Profeti (Ribera)

Profeti
Scorcio della navata verso la controfacciata
AutoreJusepe de Ribera
Data1638-1643
Tecnicaolio su tela
UbicazioneCertosa di San Martino, Napoli

I Profeti sono una serie di quattordici dipinti, oli su tela (di dimensioni diverse) databili tra il 1638 e il 1643, eseguiti da Jusepe de Ribera per la chiesa della certosa di San Martino a Napoli.[1]

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Intorno al 1638 Jusepe de Ribera riceve una serie di commesse che si innestano in un contesto di profondo rinnovamento della certosa di San Martino.[2] Sotto il priorato di Giovanni Battista Pisante, il pittore spagnolo fu tra i più importanti artisti dell'ambiente napoletano ad esser chiamato nella monumentale opera di decorazione della chiesa, per la quale già nel 1637 compì la sontuosa pala della Pietà per la sacrestia, poi ricollocata nella sala del Tesoro Nuovo alla fine del XVII secolo, dov'è tuttora.[2]

Il gruppo di commesse che interessavano il pittore riguardavano la realizzazione di una serie di quattordici tele con Profeti e patriarchi, da collocare lungo la navata della chiesa, la Comunione degli apostoli, per la parete laterale del coro, e tre dipinti destinati invece agli appartamenti privati del priore (oggi Museo nazionale di San Martino), il piccolo rame col San Bruno riceve la Regola, terminato nel 1643, il San Girolamo e il San Sebastiano: questi ultimi due furono consegnati solo nel 1651 (assieme alla Comunione) in quanto dal 1643 il numero di impegni assunti e la malattia che colpì lo Spagnoletto rallentarono drasticamente i tempi d'esecuzione dei suoi lavori.[2][3]

I profeti ritratti dal Ribera sono Mosè ed Elia, posti sulla controfacciata, Aggeo, Noè, Gioele, Amos, Abdia, Osea, Abacuc, Sofonia, Giona, Daniele, Michea ed Ezechiele, disposti invece sopra gli archi delle cappelle laterali della chiesa.[1][2] Il compenso pattuito fu di 80 ducati a tela, per quelle triangolari sulle cappelle laterali, dove il profeta era ritratto a figura intera, e di 50 ducati per le due immagini rettangolari sulla parete d'ingresso, dove i profeti erano raffigurati a mezzo busto.[4]

Le prime opere compiute furono quelle del Mosè, dell'Elia e del Noè, che riportano tutte la firma estesa del pittore, mentre le restanti undici scene furono realizzate entro i cinque anni seguenti, dove l'ultima ricevuta di pagamento risale a fine 1643, di cui otto di queste vedono nell'angolo inferiore la sigla «J.R.».[1]

Catalogo delle tele[modifica | modifica wikitesto]

Immagine Titolo Anno Dimensione Note
Mosè 1638 168 × 97 cm Firmato e datato «Jusepe de Ribera espanol / F. 1638».
Elia 1638 168 × 97 cm Firmato e datato «Jusepe de Ribera espanol / F. 1638».
Aggeo 1638-1643 272 × 252 cm
Noè 1638 271 × 254 cm Firmato e datato «Jusepe de / Ribera es / panol / F. / 1638».
Gioele 1638-1639 270 × 252 cm Siglato e datato «J.R.a 163...».[5]
Amos 1640 272 × 256 cm Siglato e datato «J.R.a 1640».
Abdia 1638-1643 270 × 266 cm
Osea 1638-1643 270 × 254 cm Siglato «J.R.a».
Abacuc 1638-1643 267 × 236 cm Siglato «J.R.a».
Sofonia 1638-1643 266 × 236 cm Siglato «J.R.a».
Daniele 1638-1643 267 × 236 cm Siglato «J.R.a».
Giona 1638-1643 276 × 236 cm Siglato «J.R.a».
Michea 1638-1643 268 × 243 cm Siglato «J.R.».
Ezechiele 1638-1643 271 × 251 cm

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Ribera. L'opera completa, pp. 338-339.
  2. ^ a b c d Ribera. L'opera completa., pp. 179-185.
  3. ^ Art e Dossier, pp. 24-38.
  4. ^ N. Spinosa, L'opera completa del Ribera, collana Classici dell'arte Rizzoli, Milano, Rizzoli Editore, 1978, p. 115.
  5. ^ Si è perduta la traccia dell'ultima cifra dell'anno.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • N. Spinosa, Ribera. L'opera completa, Napoli, Electa, 2003.
  • N. Spinosa, Jusepe de Ribera, Milano, Giunti Editore, 1992.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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