Pineta Marzini

L'imponente profilo della pineta Marzini tra la Piana di Calenella e San Menaio.

La pineta Marzini, un tempo chiamata anche Difesa Marzini, è un vasto e monumentale bosco di pini d'Aleppo pluricentenari che si estende per circa 15 chilometri quadrati nella costa settentrionale del Gargano, in Provincia di Foggia, tra le spiagge di San Menaio e i rilievi pedemontani di Vico del Gargano.[1][2] La pineta, tra le più importanti d'Italia nel suo genere, risulta iscritta, per le notevoli caratteristiche morfologiche e genetiche, al Libro nazionale dei boschi da seme già dal 1960.[1]

Attualmente fa parte del parco nazionale del Gargano come sito d'importanza comunitaria all'interno della rete Natura 2000.[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La pineta infiltra l'abitato di San Menaio
Scorcio della pineta

Nell'archivio di Stato di Napoli è stato ritrovato un documento risalente al 21 maggio 1810 testimoniante una particolare vicenda giudiziaria sulla Difesa Marzini.[4]

Si tratta di una contesa, amministrata dal giudice Franchini, tra l'Università di Vico del Gargano (il Comune, patrocinato da Domenico Barillà) e l'ex feudatario di Vico del Gargano (la principessa di Tarsia e marchesa di Vico, Laura Spinelli,[5] patrocinata dal signor Pietro Coscia) sui diritti sulla Difesa Marzini (nel documento appellata come difesa di Martino):

«Il comune di Vico ha dedotto 4 capi di gravezza contro la Principessa di Tarsia, due di questi che riguardavano il casalinaggio e la bonatenenza furono decisi a favore dell’Università con sentenza del 22 gennaio del corrente anno.

Con il terzo gravame l’Università rivendica ch’ella abbia il suo demanio universale chiamato il bosco; poiché in questo i cittadini ci fanno dei parchi per le mandrie dei propri animali, ci hanno delle piscine e dei pozzi per abbeverare i loro animali, ci tagliano la legna, seminano nei luoghi ridotti a cultura e vi esercitano tutti i diritti civici pienamente; che il Barone ha usurpato il diritto di fidare gli animali dei forestieri e di esigere il terraggio dei cittadini che seminano in detto demanio sull’idea di essere l’intero territorio demanio feudale. Col quarto gravame l’Università attacca la prestazione d'annui ducati 126 pretesi dall’ex barone per la difesa di Martino patrimoniale dell’Università”»

La Commissione autorizzata a decidere sugli incarichi feudali, esaminati gli atti riferiti ad un periodo compreso tra il 1496 ed il 1631, decise come di seguito

«Il bosco sia un demanio ex feudale, ed i cittadini abbiano sulla intera estensione dello stesso bosco i pieni usi civici anche per il commercio fra di loro. Si serva quindi l’ex barone del suo diritto non meno per l’oltre uso della fida,che per l’esazione del terraggio sulla parte coltivata di detto bosco,ma in ragione non maggiore della decima sui generi della principale cultura di ciascun anno ,esclusi i legnami. Si astenga l’ex barone di esigere gli annui ducati centoventi sulla difesa comunale della Martina (il bosco), e resti la medesima libera ed in piena proprietà del Comune. Si assolvano vicendevolmente le parti per le spese della contesa”»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Govi, 2001, p. 179 e ss. cit.: «La Pineta Marzini di Vico del Gargano è in assoluto la più bella ed importante di queste fustaie di pino d'Aleppo, iscritta per le notevoli caratteristiche morfologiche e genetiche al Libro Nazionale dei boschi da seme sin dall'anno 1960. Sui rilievi dell'interno del promontorio, la foresta Umbra, grande chioma del promontorio le cui fronde, mosse dal vento, ispirarono i versi di Orazio "...Garganicum mugire putes nemus...", rappresenta uno dei boschi più belli d'Italia, in alcuni casi simile ad una formazione primigenia, ad un bosco, cioè, lasciato evolvere naturalmente senza l'intervento dell'uomo.»
  2. ^ Touring Club, 1978.
  3. ^ Aree protette della Regione Puglia
  4. ^ Laganella, 2008.
  5. ^ Donna Laura Gaetani dell'Aquila d'Aragona era la figlia di don Nicola (4º principe di Piedimonte) e di donna Teresa Saluzzo dei Duchi di Corigliano (29 marzo 1775, † 27 gennaio 1846). Il 15 luglio 1792 sposò in seconde nozze don Vincenzo Spinelli (7 dicembre 1762, † 29 gennaio 1806), 11º marchese di Vico del Gargano, 9º principe di Tarsia, 10º marchese di Cirò e grande di Spagna di prima classe dal 1794 nonché patrizio napoletano. Nel 1810 all'epoca della disputa giudiziaria fu lei a rappresentare il marito, scomparso quattro anni prima. Cfr. genmarenostrum, Spinelli: linee di Scalea, Oliveto, Castelluccio, Laurino e Aquara, su fuoriporta.info, Società Genealogica Italiana. URL consultato il 26 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2011).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Silvio Govi, L'Universo, vol. 81, 1ª-2ª ed., Firenze, Istituto Geografico Militare, 2001, Govi, 2001. URL consultato il 24 aprile 2011.
  • Touring Club Italiano, Guida Italiana, Puglia, Touring Editore, 1978, Touring Club, 1978.
  • Giuseppe Laganella, Pineta Marzini, La disputa del 1810, su fuoriporta.info, 23 gennaio 2008. URL consultato il 25 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2011).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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