Portici

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Portici
comune
Portici – Stemma
Portici – Bandiera
Portici – Veduta
Portici – Veduta
La Reggia di Portici.
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Città metropolitana Napoli
Amministrazione
SindacoVincenzo Cuomo (PD) dal 12-6-2017
Territorio
Coordinate40°49′11″N 14°20′28″E / 40.819722°N 14.341111°E40.819722; 14.341111
Altitudine29 m s.l.m.
Superficie4,52[1] km²
Abitanti51 840[2] (31-10-2023)
Densità11 469,03 ab./km²
FrazioniBellavista, Pietrarsa
Comuni confinantiErcolano, Napoli, San Giorgio a Cremano
Altre informazioni
Cod. postale80055
Prefisso081
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT063059
Cod. catastaleG902
TargaNA
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona C, 1 028 GG[4]
Nome abitantiporticesi
Patronosan Ciro
Giorno festivo31 gennaio e prima domenica di maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Portici
Portici
Portici – Mappa
Portici – Mappa
Posizione del comune di Portici nella città metropolitana di Napoli
Sito istituzionale

Pòrtici (Puórtece /ˈpwortə(t)ʃə/ in napoletano[5]) è un comune italiano di 51 840 abitanti[2] della città metropolitana di Napoli in Campania.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Portici sorge alle pendici del versante ovest del Vesuvio e occupa una piccola porzione di territorio lungo la costa del Golfo di Napoli. Parte integrante dell'area metropolitana del capoluogo, confina a nord col comune di San Giorgio a Cremano e con il quartiere di Napoli San Giovanni a Teduccio, a sud e a est con Ercolano, mentre a ovest è bagnata dal mar Tirreno. Portici affaccia su un piccolo golfo: il Granatello (Ranatiéllo, in napoletano). Il nome deriva dal fatto che nel Settecento, dalla Villa di Portici fino al Convento della Santa Maria, c'erano molte piante di melograno (in napoletano Ranate).

Il comune fa parte della cosiddetta "zona rossa", quella cioè più vicina al Vesuvio e quindi più a rischio in caso di eruzione. Se dovesse essere necessario l'esodo, la Regione Piemonte, secondo il piano di Protezione Civile, sarebbe pronta ad ospitare gli abitanti della cittadina campana.[6]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Titolo di Città - nastrino per uniforme ordinaria
«Decreto del Presidente della Repubblica[7]»
— 2002

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Miglio d'oro[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Miglio d'oro.
Villa d'Elboeuf

A Portici sorgono numerose ville che fanno parte del cosiddetto Miglio d'oro del Settecento napoletano, tutte edificate da ricchi nobili partenopei che scelsero la zona per la bellezza dei paesaggi e per la salubrità dell'aria. Tra le ville vanno menzionate:

  • Villa Savonarola, in corso Garibaldi, arteria principale che collega la città di Portici con Napoli, oggi ospita alcuni uffici del Comune, ed è la sede dei matrimoni civili;
  • Villa Fernandes, in via Armando Diaz, oggi sede di associazioni;
  • Villa Maltese, addossata alla Reggia di Portici;
  • Palazzo Mascabruno, in via Università, contiene al suo interno il Galoppatoio reale, uno dei due esistenti in Europa;
  • Villa Caposele, in via Paladino;
  • Villa Mascolo, ristrutturata dall'amministrazione locale nel 2009, comprensiva di un anfiteatro;
  • Villa Zelo, in via Addolorata, che fu abitata dal patriota, scrittore e senatore del Regno d'Italia Antonio Ranieri.
  • Villa d'Elboeuf, palazzo settecentesco costruito nel 1711.

Su corso Garibaldi si affacciano anche Villa Scocchera, Villa Bideri, Villa Gallo, Palazzo Ruffo di Bagnara e altre, tutte sotto la tutela della Soprintendenza ai Beni Architettonici.

La Reggia di Portici[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Reggia di Portici.

È sede del Dipartimento di Agraria dell'Università degli studi di Napoli "Federico II", nata dalla trasformazione della Scuola superiore di agricoltura, poi divenuta Istituto superiore agrario e, con la riforma entrata in vigore nell'anno accademico 1935-1936, trasformata in facoltà universitaria. Tale scuola è situata nella Reggia voluta da Carlo di Borbone. La Reggia comprende un bosco, detto "Real Bosco di Portici".

Monumenti e altre opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Monumento ai Caduti, opera bronzea dello scultore porticese Ettore Sannino (1924)..[8]

Il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa.

È situato al confine con i comuni di Napoli e San Giorgio a Cremano. Nel museo si conserva la prima locomotiva entrata in servizio sulla Napoli-Portici, la famosa Bayard, dal nome dell'ingegnere che ne curò il progetto e molti altri oggetti legati alla storia della ferrovia italiana. La ferrovia Napoli-Portici fu voluta dal re Ferdinando II di Borbone, che richiedeva un collegamento pratico con la città vesuviana.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[9]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Le scuole superiori di Portici sono l'Istituto d'istruzione superiore Carlo Levi, il Liceo classico Quinto Orazio Flacco e il Liceo scientifico statale Filippo Silvestri.

Ricerca[modifica | modifica wikitesto]

Nella zona portuale del Granatello è stato istituito il Centro Ricerche dell'ENEA,[10] specializzato in ricerche sui film sottili e sui materiali nanostrutturati, che dal 2013 ospita anche l'Istituto per i Materiali Compositi e Biomedici (IMCB) del CNR, dedicato alla ricerca sui materiali polimerici e biomedici.

Nella medesima area si trova anche il Centro Ricerche Tartarughe Marine della Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli (MIUR).

Università[modifica | modifica wikitesto]

Nella sede della settecentesca reggia borbonica, vi è la sede del Dipartimento di agraria dell'Università degli studi di Napoli "Federico II"[11].

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

L'inaugurazione della ferrovia Napoli-Portici

Il paese è attraversato da una importante autostrada: la A3 Napoli-Salerno.

La stazione di Portici-Ercolano si trova lungo la ferrovia Napoli-Salerno; inaugurata il 3 ottobre 1839 alla presenza del re Ferdinando II di Borbone, rappresentò allora il capolinea Napoli-Portici, prima linea ferroviaria costruita in Italia. Trasformato nel tempo in semplice fermata, l'impianto è servito da treni regionali svolti da Trenitalia nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Campania.

Lungo la ferrovia Napoli-Pompei-Poggiomarino sorgono le fermate ferroviarie di Portici Bellavista e Portici Via Libertà, servite da treni regionali EAV.

Per quanto riguarda il trasporto su gomma, è servita da due autolinee circolari (la "Verde" e l"Arancione") e la linea Portici-Torre del Greco dall'EAV, oltre a una linea della CTP (M54, "Portici-Pomigliano D'Arco") e ben 5 dell'ANM, di cui 4 autoviarie con capolinea stesso nel territorio comunale (5 "Portici-Ercolano", 158 "Portici-S.Giorgio-Cercola", 176 "Portici-Ercolano" e 177 "Portici-S.Sebastiano al Vesuvio", con capolinea al parcheggio sito in via E. Gianturco) ed una di tipo filoviario (254 "Ponti Rossi-Piazza Poli"). Dal 12 settembre 2018, dato il venir meno di diverse linee ANM (3, 155, 157, 255) nei precedenti 2 anni, è partito un servizio privato di navette-bus interne alla città patrocinato dal Comune, su una rete di tre linee circolari: rossa (Martiri di via Fani - Bellavista stazione - De Lauzieres bassa - Ascione - Da Vinci - Garibaldi), verde (Martiri di via Fani - Gianturco andirivieni - De Lauzieres alta - Campitelli - De Curtis), azzurra (Martiri di via Fani - Libertà - Cozzolino - Canarde a S.Pietro - Gravina - S.Cristofaro)[12].

Fra il 1879 e il 1958 la città era inoltre collegata a Napoli mediante la tranvia Napoli-Portici-Torre del Greco che proprio a Portici si diramava, all'incrocio tra corso Garibaldi e via Diaz, per servire le zone di Bellavista e Pugliano, nel comune di Resìna.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
21 giugno 1993 25 novembre 1995 Emilio Parrella lista civica di sinistra Sindaco
25 novembre 1995 24 giugno 1996 Paola Basilone Commissario
24 giugno 1996 24 febbraio 2000 Leopoldo Spedaliere PDS / DS Sindaco
24 febbraio 2000 1º maggio 2000 Pietro Troiano Commissario
1º maggio 2000 10 settembre 2002 Leopoldo Spedaliere DS Sindaco
10 settembre 2002 14 giugno 2004 Gioacchino Ferrer
Sergio Di Martino
Gaetano Piccolella
Commissione
straordinaria
[13]
14 giugno 2004 8 ottobre 2012 Vincenzo Cuomo DL / PD Sindaco
8 ottobre 2012 28 maggio 2013 Pasquale Manzo Commissario
28 maggio 2013 6 luglio 2016 Nicola Marrone lista civica di centrosinistra Sindaco
6 luglio 2016 12 giugno 2017 Roberto Esposito Commissario
12 giugno 2017 in carica Vincenzo Cuomo PD Sindaco

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Nel comune ha sede la società calcistica Associazione Sportiva Dilettantistica Portici 1906, fondata nel 1906 e attualmente militante in Serie D.

Le squadre di Atletica Leggera sono l'ASD Budokan Portici e l'ASD Atletica Leggera Portici

A Portici si trovano diverse squadre di pallacanestro: lo Sporting Portici, fondato nel 1972, militante in serie C, il Portici 2000, fondato nel 1999 che disputa il campionato di serie C2 regionale, la società Virtus Portici che milita nel campionato regionale maschile di Promozione e l'ASD Città vesuviana. Nel basket femminile si distingue la Pegaso Portici, che gareggia in serie B

In città vi è una squadra di rugby la Rugby Vesuvio che milita nel campionato regionale di serie C.

La squadra di pallavolo locale è invece l'ASD Polisportiva Portici. La associazione dilettantistica Club Scherma Portici

Impianti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

  • Stadio San Ciro: costruito nel 1986, può ospitare circa 7.000 spettatori.
  • Stadio Cocozza: può ospitare circa 2.000 spettatori.
  • Palazzetto dello Sport comunale.
  • Centro Sportivo Portici (Piscina, Palestre e Sale Fitness)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ ISTAT - Superficie dei comuni, province e regioni al Censimento 2011
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT, 18 dicembre 2023. URL consultato il 31 dicembre 2023.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 512.
  6. ^ protezionecivile.it. URL consultato il 20 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2007).
  7. ^ Copia archiviata, su comune.portici.na.it. URL consultato il 2 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 10 dicembre 2016).
  8. ^ Antonello Nave, Per amore della forma. Ettore Sannino scultore (1921-1942), in «Napoli Nobilissima», sesta serie, II, 1-2, gennaio-aprile 2011, pp. 53-66.
  9. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28 dicembre 2012.
  10. ^ Centro Ricerche Portici — it, su enea.it. URL consultato il 5 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 10 aprile 2018).
  11. ^ Università degli studi di Napoli/Agraria
  12. ^ [1]
  13. ^ Comune sciolto per infiltrazioni mafiose.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Vincenzo Jori, Portici e la sua storia, Portici, 1882.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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