Pretoro

Pretoro
comune
Pretoro – Stemma
Pretoro – Bandiera
Pretoro – Veduta
Pretoro – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Abruzzo
Provincia Chieti
Amministrazione
SindacoDiego Valerio Giangiulli[1] (lista civica Pretoro in Comune) dal 26-5-2019
Territorio
Coordinate42°12′58.69″N 14°08′34.94″E / 42.216303°N 14.143039°E42.216303; 14.143039 (Pretoro)
Altitudine602 m s.l.m.
Superficie26,13 km²
Abitanti856[2] (31-12-2022)
Densità32,76 ab./km²
FrazioniPasso Lanciano, Cona, Ponte, Pagnotto, Sterparo
Comuni confinantiFara Filiorum Petri, Lettomanoppello (PE), Pennapiedimonte, Rapino, Roccamontepiano, Roccamorice (PE), Serramonacesca (PE)
Altre informazioni
Cod. postale66010
Prefisso0871
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT069069
Cod. catastaleH052
TargaCH
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona E, 2 121 GG[4]
Nome abitantipretoresi
Patronosan Domenico di Sora
Giorno festivoPrima domenica di Maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Pretoro
Pretoro
Pretoro – Mappa
Pretoro – Mappa
Posizione del comune di Pretoro all'interno della provincia di Chieti
Sito istituzionale

Pretoro (Pretèure in dialetto locale) è un comune italiano di 856 abitanti[2] della provincia di Chieti in Abruzzo. Fa parte della Comunità montana della Maielletta ed appartiene ai Borghi più belli d'Italia.

Ha impianti sciistici nel comprensorio di Passolanciano-Maielletta.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il centro storico si trova lungo una scarpata sul versante orientale della Maiella, in una zona franosa dove dagli anni '60 è stata aperta una cava di pietra. Pretoro ha la forma di un borgo medievale triangolare che salendo verso la cima si restringe, essendosi formato a sud a grappolo, dall'antico castello. Sulla piana ai piedi del centro storico si sviluppa la zona moderna, essendo più accessibile. Il territorio cambia salendo da destra verso il comprensorio della Maielletta - Passo Lanciano, diventando più impervio e nevoso. A ovest Pretoro confina con Rapino, a sud con Fara Filiorum Petri e all'estremo est con Roccamontepiano.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Il clima di Pretoro è fortemente influenzato dal massiccio montuoso della Maiella, per cui l'effetto mitigatore del mare è assai scarso: le precipitazioni sono decisamente abbondanti, superano i 1000 mm, e sono concentrate in primavera, autunno e in inverno in forma prevalentemente nevosa, tant'è che molto spesso la neve tende ad arrestarsi proprio all'altezza del paese, per poi trasformarsi in pioggia più a valle. Le temperature si aggirano tra i 4-5 °C di gennaio e i 21-22 °C di luglio, per una media annuale di 12-13 °C.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Veduta di Pretoro di notte

Nelle vicinanze vi sono degli scavi archeologici preistorici, che dimostrano l'antichità del paese. Le origini del paese di Pretoro possono essere fatte risalire al periodo italico (VI-V secolo a.C.). Per quanto concerne la toponomastica, il nome "Pretoro" o "Preturo" deriverebbe dal nome "Praetorium" e caratterizzerebbe un punto di vigilanza del passaggio dalla vallata nella quale si avevano insediamenti della gente Peligna (sull'altro versante della Maiella) all'area in cui avevano la loro sede i Marrucini ed i Frentani. Un'altra plausibile origine sarebbe dal termine "preta", che in dialetto abruzzese indica le pietre e, per estensione, i luoghi in cui esse abbondano, tra i quali vi è pure la stessa area di Pretoro.

L'attuale vecchio borgo medioevale è sorto intorno al 1600 dopo la distruzione del castello di Pretoro, arroccato sull'estremità della roccia e denominato "Castrum Pretorii de Theti", allora presidiato costantemente da uno scudiero e 12 servitori. Bisogna notare come, sempre in questo periodo, l'insediamento maggiore sia stato trasferito dalla valle a monte. Nel secondo medioevo si hanno anche tracce del passaggio dei Francesi: il Santuario della Mazza, da loro costruito e adornato da un portale del secolo XIII, ne è sicura testimonianza (la sua facciata è chiaramente rivolta a nord-ovest, cioè verso la Francia). Pretoro in quel periodo partecipò alle crociate (XII secolo) con alcuni suoi uomini.

L'attività artigianale dei Pretoresi era stata molto redditizia e costituiva la maggior fonte di ricchezza. Se andiamo ad analizzare la tipologia dell'economia pretorese tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento, la dovremmo definire come prevalentemente "agricolo-pastorale", laddove l'agricoltura è essenzialmente basata sull'ulivo e la pastorizia è forte di ben diecimila capi di bestiame già nel primo dopoguerra. Soltanto dopo la fine della seconda guerra mondiale e la massiccia emigrazione Pretoro ha visto stravolta la sua economia e ha sperimentato una trasformazione dell'originario tessuto artigianale in industria.

È stato rinvenuto un documento molto importante nell'Archivio di Stato di Chieti. Si tratta di una piantina di Pretoro realizzata nel 1854, che riporta tutti gli edifici principali del centro storico. Sono indicate, tra le altre cose, le due chiese principali (Sant'Andrea e San Nicola) e le rovine dell'antico castello.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa di San Nicola
Chiesa di Sant'Andrea
  • La Chiesa di Sant'Andrea Apostolo risale al XV-XVI secolo. È la chiesa principale del paese ed è posta sulla parte più alta di esso. L'interno è a due navate a pianta irregolare, visto che il pavimento è adattato alla roccia. Lo stile è neoclassico con influssi barocchi.[5]
  • La Chiesa di San Nicola. L'impianto originario è romanico, mentre l'attuale risale al XVI-XVII secolo epoca in cui l'edificio viene ricostruito completamente come testimoniano le due monofore sul lato che dà a valle. La chiesa è culto di San Domenico, santo per cui vengono celebrate le rievocazione de "Lu Lope" e dei serpari. All'interno si trovano una pietà in terracotta policroma del XVII secolo ed un portale ligneo del 1630.[6]
Chiesa della Madonna della Mazza
  • La Chiesa della Madonna della Mazza. Risale al XIII-XIV secolo. in alcune mappe arcaiche viene citata come "Santa Maria del Monte". Trattasi di un eremo fondato dai monaci benedettini cistercensi ed era dipendenza del monastero di Santa Maria Arabona sito presso Manoppello Stazione. L'immagine della madonna in trono con bambino risale al XV secolo. Il nome di Madonna della Mazza è dovuto al fatto che è raffigurata con uno scettro (chiamato volgarmente mazza). La chiesa è meta di turisti la prima domenica di luglio.[7] Le prime notizie che si hanno sull'edificio sono per le decime ecclesiastiche del biennio 1324-25 durante il periodo cistercense. Un altro documento anticipa al XIII secolo la costruzione della chiesa, fatto comprovato dalla vita religiosa sita ai piedi della Maiella nello stesso secolo. La chiesa con l'annesso romitorio hanno conosciuto vari periodi di abbandono e, nell'838 erano completamente in rovina, ma già nel 1843 erano restaurati e riaperti ai fedeli. L'interno è ad un'unica navata, di cui l'archivolto è andato irrimediabilmente smarrito. Un ingresso secondario murato è posto sul lato a monte, mentre nel lato a valle vi era un grande arco che immetteva forse in un'appendice laterale probabilmente utilizzata a scopo abitativo. Il romitorio è a due livelli con accesso su di un lato dell'edificio stesso, ed è stato recentemente restaurato. Delle leggende narrano dell'immagine della Madonna della Mazza ritrovata nei pressi di un albero, ma riportata in paese venne poi nuovamente ritrovata sul luogo di partenza; un'altra testimonianza narra di una nevicata durante un 2 luglio, fenomeno che impedì la processione, ma la Madonna ritornò da sola sui monti lasciando delle impronte sulla neve.[8]

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

Grotta dell'Eremita
  • La grotta dell'Eremita. La grotta è sita ad 8 km da Pretoro a 900 m s.l.m.. L'eremo risulta citato in un documento del 1581, nel quale viene citata una "Ecclesiam Sancti Angeli" presso la chiesa di Santa Maria del Monte (o della Mazza). Data l'esistenza di una sorgente ed uno stillicidio d'acqua all'interno, la grotta era fenomeno di culto di San Michele Arcangelo. Delle indagini archeologiche all'interno hanno riportato utensili in selce, reperti ceramici dell'età del Bronzo. Sull'ingresso vi sono alcune prove dell'esistenza di eremiti nella grotta, la volta è stata scalpellata per potervi porre gli intonaci, mentre sotto vi sono dei resti di fondamenta dell'eremitaggio, mentre dei resti di letame e di chiusura parziale dell'accesso provano che la grotta è stata usata dai pastori come ricovero delle greggi. La grotta è fonte di leggende sugli eremiti, le quali narrano che l'acqua del Foro si separava per far passare l'eremita. La grotta, inoltre fu abitata da sfollati di Pretoro durante la seconda guerra mondiale[9].
  • Il territorio comunale è interessato dagli scavi archeologici della necropoli del Crocifisso.

Aree naturali e sciistiche[modifica | modifica wikitesto]

  • Riserva regionale Valle del Foro
  • L'Area faunistica del Lupo Appenninico. Il parco è nato dal Piano di Assetto Naturalistico della Riserva regionale guidata del Foro su citata nel 1999, quando due anni prima la riserva del Foro stessa era nata come tutela del territorio. Difatti, nel 1999 con la realizzazione del Parco nazionale della Maiella tutte le aree protette che erano finite al suo interno venivano assimilate al nascente parco nazionale. L'area faunistica è posta tra le località "Calvario" e cava "Falselongo".[10]

Passolanciano-Maielletta e Blockhaus[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Parco nazionale della Maiella e Passolanciano-Maielletta.

Pretoro è molto apprezzato come località sciistica. Gli impianti di Passolanciano e della Majelletta. Gli impianti di Passolanciano partono da 1305 metri dispongono di sciovia e di una seggiovia aperta anche in estate che arriva fino a quota 1620m, 8 Km di piste di sci alpino e 7 Km di sci nordico. A circa 5 Km di distanza da Passolanciano, si trova la Majelletta che dai 1600 metri della base delle sciovie arriva fino a quota 2000, con sei sciovie per un totale di 10 Km di piste di sci alpino e 8 Km di sci nordico.

Cima Mamma Rosa d'estate

Passolanciano-Maieletta (dalla vecchia via usata dai pastori per la città commerciale di Lanciano) e cima Blockhaus, si trovano rispettivamente a 14 e 18 km da Pretoro e sono situate al confine con il territorio del comune di Roccamontepiano.

La fondazione Blockhaus è attiva dal 1988 e offre servizi turistici e corsi di sci per le varie piste da sci innevate da affrontare.

Il percorso sciistico si divide in "Blockhaus" ossia la "Majelletta", che si trova dai 1650 metri circa di Mammarosa fino ad oltre i 2000 metri. La montagna è provvista di hotel, rifugi (il più alto è Rifugio Pomilio), ristoranti e palestre per il noleggio e la preparazione allo sci.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[11]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Il Centro museale san Domenico. Il museo è stato istituito con la deliberazione del comune di Pretoro n. 34 del 12/02/96. Il museo ha lo scopo di divulgare gli aspetti culturali e naturali su lupi, serpenti e la storia di Pretoro. Il museo è sito in un locale anticamente adibito ad officina di fabbro che, per l'apertura del museo, è stato restaurato.[12]

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

  • Primi piatti: P'ttlolozz' sorta di rombi di pasta fatta con farina ed acqua, la pasta viene cotta al sugo; "Pasta alla chitarra" abruzzese, viene realizzata mediante uno strumento apposito detto chitarra.[13]
  • Secondi piatti: agnello alla brace cotto con legna mista di abete, faggio, carpino e ginepro; "coratella" e "turcinelli" realizzati con budella di maiale e ripieni con animelle e peperoncino.[13]
  • Verdure e pane: "ciabbotta" misto di verdure da porre su fette di pane casareccio; "pizz' e foij" stufato di verdure con sarda affumicata e “pizze de randinije” (focaccia di farina di mais) sbriciolata; "pizza scim" pane bianco non lievitato e sciapo.[13]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1995 13 giugno 2004 Nicola D'Innocenzo Lista Civica di Centro (1995-1999)
Lista Civica (1999-2004)
Sindaco [14][15]
14 giugno 2004 25 maggio 2014 Antonio Borgonsoli Lista Civica Pretoro insieme Sindaco [16][17]
26 maggio 2014 25 maggio 2019 Sabrina Simone Lista Civica ViviAmo Pretoro Sindaco [18]
26 maggio 2019 in carica Diego Valerio Giangiulli Lista Civica Pretoro in comune Sindaco [1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 26 maggio 2019, su elezionistorico.interno.gov.it.
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Comune di Pretoro, Chiesa di Sant'Andrea Apostolo (sec. XV-XVI), su comune.pretoro.ch.it. URL consultato il 10 gennaio 2010.
  6. ^ Comune di Pretoro, Chiesa di San Nicola, su comune.pretoro.ch.it. URL consultato il 10 gennaio 2010.
  7. ^ Comune di Pretoro, Chiesa della Madonna della Mazza sec. XIII-XIV (mt. 1000), su comune.pretoro.ch.it. URL consultato il 10 gennaio 2010.
  8. ^ AA.VV., Madonna della Mazza, in Eremi d'Abruzzo Guida ai luoghi di culto rupestri, 2000, pp. 38-39, ISBN 88-85854-74-5.
  9. ^ AA.VV., Grotta dell'Eremita, in Eremi d'Abruzzo Guida ai luoghi di culto rupestri, 2000, pp. 40-41, ISBN 88-85854-74-5.
  10. ^ Comune di Pretoro, I lupi del Parco della Majella sono a Pretoro, su comune.pretoro.ch.it. URL consultato il 10 gennaio 2010.
  11. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  12. ^ Comune di Pretoro, Centro Museale San Domenico, su comune.pretoro.ch.it. URL consultato il 10 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2009).
  13. ^ a b c Comune di Pretoro, Enogastronomia a Pretoro, su comune.pretoro.ch.it. URL consultato il 10 gennaio 2010.
  14. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 23 aprile 1995, su elezionistorico.interno.gov.it.
  15. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 13 giugno 1999, su elezionistorico.interno.gov.it.
  16. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 12 giugno 2004, su elezionistorico.interno.gov.it.
  17. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 7 giugno 2009, su elezionistorico.interno.gov.it.
  18. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 25 maggio 2014, su elezionistorico.interno.gov.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marcantonio Felice Spiccioli di cronaca per non dimenticare - Pretoro 1935-1950, Litografia Eurografica, Guardiagrele, 2008
  • Marcantonio Felice Vocabolario Italiano-Pretorese (e cenni di grammatica pretorese), Litografia Eurografica, Guardiagrele, 2008
  • Domenico Malandra Pretoro ...racconta gli anni prima dell'emigrazione - raccolta fotografica, Editrice Italica, Pescara, 2006
  • [DVD] studio Duesse Foto Lu Lope e il Miracolo di San Domenico, 2005
  • AA. VV. San Domenico Abate: IX Centenario della Santificazione, Casa Editrice Tinari, Chieti, 2004
  • AA. VV. Pretoro: dal Medioevo all'età Contemporanea, Casa Editrice Tinari, Villamagna (CH), 2004
  • AA. VV. La storia di Pretoro, Casa Editrice Tinari, Villamagna (CH), 1999
  • AA. VV. I notai storici Elia e Ermenegildo Lupiani di Pretoro 1712-1802, Casa Editrice Tinari, Villamagna (CH), 1999
  • AA. VV. Il Catasto Onciario di Pretoro 1745, Casa Editrice Tinari, Bucchianico (CH), 1998
  • Collana di studi delle tradizioni popolari a Pretoro (CH)
  • Marcantonio Felice (con illustrazioni di Nino Di Fazio) I soprannomi di Pretoro e piccole storie ad essi connesse -Quaderno di studi delle tradizioni popolari a Pretoro-, Industria Grafica DE.MA., Pescara, 2005
  • Marcantonio Felice (con illustrazioni di Nino Di Fazio) "Profumi di terra: Lu pan d'na vot' (il pane di una volta) -Quaderno di studi delle tradizioni popolari a Pretoro-, Industria Grafica DE.MA., Pescara, 2004
  • Marcantonio Felice (con illustrazioni di Nino Di Fazio) 'Il sorcio dorme' ed altri giochi 1945-1965 -Quaderno di studi delle tradizioni popolari a Pretoro-, Casa Editrice Tinari, Chieti, 2003
  • AA. VV. San Domenico a Pretoro -Quaderno di studi delle tradizioni popolari a Pretoro-, Casa Editrice Tinari, Chieti, 2003
  • Alessandro Mucciante, Marcello Maggiori, “Una stratigrafia in grotta con industria del Paleolitico superiore nei pressi di Pretoro (PE)”, in Atti della Società Toscana di Scienze Naturali, Memorie, serie A, vol. CVII, anno 2000-2001, Pisa, pp. 33–39.
  • Pretoro, in Borghi e paesi d'Abruzzo, vol. 6, Pescara, Carsa Edizioni, 2008, pp. 9-22, SBN IT\ICCU\TER\0031814.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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