Reginald Pole

Reginald Pole
cardinale di Santa Romana Chiesa
Ritratto del cardinale Pole di Sebastiano del Piombo, 1540 circa, Museo di belle arti, Budapest
 
Incarichi ricoperti
 
Nato3 marzo 1500 a Stourton Castle
Ordinato diacono1536
Ordinato presbitero20 marzo 1556
Nominato arcivescovo11 dicembre 1555 da papa Paolo IV
Consacrato arcivescovo22 marzo 1556 dall'arcivescovo Nicholas Heath
Creato cardinale22 dicembre 1536 da papa Paolo III
Deceduto17 novembre 1558 (58 anni) a Lambeth
 

Reginald Pole, italianizzato in Reginaldo Polo (Stourton Castle, 3 marzo 1500Lambeth, 17 novembre 1558), è stato un cardinale e arcivescovo cattolico inglese, tra i maggiori protagonisti dell'età della Controriforma.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La sua famiglia era strettamente imparentata con quella dei reali inglesi: suo padre, Richard Pole, era cugino di Enrico VIII, mentre sua madre, Margaret Pole, contessa di Salisbury, venerata come beata dalla Chiesa cattolica, era nipote di Edoardo IV (era figlia di suo fratello, Giorgio di Clarence) e fu governante della futura regina Maria I[1]. Fin dall'infanzia Reginald fu destinato alla vita religiosa: ricevette giovanissimo gli ordini minori e alcuni benefici ecclesiastici.

Si formò in Italia, in particolare a Padova, presso San Giovanni di Verdara, dove soggiornò fino al 1526 ed ebbe modo di frequentare personaggi della levatura di Pietro Bembo e Gasparo Contarini, ma anche l'agostiniano Pier Martire Vermigli, protagonista italiano della corrente riformista cattolica (poi passato alla riforma).

Nel 1527 tornò in Inghilterra, dove si ritirò nella Certosa di Sheen per completare gli studi. Fu coinvolto contro la sua volontà nella vicenda del divorzio di Enrico VIII da Caterina di Aragona: benché personalmente contrario, ottenne dai teologi e canonisti dell’Università della Sorbona di Parigi il parere favorevole allo scioglimento dell'unione[2].

Perse comunque il favore del re e nel 1532 si trasferì a Padova, dove conobbe, tra gli altri, Gian Pietro Carafa, Benedetto Fontanini, Jacopo Sadoleto e Alvise Priuli, che da allora fu il suo principale collaboratore. A Venezia si dedicò allo studio filologico della Bibbia sotto la guida dell'ebreo fiammingo Giovanni di Kampen. Dopo la rottura di Enrico VIII con la Chiesa di Roma (1534), inviò al re il trattato Pro ecclesiasticæ Unitatis defensione, per convincerlo a tornare sui suoi passi[3].

Il cardinalato[modifica | modifica wikitesto]

La cappella di Reginald Pole a Roma, che il cardinale fece costruire nel 1539 all'inizio del secondo miglio della via Appia antica.

Ordinato diacono, Pole venne innalzato alla dignità cardinalizia da papa Paolo III nel concistoro del 22 dicembre 1536, ottenendo la diaconia dei Santi Nereo e Achilleo (optò successivamente, nel 1540, per il titolo dei Santi Vito e Modesto e poi per quello di Santa Maria in Cosmedin): il papa lo scelse anche quale membro della commissione, presieduta da Contarini, incaricata di tracciare le linee di una riforma della Chiesa, la quale consegnò al pontefice il documento Consilium de emendanda Ecclesia[4]. Fu poi membro della commissione incaricata di preparare il Concilio ecumenico; incontrò a Nizza anche Francesco I di Francia e l'imperatore Carlo V.

L'Ecclesia Viterbiensis[modifica | modifica wikitesto]

Mentre a Londra sua madre e suo fratello venivano giustiziati per alto tradimento (1541), Pole, nominato Amministratore del Patrimonio di San Pietro, si trasferì a Viterbo, dove raccolse attorno a sé gli Spirituali reduci del circolo napoletano di Juan de Valdés, per lo più ecclesiastici di rango che, accogliendo alcune delle idee luterane ma senza voler staccarsi da Roma, premevano per una radicale riforma della Chiesa, improntata sul piano teologico su pochi fundamentalia fidei e, sul piano pratico, sulla svalutazione di riti e opere esteriori[5]. Del circolo facevano parte, tra gli altri, il cardinale Giovanni Morone, il protonotario apostolico Pietro Carnesecchi, le gentildonne Vittoria Colonna e Giulia Gonzaga, il grande artista Michelangelo Buonarroti, mentre il principale animatore era il mistico spagnolo Juan de Valdés, vicino alle dottrine luterane.

Tra il 1545 e il 1546 Pole fu legato pontificio al Concilio di Trento, ma abbandonò l'assemblea alla vigilia del voto sul decreto de iustificatione, adducendo motivi di salute. Intanto la Congregazione dell'Inquisizione accumulò una ricca documentazione a carico dei membri dell'Ecclesia, della quale si servì per controllare lo svolgimento dei successivi conclavi: in quello del 1549 (da cui uscì eletto Giulio III) e in quello del 1555 (da cui uscì eletto Paolo IV) il nome di Pole circolò inizialmente tra quelli dei papabili, ma i sospetti di eresia avanzati soprattutto dall'interessato cardinale Giovanni Pietro Carafa (prefetto dell'Inquisizione, e in seguito eletto papa Paolo IV) ne impedirono l'elezione[5].

Legato in Inghilterra e arcivescovo di Canterbury[modifica | modifica wikitesto]

Ritiratosi nel monastero benedettino di Maguzzano, Pole fu inviato nel 1554 da papa Giulio III quale suo legato in Inghilterra per aiutare Maria I nel suo tentativo di riportare il regno all'obbedienza romana. Deposto l'arcivescovo scismatico Thomas Cranmer, l'11 dicembre 1555 Pole fu eletto amministratore apostolico di Canterbury; il 20 marzo 1556 ricevette l'ordinazione presbiterale e il 22 quella episcopale.[6]

Nel 1557 Paolo IV gli revocò la legazione inglese e lo richiamò a Roma, ma Pole rimase in patria, protetto dalla regina Maria e da Filippo II di Spagna.[7] Morì nel palazzo di Lambeth (residenza degli arcivescovi di Canterbury a Londra) il 17 novembre 1558, all'età di 58 anni (la regina Maria era morta dodici ore prima): fu l'ultimo arcivescovo cattolico di Canterbury.[8]

Venne infine sepolto nella Cattedrale di Canterbury.

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Richard de la Pole Richard de la Pole  
 
 
Geoffrey de la Pole  
 
 
 
Richard Pole  
Oliver St John John St John  
 
Isabel Paveley  
Edith St John  
Margaret Beauchamp John Beauchamp, III barone Beauchamp di Bletso  
 
Edith Stourton  
Reginald Pole  
Richard, III duca di York Richard, III conte di Cambridge  
 
Anne Mortimer  
George, I duca di Clarence  
Cecily Neville Ralph Neville, I conte di Westmorland  
 
Joan Beaufort  
Margaret, contessa di Salisbury  
Richard Neville, VI conte di Salisbury Richard Neville  
 
Alice Montacute, V contessa di Salisbury  
Isabel Neville  
Anne Beauchamp, XVI contessa di Warwick Richard Beauchamp, XIII conte di Warwick  
 
Isabel Despenser, contessa di Worcester  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ William White, History, Gazetteer and Directory of Staffordshire, Sheffield, 1851
  2. ^ Reginald Pole (1500-1558), su britannia.com. URL consultato il 2 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2014).
  3. ^ Reginald Pole (PDF), su lambethpalacelibrary.org. URL consultato il 31 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2010).
  4. ^ Emden, Alfred Brotherston, A biographical register of the University of Oxford, A.D. 1501 to 1540, Oxford, Clarendon Press, 1974. p. 453
  5. ^ a b Catholic Encyclopedia - Reginald Pole
  6. ^ (EN) Rex H. Pogson, Reginald Pole and the Priorities of Government in Mary Tudor's Church, in The Historical Journal, vol. 18, n. 1, Cambridge University Press, 1 marzo 1975, pp. 3-20, DOI:10.1017/S0018246X00008645.
  7. ^ (EN) Simon Schama, At the Edge of the World? 3000 B.C.--A.D. 1603, in History of Britain, A - Volume I, Miramax Books, 2000, pp. 272-273, ISBN 978-0-7868-6675-5.
  8. ^ (EN) Eamon Duffy, The Queen and the Cardinal: Mary I and Reginald Pole, in History Today, vol. 59, maggio 2009, p. 24. articolo estratto da: (EN) Eamon Duffy, Fires of Faith: Catholic England under Mary Tudor, Yale University Press, 2009, pp. 24-29, ISBN 978-0-300-16045-1.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Cardinale diacono dei Santi Nereo e Achilleo
(diaconia pro hac vice)
Successore
Bonifacio Ferrero 15 gennaio 1537 - 2 maggio 1540 Enrique de Borja y Aragón
Predecessore Cardinale diacono dei Santi Vito e Modesto in Macello Martyrum Successore
Guido Ascanio Sforza di Santa Fiora 3 maggio - 9 dicembre 1540 Niccolò Gaddi
Predecessore Cardinale diacono e presbitero di Santa Maria in Cosmedin Successore
Guido Ascanio Sforza di Santa Fiora 10 dicembre 1540 - 17 novembre 1558
Titolo presbiterale pro hac vice dal 1º dicembre 1555
Giacomo Savelli
Predecessore Arcivescovo metropolita di Canterbury Successore
Thomas Cranmer 11 dicembre 1555 - 17 novembre 1558 -
Predecessore Cancelliere dell'Università di Cambridge Successore
Stephen Gardiner 1º aprile 1556 - 17 novembre 1558 William Cecil, I barone Burghley
Predecessore Cancelliere dell'Università di Oxford Successore
John Mason 26 ottobre 1556 - 17 novembre 1558 Henry FitzAlan, XIX conte di Arundel
Controllo di autoritàVIAF (EN37029945 · ISNI (EN0000 0001 2278 3884 · SBN MILV024029 · BAV 495/76454 · CERL cnp01879853 · LCCN (ENn50020449 · GND (DE11859544X · BNE (ESXX1265096 (data) · BNF (FRcb12544461d (data) · J9U (ENHE987007462886305171 · NSK (HR000234489 · WorldCat Identities (ENlccn-n50020449