Salv'a lo vescovo senato

Salv'a lo Vescovo senato
Autoreanonimo
1ª ed. originaleXII-XIII secolo
Generepoesia
Lingua originaleitaliano

Salv'a lo vescovo senato, conosciuto come Cantilena giullaresca o Ritmo laurenziano, perché ritrovato in un codice della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, è un componimento poetico che risale agli ultimi anni del XII secolo od al principio del XIII, scritto in volgare da un giullare toscano[1].

Si tratta di venti doppi ottonari e novenari monorimi, articolati in tre lasse (la terza delle quali in rime imperfette), scritti nell'ultima pagina di un codice laurenziano, che contiene un Martirologio ed è rivolto ad un vescovo pisano, di nome Villano (forse Villano Villani), per ottenere in dono un cavallo.

Così scrive Bruno Migliorini[2]: "Il giullare si rivolge a un vescovo (Villano, arcivescovo di Pisa, secondo l'ipotesi del Cesareo, accolta dal Mazzoni) facendone lodi sperticate e pronosticandogli nientemeno che il pontificato, con la speranza di ottenere in dono un cavallo: se lo ottiene, lo mostrerà al vescovo di Volterra, Galgano".

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cesare Segre e Carlo Ossola, Antologia della poesia italiana. Duecento - Trecento, Einaudi - Gallimard, Torino 1997, Edizione 2004, pp. 997 - 998: «Tràdito da un unico manoscritto (prima metà sec. XII, conservato a Firenze, Bibl. Medicea Laurenziana, Santa Croce, XV destra 6), dove fu inserito tra la fine del XII e gli inizi del XIII sec.; fu trascritto per la prima volta da A. M. Bandini, Catalogus codicum latinorum Bibliothecae Mediceae Laurentianae, IV, Firenze 1777, coll. 467 - 68.
  2. ^ Bruno Migliorini, Storia della lingua italiana, Sansoni, Firenze, 1971, pag. 104.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Approfondimento, su classicitaliani.it. URL consultato il 1º aprile 2008 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2009).
  • Testo, su www2.fh-augsburg.de. URL consultato il 1º aprile 2008 (archiviato dall'url originale il 3 luglio 2007).