Ricky Tognazzi

Ricky Tognazzi sul set della miniserie Mia madre (2010)

Ricky Tognazzi, all'anagrafe Riccardo Tognazzi (Milano, 1º maggio 1955), è un attore, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

È il primo figlio dell'attore Ugo Tognazzi; sua madre fu la ballerina del teatro di rivista Pat O'Hara (1933-2018). Ha tre fratellastri, nati dai due successivi matrimoni del padre: Thomas Robsahm, Gianmarco e Maria Sole Tognazzi. Dopo aver frequentato sin da piccolo molti set cinematografici grazie al padre (che poi lo vorrà per qualche comparsata in alcuni suoi film), studia in Inghilterra e poi al DAMS dell'Università di Bologna, e si diploma nel 1975 presso l'Istituto di Stato per la Cinematografia e Televisione "Roberto Rossellini" di Roma. Inizia a lavorare come aiuto regista per Luigi Comencini, Pupi Avati e Maurizio Ponzi.

Nel 1987 debutta come regista con Fernanda, episodio della serie TV Piazza Navona progettata da Ettore Scola, per poi confermarsi tra gli autori cinematografici italiani della sua generazione con Piccoli equivoci (1989), Ultrà (1990), La scorta (1993), Vite strozzate (1996), Canone inverso - Making Love (2000), Il padre e lo straniero (2010), Tutta colpa della musica (2011) e, insieme a Simona Izzo, Io no (2003). Successivamente torna a girare per il piccolo schermo le fiction I giudici - Excellent Cadavers (1998), Il papa buono (2003), L'isola dei segreti - Korè (2009), Mia madre (2010), Il caso Enzo Tortora - Dove eravamo rimasti? (2012), L'assalto (2014), Pietro Mennea - La freccia del Sud (2015), Boris Giuliano - Un poliziotto a Palermo (2016), La vita promessa (2018-2020) e, nuovamente insieme a Simona Izzo, L’amore strappato (2019), Svegliati amore mio (2021) e Se potessi dirti addio (2024).

Tra le sue interpretazioni si ricordano invece Il petomane (1983) di Pasquale Festa Campanile; La famiglia (1987) dello stesso Scola; Una storia semplice (1991) di Emidio Greco; Maniaci sentimentali (1994) e Tutte le donne della mia vita (2007) di Simona Izzo; Il cielo in una stanza (1999) e In questo mondo di ladri (2004) di Carlo Vanzina; Commedia sexy (2001) di Claudio Bigagli; I giorni dell'amore e dell'odio (2001) di Claver Salizzato. Tifoso del Milan, come il padre, nel 1997 è la voce narrante nel brano Ieri, prima traccia del CD Ulisse della Premiata Forneria Marconi, mentre nel 2016 mette in scena lo spettacolo teatrale Figli, mariti, amanti... (il maschio superfluo), scritto da Simona Izzo e realizzato dal produttore Angelo Tumminelli.

Ricky Tognazzi è dichiaratamente ateo[1] anche se ammira alcune figure religiose come san Tommaso, papa Giovanni XXIII e papa Francesco.[2]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Dopo essere stato coniugato con Flavia Toso, da cui ha avuto la figlia Sarah, che nel 1985 recitò assieme al padre nel film I pompieri, nel 1995 si è sposato, dopo nove anni di fidanzamento, con l'attrice, doppiatrice, sceneggiatrice e regista Simona Izzo.[3]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Attore[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Videoclip[modifica | modifica wikitesto]

Regista[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatore[modifica | modifica wikitesto]

Programmi televisivi[modifica | modifica wikitesto]

Spot pubblicitari[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Alisa Toaff, Covid: Tognazzi, 'cinema non riaprono? manca volontà, per anima importanti come chiese', su OlbiaNotizie, AdnKronos, 11 marzo 2021. URL consultato il 24 luglio 2021.
  2. ^ Lucio Giordano, Credo in Dio ma solo in TV, nella vita sono ateo, in Dipiù, n. 30, 30 luglio 2021, pp. 98-101.
  3. ^ Simona Izzo e Ricky Tognazzi: il matrimonio, vita privata, Venditti, storia, carriera, curiosità, Instagram, Oggi è un altro giorno, su Il Corriere della Città, 11 ottobre 2021. URL consultato il 2 agosto 2023.
  4. ^ Enrico Lancia, Ciak d'oro, in I premi del cinema, collana I grandi dizionari economici, prefazione di Claudio G. Fava, Roma, Gremese, 1998, p. 277, ISBN 88-7742-221-1. URL consultato il 13 aprile 2020.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore David di Donatello per il miglior attore non protagonista Successore
Carlo Giuffré
per Son contento
1985
per Qualcosa di biondo
Bernard Blier
per Speriamo che sia femmina
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