Pietro di Vercelli

Pietro di Vercelli
vescovo della Chiesa cattolica
Incarichi ricopertiVescovo di Vercelli
 
Consacrato vescovo978
Deceduto13 febbraio 997 a Vercelli
 
San Pietro di Vercelli

Vescovo

 
MorteVercelli, 13 febbraio 997
Venerato daChiesa cattolica
Ricorrenza13 febbraio
Attributibastone pastorale, mitria

San Pietro di Vercelli (... – Vercelli, 13 febbraio 997) è stato un vescovo cattolico probabilmente tedesco. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Forse di origini tedesche, Pietro I divenne vescovo di Vercelli verso il 978.

Strinse amicizia con Bononio di Lucedio, che lo liberò dalla prigionia in Egitto, a seguito della sconfitta che Pietro aveva patito in Calabria al seguito dell'imperatore Ottone II nella battaglia di Capo Colonna. In seguito Pietro compì un pellegrinaggio in Terra santa e, dopo un soggiorno a Costantinopoli, tornò a Vercelli prima del 990.

Continuò ad appoggiare gli imperatori tedeschi e ciò indispettì Arduino, marchese d'Ivrea, che desiderava sottrarsi dalla soggezione all'imperatore; egli era inviso anche da alcuni dei suoi vassalli e alcuni membri del clero diocesano, in quanto tentò di recuperare alcuni dei beni diocesani dissipati e perduti dal predecessore Ingone[1]. Il 13 febbraio 997 assediò Vercelli e uccise, secondo la leggenda, personalmente il vescovo. Dopo il delitto Arduino diede alle fiamme il duomo di Vercelli, in modo da far cessare il culto che era nato attorno alla tomba di Pietro. Non solo il culto non cessò, ma lo stesso Arduino, che sarà sepolto all'abbazia di Fruttuaria accompagnato dalla venerazione di qualcuno, subirà la stessa sorte, quando il vescovo di Ivrea ordinerà di disperderne i resti.

Gli succedette Adalberto[2] e, dopo di lui, Leone, acerrimo nemico di Arduino d'Ivrea.

Culto[modifica | modifica wikitesto]

La memoria di Pietro è presente nel calendario liturgico dell'arcidiocesi di Vercelli al 13 febbraio. Il Martyrologium Romanum non ne fa menzione.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Alfredo Lucioni, Re Arduino il contesto religioso: monachesimo e vescovi fra inimicizie e protezioni, in Giuseppe Sergi (a cura di), Arduino fra storia e mito, Bologna, il Mulino, pp. 43-44, ISBN 978-88-15-27837-1.
  2. ^ Reginfredo, talvolta segnalato come successore di Pietro alla cattedra di Vercelli, non fu mai vescovo di Vercelli, ma di Bergamo a partire dal 996, si veda Alfredo Lucioni, Re Arduino il contesto religioso: monachesimo e vescovi fra inimicizie e protezioni, in Giuseppe Sergi (a cura di), Arduino fra storia e mito, Bologna, il Mulino, p. 46, nota 72, ISBN 978-88-15-27837-1.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Vercelli Successore
Ingone 978-997 Adalberto