comune nel 1977.
Il castello ha pianta circolare irregolare perché metà del semicerchio è stata utilizzata per la costruzione di case civili. Di normanno resta la torre di controllo pentagonale con due torri minori nel perimetro, poste a sud-ovest e nord-ovest. Il sistema difensivo di costruzione è quello detto "a sacco", con paramento esterno in pietra sbozzata e malta di calce. Il castello era decorato da stemmi nobiliari e mobilia originale, ma il tutto è stato venduto o saccheggiato nel Novecento, dato l'abbandono fino al recupero contemporaneo.

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Riserva naturale guidata Monte Genzana e Alto Gizio
La sede amministrativa è in centro e l'habitat naturale comprende un vasto patrimonio floristico e faunistico, presso il fiume Gizio, tra boschi e faggete, le cui acque sono citate dal poeta latino Ovidio sia nei Tristia (IV, 10, vv. 3-4), «Sulmona è la mia patria, ricchissima di gelide acque, che dista nove volte dieci miglia da Roma», che negli Amores (II, 16), «sono a Sulmona, terzo dipartimento delle campagne peligne, piccola terra ma salubre per le acque che la irrigano [...] nei campi peligni scorrono limpide acque», ed erano un tempo ricche di trote fario. Tra la fauna vi sono il falco pellegrino, il pecchiaiolo, il lodolaio, l'astore, la poiana, l'orso e il lupo. La riserva fa parte del parco nazionale della Maiella.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[9]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2 ottobre 1987 8 giugno 1990 Pietro Monaco Partito Comunista Italiano Sindaco [10]
8 giugno 1990 24 aprile 1995 Rosa Giammarco Democrazia Cristiana Sindaco [10]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Franco Oddi Lista civica di centro-destra Il Castello[11] Sindaco [12]
14 giugno 1999 30 marzo 2010 Feliciano Marzuolo Lista civica di centro Sindaco [13][14]
30 marzo 2010 1º giugno 2015 Giuseppe Berarducci Lista civica Il mulino Sindaco [15]
1º giugno 2015 22 settembre 2020 Pasquale Franciosa Lista civica Il mulino Sindaco [16]
22 settembre 2020 in carica Antonio Carrara Lista civica Il mulino 2020 Sindaco [1]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Pettorano sul Gizio è gemellato con:[17]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Ministero dell'interno, Risultato delle elezioni amministrative del 4 ottobre 2020, su elezioni.interno.gov.it. URL consultato il 23 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2020).
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Comune di Pettorano sul Gizio (AQ), su comuni-italiani.it.
  6. ^ a b Pettorano sul Gizio, su borghipiubelliditalia.it.
  7. ^ La storia, su comune.pettorano.aq.it. URL consultato il 6 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2017).
  8. ^ Pettorano sul Gizio, decreto 1993-10-12 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 30 luglio 2022 (archiviato dall'url originale il 30 luglio 2022).
  9. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28 dicembre 2012.
  10. ^ a b Dipartimento per gli affari interni e territoriali del Ministero dell'interno, Anagrafe degli amministratori locali e regionali: storia amministrativa dell'ente – Comune di Pettorano sul Gizio (AQ), su amministratori.interno.gov.it.
  11. ^ Ecco i sindaci e i consigli comunali eletti, in il Centro, Teramo, 25 aprile 1995, p. 26.
  12. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'interno, Risultato delle elezioni amministrative del 23 aprile 1995, su elezionistorico.interno.gov.it.
  13. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'interno, Risultato delle elezioni amministrative del 13 giugno 1999, su elezionistorico.interno.gov.it.
  14. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'interno, Risultato delle elezioni amministrative del 12 giugno 2004, su elezionistorico.interno.gov.it.
  15. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'interno, Risultato delle elezioni amministrative del 28 marzo 2010, su elezionistorico.interno.gov.it.
  16. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'interno, Risultato delle elezioni amministrative del 31 maggio 2015, su elezionistorico.interno.gov.it.
  17. ^ Chi siamo, su abruzzohamilton.ca, Federazione Abruzzese di Hamilton e Distretto (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2014).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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