SMS Admiral Spaun

SMS Admiral Spaun
Descrizione generale
Tipoincrociatore leggero
Classeunica
Proprietà imperiale e regia Marina
CantiereArsenale di Pola
Impostazione30 maggio 1908
Varo30 ottobre 1909
Completamento15 novembre 1910
Radiazione1920
Destino finaledemolita in Italia nel 1922
Caratteristiche generali
Dislocamento3383
Stazza lorda3943 tsl
Lunghezza130,6 m
Larghezza12,8 m
Pescaggiom
PropulsioneVapore:
Velocità27 nodi (50 km/h)
Autonomia1600 miglia a 24 nodi
Equipaggio327
Armamento
Armamentoartiglieria:
  • 7 cannoni singoli Skoda 100/50mm
  • 1 cannone 71/50mm

Siluri:

Corazzaturaponte 20mm
cintura 60mm
artiglierie 40mm
torrione 50 mm
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L'incrociatore leggero della Marina Imperiale Austro-Ungarica SMS Admiral Spaun fu l'unico della sua classe, da cui sarebbero successivamente derivati gli incrociatori della Classe Helgoland, che ebbero un diverso apparato di propulsione e un armamento più potente.

Servizio[modifica | modifica wikitesto]

La sua costruzione avvenne all'Arsenale di Pola, dove venne impostato sugli scali il 30 maggio 1908. Dopo il varo, avvenuto il 30 ottobre 1909 venne completato il 15 novembre 1910.

Nel corso della prima guerra mondiale prese parte ad alcuni bombardamenti contro le coste adriatiche italiane. Al termine del conflitto venne assegnato nel 1920 ai britannici in conto riparazioni danni di guerra. La nave fu rivenduta ai demolitori italiani e demolita in Italia nel 1922.

Nome[modifica | modifica wikitesto]

Il nome della nave deriva da quello di Hermann Spaun, che dal 1897 fu comandante in capo della marina austro-ungarica e capo della sezione navale del ministero austro-ungarico della guerra. Spaun si ritirò nel 1904, protestando contro il rendirizzamento di larga parte dei fondi destinati alla marina verso il riarmo dell'esercito; i suoi incarichi passarono al Montecuccoli. Il momento in cui la nave gli venne dedicata coincise con la prima volta in cui una unità della marina asburgica fu battezzata in onore di una persona vivente che non appartenesse alla famiglia imperiale. Spaun non mancò di presenziare alla cerimonia di battesimo.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Conway's All the World's Fighting Ships 1906-1922

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Foto e dettagli, su kuk-kriegsmarine.at. URL consultato il 14 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2008).
  • (EN) Dettagli tecnici, su web.ukonline.co.uk. URL consultato il 14 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2007).
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