Pinacoteca Ambrosiana

Voce principale: Biblioteca Ambrosiana.
Pinacoteca Ambrosiana
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàMilano
IndirizzoPiazza Pio XI 2, 20123 Milano e Piazza Pio Xi 2, 20123 Milano
Coordinate45°27′49.61″N 9°11′09.43″E / 45.46378°N 9.185952°E45.46378; 9.185952
Caratteristiche
Tipopinacoteca
Intitolato aSant'Ambrogio
Istituzione1618
FondatoriFederico Borromeo
Apertura1618
ProprietàVeneranda Biblioteca Ambrosiana
GestioneCollegio dei Dottori composto da ecclesiastici scelti dall’Arcivescovo di Milano
DirettoreMarco Navoni
Visitatori88 972 (2022)
Sito web
Leonardo, Ritratto di musico
Caravaggio, Canestra di frutta

La Pinacoteca Ambrosiana è un museo di Milano che si trova all'interno del Palazzo dell'Ambrosiana.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Venne fondata da Federico Borromeo nel 1618 all'interno della Biblioteca Ambrosiana, istituita già nel 1609. L'istituzione nacque per assicurare una formazione culturale gratuita a chiunque avesse qualità artistiche o intellettuali. Alla Pinacoteca fu infatti affiancata, fin dal 1621, un'accademia di pittura e scultura, con calchi in gesso del Laocoonte e della Pietà di Michelangelo Buonarroti provenienti dalla raccolta di Leone Leoni. Il primo docente di pittura fu il Cerano; unico allievo di una certa importanza fu Daniele Crespi.

Una "Seconda Accademia Ambrosiana", riformata in senso classicista su impulso del pittore Antonio Busca e dallo scultore Dionigi Bussola, fu attiva tra il 1668 e la fine del Settecento. Fu chiusa anche per la creazione dell'Accademia di belle arti di Brera nel 1776, che fu dotata di molti più mezzi e cattedre grazie al mecenatismo dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La Biblioteca Ambrosiana e la Pinacoteca sono strettamente collegate. Anche la prima raccoglieva infatti una serie di dipinti con dotti e sapienti del mondo classico e della cultura cristiana e conteneva al suo interno disegni e codici miniati: nel 1637 furono donati da Galeazzo Arconati i manoscritti di Leonardo oggi all'Institut de France (attualmente, dopo le razzie di Napoleone resta in loco il solo Codice Atlantico). Un altro tesoro della Biblioteca è il manoscritto con l'opera di Virgilio già appartenuto a Petrarca (e da lui glossato) con una miniatura di Simone Martini.

Nella Pinacoteca si possono oggi trovare opere provenienti dalla collezione di Federico Borromeo (nei quattro corridoi che circondano la sala di lettura della Biblioteca) e da numerosi lasciti successivi, tra cui dipinti di Leonardo, Botticelli, Bramantino, Bergognone, Bernardino Luini, Tiziano, Jacopo Bassano, Moretto, Caravaggio, Morazzone, Daniele Crespi, Andrea Appiani, Francesco Hayez.

Interessante dal punto di vista storico è la produzione di copie da dipinti celebri, promossa da Federico Borromeo per scopi didattici e documentativi, come la replica dell' Ultima Cena di Leonardo, che già nel XVII secolo era in condizioni assai precarie. La copia è stata realizzata da Andrea Bianchi.

Percorso espositivo[modifica | modifica wikitesto]

Collezione del cardinale Borromeo[modifica | modifica wikitesto]

Le sale 1, 4, 5, 6 e 7 contengono la collezione dei dipinti donati nel 1618 da Federico Borromeo. Si tratta del nucleo originario della pinacoteca, per questo si è scelto di evidenziarlo in sale dedicate, ispirandosi nell'allestimento al Musaeum pubblicato dal cardinale a Milano nel 1625, dove è descritta la prima sistemazione della raccolta.

Le sale presentano dipinti leonardeschi e veneti del Cinquecento (sale 1 e 4), il cartone della Scuola di Atene di Raffaello, il Canestro di frutta di Caravaggio e dipinti del Cinquecento italiano (sala 5), lombardi contemporanei (sala 6) e fiamminghi contemporanei (sala 7).

Opere nella sala 1
Opere nella sala 4
Opere nella sala 5
Opere nella sala 6
Opere nella sala 7
  • Brueghel dei Velluti
    • Allegoria dell'acqua
    • Allegoria del fuoco
    • Fiori in un bicchiere
    • Boscaglia
    • Cisterna d'acqua e capanno d'eremiti
    • Eremita che legge presso rovine
    • Lot e le figlie fuggono da Sodoma in fiamme
    • Eremita in preghiera
    • Romitaggio
    • Eremita in preghiera davanti a un'immagine
    • Cerere
    • Scena infernale
    • Gesù con gli apostoli sul Lago di Tiberiade
    • Paesaggio con palude
    • Paesaggio con pastori e pellegrini
    • Paese d'inverno con gloria d'angeli
    • Topolino con rose
    • Madonna col Bambino
    • Daniele nella fossa dei leoni
    • Vaso di fiori
    • Fiori in un vaso
    • Paesaggio con eremiti (con Gillis van Coninxloo)
    • Paesaggio con eremiti (con Gillis van Coninxloo)
    • Acquasantiera (con Girolamo Marchesini)
  • Paul Brill
    • Prospettiva di mare
    • Paesaggio con rovine e pastori
    • Paesaggio con il martirio di san Pietro da Verona
    • Paesaggio con Rebecca al pozzo
    • Paesaggio con la conversione di San Paolo
    • Paesaggio con Tobiolo e l'angelo
    • Paesaggio con san Giovannino
  • Hans Rottenhammer, Gloria d'angeli
  • Luca di Leida, Trionfo di Davide
  • Hendrik van Steenwijck il Vecchio, Interno della cattedrale di Anversa

Pittura dei secoli XV-XVI[modifica | modifica wikitesto]

Le altre sale ospitano dipinti ottenuti con altri lasciti. Un importante nucleo riguarda il XV secolo e ancora più consistente è quello del secolo XVI. La sala 2 è dedicata ai pittori soprattutto fiorentini, lombardi e veneti, tra cui anche il Ritratto di musico di Leonardo, la 3 ai lombardi, la 10 ai veneti, la 11 soprattutto ai toscani, la 12 ai bresciani e i veneti, la sala 29 a Bernardino Luini.

Opere nella sala 2
Opere nella sala 3
Opere nella sala 10
Opere nella sala 11
Opere nella sala 12
Sala dell'Esedra - Pinacoteca Ambrosiana

Pittura dei secoli XIV-XVI e oggettistica[modifica | modifica wikitesto]

A partire dalla sala 8 (della Medusa), si entra negli spazi aggiunti nel 1928, già annessi della basilica di San Sepolcro, che vennero allestiti nel 1929-1931 sotto la direzione di Alessandro Minali.

La sala della Medusa, che prende il nome dalla fontana di Giannino Castiglioni, e quella successiva (9, delle Colonne), conservano dipinti e le raccolte di oggettistica.

Opere nella sala 8

Nelle teche fra sala 8 e sala 9 sono custoditi numerosi oggetti di piccole dimensioni:

  • Artista limosino, Cristo crocifisso
  • Ceramografo dell'Italia meridionale, patera a figure rosse
  • Scultore dell'Italia settentrionale, Lare di Tormine
  • Scultore fiammingo, Figura virile
  • Armorario milanese, due Sfondagiachi con custodia
  • Artista dell'Italia centrale, Borsa liturgica
  • Joachim Fries, Trofeo con Diana cacciatrice
  • Christoph Lencker, Coppa con Turbo marmoratus
  • Artista italiano, Piatto ovale
  • Alfredo Ravasco
  • Artista veneto, Cofanetto a figure
  • Bottega degli Embriachi, Cofanetto con Storie di Piramo e Tisbe
  • Armorario tedesco, Sella da parata e staffe
  • Artista spagnolo, Medaglione con Deesis
  • Guanti indossati da Napoleone durante la Battaglia di Waterloo
  • Gerolamo Miseroni, Onfale
  • Giovanni Jacopo Caraglio, Ritratto di Bona Sforza, regina di Polonia
  • Incisore lombardo, Ritratto di Giuseppe Antonio Sassi
  • Artista mitteleuropeo, due Gruppi di mendicanti
  • Manifattura tedesca, Figura maschile in conchiglie
  • Corallo e due Nautilus
  • Cristallo di quarzo
  • Manfredo Settala, Sfera armillare tolemaica
  • Giannello Torriani, Sfera armillare tolemaica
  • Anonimo, Sfera armillare tolemaica
  • Cesare Fiori, Ritratto di Manfredo Settala
  • Orafo tedesco, Orologio con astrolabio
  • Astrolabio latino
  • Manifattura tedesca, Planetolabio
  • Astrolabio latino
  • Astrolabio universale di Rojas
Opere nella sala 9

In due teche è conservata parte della raccolta Sinigaglia; tra gli oggetti: resti animali (corna, mummie...), miniature, figurine antropomorfe, ušabti, unguentari, lucerne.

Sala di Niccolò da Bologna[modifica | modifica wikitesto]

La sala 13 è detta di Niccolò da Bologna, dal nome del miniatore trecentesco (autore del Codice ambrosiano B 42 Inf.) che ha ispirato i rilievi di due lunette, opera rispettivamente di Domenico Buffa e Rodolfo Castagnino con pitture di Archimede Albertazzi, ed ospita opere fiamminghe e italiane del tardo Cinquecento e del Seicento, tra cui spicca il nome di Guido Reni.

Opere nella sala 13
Sala Nicolò da Bologna - Pinacoteca Ambrosiana
Sala Nicolò da Bologna - Pinacoteca Ambrosiana

XVII e XVIII secolo[modifica | modifica wikitesto]

L'allestimento delle successive sale, sempre relativo ai lavori degli anni trenta, ricrea un ambiente signorile milanese di fine Sette-inizi Ottocento. Nella sala 14 si trova un ballatoio con una finta biblioteca e cento stemmi di famiglie nobili lombarde, opera di Archimede Albertazzi, restaurati da Francesco Manzoni dopo i danni bellici. La vetrata è di Domenico Buffa e raffigura Sant'Ambrogio. Le sale 15 e 16 sono dedicate al Seicento lombardo, la 17 al Sei e Settecento

Opere nella sala 14
Opere nella sala 15
Opere nella sala 16

Le vetrine tra sala 16 e sala 17 contengono 56 pezzi in porcellana, di manifattura italiana. Provengono dalla donazione Villani del 2015.

Opere nella sala 17

La teca al centro della sala è dedicata alla divinità indù Vīrabhadra, contenendo 72 placchette votive a lui riferite.

Collezione De Pecis[modifica | modifica wikitesto]

La sala 18 ospita le opere più importanti della collezione donata dal conte Giovanni Edoardo De Pecis nel 1827 e accresciuta nel 1828 e nel 1830 dai lasciti di sua sorella Maria, vedova Paravicini. Comprende dipinti italiani e fiamminghi e una ricca raccolta di bronzetti neoclassici.

La sala 21 è composta da tre ambienti in successione aperti sulla sala della Medusa e quella delle Colonne, ospitanti un gruppo di dipinti fiamminghi e tedeschi dei secoli XV, XVI e XVII secolo, in larga parte dalla Collezione De Pecis. Sul finestrone centrale, rivolto verso l'aula di lettura della Biblioteca, si trova la vetrata dantesca di Giuseppe Bertini, già nell'attuale sala Borromeo (già sala Stocchetti) e qui posta dal 1929.

Opere nella sala 18
  • Manifattura Strazza e Thomas
    • Monumento funebre ad Andrea Appiani (su disegno di Giacomo Moraglia)
    • Ingresso a Milano dell'imperatore Francesco I (modello)
    • Ingresso a Milano dell'imperatore Francesco I
    • Promulgazione del decreto Imperatore Francesco I (modello)
    • Promulgazione del decreto Imperatore Francesco I
  • Francesco Antonucci, Pio VI in viaggio verso Vienna
  • Bertel Thorvaldsen
    • Ercole riceve da Ebe la bevanda dell’immortalità
    • Nemesi recita a Giove i fatti della storia umana
    • Venere consola Amore punto da un’ape
    • Mercurio affida Bacco infante a Ino
    • Autoritratto
  • Ridolfo Schadow
    • La filatrice
    • Amore
  • Antonio Canova, Autoritratto
  • Gaspare Landi, Giovinetta con urna funeraria
  • Anton Raphael Mengs, Ritratto di Leopoldo II d'Asburgo Lorena
  • Natale Schiavoni, Ritratto di giovinetta con colomba

Nella teca sono custoditi oggetti in bronzo dorato:

  • Benjamin Ludwig Jollage
    • Colonna Traiana
    • Colonna Antonina
  • Wilhelm Hopfgarten
    • Obelisco egizio di Piazza del popolo
    • Obelisco egizio di Piazza San Giovanni in Laterano
  • Desiderio Cesari, Zuccheriera
  • Manifattura Strazza e Thomas
    • Testa equina
    • Testa equina
    • Ebe
    • Anfora
    • Anfora
    • Leone
  • Manifattura Manfredini
    • Divinità fluviale
    • Alzatina con pescagione
    • Alzatina con selvaggina
  • Manifattura Manfredini e Manifattura Strazza e Thomas, Vaso


Opere nella sala 21

Arte del XIX e XX secolo[modifica | modifica wikitesto]

La sala 19 presenta una selezione degli oltre duecento dipinti ottocenteschi e dei primi anni del Novecento della galleria; si tratta soprattutto di opere di artisti attivi a Milano, con nomi dei migliori maestri quali Andrea Appiani, Francesco Hayez, Mosè Bianchi. La sala 19 ospita anche tre teche, contenenti una minima parte della collezione numismatica dell'Ambrosiana; sono esposte sia monete della zecca di Milano (dal periodo di Carlo Magno all'Unità d'Italia), sia monete provenienti da altre città (Genova, Roma, Venezia...). Da qui si accede anche al Gabinetto numismatico. La sala 20 è occupata dal peristilio, e vi si entra dalla Sala Federiciana.

Opere nella sala 19
Opere nel Peristilio (sala 20)
  • Anonimo, Mosaico della Primavera
  • Bertel Thorvaldsen, Busto di George Gordon Byron
  • Pietro Bracci
    • Busto di papa Clemente XII
    • Busto di papa Benedetto XIII
  • Giovan Battista Comolli, Busto di Giacinto Ghidoli
  • Anonimo
    • Busto di Antonio Maria Ceriani
    • Busto di Antonio Rosmini
    • Busto di Pietro Custodi
    • Busto di Barnaba Oriani
    • Busto di Bernardo Gatti
    • Busto di Carlo Parea
    • Busto di Antonio Stoppani
    • Busto di Cesare Beccaria
    • Busto di Vincenzo Monti
    • Busto di Giorgio Tolnay
    • Busto di Federico Fagnani
    • Busto di Maria Paravicini
    • Busto di Giovanni Edoardo De Pecis

Corridoio[modifica | modifica wikitesto]

La sala 22 è il lungo corridoio decorato da sculture e affreschi, secondo l'allestimento del 1966. Spiccano le opere del Bambaia, provenienti dal Monumento funebre a Gaston de Foix e da un'altra tomba, e quattro affreschi dalla chiesa di Santa Maria della Rosa, demolita nel 1831 per ampliare gli spazi dell'Ambrosiana. I reperti lapidei, antichi, medievali e rinascimentali, sono stati selezionati dal portico del Cortile degli Spiriti Magni.

Opere nella sala 22
  • Giovanni Antonio Piatti, Platone
  • Scultore lombardo
    • Figura femminile
    • Figura femminile
    • Figura femminile
    • Bassorilievo figurato
    • Figura maschile e animale fantastico
  • Anonimo
    • Santa monaca
    • Santa Caterina da Siena
    • San Bartolomeo da Briganze
    • Santo vescovo domenicano
  • Scultore romano
    • Iscrizione paleocristiana
    • Frammento di sarcofago
    • Testa maschile
    • Testa di fanciullo
  • Bambaia
    • Quattro rilievi del monumento sepolcrale di Gaston de Foix
    • Gesù davanti a Caifa ed Ecce Homo
    • Salita al Calvario e Gesù spogliato

Sala Leonardi[modifica | modifica wikitesto]

Ambrogio De Predis, Ritratto di una dama (1490 circa)

Altre sale[modifica | modifica wikitesto]

Opere nell'atrio d'onore
Opere nella Sala delle accademie
Opere nella sala di passaggio verso i bagni
  • Gaetano Sperati
    • Via laghetto
    • Neve a Milano: Piazza Cinque giornate
    • (opera senza targhetta)
Opere nello scalone
Opere nell'atrio di passaggio, primo piano
  • Giovanni Migliara
    • Scorcio dell'interno del Duomo
    • Portico in rovina
    • Abside di s. Satiro e veduta del Duomo
  • Copia da Sassoferrato, Madonna col Bambino e un uccellino
  • Annibale Fontana
    • Nascita della Vergine
    • Morte della Vergine
  • Scultori dell'Accademia Ambrosiana
    • Abramo caccia Agar
    • Apparizione dell'angelo ad Agar
    • Predicazione di Cristo
    • Morte della Vergine
  • Scultore milanese, Morte della Vergine

In due teche sono custodite placchette, medaglie, miniature e medaglioni. Tra questi:

  • Scultore lombardo
    • Dannato
    • Anima purgante
    • Anima beata
  • Artista bizantino, Encolpio
  • Incisore milanese, Ecce homo
  • Antonio Abondio
    • Busto femminile
    • Busto dell'imperatrice Maria, moglie di Massimiliano
  • Orafo francese, orologio chatelaine a doppia cassa con miniature
  • Orafo russo, Trittico con Cristo in trono e santi
  • Galeazzo Mondella,
    • placchetta con Ercole e il leone nemeo
    • placchetta con Ercole e l’idra di Lerna
    • placchetta con Vergine in trono
Opere nell'atrio di passaggio, secondo piano
L'addio di Ludovico il Moro alle ceneri della moglie Beatrice d'Este, Giovan Battista Gigola, 1830.

Due teche contengono parte della Raccolta Sinigaglia, formata da numerosi ritratti e paesaggi in miniatura di autori italiani, spagnoli, austriaci, francesi, inglesi, irlandesi. Tra gli autori noti, Alessandro Martelli, Giuseppe Gherardi, Pietro Nocchi, Giambattista Gigola, Carlo Bossoli, Angelo Vacca, Emanuele Tovo, Filippo Giacomo Remondini.

Opere lungo la Scala rossa

Collezione Brivio[modifica | modifica wikitesto]

La donazione Brivio fatta nel 1959 comprende una selezione di dipinti italiani tra i quali una "Natività" della scuola del Ghirlandaio e una "Sacra Famiglia" della bottega del Bellini[2].

Collezione Negroni Prati Morosini[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1962 è acquisita la collezione Negroni Prati Morosini, cui si deve l'acquisizione del "Ritratto di Napoleone" di Andrea Appiani, di quattro ritratti di Hayez e due dipinti di Camillo Procaccini e Nuvolone.

Depositi[modifica | modifica wikitesto]

Solo una parte delle opere di proprietà dell'Ambrosiana è esposta nella Pinacoteca. Tra le opere solitamente custodite nei depositi si possono trovare:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Laura Paola Gnaccolini, Marco Basaiti, Cristo risorto, in La fragilità della bellezza. Tiziano, Van Dyck, Twombly e altri 200 capolavori restaurati, XVIII edizione di Restituzioni. Tesori d'arte restaurati, catalogo di mostra, Milano, 2018, pagg. 446 - 454.
  2. ^ Collezione Lombardia

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Silvana Modena, "La seconda Accademia Ambrosiana", Arte Lombarda 5, no. 1 (1960): 84-92.
  • Gaia Polo, "Pinacoteca Ambrosiana Milano", I grandi musei del mondo, RCS Libri/Skira(2006), ISSN 1825-06370

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN130698811 · ISNI (EN0000 0001 2157 6242 · SBN CFIV047688 · LCCN (ENn50056779 · GND (DE1009054-X · BNF (FRcb12345714m (data) · J9U (ENHE987007308838605171 · WorldCat Identities (ENlccn-n50056779