Roccacasale

Roccacasale
comune
Roccacasale – Stemma
Roccacasale – Bandiera
Roccacasale – Veduta
Roccacasale – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Abruzzo
Provincia L'Aquila
Amministrazione
SindacoEnrico Pace[1] (Lista Civica Tra la Gente per cambiare) dal 31-5-2015
Territorio
Coordinate42°07′26″N 13°53′20″E / 42.123889°N 13.888889°E42.123889; 13.888889 (Roccacasale)
Altitudine450 m s.l.m.
Superficie17,31 km²
Abitanti597[2] (31-12-2022)
Densità34,49 ab./km²
Comuni confinantiCorfinio, Pratola Peligna, Salle (PE)
Altre informazioni
Cod. postale67030
Prefisso0864
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT066079
Cod. catastaleH389
TargaAQ
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona E, 2 119 GG[4]
Nome abitantiroccolani
Patronosan Michele Arcangelo
Giorno festivo8 maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Roccacasale
Roccacasale
Roccacasale – Mappa
Roccacasale – Mappa
Posizione del comune di Roccacasale all'interno della provincia dell'Aquila
Sito istituzionale

Roccacasale (La Rocca in dialetto locale[5]) è un comune italiano di 597 abitanti[2] della provincia dell'Aquila, in Abruzzo, facente parte dell'unione dei comuni Terre dei Peligni.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

È un centro montano della Valle Peligna nel centro dell'Appennino abruzzese, arroccato sulle pendici del Monte della Rocca. Il centro, costruito sulla nuda roccia, si estende verso la valle sottostante, godendo di una posizione assolata verso ovest.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Castello De Sanctis
Paesaggio agreste con contadina (foto di Paolo Monti del 1967)

I primi insediamenti nella zona di Roccacasale, più precisamente nella zona del Colle delle Fate, sono da ricercare nell'epoca preromana[6].

L'origine della struttura architettonica dell'attuale paese è da ricercarsi nell'antica località Casali, piccolo insediamento di poche abitazioni precedente al 925[6].

In seguito alla costruzione del castello, il centro abitato ha assunto con il passare del tempo la tipica struttura chiusa del borgo medievale; il castello formava un tutt'uno con le abitazioni e l'intero complesso era accessibile da quattro porte di cui è ancora evidente la presenza, anche se con i secoli il paese si è sviluppato fortemente al di fuori dell'antico insediamento, snaturando il primitivo perimetro e la primitiva struttura urbanistica, di cui si hanno ancora palesi tracce[6]. Chris Wickham cita che il castello sia costruito nel 1056, mentre Carlo Perogalli afferma che il castello sia costruito nel 1025[6].

Dal 1250 al 1590 il castello fu feudo dei De Sanctis. Antecedentemente al 1251, il feudo risulta di Luigi e Manfredi di Collepietro, mentre nel 1307 il paese fu feudo di Tommaso di Collepietro e del milite Tommaso. Nel 1525 il paese ritornò ai De Sanctis. Nel 1590 Roccacasale passò ad Ottavio Cantelmo di Popoli Terme, che, in epoca imprecisata, rivendette il feudo a Pietro di Sulmona[6].

Nel 1799 il castello fu assediato durante l'invasione francese. Nella guerriglia furono trucidate tutte le persone all'interno della roccaforte, che in seguito fu incendiata, così il castello subì gravi danni, tanto che i cittadini non furono in grado di ricostruirlo[6].

In seguito alla distruzione del castello, il centro perse d'importanza nazionale[6].

Nell'Ottocento vi furono varie epidemie di colera che decimarono sensibilmente la popolazione[6].

Nel frattempo, dalla distruzione del castello in poi, il borgo perde la sua fisionomia di un centro medievale[6].

Durante la seconda guerra mondiale, nel 1943 vengono ospitati alcuni alleati e prigionieri di guerra, tra cui Uys Krige, poeta sudafricano, che in alcuni suoi libri narra della sua permanenza a Roccacasale. Ignazio Silone narra di altri 30 ostaggi richiusi a Roccacasale[6].

Tra gli anni cinquanta e gli anni settanta si assiste ad una forte emigrazione degli abitanti all'estero, tutt'al più verso gli altri Stati europei, verso gli Stati Uniti ed il Canada[6].

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

La parte più alta del paese, cioè l'antico borgo, presenta le strade interne tracciate in senso radiale, con centro il castello, aventi l'aspetto di rampe o gradinate intervallate da passaggi trasversali pianeggianti.

All'interno dell'antico borgo, tra le varie strutture tipiche (strutture che per la maggior parte sono andate perse per sempre portando via importanti testimonianze del passato) trovano posto la chiesa di San Michele Arcangelo (consacrata nel 1579, ma la prima fondazione è sicuramente molto più antica) e i resti del Palazzo Baronale.

Chiesa di San Michele Arcangelo

È in stile settecentesco. Fu consacrata l'8 maggio 1579. Sono scarse le informazioni precedenti l'incendio da parte dei francesi attuato nel 1799. Nel 1962 sono spariti nella chiesa, dopo l'ultimo atto simoniaco, il battistero sito sotto la scalinata d'accesso all'organo, vari dipinti tra cui uno raffigurante San Giovanni e delle acquasantiere[7].

La "Crocella"

Questa croce ricorda la scacciata dal paese di un mostro. La leggenda narra che un mostro con quattro braccia, lunghi artigli, testa di leone e ricoperto di pelo arancione vagava nei dintorni del paese. Arrivò questa notizia anche al parroco del luogo, ed egli decise di erigere una croce, e da quel momento il mostro non si fece più vedere. Ora la croce originale non è più presente, ed è stata sostituita da una croce in ferro.[7]

Colle del Frate

Questo colle è sito presso le pendici meridionali delle Montagne del Morrone. Il colle consta di fortificazioni preromane. Le fortificazioni constano di tre cinte murarie, di cui la terza è a thòlos[8].

Il Castello
Lo stesso argomento in dettaglio: Castello De Sanctis.

Il castello di Roccacasale appartenne ai baroni De Sanctis. È posto sulla sommità del centro abitato, a sud-est di Popoli Terme[7]. È di forma triangolare. Uno dei vertici del castello è occupato da una torre[7]. All'interno dell'edificio militare si possono notare degli elementi in pietra, forse riconducibili ad altri edifici di difesa dell'abitato preesistenti[7].

Il Palazzo Baronale

Il Palazzo Baronale fu costruito vicino alla chiesa in epoca molto più recente rispetto al castello. Dell'antico caseggiato, a causa dell'incuria, rimangono poche stanze poco significative.

Le porte

Per quanto riguarda le porte di accesso all'antico borgo, è stato possibile dedurre che due di queste (la Porta "sotto la chiesa", situata in via San Michele, e la Porta Gerone) erano i due ingressi cittadini. Le altre due si aprivano invece sulla valle; una, detta Porta Mazzamorello, di cui rimangono ancora gli stipiti squadrati senza architrave, verso la montagna, nella cosiddetta "valle dell'inferno"; l'altra, detta Porta della Valle, concedeva l'accesso ai numerosi campi coltivati lungo le pendici della collina, ai piedi del paese.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[9]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Costume tipico

Il costume tradizionale di Roccacasale risale all'Ottocento, ma la forma odierna risale ad un dipinto del Settecento.[10]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

Tra i prodotti culinari di Roccacasale sono da annoverare[11]:

  • Il sanguinaccio (in dialetto locale "Sanguinacce") preparato con sangue di maiale, mosto cotto, scorze di arance, una stecca di cannella, un bicchiere di strutto, mandorle o noci tostate, zucchero, vaniglia, noce moscata;
  • Granoturco lessato con olio di oliva, olio e peperoncino (localmente detto "Ranere");
  • Pane cotto. Il pane raffermo viene prima ammorbidito in acqua fredda e poi bollito fino a farlo disfare completamente. Una volta scolato dell'acqua viene versato sul piatto. Alla portata così ottenuta si aggiunge dell'olio e del pecorino;
  • Frittata di gambi e fiori di aglio e pecorino (in dialetto locale viene chiamato frittata di "crastatiegl").

Tra i prodotti tipici di Roccacasale sono da citare[11]:

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

Feste religiose[12]
Feste civili
  • Festival dei parchi: trattasi di festa musicale ed eventi sportivi organizzato dal comune di Roccacasale insieme col comune di Pratola Peligna. Si sono svolte solo le edizioni del 2003 e del 2004[13].
  • Festa delle Fate: si svolge dal 1999. Nel 2002 la manifestazione ha ospitato la seconda edizione del Premio Cesare Torelli, un percorso fotografico ripercorrente la storia della festa delle fate ed è stato pubblicato per la prima volta Il Castello e il Centro fortificato di Colle delle Fate[14].

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1995 13 giugno 2004 Eugenio Di Marco Lista Civica di Centro-sinistra (1995-1999)
Lista Civica di Centro (1999-2004)
Sindaco [15][16]
14 giugno 2004 30 maggio 2015 Domenico Spagnuolo Lista Civica Insieme per Roccacasale Sindaco [17][18]
31 maggio 2015 in carica Enrico Pace Lista Civica Tra la Gente per cambiare Sindaco [1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 31 maggio 2015, su elezionistorico.interno.gov.it.
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ AA.VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, Garzanti, 1996, p. 544, ISBN 88-11-30500-4.
  6. ^ a b c d e f g h i j k Storia di Roccacasale, su roccacasale.it. URL consultato il 30 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2012).
  7. ^ a b c d e I Luoghi, su roccacasale.it. URL consultato il 27 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2012).
  8. ^ Il colle delle fate, su roccacasale.it. URL consultato il 27 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).
  9. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  10. ^ I costumi tipici di Roccacasale, su roccacasale.it. URL consultato il 27 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2012).
  11. ^ a b Gastronomia roccolana, su roccacasale.it. URL consultato il 28 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2012).
  12. ^ Feste religiose, su roccacasale.it. URL consultato il 27 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  13. ^ Festival dei Parchi, su roccacasale.it. URL consultato il 27 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  14. ^ La festa delle fate, su roccacasale.it. URL consultato il 27 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  15. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 23 aprile 1995, su elezionistorico.interno.gov.it.
  16. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 13 giugno 1999, su elezionistorico.interno.gov.it.
  17. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 12 giugno 2004, su elezionistorico.interno.gov.it.
  18. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni amministrative del 28 marzo 2010, su elezionistorico.interno.gov.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Roccacasale, in Gli antichi Italici nella Valle Peligna, Tesori d'Abruzzo, vol. 59, Pescara, De Siena, 2021, pp. 30-33.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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