Raffaele Minicucci

Raffaele Minicucci (Torre del Greco, 8 novembre 1936[1]Sicilia, 13 agosto 2001[2]) è stato un dirigente d'azienda italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Minicucci è stato dirigente di importanti società italiane, dalla Sip alla STET a Telespazio (di cui fu amministratore delegato dal 1984 e mediante la quale garantì a Fininvest l'utilizzo del satellite[3]). Dal 1984 al 1994 fu membro del comitato esecutivo del Banco di Napoli[4] [5].

Da direttore generale della Rai (durante il primo governo Berlusconi) si scontrò con il Presidente Letizia Moratti[6], lasciò l'incarico dopo un anno (rimase in carica tra l'inizio del 1995 e i primi del 1996 [7]). Alla Rai impedì la nomina di Michele Santoro alla direzione del Tg3, bloccò l'acquisto dei film di Vittorio Cecchi Gori e si oppose al ritorno di Gianfranco Funari[3].

Repubblicano, fu amico di Giovanni Spadolini (ma anche vicino a Pietro Armani[8]).

Legato agli ambienti culturali della sua città, nel 1995 ricevette il Premio “Napoletani illustri”[9]. Fu amico di Francesco Compagna, di cui condivise l'esperienza della rivista Nord e Sud, Minicucci è stato anche promotore di una serie di iniziative culturali[6] e presidente dell'associazione musicale e culturale "Alessandro Scarlatti"[8]). Minicucci fu docente universitario di economia delle imprese di pubblici servizi[10], insegnò all'Università dell'Aquila e alla scuola di giornalismo della Luiss[8]).

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Minicucci sposò Anna Accardo, sorella del violinista Salvatore Accardo[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

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