Rigoberta Menchú

Rigoberta Menchú
Medaglia del Premio Nobel Premio Nobel per la pace 1992

Rigoberta Menchú Tum (Uspantán, 9 gennaio 1959) è un'attivista guatemalteca di etnia K'iche', che ha ricevuto nel 1992 il Premio Nobel per la pace, datole "in riconoscimento dei suoi sforzi per la giustizia sociale e la riconciliazione etno-culturale basata sul rispetto per i diritti delle popolazioni indigene"[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il Premio Nobel di Rigoberta Menchú

Rigoberta Menchú ha sostenuto di aver iniziato a lavorare come bracciante agricola migrante all'età di 5 anni, in condizioni che causarono la morte dei suoi fratelli e dei suoi amici. Da adulta, si unì ai membri della sua famiglia in azioni contro i militari per i loro abusi dei diritti umani. Nel 1979 divenne un'importante dirigente nel Comitato di unità contadina[2]. La violenza la costrinse all'esilio nel 1981.

Dal 1982 partecipò nelle sessioni annuali della Sottocommissione di Prevenzione delle Discriminazioni e Protezione delle Minoranze della commissione per i Diritti Umani dell'ONU. Nel 1991 divenne ambasciatrice dell'ONU[3] e prese parte alla stesura da parte delle Nazioni Unite di una dichiarazione dei diritti dei popoli indigeni. Dopo un po' di tempo la Menchú ritornò in Messico per lavorare al cambiamento del suo paese.

Fotografia ritraente Rigoberta Menchú insieme al marito e al figlio nel 1998 nel Maryland del sud
Menchú Tum ad Acaya, in provincia di Lecce, in occasione della conferenza stampa di apertura del Forum Internazionale per la Pace 2008

La sua candidatura al premio Nobel è stata fortemente appoggiata da un comitato promotore italiano, che raccolse l'adesione di 131 parlamentari 151 docenti universitari, 5 parlamentari europei, di padre David Maria Turoldo, del Senato accademico e del Consiglio di Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Torino[4].

La Città di Torino ha conferito la cittadinanza onoraria a Rigoberta Menchú Tum il 17 giugno 1992[5]. La Città ha siglato un accordo di gemellaggio con la città di Quetzaltenango, governata, per la prima volta nella storia del Paese, da un sindaco di origine Maya[6]. Nello stesso anno le è stata conferita la cittadinanza onoraria da parte della Città di Firenze[7], Villaverla[8] e L'Aquila[9], il 15 novembre 2001 le è stata conferita dalla Città di Ivrea[10], il 20 novembre 2001 le è stata conferita dal comune di Bellaria-Igea Marina[11] e nel 2002 dal comune di Caorle[12].

Nel 1996 Papa Giovanni Paolo II si rifiutò di incontrarla durante il suo viaggio in Guatemala per non legittimare la sua battaglia a favore delle minoranze[13], nonostante il portavoce del pontefice Joaquín Navarro-Valls avesse riferito di un loro colloquio riportando anche parte della conversazione. La notizia dell'incontro fu poi smentita successivamente[14].

Nel 1999 ha inoltre cercato di far processare in un tribunale spagnolo l'ex dittatore militare Efraín Ríos Montt, per crimini commessi contro cittadini spagnoli; tali tentativi sono stati comunque senza esito. In aggiunta alla morte di cittadini spagnoli, le accuse più gravi comprendono il genocidio contro la popolazione Maya del Guatemala.

Si è candidata alla carica di Presidente della Repubblica sia in occasione delle elezioni del 2007, in cui ha ottenuto, col sostegno della formazione Incontro per il Guatemala, il 3,1% dei voti, sia in quelle del 2011, quando, sostenuta da una coalizione di sinistra (Winaq, URNG-MAIZ e Alternativa Nuova Nazione), ottenne il 3,2%[15].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ The Nobel Peace Prize 1992
  2. ^ Menchú, Rigoberta nell'Enciclopedia Treccani, su www.treccani.it. URL consultato il 29 marzo 2023.
  3. ^ http://argomenti.ilsole24ore.com/rigoberta-menchu-tum.html
  4. ^ La Stampa 17 giugno 1992, La Stampa - Consultazione Archivio
  5. ^ http://www.comune.torino.it/consiglio/servizi/pdf/2014_cittadinanzeonorarie.pdf
  6. ^ Cooperazione Internazionale - Iniziative per Città - Guatemala - Quetzaltenango, su www.comune.torino.it. URL consultato il 29 marzo 2023.
  7. ^ Copia archiviata, su archivio.agi.it. URL consultato il 19 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  8. ^ Copia archiviata, su dominoweb.altovicentino.it. URL consultato il 19 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  9. ^ http://www.abruzzo24ore.tv/news/Marisa-Baldoni-l-ultimo-addio-e-il-ricordo-di-Stefano-Frezza/106943.htm
  10. ^ http://digilander.libero.it/archiviorisveglio/2001/41-01-7.html
  11. ^ http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2001/11/09/Cronaca/RIGOBERTA-MENCHU-COMUNE-RIMINESE-CONCEDE-CITTADINANZA-ONORARIA_230000.php
  12. ^ Redazione, 16 ottobre 1992. Nobel per la pace a Rigoberta Menchú Tum, su Verona In, giornale, cultura, ambiente, mobilità, turismo, news, 16 ottobre 2012. URL consultato il 29 marzo 2023.
  13. ^ http://www.ildialogo.org/crisichiese/Analisi_1304343701.htm
  14. ^ Sandro Magister, L´Espresso n. 44, 24-31 ottobre 2002, http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/7669.html
  15. ^ Copia archiviata, su site.adital.com.br. URL consultato il 22 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 2 marzo 2016).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vincitrice del Premio Nobel per la pace Successore
Aung San Suu Kyi 1992 Nelson Mandela, Frederik Willem de Klerk
Controllo di autoritàVIAF (EN90599516 · ISNI (EN0000 0001 0923 6165 · LCCN (ENn82230193 · GND (DE118732870 · BNE (ESXX951946 (data) · BNF (FRcb11915557m (data) · NSK (HR000179163 · NDL (ENJA00471515 · CONOR.SI (SL73706595 · WorldCat Identities (ENlccn-n82230193