Provincia di Alessandria

Provincia di Alessandria
provincia
Provincia di Alessandria – Stemma
Provincia di Alessandria – Bandiera
Provincia di Alessandria – Veduta
Provincia di Alessandria – Veduta
Palazzo Ghilini, sede della Provincia.
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Amministrazione
CapoluogoAlessandria
PresidenteEnrico Bussalino (centro-destra) dal 18-12-2021
Data di istituzione23 ottobre 1859
Territorio
Coordinate
del capoluogo
44°54′48″N 8°37′12″E / 44.913333°N 8.62°E44.913333; 8.62 (Provincia di Alessandria)
Superficie3 558,83 km²
Abitanti405 288[1] (30-6-2023)
Densità113,88 ab./km²
Comuni187 comuni
Province confinantiPavia, Piacenza, Genova, Savona, Asti, Torino, Vercelli
Altre informazioni
Lingueitaliano, piemontese, ligure (solo nel Novese e Ovadese)
Cod. postale15121-15122 Alessandria, 15010-15079 provincia
Prefisso010, 0131, 0141, 0142, 0143, 0144, 019
Fuso orarioUTC+1
ISO 3166-2IT-AL
Codice ISTAT006
TargaAL
Cartografia
Provincia di Alessandria – Localizzazione
Provincia di Alessandria – Localizzazione
Provincia di Alessandria – Mappa
Provincia di Alessandria – Mappa
Posizione della provincia di Alessandria all'interno del Piemonte.
Sito istituzionale

La provincia di Alessandria (in piemontese provincia ëd Lissandria, in alessandrino provinsa 'd Lisändria) è una provincia italiana del Piemonte di 405 288 abitanti. Ha come capoluogo la città di Alessandria. Oltre al capoluogo, nella provincia vi sono sei centri-zona, in cui si trovano i principali servizi, che corrispondono alle città più importanti e popolose, ossia Novi Ligure, Tortona, Casale Monferrato, Acqui Terme, Valenza e Ovada.

Occupa l'estremo settore sud-orientale del Piemonte, confina a nord con la provincia di Vercelli, a ovest con la città metropolitana di Torino e la provincia di Asti, a est con la Lombardia (provincia di Pavia), a sud con la Liguria (città metropolitana di Genova e provincia di Savona), a sud-est con l'Emilia-Romagna (provincia di Piacenza).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Moasca - Circondario di Asti sotto la provincia di Alessandria

Ritrovamenti testimoniano che nell'antichità, il territorio occupato oggi dalla provincia di Alessandria, fu abitato già in epoca neolitica. Nella zona di Casalbagliano, nei pressi di Alessandria, in località cascina Chiappona, elementi in bronzo (media età del Bronzo, 1450-1350 a.C.) sono stati recuperati nel ritrovamento più antico nell'Italia settentrionale della Cultura dei campi di urne[2][3]. All'interno dell'urna erano conservati i resti cremati e gli elementi del corredo metallico, ossia un pugnale, uno spillone e un elemento di copricaviglia in bronzo dalla tipica forma a doppia spirale che evidenziano una stretta relazione con l'area danubiana.

Area d'influenza proto-celtica-Halstattiana, abitata dalle popolazioni Celto/liguri autoctone dei Marici nell'alessandrino e dei liguri Statielli nell'area di Acqui e di Tortona prima e da popolazioni celtiche transalpine che invasero l'Italia settentrionale poi.

La presenza gallo-ligure della zona è anche testimoniata dagli idronimi[4] Tanaro e Bormida e da alcuni toponimi come Pietra Marazzi e forse Marengo. Nel III secolo a.C. passò sotto il controllo di Roma. Fece parte della Regio IX Liguria. Importanti centri furono Libarna e i centri di Forum Fulvii, Derthona e Aquae Statiellensium.

Divisa per secoli tra i Feudi Imperiali genovesi, la Repubblica di Genova, il Marchesato/Ducato del Monferrato e il Ducato di Milano.

Nel 1708 il Ducato del Monferrato (con Casale Monferrato e Acqui Terme) passò ai Savoia; nel 1707 Alessandria e nel 1734 il Tortonese, dopo quattro secoli di appartenenza al Ducato di Milano, passarono ai Savoia; nel 1815 passò tutto il Novese già parte dei Feudi Imperiali e della Repubblica di Genova insieme ad Ovada (tutte già parte della Repubblica Ligure) ai Savoia.

L'odierna provincia fu istituita con regio decreto n. 3702 del 23 ottobre 1859, la cosiddetta Legge Rattazzi, dall'unione delle province (1818) di Alessandria, Tortona, Casale, già appartenenti alla divisione di Alessandria, Asti, Acqui e Novi, quest'ultima sottratta alla divisione di Genova.

Nel 1878 prese Isola Sant'Antonio dalla provincia Pavese, nel 1880 acquisì dalla provincia di Genova il comune di Pareto[5].

Durante il fascismo nel dicembre 1926 i comuni del mandamento di Gavi (Gavi, Voltaggio, Parodi Ligure, Carrosio e Fraconalto) tentarono inutilmente di passare sotto la provincia di Genova, ma a causa dell'opposizione del prefetto di Alessandria la cosa non andò in porto.[6].

Nel 1935, perse il territorio di Asti e parte del territorio di Acqui, che formò la nuova provincia di Asti[7].
Il 1º maggio 1945 gli abitanti di Fraconalto spostarono il cippo di confine alla Bocchetta e lo portarono al confine con il comune di Voltaggio, dove i voltaggini, poi i carrosiani e infine i gaviesi lo portarono fino al confine con il comune di Serravalle Scrivia, però i serravallesi dissentirono e da allora la questione dell'appartenenza al Piemonte di quelle terre non è più stata riaperta.[8]

Oggi la provincia di Alessandria comprende 187 comuni. Per estensione è la terza provincia del Piemonte, dopo Cuneo e Torino. Il comune di Voltaggio è comune onorario della provincia di Genova per i legami culturali, linguistici e storici con il capoluogo ligure.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Stemma

Lo stemma è stato concesso con regio decreto del 24 marzo 1912.[9]

«Inquartato in decusse: il 1° partito di Asti (di rosso, alla croce d'argento) e di Novi (d'argento, alla croce di rosso, caricata in cuore di una crocetta del campo); il 2° di Tortona (di rosso, al leone tenente una rosa d'argento); il 3° di Acqui (d'oro, all'aquila di nero, coronata di rosso, afferrante la lepre al naturale, al capo di argento, caricato di una croce patente di rosso); il 4° di Casale (inquartato: a e d di rosso, alla croce d'oro, accantonata da quattro beta d'oro, affrontati; b e c d'argento, al capo di rosso; sul tutto, d'oro, alla rotella di azzurro, carica della sigla del nome S.S. di Gesù d'oro, raggiante dello stesso); sul tutto di Alessandria (d'argento, alla croce di rosso). Ornamenti esteriori da Provincia.»

Nello scudo sono rappresentati gli emblemi dei capoluoghi di circondario compresi nella provincia di Alessandria all'epoca del decreto di concessione, ed è ancora presente Asti. Il tutto è circondato da una ghirlanda di foglie d'alloro al naturale, legata di rosso e d'argento, alle estremità ambe terminanti in una pigna, legata ad un bastone attraversante sulla sommità dello scudo, il tutto d'oro. Dal 1933 al 1943 lo stemma era decorato con il capo del Littorio.

Gonfalone
Il gonfalone della provincia

Il gonfalone, concesso con R.D. del 26 dicembre 1936, è un drappo di azzurro.

Bandiera

Di azzurro, caricata dello stemma, coronato, senza serto di fronde. Esiste una variante, azzurra con lo stemma completo degli ornamenti e il nome della provincia in caratteri bianchi come quelli del logo.[10]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

La Provincia di Alessandria è tra le istituzioni decorate al valor militare per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale. Il 17 maggio 1996, la provincia di Alessandria è stata infatti insignita della Medaglia d'oro al valor militare[11]:

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Terra di antiche tradizioni di libertà, fedele alle sue glorie civili e sociali, le popolazioni dell'alessandrino, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, opposero una strenua resistenza alle forze germaniche di occupazione. Costituiti i Comitati di Liberazione Nazionale, iniziarono i moti di ribellioni e lotta, cui presero parte numerose unità SAP e GAP e otto Divisioni partigiane. Nelle drammatiche battaglie del 5 -11 aprile 1944, presso il Monastero della Benedicta, meno di mille partigiani, parte dei quali ancora disarmati, si difesero accanitamente di fronte ai soverchianti forze tedesche. Nell'impari lotta 96 partigiani vennero catturati, 79 caddero in combattimento, 350 furono fatti prigionieri e trasferiti nei campi di sterminio in Germania, dopo che 19 di loro erano stati fucilati al passo del Turchino, insieme ad altri 40 ostaggi. 15680 partigiani combattenti della Provincia, di cui 535 Caduti e 75 uccisi per rappresaglia, oltre alle centinaia di cittadini feriti e mutilati a seguito di devastanti bombardamenti di Alessandria e di Novi Ligure, stanno a dimostrare l'asprezza della lotta fatta di sacrifici, privazioni e rappresaglia feroci. Contro quel regime del terrore, le popolazioni dell'alessandrino tradizionalmente pacifiche, seppero eroicamente manifestare tutto il loro amore per la libertà la giustizia, a difesa di una Patria occupata ed oppressa. Provincia di Alessandria, settembre 1943 - aprile 1945»
— 17 maggio 1996[12]

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territori[modifica | modifica wikitesto]

È possibile ripartire la circoscrizione di Alessandria in quattro ambiti, individuati in base a caratteri territoriali e urbanistici e sulla base dell'analisi della capacità di attrazione e del raggio d'influenza dei suoi centri principali:

Il territorio della provincia è per 3/4 montuoso o collinare. A nord il basso Monferrato si caratterizza per una immensa distesa di colline del Monferrato e valli in cui scorrono il fiume Po e il Tanaro. Al centro è situata una fertile pianura attraversata dal Tanaro, dalla Bormida e dai loro affluenti. A sud-ovest ancora le colline della Val Bormida, della Val d'Erro e della Val d'Orba, e della val Lemme che si congiungono con i monti dell'Appennino Ligure. A sud-est le zone collinari del novese e del tortonese, con le valli dello Scrivia e dei suoi affluenti, in primis la val Borbera e la valle Spinti costituiscono le estreme propaggini dell'Appennino Ligure, sui quali la provincia confina con quella di Genova. Poco lontano dal confine con la Lombardia scorre il Curone che divide lapianura tortonese dall'Oltrepò Pavese; inoltre è delimitata brevemente dallo Staffora. Il punto più elevato è il Monte Ebro che raggiunge i 1.701 m, il meno elevato il comune di Molino dei Torti che si trova a 76 m d'altezza.

La zona più meridionale del territorio, in particolare l'acquese, l'ovadese e il novese, a volte è esposta a più o meno intense raffiche di vento provenienti dal vicino Mar Ligure. Questo vento, che d'estate porta il fresco e d'inverno mitiga le temperature causando un rapido scioglimento delle eventuali nevi presenti, è chiamato dagli abitanti del posto "il marino".

Orografia[modifica | modifica wikitesto]

Monti[modifica | modifica wikitesto]

Monti oltre i 1 000 metri, gran parte dei quali si trova in val Borbera.

Denominazione Altezza
(m)
Monte Ebro 1701 m
Monte Chiappo 1699 m
Monte Legnà 1670 m
Punta Rondino 1630 m
Cima dell'Erta 1020 m
Monte Carmo 1640 m
Monte delle Tre Croci 1565 m
Monte Antola 1597 m
Monte Buio 1401 m
Monte Sopra i Costa 1278 m
Monte Castello 1089 m
Bric delle Camere 1016 m
Monte Cavalmurone 1672 m
Monte Candelozzo 1036 m
Monte Colletto 1261 m
Monte Porreto 1533 m
Monte Saia 1167 m
Monte Pana 1561 m
Monte Trappola 1530 m
Monte Giarolo 1473 m
Monte Gropà 1433 m
Monte Rotondo 1567 m
Monte Garavé 1594 m
Monte Carmo 1466 m
Monte Leco 1072 m
Monte delle Figne 1172 m
Monte Taccone 1113 m
Monte Tobbio 1092 m
Monte Poggio 1081 m

Passi e valichi[modifica | modifica wikitesto]

Valico di San Fermo 1.129 m

Passo della Bocchetta 772 m

Passo della Castagnola 578 m

Valico degli Eremiti 559 m

Fiumi e torrenti[modifica | modifica wikitesto]

In questa lista sono raccolti tutti i fiumi e i torrenti che scorrono in provincia di Alessandria.

Laghi[modifica | modifica wikitesto]

Nella provincia sono presenti cinque laghi di notevole importanza turistica, ma soprattutto utili per le risorse idriche della città di Genova dato che sono tutti artificiali e furono costruiti per lo stesso scopo.

Nome lago Zona geografica Sito nel comune di
Lago della Busalletta Comunità Montana Alta Val Lemme e Alto Ovadese Busalla (GE)
Fraconalto
Ronco Scrivia (GE)
Laghi del Gorzente Comunità Montana Alta Val Lemme e Alto Ovadese Bosio
Campomorone (GE)
Ceranesi (GE)
Lago di Ortiglieto Comunità Montana Suol d'Aleramo Molare
Rossiglione (GE)
Laghi della Lavagnina Comunità Montana Alta Val Lemme e Alto Ovadese Casaleggio Boiro
Bosio
Mornese

Società[modifica | modifica wikitesto]

Comuni[modifica | modifica wikitesto]

Appartengono alla provincia di Alessandria i seguenti 187 comuni:

I confini territoriali dei comuni della provincia di Alessandria.

Comuni più popolosi[modifica | modifica wikitesto]

La provincia di Alessandria è suddiviso in 187 comuni, i più popolosi dei quali sono:

Posizione Stemma Città Popolazione
(ab)
Altitudine
(m s.l.m.)
Superficie
(km²)
Densità
(ab/km²)
Alessandria 90 952 95 203,97 446
Casale Monferrato 32 467 116 86,32 376
Novi Ligure 28.230 197 54,22 527
Tortona 26 471 122 99,29 265
Acqui Terme 18 966 156 33,42 569
Valenza 18 239 125 50,05 376
Ovada 10 875 186 35,33 306
Serravalle Scrivia 5 868 225 16,02 368
Arquata Scrivia 6 334 248 30,36 216
10º Castelnuovo Scrivia 5.151 85 45,42 121

Comuni meno popolati[modifica | modifica wikitesto]

Castellania Coppi e Carrega Ligure con i loro 85 abitanti sono i comuni con il più basso dato di popolazione.

Posizione Stemma Città Popolazione
(ab)
Altitudine
(m s.l.m.)
Superficie
(km²)
Densità
(ab/km²)
187° Castellania Coppi 85 400 7,66 11,1
187° Carrega Ligure 85 958 56,67 1,5

Comunità montane[modifica | modifica wikitesto]

Denominazione Sede amministrativa Sito istituzionale
Comunità Montana Suol d'Aleramo

Ponzone

Comunità Montana Suol d'Aleramo
Comunità Montana Alta Val Lemme e Alto Ovadese

Bosio

Comunità montana Terre del Giarolo

San Sebastiano Curone

Comunità montana Terre del Giarolo

Religione[modifica | modifica wikitesto]

La provincia di Alessandria è divisa tra le regioni ecclesiastiche Piemonte e Liguria.
Sotto la regione ecclesiastica Piemonte si trovano la diocesi di Alessandria (della Paglia) e la diocesi di Casale Monferrato che fanno parte della provincia ecclesiastica di Vercelli. La diocesi di Asti e la diocesi di Acqui fanno invece parte della provincia ecclesiastica di Torino.
Sotto la regione ecclesiastica Liguria si trova la diocesi di Tortona che fa parte della provincia ecclesiastica di Genova. Inoltre il comune di Mongiardino Ligure in val Borbera, Rigoroso di Arquata Scrivia e i comuni di Fraconalto e Voltaggio dell'alta val Lemme appartengono direttamente alla arcidiocesi di Genova.

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Lingue autoctone della provincia di Alessandria

     ceppo piemontese

     ceppo ligure

     tortonese

A causa della secolare divisione storica della provincia, i dialetti che vi sono parlati possono essere considerati come appartenenti alle lingue:

  • piemontese, parlato nell'Alessandrino, nel Casalese, nell'Acquese e parte dell'Ovadese. L'alessandrino ha alcune particolarità di pronuncia (per le quali gli alessandrini sono sempre stati riconoscibili fra i piemontesi). Molte parole di derivazione francese, arpitana e occitana che sono parte integrante del piemontese di Cuneo e Torino, sono meno in uso in provincia di Alessandria a causa dell'influenza lombarda che ne ha attenuato la ricorrenza. In ogni caso le particolarità dell'alessandrino non ostacolano la comprensibilità reciproca con i monferrini e il resto dei piemontesi. L'alessandrino ha inoltre contribuito con vari apporti alla formazione storica della koinè piemontese.
  • emiliana con una forte[senza fonte] influenza lombarda (considerata altresì come di crocevia lombarda-emiliana[senza fonte]), diffusa nel Tortonese in quanto, secondo le classificazioni standard, il continuum dialettale emiliano si estenderebbe in parte dell'Alessandrino[15] fino al fiume Scrivia[16][17][18][19][20][21][22].
  • ligure, con forte influenza piemontese, parlato nel Novese e parte dell'Ovadese.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Agricoltura[modifica | modifica wikitesto]

La vasta pianura centrale è dedicata essenzialmente alla coltura cerealicola: grano, orzo, mais, soia, girasole. Diffusa la coltivazione della barbabietole da zucchero, destinata alla produzione industriale. Nelle zone pianeggianti del casalese, il paesaggio si caratterizza per la presenza di estese risaie. Nel novese, le poche zone pianeggianti sono in gran parte adibite all'agricoltura cerealicola e i campi si caratterizzano per la presenza di filari di gelsi, introdotti nel a cavallo del XVII-XIX secolo, per la bachicoltura. Nelle zone collinari del novese, casalese, acquese, tortonese ed ovadese la vite domina incontrastata e notevole è la produzione del vino.

La Val Curone è una tipica zona di produzione di frutta. Diffuse le coltivazioni a prato nei fondovalle dell'acquese. Lungo i fiumi (la Bormida in particolare) si estende la pioppicoltura.

Industria, commercio e artigianato[modifica | modifica wikitesto]

I principali poli industriali sono localizzati intorno ad Alessandria (Spinetta Marengo, Quargnento, Solero, Valenza, Quattordio), Tortona (Castelnuovo Scrivia e Pontecurone), Novi Ligure (Arquata Scrivia, Serravalle Scrivia, Cassano Spinola,Pozzolo Formigaro), Ovada (Tagliolo Monferrato, Belforte Monferrato, Silvano d'Orba,Capriata d'Orba/Predosa) ,Casale Monferrato (Villanova Monferrato, Occimiano). I settori produttivi principali sono il metalmeccanico e l'oreficeria (a Valenza). Seguono il settore alimentare (a Novi Ligure), prodotti chimici e materie plastiche (a Novi Ligure, Spinetta Marengo, Cassano Spinola, Serravalle Scrivia). Numerose le imprese artigianali nei settori manifatturiero costruzioni, trasporti. Rilevante il commercio sia come negozi tradizionali che come grande distribuzione (81 esercizi nel 1998).

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

Alessandria promuove una serie di percorsi di interesse turistico. Tali percorsi toccano località che puntano sul patrimonio artistico e sulle abilità enogastronomiche delle varie località della provincia. Il Monferrato Casalese, ricco di monumenti nel suo capoluogo e di castelli sulle colline, offre anche una ricca gastronomia, nonché il piacere delle degustazioni di vini schietti o raffinati. Ricca la presenza nel territorio di edifici della fede di notevole valore artistico: dalla Trinità da Lungi a Castellazzo Bormida al complesso di Santa Croce a Bosco Marengo, dall'abbazia di Santa Giustina a Sezzadio al Sacro Monte di Crea, presso Serralunga di Crea, ora patrimonio dell'umanità dell'UNESCO e di testimonianze medioevali come la torre di Masio con il museo ricavato al suo interno. Le colline dell'Alto Monferrato racchiudono suggestivi borghi alcuni di origine preromana. Centri come Acqui Terme, Novi Ligure e Ovada sono al centro di percorsi enogastronomici e culturali che toccano borghi pittoreschi come Gavi, Cremolino, Carpeneto, Tagliolo Monferrato, Gavazzana, Bosio e Rocca Grimalda con il suo impianto altomedioevale e l'antico carnevale della Lachera. Di notevole interesse sono i resti (anfiteatro, teatro, due isolati) della città romana di Libarna, sita nel territorio del comune di Serravalle Scrivia. Ma il vero motore del turismo del territorio è l'Outlet di Serravalle, enorme centro commerciale sorto all'inizio degli anni 2000 nella piana di Serravalle Scrivia, nel Novese. Di rilievo la città di Acqui Terme per le proprie terme, i centri benessere e la sua ricchezza di monumenti e resti risalenti all'epoca Romana. Le zone del Novese sono anche meta per escursionismo, in Val Borbera e nel Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade e autostrade[modifica | modifica wikitesto]

La provincia è percorsa dalle seguenti autostrade:

e da varie strade provinciali

Linee ferroviarie[modifica | modifica wikitesto]

Aeroporti[modifica | modifica wikitesto]

Nella provincia ci sono tre piccoli aeroporti ad uso turistico a Alessandria, Casale Monferrato e Novi Ligure.

Gastronomia ed enologia[modifica | modifica wikitesto]

I piatti tipici della provincia di Alessandria sono quelli riconducibili essenzialmente alla cucina piemontese, con però sempre maggiori influenze dalle regioni limitrofe man mano che dal capoluogo si procede verso le principali storiche direttrici di uscita verso la Liguria, la Lombardia e l'Emilia-Romagna.

Il Novese, l'Ovadese e in parte l'Acquese sono molto influenzati dalla cucina ligure: infatti procedendo verso la parte meridionale e collinare della provincia, aumentano in modo sensibile le influenze mediterranee nel panorama gastronomico. Esempi di questo tipo sono le focacce tra cui la famosa focaccia novese, vicina per preparazione e degustazione alla focaccia genovese, la farinata, i pansotti, i corzetti, i ravioli al tocco e i dolci come i biscotti della salute di Ovada, molto simili ai biscotti del Lagaccio di Genova.

Le zone del Casalese e del Valenzano presentano similitudini culinarie con la Lomellina e in generale con la pianura occidentale lombarda, ove si trova grande diffusione del riso e dei condimenti "in carpione".

Spiccate analogie accostano invece la tradizione gastronomica del Tortonese a quella lombarda dell'Oltrepò pavese e alla cucina piacentina, soprattutto nei salumi, nei formaggi e altre peraparazioni quali la zuppa di ceci, le tagliatelle con l'ajà (salsa di noci), la panada e i farsö (frittelle tipiche della ricorrenza di San Giuseppe). Di Tortona sono originari i baci di dama, dolcetti a base di nocciole e cioccolato.

Tra i piatti più noti del territorio[23], oltre a quelli già citati, si ricordano:

In linea con la tradizione piemontese sono:

In ambito gastronomico, la provincia di Alessandria si distingue tra le altre del Piemonte per le maggiori contaminazioni esterne.

Vini di eccellenza sono il Cortese di Gavi, il Dolcetto e la Barbera.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Archeo Piemonte (testo), pp. 302-303.
  3. ^ Archeo Piemonte (tavole), tav. CXVI.
  4. ^ Toponimi celtici d'Italia
  5. ^ Legge 11 gennaio 1880, n. 5248, in materia di "Legge che distacca il comune di Pareto in provincia di Genova, dal mandamento di Dego, e lo aggrega al mandamento di Spigno Monferrato (Alessandria)."
  6. ^ Perorazione della "Compagna" a S. E. Benito Mussolini per l'annessione dei Mandamenti di Gavi e Ottone alla Provincia di Genova sul sito di Franco Bampi
  7. ^ Regio Decreto Legge 1º aprile 1935, n. 297
  8. ^ Questioni demografiche e amministrative nell'Oltregioco genovese pp. 3-4, Pietro Barozzi su Liguria Geografia, Anno XI (2009), numero 12, Imperia, dicembre 2009.
  9. ^ Alessandria (provincia), su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 5 giugno 2023.
  10. ^ Province del Piemonte, su rbvex.it. URL consultato il 5 giugno 2023.
  11. ^ Segretariato generale della Presidenza della Repubblica - Servizio sistemi informatici, Le onorificenze della Repubblica Italiana, su quirinale.it. URL consultato il 20 novembre 2018.
  12. ^ Presidenza della Repubblica, Provincia di Alessandria, Medaglia d'oro al valor militare, su quirinale.it, 17 maggio 1996. URL consultato il 22 novembre 2021 (archiviato il 20 novembre 2018).
  13. ^ Amministrazione provinciale di Alessandria Medaglia d'oro ai benemeriti della scuola della cultura e dell'arte, su Presidenza della Repubblica, 2 giugno 1969. URL consultato il 22 novembre 2021 (archiviato il 20 novembre 2018).
  14. ^ Ambiti provincia di Alessandria
  15. ^ Fabio Foresti, Profilo linguistico dell'Emilia-Romagna, Editori Laterza, Bari, 2010, pag. 120
  16. ^ Giacomo Devoto, Gabriella Giacomelli, I dialetti delle regioni d'Italia, su archive.org, Sansoni Università. URL consultato il 7 marzo 2014.
  17. ^ Fabio Foresti, Dialetti emiliano romagnoli, su treccani.it. URL consultato il 12 febbraio 2014.
  18. ^ Bernardino Biondelli, Saggio sui dialetti Gallo-italici, su archive.org. URL consultato l'11 maggio 2014.
  19. ^ Grassi C., Sobrero A. A. e Telmon T., Introduzione alla dialettologia italiana, Editori Laterza, Roma-Bari, 2003, p. 57.
  20. ^ Piemonte - Valle d'Aosta, Istituto Geografico De Agostini per Selezione dal Reader's Digest, Novara, 1998, p. 37.
  21. ^ Lorenzo Ferrarotti, Diffusione e conservazione di tratti linguistici in alcuni dialetti piemontesi orientali, su academia.edu, Rivista italiana di dialettologia. URL consultato il 25 novembre 2020.
  22. ^ E. Allasino, C. Ferrier, S. Scamuzzi e T. Telmon, Le lingue del Piemonte (PDF), su gioventurapiemonteisa.net, Istituto di Ricerche Economico Sociali del Piemonte. URL consultato il 20 novembre 2019.
  23. ^ Ricette e cucina di Alessandria, su comune.alessandria.it, Comune di Alessandria. URL consultato l'8 marzo 2014.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA.VV., Archeo Piemonte (PDF), in Quaderni della Soprintendenza archeologica del Piemonte (testo), vol. 13, Torino, Soprintendenza archeologica del Piemonte, 1995, pp. 301-317. URL consultato il 10 agosto 2022.
  • AA.VV., Archeo Piemonte (PDF), in Quaderni della Soprintendenza archeologica del Piemonte (tavole), vol. 13, Torino, Soprintendenza archeologica del Piemonte, 1995, pp. 301-317. URL consultato il 10 agosto 2022.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN217174657 · LCCN (ENnb2009023480 · GND (DE4444281-6 · BNF (FRcb11974443n (data) · WorldCat Identities (ENlccn-nb2009023480
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