Polo della Democrazia Sociale di Romania

Polo della Democrazia Sociale di Romania
Polul Democrat-Social din România
LeaderIon Iliescu
StatoBandiera della Romania Romania
Fondazione7 settembre 2000
Dissoluzione16 giugno 2003
Partito
IdeologiaSocialdemocrazia
Liberalismo
CollocazioneCentro-sinistra
Seggi massimi Camera
155 / 345
(2000)
Seggi massimi Senato
65 / 140
(2000)

Il Polo della Democrazia Sociale di Romania (in rumeno Polul Democrat-Social din România[1][2]) è stata una coalizione politica romena di centro-sinistra, formatasi in vista delle Elezioni parlamentari in Romania del 2000.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Contesto e formazione della coalizione[modifica | modifica wikitesto]

In seguito alla sconfitta alle elezioni parlamentari e presidenziali del 1996, il Partito della Democrazia Sociale di Romania (PDSR), che sotto diverse denominazioni (FSN, FDSN) aveva dominato la scena politica dalla rivoluzione del 1989 in poi, andò incontro ad una ristrutturazione interna per fronteggiare il governo di centro-destra della Convenzione Democratica Romena (CDR), con l'obiettivo di tornare al potere nel 2000[3]. Il PDSR del suo presidente Ion Iliescu e del vicepresidente Adrian Năstase, nello stesso anno siglò importanti accordi pre-elettorali con altre forze minori: il gruppo del centro-destra liberale del Partito Umanista Romeno (PUR, fondato nel 1991 e mai entrato in parlamento) e il Partito Social Democratico Romeno (PSDR, dal 1996 facente parte di un'instabile alleanza con i partiti di governo di centro-destra)[4].

Il 25 febbraio il PDSR gettò le basi per un'alleanza con il Partito Umanista Romeno, che era finalizzata alla partecipazione su liste comuni alle elezioni parlamentari del 26 novembre e al sostegno congiunto ad Iliescu per l'incarico di presidente della repubblica. Fu, quindi, l'atto fondamentale che poi portò alla nascita del Polo della Democrazia Sociale di Romania (rumeno: Polul Democrat-Social din România)[2]. Dopo le elezioni amministrative di giugno, il 7 settembre il partito concluse due fondamentali accordi con il Partito Social Democratico Romeno di Alexandru Athanasiu. Grazie al primo il PSDR aderì alla coalizione del Polo della Democrazia Sociale di Romania e, con il secondo, si impegnò ad accettare la creazione di un gruppo parlamentare comune nel caso di vittoria alle elezioni, che avrebbe portato la fusione tra i due partiti nella prima parte del 2001[2].

Successo elettorale del 2000[modifica | modifica wikitesto]

Il 26 novembre 2000 in occasione delle elezioni legislative la coalizione conseguì 155 deputati e 65 senatori, mentre il secondo partito più votato fu l'ultranazionalista Partito Grande Romania (PRM) di Corneliu Vadim Tudor. Alle elezioni presidenziali, infatti, Iliescu si ritrovò ad affrontare il leader del PRM, personaggio estremista e giustizialista che rappresentava il voto di protesta dell'elettorato[5]. Di fronte al pericolo rappresentato dall'estremismo nazionalista persino gli altri gruppi antagonisti del PDSR, cioè PNL, PD e UDMR, considerandolo come l'alternativa politicamente più credibile, appoggiarono Iliescu in occasione del ballottaggio presidenziale del 10 dicembre 2000[5][2]. Iliescu ottenne il 66,83% dei voti e Vadim Tudor si fermò al 33,17%.

Mentre Iliescu divenne nuovamente presidente della repubblica, Năstase fu designato per il ruolo di primo ministro. La coalizione, che non aveva conseguito la maggioranza assoluta, per ottenere l'investitura e garantire la sopravvivenza del governo, fu costretta a richiedere l'appoggio parlamentare di Partito Nazionale Liberale (PNL) e Unione Democratica Magiara di Romania (UDMR). Sulla base di interessi comuni, quali lo sviluppo economico della Romania e l'integrazione euro-atlantica del paese, il 27 dicembre fu firmato il protocollo di intesa tra la coalizione di governo e gli altri due partiti[2][6]. L'accordo con il PNL, tuttavia, sarebbe saltato il 18 aprile 2001[2].

In applicazione dell'accordo siglato tra PDSR e PSDR nel 2000, in occasione della conferenza nazionale del 16 giugno 2001, si concretizzò la fusione tra le due formazioni, che già partecipavano ad un gruppo parlamentare comune alla camera dei deputati e al senato. Si realizzò, quindi, l'unificazione di due tra i più importanti gruppi socialdemocratici del paese, che si unirono intorno all'insegna di Partito Social Democratico (PSD)[3][7].

Nel maggio del 2001 anche il PUR cambiò nome, passando alla nuova dicitura di Partito Umanista di Romania - Social Liberale (rumeno: Partidul Umanist din România – Social Liberal, PUR-SL)[4].

La coalizione ottenne 155 seggi alla camera e 65 al senato, così ripartiti[4]:

Camera Senato
Partito della Democrazia Sociale di Romania
139 / 155
59 / 65
Partito Social Democratico Romeno
10 / 155
3 / 65
Partito Umanista Romeno
6 / 155
3 / 65

Fine della coalizione[modifica | modifica wikitesto]

Nel giugno del 2003 il primo ministro Năstase, nel quadro di una più ampia risistemazione della squadra di governo, decretò l'abolizione del ministero per le piccole e medie imprese, l'unico ministero assegnato al PUR e condotto da Silvia Ciornei[8]. Ritenendo scandalosa tale decisione, il leader del PUR Dan Voiculescu accusò il PDSR di aver rotto gli accordi stretti precedentemente, di aver mostrato una costante arroganza nei confronti del partito e di aver continuamente cercato di forzare l'identità dottrinaria del PUR[6]. Questo decise di lasciare il governo e, nel mese di settembre, tutti i suoi deputati abbandonarono il gruppo parlamentare del PSD, passando al gruppo degli indipendenti[9][10]. Rassegnarono le proprie dimissioni, inoltre, il ministro Ciornei, un viceministro, un segretario di stato al ministero delle comunicazioni, un prefetto e tre viceprefetti. I tre senatori del PUR (Ioan Pop de Popa, Dinu Marin e Aureliu Leca), invece, preferirono passare al PSD[6].

Risultati elettorali[modifica | modifica wikitesto]

Elezione Voti % Seggi
Parlamentari 2000 Camera 3.968.464 36,61
155 / 345
Senato 4.040.212 37,09
65 / 140
Elezione Candidato Voti % Esito
Presidenziali 2000 I turno Ion Iliescu 4.076.273 36,35 ✔️ Eletta/o
II turno 6.696.623 66,83

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Semnul electoral al alianței politice Polul Democrat-Social din România, su lege5.ro. URL consultato il 6 dicembre 2019.
  2. ^ a b c d e f (RO) Definiții pentru PSD, su dexonline.ro. URL consultato il 26 agosto 2017.
  3. ^ a b (RO) Ionela Gavril, Congresele PSD (1990-2015), Agerpres, 17 ottobre 2015. URL consultato il 22 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2018).
  4. ^ a b c (RO) Cristian Preda, Partide, voturi şi mandate la alegerile din România (1990-2012), XIII, n. 1, Romanian Political Science Review, 2013. URL consultato il 28 agosto 2017.
  5. ^ a b Odette Tomescu Hatto, PARTITI, ELEZIONI E MOBILITAZIONE POLITICA NELLA ROMANIA POST-COMUNISTA (1989-2000), 2004.
  6. ^ a b c (RO) Carmen Vintila e Gabriela Antoniu, Guverne minoritare - Patrulaterul rosu, portocaliul decolorat, Jurnalul Național, 6 gennaio 2007. URL consultato il 22 agosto 2017.
  7. ^ (RO) Congres - PSD se antreneaza pentru o noua rocada, Jurnalul Național, 19 aprile 2015. URL consultato il 26 agosto 2017.
  8. ^ (RO) Voiculescu a influenţat politica şi politicienii după 2000 şi a sărit dintr-o barcă politică în alta, Mediafax, 8 agosto 2014. URL consultato il 30 agosto 2017.
  9. ^ (RO) PUR iese de la guvernare, Adevărul, 16 giugno 2003. URL consultato il 30 agosto 2017.
  10. ^ (RO) Luminița Pîrvu, Partidul Conservator, o noua tradare? Istoria "solutiei imorale", HotNews, 21 giugno 2013. URL consultato il 30 agosto 2017.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]