Pierre-Charles Simart

Un'incisione del busto di Pierre-Charles Simart scolpito da Francisque Duret (1862)

Pierre-Charles Simart (Troyes, 27 giugno 1806Parigi, 27 maggio 1857) è stato uno scultore francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Antoine Simart, un falegname di Troyes, e di Catherine Loiseau,[1] Pierre-Charles Simart manifestò molto precocemente delle doti per il disegno e la scultura. Dopo degli studi alla scuola di disegno di Troyes, venne ammesso alla scuola di belle arti di Parigi, dove fu uno studente di Antoine Desboeufs, Charles Dupaty, Jean-Pierre Cortot e James Pradier. Nel 1833 Simart ottenne il primo gran premio di Roma nella scultura con un rilievo avente come soggetto Il vecchio e i figli.[2] Grazie a questa borsa di studio poté recarsi alla sede dell'accademia di Francia a Roma, la villa Medici.[3] Venne eletto membro dell'accademia di belle arti nel 1852.

Egli scolpì i dieci altorilievi della cripta della tomba di Napoleone I a Les Invalides così come la grande statua dell'imperatore con il costume dell'incoronazione.

Il 12 maggio del 1841 sposò Laure Jaÿ, la figlia dell'architetto Alphonse-François Marie Jaÿ e di Adèle Baltard, sorella dell'architetto Victor Baltard.[4] La coppia ebbe un figlio che studiò al politecnico di Parigi e fu un ufficiale di marina, Georges Simart, e una figlia.[5] Rimasto vedovo nel 1851, egli si risposò il 14 ottobre del 1852 con Amélie Baltard, la cugina della sua prima moglie.[6]

Pierre-Charles Simart venne nominato cavaliere della Legione d'onore il 5 luglio del 1846, per poi venire promosso a ufficiale dello stesso ordine il 14 giugno del 1856. Tra i suoi studenti ebbe Émilien Cabuchet. Morì accidentalmente a causa della caduta da un omnibus. Dopo il suo decesso, la sua moglie entrò negli ordini con il nome di madre reverenda Saint-Pierre. I modelli e i calchi della maggior parte delle sue opere, circa sessantaquattro statue, busti, bassorilievo o bozzetti in gesso, furono offerti dalla sua vedova all'odierno museo Saint Loup di Troyes.[7]

Omaggi[modifica | modifica wikitesto]

Una via del diciottesimo arrondissement di Parigi e una di Troyes prendono il nome da lui.

Opere nelle collezioni pubbliche[modifica | modifica wikitesto]

Minerva, 1855 (fotografia del 1910)

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere della Legion d'onore - nastrino per uniforme ordinaria
— 5 luglio 1846
Ufficiale della Legion d'onore - nastrino per uniforme ordinaria
— 14 giugno 1856

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (FR) Aubois très célèbres, su Troyes d'hier à aujourd'hui. URL consultato il 9 novembre 2023.
  2. ^ a b (EN) Clara Erskine Clement Waters e Laurence Hutton, Artists of the Nineteenth Century and Their Works: A Handbook Containing Two Thousand and Fifty Biographical Sketches, Houghton, Osgood, 1879, pp. 254-255. URL consultato il 10 novembre 2023.
  3. ^ (ITFR) Pierre Charles Simart, su Villa Medici. URL consultato il 10 novembre 2023.
  4. ^ (FR) Visionneuse - Archives de Paris, su archives.paris.fr, p. 40. URL consultato il 10 novembre 2023.
  5. ^ (FR) Généalogie de Pierre Charles SIMART, su Geneanet. URL consultato il 9 novembre 2023.
  6. ^ (FR) Visionneuse - Archives de Paris, su archives.paris.fr, p. 42. URL consultato il 10 novembre 2023.
  7. ^ a b c (FR) Catalogue des sculptures du musée de Troyes fondé et dirigé par la Société académique de l'Aube. 6e édition, 1931. URL consultato il 10 novembre 2023.
  8. ^ Kos: cultura, medicina, scienze umane, Franco Maria Ricci, 2003-05. URL consultato il 10 novembre 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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