Renato Caccioppoli

Renato Caccioppoli

Renato Caccioppoli (Napoli, 20 gennaio 1904Napoli, 8 maggio 1959) è stato un matematico italiano.

Con la sua opera e la sua personalità di uomo e di scienziato, esercitò un'influenza decisiva sullo sviluppo dell'analisi matematica in Italia, su un'intera generazione di analisti italiani che ebbe modo di attingere da lui nuove idee, indirizzi e ispirazioni in un periodo in cui l'Italia si era isolata culturalmente dal resto del mondo.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era figlio di Giuseppe (1852-1947), noto chirurgo napoletano, e della sua seconda moglie, Sofia Bakunina (1870-1956), figlia del rivoluzionario anarchico e filosofo russo Michail Bakunin. Sua zia era Maria Bakunin (Marussia), docente di chimica nell'ateneo partenopeo.

Dopo aver trascorso l'infanzia ad Avella presso le zie e conseguito il diploma di Istituto Tecnico e la Maturità Classica, nel 1921 si iscrisse a Ingegneria, ma nel novembre 1923 passò a Matematica. Subito dopo la laurea, nel 1925 diventò assistente di Mauro Picone che in quell'anno fu chiamato all'Università di Napoli dove rimase fino al 1932. Picone scoprì subito le sue doti e lo spinse alla ricerca in analisi matematica. Nel corso dei successivi cinque anni Caccioppoli pubblicò una trentina di lavori su argomenti sviluppati in completa autonomia che gli fecero ottenere un premio ministeriale per la matematica e nel 1931, vincendo il concorso a 27 anni, la cattedra di Analisi algebrica all'Università di Padova. Nel 1934 tornò a Napoli per coprire la cattedra di Teoria dei gruppi; passò poi alla cattedra di Analisi superiore e dal 1943 a quella di Analisi matematica.

Nel 1931 divenne socio corrispondente dell'Accademia di Scienze Fisiche e Matematiche di Napoli, passando a socio ordinario nel 1938, nel 1944 socio ordinario dell'Accademia Pontaniana, nel 1947 socio corrispondente dell'Accademia Nazionale dei Lincei e socio nazionale nel 1958. Fu anche socio corrispondente dell'Accademia patavina di scienze, lettere ed arti. Negli anni dal 1947 al 1951 diresse con Carlo Miranda la rivista Giornale di matematiche fondata da Giuseppe Battaglini. Nel 1948 entrò come membro del comitato di redazione degli Annali di Matematica Pura ed Applicata e dal 1952 fu membro del comitato di redazione di Ricerche di Matematica.

Il 29 giugno 1939 sposò in municipio Sara Mancuso, conosciuta sedicenne nel 1936.

Nel dopoguerra si avvicinò al Partito Comunista Italiano, pur non prendendo la tessera del partito.

Il 15 febbraio 1947 fu ammesso come socio all'Accademia dei Lincei, lo stesso giorno dell'ammissione di sua zia Maria Bakunin, episodio unico nella storia della prestigiosa accademia scientifica italiana.

Nel 1953 l'Accademia dei Lincei gli conferì il Premio Nazionale di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali.

Negli ultimi anni le delusioni della politica e l'abbandono della moglie (che si legò a Mario Alicata), unite forse all'affievolirsi della vena matematica, lo portarono all'alcolismo. L'8 maggio 1959, si suicidò con un colpo di pistola nella sua casa di Palazzo Cellammare. È sepolto nel Cimitero di Santa Maria del Pianto[5].

Attività scientifica[modifica | modifica wikitesto]

Renato Caccioppoli ritratto a fine anni 50con volto stanco e vestendo un impermeabile, appoggiato sulla cattedra in legno di un'aula universitaria
Renato Caccioppoli ritratto a fine anni 50 nel dipartimento di matematica dell'Università Federico II.

I suoi studi più importanti, su un totale di circa ottanta pubblicazioni, riguardano l'analisi funzionale e il calcolo delle variazioni.

A partire dal 1930, si dedicò allo studio delle equazioni differenziali, utilizzando per primo l'approccio topologico-funzionale. Proseguendo su questa strada, nel 1931 estese il teorema del punto fisso di Brouwer, applicando i risultati ottenuti sia dalle equazioni differenziali ordinarie sia da quelle alle derivate parziali.

Nel 1932 introdusse il concetto generale dell'inversione della corrispondenza funzionale, mostrando che una trasformazione tra due spazi di Banach è invertibile solo se è invertibile localmente e se le uniche a divenire successioni convergenti sono le successioni compatte.

Tra il 1933 e il 1938 applicò i suoi risultati alle equazioni ellittiche, stabilendo i limiti maggioranti per le loro soluzioni, generalizzando il caso bidimensionale di Bernstein. Contemporaneamente studiò gli insiemi di funzioni definiti in Cn, dimostrando nel 1933 il teorema fondamentale sulle famiglie normali di variabili complesse: se una famiglia è normale rispetto a ogni variabile complessa, lo è anche rispetto all'insieme delle variabili.

Nel 1935 Caccioppoli dimostrò l'analiticità per le soluzioni delle equazioni ellittiche di classe C2, dando così lo spunto per la risoluzione del diciannovesimo problema di Hilbert, uno dei 23 problemi matematici stabiliti dal matematico tedesco. La dimostrazione fu poi data, nel 1957, dal matematico italiano Ennio De Giorgi, allora borsista presso l'IAC. Proprio all'IAC De Giorgi e Caccioppoli si incontrarono ripetutamente.[6][7]

Il 1952 vide pubblicata la summa dei suoi lavori sull'area di una superficie e sulla teoria della misura, con l'articolo Misura e integrazione degli insiemi dimensionalmente orientati, (Rendiconti dell'Accademia Nazionale dei Lincei, s. VIII, v.12). L'articolo riguarda specialmente la teoria degli insiemi dimensionalmente orientati, vale a dire un'interpretazione delle superfici come frontiere orientate di insiemi nello spazio. Vengono anche introdotti gli insiemi approssimanti in media tramite domini poligonali a perimetro limitato, ai quali Ennio De Giorgi diede il nome con cui sono divenuti noti, gli insiemi di Caccioppoli.

I suoi ultimi lavori, tra il 1952 e il 1953, riguardano le funzioni pseudoanalitiche, da lui introdotte estendendo alcune proprietà delle funzioni analitiche.

Grazie alla sua opera e ai suoi allievi - tra cui l'amico e collega Carlo Miranda, Mario Curzio,[8] Renato Vinciguerra,[9] Donato Greco, Renato Fiorenza, don Savino Coronato - si forma a Napoli un'importante scuola di matematici.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

In sua memoria sono intitolati:

Al cinema e nella letteratura[modifica | modifica wikitesto]

  • Nello stesso anno uscì un libro del giornalista Piero Antonio Toma dal titolo Renato Caccioppoli, l'enigma.
  • Lo scrittore Luciano De Crescenzo, nel suo libro Storia della filosofia greca. Da Socrate in poi del 1986, cita Renato Caccioppoli come docente di un suo esame, al termine del quale ricevette un "21 di scoraggiamento". Lo stesso De Crescenzo nel suo libro Ti porterà fortuna. Guida insolita di Napoli gli dedica un capitolo, all'inizio del quale dice di essere stato suo allievo e di usare questa circostanza per vantarsi, sottolineandone la grandezza.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Alessandro Figà Talamanca, Renato Caccioppoli, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 16, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1973.
  2. ^ Annarita Ruberto, Conversando Con Renato, su lanostra-matematica.org.
  3. ^ Il matematico napoletano scende allora per la centralissima via Chiaia nell'ora di punta, portando al guinzaglio un gallo, su eumeme.org (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2012).
  4. ^ Pièce teatrale tratta dalla corrispondenza con Picone, su musamoi.it.
  5. ^ https://www.napoliapiedi.it/2020/02/13/caccioppoli-5/
  6. ^ Guerraggio e Nestasi.
  7. ^ Edoardo Vesentini, L'addio a un grande matematico, p. 9.
  8. ^ Ottavio Ragone, Caccioppoli per pochi intimi il genio dei numeri nell'oblio, in La Repubblica, 20 gennaio 2004.
  9. ^ Stella Cervasio, Vita struggente di un genio è il teorema Caccioppoli, in La Repubblica, 22 settembre 2004.
  10. ^ Giovanni Pugliese Carratelli, Renato Caccioppoli, Napoli, Istituto italiano per studi Filosofici, Città del sole, 1987/1999, ISBN 88-8292-019-4.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Piero Antonio Toma, Renato Caccioppoli. L'enigma, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli, 1992
  • Giovanni Pugliese Carratelli, Renato Caccioppoli, Napoli, Istituto italiano per studi Filosofici, Città del sole, 1987/1999, ISBN 88-8292-019-4.
  • R. Gramiccia, La regola del disordine. Renato Caccioppoli, un matematico ribelle, Editori Riuniti, Roma, 2004. ISBN 88-359-5559-9.
  • R. Gatto, L. Toti Rigatelli, Renato Caccioppoli. Tra mito e storia, Sicania, Messina, 2009.
  • Alessandro Figà Talamanca, CACCIOPPOLI, Renato, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 16, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1973. Modifica su Wikidata
  • A. Guerraggio e P. Nastasi, Renato Caccioppoli a 100 anni dalla nascita, collana PRISTEM/Storia, n. 8-9, Milano, Springer-Verlag, 2004.
  • Luca Dell'Aglio, Renato Caccioppoli, in Il contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2013.
  • L. Carbone, P. De Lucia, S. Rionero (a cura di), La matematica a Napoli. Un panorama storico, Liguori Editore, Napoli, 1999.
  • L. Foschini, L'attrito della vita. Indagine su Renato Caccioppoli, matematico napoletano, La Nave di Teseo, Milano, 2022.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN54220339 · ISNI (EN0000 0000 8132 7697 · SBN MILV052947 · BAV 495/160732 · LCCN (ENn84801404 · GND (DE121911152 · BNF (FRcb12339833x (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n84801404