Russi (Italia)

Russi
comune
Russi – Stemma
Russi – Bandiera
Russi – Veduta
Russi – Veduta
Antica fortificazione in piazza Baccarini
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Emilia-Romagna
Provincia Ravenna
Amministrazione
SindacoValentina Palli (PD) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate44°22′35.22″N 12°02′00.06″E / 44.37645°N 12.03335°E44.37645; 12.03335 (Russi)
Altitudine13 m s.l.m.
Superficie46,26 km²
Abitanti12 272[2] (31-10-2023)
Densità265,28 ab./km²
FrazioniGodo, San Pancrazio

Località: Chiesuola, Cortina, Pezzolo, Prada di Russi[1]

Comuni confinantiBagnacavallo, Faenza, Forlì (FC), Ravenna
Altre informazioni
Cod. postale48026
Prefisso0544
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT039016
Cod. catastaleH642
TargaRA
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona E, 2 469 GG[4]
Nome abitantirussiani
Patronosant'Apollinare
Giorno festivo23 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Russi
Russi
Russi – Mappa
Russi – Mappa
Posizione del comune di Russi nella provincia di Ravenna
Sito istituzionale

Russi (Ròss in romagnolo) è un comune italiano di 12 272 abitanti della provincia di Ravenna in Emilia-Romagna. Dista 17 km dal capoluogo, 17 km da Faenza, 20 km da Forlì, 40 km da Cesena.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Antichità[modifica | modifica wikitesto]

L'area di Russi vanta una storia bimillenaria, come attesta l'area archeologica della Villa Romana del II secolo d.C. La ricerca archeologica mostra come la zona fosse interessata da coltivazioni di tipo intensivo.

Dopo le invasioni barbariche il territorio fu progressivamente abbandonato. La mancanza del lavoro di irregimentazione idraulica dell'uomo causò il ritorno degli acquitrini e delle paludi.

Medioevo ed età moderna[modifica | modifica wikitesto]

Fin dall'Alto Medioevo faentini e ravennati si contesero il territorio di Russi, al centro di una fertile pianura. I ravennati, per difendersi dalle aggressioni faentine, costruirono i presidi militari di Raffanara (Raffanaria, a guardia del fiume Lamone[5]), e di Cortina.

Nel 1234, durante una delle frequenti battaglie fra le due città, i faentini espugnarono le due roccaforti lasciando così i ravennati senza difesa.[6] Successivamente sorse un centro, necessariamente un castrum, cioè un centro fortificato. Russi nacque così nel 1371 per volere di Guido da Polenta (sesto dei Signori della casata ravennate), che visse nel castello fino al 1377. Il casato Da Polenta e quello dei faentini Manfredi si disputarono lungamente il controllo dello strategico castrum russiano.

I primi tre decenni del XVI secolo causarono grandi sofferenze alla popolazione; il castello subì infatti diversi assedi: prima da parte delle truppe del Borgia, poi dalle forze della Lega di Cambrai, infine il tremendo eccidio del 3-4 aprile del 1512 da parte di Gastone di Foix. Ad accrescere le sventure, nel 1527 passarono per il territorio russiano le truppe di Carlo di Borbone dirette a Roma, che occuparono il castello, poi si abbandonarono a saccheggi ed uccisioni.

Dopo varie vicende, Russi nel 1568 ritornò sotto la giurisdizione di Faenza, nello Stato Pontificio, ma riuscì ad ottenere magistrature proprie ed autonomia amministrativa.

Nel 1688 il paese fu quasi interamente distrutto da un terremoto.

Risorgimento e Unità d'Italia[modifica | modifica wikitesto]

Russi fece parte dello Stato della Chiesa fino al 1859, quando i territori della Legazione delle Romagne furono occupati dalle truppe del Regno di Sardegna. Russi annovera alcuni personaggi che furono protagonisti del periodo risorgimentale: i Farini (in testa Domenico Antonio Farini) e i Baccarini diedero alto prestigio al paese e alla nazione in campo politico e sociale, i Babini ed altri in quello economico-industriale, provocando un radicale cambiamento nella vita economica del paese e imponendosi in campo internazionale.

Nei moti del 1831 Russi fu il primo paese di Romagna ad insorgere, ma a fare le maggiori spese di tale insurrezione fu, il 31 dicembre del 1834, lo stesso Farini, che in un'imboscata venne colpito a morte. Da quell'anno fino alla presa di Roma, ben 367 furono le presenze di russiani in moti e guerre per l'indipendenza d'Italia.

L'eredità morale e politica di Domenico Antonio Farini proseguì comunque con il nipote Luigi Carlo, che diventerà più tardi Dittatore dell'Emilia e Presidente del Consiglio del Regno d'Italia. Sempre su quelle orme si muoveranno poi il ministro Alfredo Baccarini e Domenico Farini, figlio di Luigi Carlo, Presidente della Camera e del Senato.

Dopo l'unità d'Italia ebbero inizio a Russi nuove attività economiche. Il paese, da centro prevalentemente agricolo, iniziò i primi passi verso l'industria e il commercio (già fiorente in seno alla cittadina dal XVI secolo).

Dal XX secolo ad oggi[modifica | modifica wikitesto]

Durante l'alluvione dell'Emilia-Romagna del maggio 2023, una parte del territorio comunale di Russi è stata allagata.[7]

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma è stato concesso con regio decreto del 16 giugno 1878 e lettere patenti del re Umberto I del 28 ottobre 1878[8], con cui viene concesso anche il titolo di Città a Russi, per aver dato i natali a Luigi Carlo Farini, in occasione del ritorno nel paese natale della sua salma.

«D'azzurro, alla torre d'oro, di un palco, con bertesca merlata alla ghibellina, torricellata di un pezzo e finestrata di nero, movente dal terreno di verde. Ornamenti esteriori da Città.»

La torre ricorda la Rocca e compare già in uno stemma dipinto anteriormente al 1520 nella residenza del municipio.

Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Titolo di Città - nastrino per uniforme ordinaria
«Regio decreto-legge[9]»
— 16 giugno 1878

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa arcipretale e la chiesetta in albis in piazza Farini

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa di Sant'Apollinare - di costruzione settecentesca, è la chiesa del santo patrono cittadino;
  • Pieve di Santo Stefano in Tegurio – Sita nella frazione di Godo, risale all'VIII secolo;
  • Pieve di San Pancrazio[10] - dà il nome al centro abitato omonimo, sito a 4 km da Russi ed ecclesiasticamente in Diocesi di Forlì (così come la vicina frazione di Chiesuola). Le due pievi rappresentano splendidi esempi di antica arte religiosa in stile romanico;
  • Chiesa dell'Addolorata - anch'essa edificata nel XVIII secolo, all'interno è conservata l'immagine della Madonna dei Sette Dolori tanto cara ai russiani. Il suo culto risale almeno al XVII secolo, quando si insediò in paese un convento di frati Serviti. In suo onore si celebra la «Fìra d'j Sët dulur» (vedi Infra).

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Palazzo San Giacomo
  • Palazzo San Giacomo o Palazzo Rasponi – Ubicato poco fuori le porte cittadine. Al suo interno si conservano splendidi affreschi a tema mitologico ed allegorico.

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

  • Rocca – Fortilizio trecentesco, voluto dalla potente famiglia dei Da Polenta di Ravenna. Oggi ospita raccolte museali.

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

I mosaici della villa romana

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

  • Nel territorio comunale si trova un'area di riequilibrio ecologico dell'estensione di 132 ettari denominata Bacini di Russi e Fiume Lamone[11]. Si tratta di una vasta superficie comprendente la vegetazione ripariale del fiume Lamone, l'area naturalistica attorno alla Villa romana, l'area agricola circostante Palazzo San Giacomo e le vasche dell'ex zuccherificio. Nell'area sono ricompresi i tipici ambienti della bassa pianura russiana: bosco igrofilo, bosco mesofilo, praterie umide e allagate, prato stabile, stagno.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[12]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 1 095 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Statua al Museo civico
  • Museo civico: riunisce le raccolte che, conservate in diversi luoghi del paese, dal 1997 sono state collocate all'interno della Rocca trecentesca. Le opere sono state classificate in tre gruppi: museo archeologico (coi reperti della Villa romana), pinacoteca e fondo archivistico "Alfredo Baccarini";
  • Museo della vita contadina in Romagna (nella frazione San Pancrazio), che conserva oggetti che documentano la via rurale nel territorio di San Pancrazio e Russi;
  • Museo dell'arredo contemporaneo (sito lungo la Strada San Vitale in direzione Ravenna), riepiloga la storia dell'arredo dal 1880 al 1980;
  • Raccolta di ceramica rustica romagnola e di campane;
  • Raccolta etnologica Romagnola.

Gastronomia[modifica | modifica wikitesto]

Piatto tipico di Russi è il bel e cot, prodotto con muscolo di maiale, golela, testa disossata e cotenna, servito su fette di pane fragrante. Le carni vengono condite con sale grosso, pepe, chiodi di garofano, cannella, noce moscata e zucchero.[13]

La canèna è un vino novello di prima spremitura, quasi una sorta di mosto fatto con uve di cui si andava perdendo la coltivazione; è aspro ma con un retrogusto dolce tipico del mosto appena spillato; si accompagna in maniera ideale al bel e cot. Si ricordano le cantine del Palazzo San Giacomo, in cui veniva fatto riposare il vino delle varietà Canena, Trebbiano e Uva d'Oro.[14]

Eventi e manifestazioni[modifica | modifica wikitesto]

Fîra d'i sett dulür[modifica | modifica wikitesto]

La Fîra d'i sett dulür (Fiera dei sette dolori) è la più antica sagra della provincia di Ravenna. risale, infatti, al XVII secolo, ed era legata all'ordine dei frati Serviti in quel tempo presenti a Russi. Celebrava la Madonna dei sette dolori e venne istituzionalizzata da Innocenzo XI nel 1688.

Si svolge nella terza settimana di settembre e presenta un'ampia offerta di eventi musicali e culturali nonché appuntamenti gastronomici con specialità locali. Il piatto simbolo della sagra è il bel e cot, una tipicità di Russi (vedi Gastronomia).

Storia della Fira

La festa venne ripristinata, dopo essere stata sospesa nel 1798 su editto di Napoleone Bonaparte, solo nel 1815, con il ritorno della Romagna sotto l'egida pontificia. A quel tempo, la festa era solo religiosa e consisteva in una processione ed una questua che serviva a supportare le spese. Nel 1861 il comune riconobbe la Confraternita dei 7 dolori, disponendo che la festa si tenesse nella terza domenica di settembre. Contestualmente gli esercizi di arti e mestieri iniziarono a beneficiare del passaggio della festa religiosa e fiera di paese.

In considerazione di ciò, nel 1871 la festa cambiò nome divenendo Fiera di bestiame detta dell'Addolorata. La fiera di bestiame e si svolgeva nel Foro Boario. Nel 1877 la festa si sviluppò ulteriormente tanto che venne istituito un treno speciale da Ravenna che portasse visitatori ad assistere alla corsa dei cavalli berberi e agli spettacoli pirotecnici con i fuochi di artificio.

Dopo la sospensione per la prima guerra mondiale venne istituito nell'ambito della fiera il luna park con giostre e tirasegni. Alla fine della seconda guerra mondiale la festa ha avuto un ulteriore miglioramento ed ha cambiato ancora nome da Fiera dell'Addolorata a Fira di set dulur. Ad arricchire la parte spettacolare si è iniziato a rappresentare grandi opere ed operette all'interno del teatro, mentre hanno continuato a tenersi le corse di cavalli berberi e la mostra del bestiame che è stata soppressa dagli anni ottanta.

La Fira continua comunque ad essere un'attrazione del paese che nei giorni del suo svolgimento si veste a festa. Cantastorie provenienti da ogni regione d'Italia animano la scena e la domenica sera ed il lunedì ci sono i fuochi artificiali che attirano persone da ogni parte della provincia (interessate in particolare a la girandola e ai fuochi sui pali).

Festival Internazionale del Folklore[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1988 al 2019 il Gruppo Canterini Romagnoli "Città di Russi" ha organizzato il Festival Internazionale del Folklore.

Libri mai mai visti[modifica | modifica wikitesto]

Fino all'anno 2015 si è tenuta a Russi la mostra annuale dei Libri mai mai visti, organizzata dall'associazione locale VAri Cervelli Associati (VACA)[15]. La mostra presentava le opere migliori, in una sorta di concorso di bellezza dell'assurdo, a cui potevano partecipare libri realizzati in materiali improbabili, o a partire da un'idea curiosa, o contenenti storie raccontate per materiali, disegni e parole difficilmente commercializzabili da un editore, in quanto opere d'artista fuori standard.
La mostra richiamava curiosi anche da città lontane. Nel 2000 venne presentata a New York presso la New York University e negli anni seguenti diventò itinerante, venendo presentata anche all'Istituto Italiano di Cultura a Parigi, alla Biblioteca Classense di Ravenna, al Museo dell'illustrazione di Ferrara e alla Biblioteca comunale di Imola, e nel 2006 al Circolo dei Lettori di Torino all'interno della programmazione di Torino capitale mondiale del libro.
Nel 2007 fu creato un Fondo per raccogliere una selezione delle migliori opere, conservato a Russi.[16]
La manifestazione, sospesa nel 2016 per mancanza di fondi[17], è stata riproposta nel 2019 a Ravenna.[18]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Artigianato[modifica | modifica wikitesto]

Per quanto riguarda l'artigianato, Russi è rinomata soprattutto per i laboratori di oreficeria e di gioielleria.[19]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Scorcio di vicolo Farini

Strade[modifica | modifica wikitesto]

L'abitato viene attraversato dall'ex strada statale 302 Brisighellese Ravennate, che a nord-est di Russi si innesta con l'ex strada statale 253 San Vitale, che collega Ravenna con Bologna. Entrambe le strade sono oggi classificate come provinciali.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Russi.

Il comune è attraversato dalla ferrovia Castelbolognese-Ravenna e dalla Faenza - Ravenna ed è servito dalla propria stazione ferroviaria in piazzale Lanzoni.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Sindaci precedenti[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
30 settembre 1985 1º agosto 1990 Edgardo Bendandi Partito Repubblicano Italiano Sindaco
2 agosto 1990 10 giugno 1992 Remo Cavallo Partito Socialista Italiano Sindaco
11 giugno 1992 12 giugno 2004 Daniele Bolognesi Partito Democratico della Sinistra,
poi L'Ulivo (a guida DS)
Sindaco Confermato il 24 aprile 1995
e il 14 giugno 1999
13 giugno 2004 6 giugno 2009 Pietro Vanicelli lista civica[20] Sindaco
7 giugno 2009 2019 Sergio Retini Partito Democratico Sindaco
2019 "In carica" Valentina Palli Partito Democratico Sindaco

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

La città di Russi è stata insignita nell'anno 2008 dalla Comunità Europea con la "Bandiera d'onore".

Sport[modifica | modifica wikitesto]

La manifestazione sportiva più importante che si tiene a Russi è la «Maratona del Lamone». Nata nel 1977, è la maratona più vecchia dell'Emilia-Romagna e la seconda in Italia. La manifestazione è organizzata dal «G. S. Lamone».

A Russi giocano:

  • La squadra di baseball di Godo in Serie A
  • la squadra di calcio a 5 che milita in Serie A2[21]
  • la squadra calcistica dell'Unione Sportiva Russi nel campionato di Eccellenza[22]
  • la società sportiva di pallavolo A.S.D. Olimpia Russi
  • la squadra di pallacanestro Basket Club Russi
  • La ginnastica
  • Le giovanili del calcio dai 2018 alla Juniores
  • le giovanili del basket maschile e femminile
  • L'eudora che gioca sia a Russi che a ravenna
  • le giovanili della pallavolo

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comune di Russi - Statuto.
  2. ^ Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Sui resti del castrum Raffanariae nella seconda metà del XVII secolo fu costruito il palazzo San Giacomo.
  6. ^ Fabio Pasi (a cura di), Il fiume Lamone. Aspetti storici, Ravenna, Longo, 2000, pag. 121.
  7. ^ Altre due vittime dell'alluvione nel ravennate: coppia trovata morta in casa, su RavennaToday. URL consultato il 24 maggio 2023.
  8. ^ L'antico stemma viene descritto: d'azzurro, alla torre d'oro, merlata alla guelfa di sette pezzi, torricellata d'un pezzo non merlato, e fondato sulla pianura erbosa al naturale.
  9. ^ a b Russi, su ACS - Ufficio araldico - Fascicoli comunali.
  10. ^ PIEVE SAN PANCRAZIO RUSSI, su www.romanico-emiliaromagna.com. URL consultato il 10 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2019).
  11. ^ IT4070022 - SIC-ZPS - Bacini di Russi e Fiume Lamone, su ambiente.regione.emilia-romagna.it.
  12. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  13. ^ Bel e cot, belecot, su Agricoltura, caccia e pesca. URL consultato il 2 agosto 2021.
  14. ^ Fonte: Portale della Provincia di Ravenna
  15. ^ Nel 2008-2009 si è giunti alla XIV edizione della mostra, tenutasi all'ex chiesa in Albis. Fonte: Comune di Russi[collegamento interrotto]
  16. ^ Libri mai mai visti, premiati due imolesi
  17. ^ Dopo "Komikazen" a Ravenna anche "Libri mai mai visti" a Russi non si farà più, su ravennanotizie.it. URL consultato il 16 aprile 2016.
  18. ^ La mostra “Libri mai visti” torna dopo quattro anni ma trasloca a Palazzo Rasponi, "Ravenna e dintorni", 11 Dicembre 2019
  19. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 2, Roma, A.C.I., 1985, p. 4, 6.
  20. ^ Appoggiata dal Partito Democratico.
  21. ^ Calcio a 5, il Russi è una macchina da guerra: conquistato il primo posto nella serie B, su RavennaToday. URL consultato il 6 maggio 2023.
  22. ^ Eccellenza, il Russi batte 3-2 il Castenaso nonostante la sofferenza nel finale, su RavennaToday. URL consultato il 6 maggio 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN168041100 · GND (DE4239788-1 · BNF (FRcb14628694x (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n80053302
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