Roccacerro

Roccacerro
frazione
Roccacerro – Veduta
Roccacerro – Veduta
Spunto del paese
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Abruzzo
Provincia L'Aquila
Comune Tagliacozzo
Territorio
Coordinate42°03′58.93″N 13°12′27.83″E / 42.06637°N 13.20773°E42.06637; 13.20773 (Roccacerro)
Altitudine1 170 m s.l.m.
Abitanti77[1] (2011)
Altre informazioni
Cod. postale67069
Prefisso0863
Fuso orarioUTC+1
TargaAQ
Nome abitantiroccatani
Patronosan Massimo di Riez
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Roccacerro
Roccacerro

Roccacerro è una frazione del comune di Tagliacozzo (AQ), in Abruzzo.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il paese si sviluppa alle pendici del monte Bove a quota 1 170 metri di altitudine, dominando la sottostante piana dell'Ara dei Pali[2]. La parte più alta è quella dove sorge la chiesa dedicata a santa Maria degli Angeli, da cui si ha una visione panoramica del territorio marsicano. Il valico del monte Bove, situato a 1 220 m s.l.m. segna il confine del territorio comunale di Tagliacozzo da quello di Carsoli.

Roccacerro confina con la località turistica di Marsia, situata sul sovrastante monte Midia, e con il borgo di Tremonti.

Dista circa 4 chilometri dal capoluogo comunale[3].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di Santa Maria degli Angeli
Targa ai caduti del bombardamento del 23 gennaio 1944

Nel Medioevo il paese era noto come "Rocca Cerri", mentre in alcuni documenti altomedievali è stato confuso con "Rocca di Cerro" che dal XII al XV secolo ha identificato la contemporanea località di Villavallelonga[4]. Durante il feudalesimo Roccacerro venne considerata un'importante stazione di passaggio della Marsica occidentale.

Per circa tre secoli il centro fortificato fu uno dei possedimenti della famiglia Colonna che terminata l'esigenza di controllo del territorio fece costruire la chiesa parrocchiale sul sito della diroccata torre medievale[5]. Durante il 1700 i resti dell'antica torre-cintata che dominava il borgo vennero infatti adattati all'edificio religioso che fu dedicato a santa Maria degli Angeli.

In seguito all'eversione feudale l'università di Roccacerro venne aggregata al circondario e al comune di Tagliacozzo che dal 1811 fu incluso nel distretto di Avezzano[6]. Il borgo fu immortalato all'inizio del Novecento dall'archeologo britannico Thomas Ashby, impegnato in una ricognizione dell'area archeologica di Carsioli[7].

Per via della sua posizione di passaggio lungo la via Tiburtina Valeria e sino al termine della seconda guerra mondiale mantenne una certa importanza logistica. Il centro fu gravemente danneggiato dal terremoto della Marsica del 1915 e venne restaurato perlopiù nei decenni successivi alla fine del secondo conflitto mondiale. Il 23 gennaio 1944 Roccacerro subì inoltre un disastroso bombardamento aereo da parte degli alleati anglo-americani che provocò dieci vittime e diciassette feriti, oltre a danni ingenti al patrimonio architettonico. L'azione militare bloccò all'altezza di Sante Marie, del valico del monte Bove e dei territori di Colli di Monte Bove e Roccacerro le comunicazioni stradali e ferroviarie necessarie alla contraerea nazista[8].

Al termine del conflitto mondiale nel borgo marsicano ebbe inizio lo spopolamento, i suoi abitanti si spostarono stabilmente verso i centri più grandi in particolare a Tagliacozzo, Avezzano e Roma. Già da tempo molti di questi residenti vivevano a Roccacerro solo per pochi mesi, mentre durante l'inverno si spostavano con le greggi dando vita alla transumanza stagionale lungo gli appennini e verso la campagna romana[9].

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Il pannello di benvenuto
Il valico del monte Bove

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di Santa Maria degli Angeli
L'edificio di culto risalente al XVIII secolo è stato costruito sul sito della diroccata torre-cintata medievale databile all'XI-XII secolo[10]. La chiesa, a navata unica su pianta rettangolare con altari laterali, è stata restaurata nei primi anni Duemila. Il campanile quadrato si erge lateralmente rispetto alla facciata[11].

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Faggeta dei monti Simbruini
L'area, situata tra Abruzzo e Lazio, è una tra le più vaste faggete presenti in Europa. Nell'area marsicana di Cappadocia, Pereto e Tagliacozzo presenta vari accessi, i più percorsi si trovano, oltre a Roccacerro, al rifugio di Campo Catino, a Camporotondo e a Marsia, quest'ultima località è sede della stazione sciistica del monte Midia[12].
Valle del Fucero
Area d'interesse naturalistico situata tra la limitrofa località turistica della Piccola Svizzera e il territorio di Cappadocia.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Scorcio del borgo

La festa della Pupazza (Pantàsema) prevede la realizzazione di un enorme fantoccio dalle sembianze femminili che sfila per le strade del borgo in occasione della festa del patrono del paese, san Massimo di Riez[7][13].

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Nei pressi del piccolo borgo abruzzese passa il tracciato della vecchia via Tiburtina Valeria.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Il valico del monte Bove a 1 220 m s.l.m. è un punto di passaggio degli amanti del ciclismo e del podismo su strada. Il paese è un punto di partenza per gli amanti dell'escursionismo leggero praticato sui monti Carseolani e Simbruini. Nella limitrofa stazione sciistica di Marsia si praticano lo sci di fondo e lo sci alpinismo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Roccacerro, su portaleabruzzo.com, Portale d'Abruzzo. URL consultato il 22 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2018).
  2. ^ Marco Bianchini, Edilizia storica della Marsica occidentale (PDF), su rilievoarcheologico.it, p. 5. URL consultato il 22 gennaio 2017.
  3. ^ Roccacerro, su italia.indettaglio.it, Italia in Dettaglio. URL consultato il 27 settembre 2020.
  4. ^ Leucio Palozzi, Antiche origini da Rocca di Cerro, su comune.villavallelonga.aq.it, Comune di Villavallelonga. URL consultato il 22 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2016).
  5. ^ Colli di Monte Bove - Roccacerro, su camminodelvoltosanto.com, Cammino del Volto Santo. URL consultato il 27 marzo 2018.
  6. ^ Antonio Sciarretta, Geo-storia amministrativa d'Abruzzo. Provincia di Abruzzo Ulteriore II o dell'Aquila. Area Marsicana, su asciatopo.xoom.it, Antonio Sciarretta's Toponymy. URL consultato il 27 marzo 2018.
  7. ^ a b Peppe Millanta (a cura di), Quota mille: Roccacerro, su rainews.it, TGR Abruzzo, 7 maggio 2022. URL consultato il 9 maggio 2022.
  8. ^ Raffaele Castiglione Morelli, Bombardamento a Roccacerro, la commemorazione. Il racconto dell'episodio dalla voce dei testimoni, su marsicalive.it, Marsica Live, 22 gennaio 2017. URL consultato il 22 gennaio 2017.
  9. ^ Marsica vicereale (Allevamento e pastorizia) (PDF), su ecostat.unical.it. URL consultato il 22 gennaio 2017.
  10. ^ Grossi, 2002, p. 156.
  11. ^ Chiesa di Santa Maria degli Angeli (Roccacerro Tagliacozzo), su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 27 marzo 2018.
  12. ^ La faggeta di Marsia, su turismo.comune.tagliacozzo.aq.it, Comune di Tagliacozzo. URL consultato il 10 maggio 2022.
  13. ^ Perazzoli, Orlandi, 1997, pp. 49-56.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marco Bianchini, Edilizia storica della Marsica occidentale, Roma, Dedalo, 2011, SBN IT\ICCU\LO1\1456776.
  • Andrea Di Pietro, Origine e storia di Tagliacozzo e dintorni, Cerchio, Studio bibliografico Adelmo Polla, 1996, SBN IT\ICCU\TER\0002464.
  • Giuseppe Grossi, Marsica: guida storico-archeologica, Luco dei Marsi, Aleph, 2002, SBN IT\ICCU\RMS\1890083.
  • Gianfranco Perazzoli e Francesco Orlandi, Roccacerro, le Origini, la Storia, Pomezia/Roccacerro, Litografia Bruni/Pro Loco, 1997, SBN IT\ICCU\AQ1\0048734.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Roccacerro, su terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato il 23 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2017).
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