Salve (Italia)

Salve
comune
Salve – Stemma
Salve – Bandiera
Salve – Veduta
Salve – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Puglia
Provincia Lecce
Amministrazione
SindacoFrancesco Villanova (lista civica Con noi per Salve) dal 10-6-2018
Territorio
Coordinate39°51′32.19″N 18°15′23.48″E / 39.858942°N 18.256523°E39.858942; 18.256523 (Salve)
Altitudine130 m s.l.m.
Superficie33,07 km²
Abitanti4 476[1] (1-1-2022)
Densità135,35 ab./km²
Frazioniuna parte di Lido Marini, Pescoluse, Posto Vecchio, Ruggiano, Torre Pali
Comuni confinantiAlessano, Morciano di Leuca, Presicce-Acquarica, Ugento
Altre informazioni
Cod. postale73050
Prefisso0833
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT075066
Cod. catastaleH729
TargaLE
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona C, 1 224 GG[3]
Nome abitantisalvesi
Patronosan Nicola Magno
Giorno festivo6 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Salve
Salve
Salve – Mappa
Salve – Mappa
Posizione del comune di Salve all'interno della provincia di Lecce
Sito istituzionale

Salve (Sarve in dialetto salentino) è un comune italiano di 4 476 abitanti[1] della provincia di Lecce in Puglia.

Situato nel versante ionico del basso Salento, comprende anche la frazione di Ruggiano e le marine di Pescoluse, Torre Pali, Posto Vecchio e Lido Marini[4]. Fa parte dell'unione dei comuni Terra di Leuca. Il suo litorale è dal 2009 Bandiera Blu della FEE[5] e dal 2016 il comune fa parte dell'associazione Borghi Autentici d'Italia[6].

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Puglia.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio del comune di Salve, che si estende per 32,8 km², è situato nel basso Salento lungo la costa ionica del Capo di Leuca. Il centro abitato sorge sui modesti rilievi delle serre salentine a 130 m s.l.m.; il territorio comunale è compreso tra gli 0 e i 165 m s.l.m.
L'entroterra salvese è caratterizzato da lievi ondulamenti tra i quali si apre il Canale dei Fani, un ampio canalone di origine erosiva. Le sponde del canale presentano un sistema di terrazzamenti coltivati ad ulivi, sebbene siano presenti lembi sparsi di macchia mediterranea a prevalenza di lentisco, fillirea e mirto; il corso d'acqua, alimentato da affioramenti e piccole sorgenti di acque sotterranee, è percepibile nella presenza di una striscia più o meno continua di canneto a cannuccia di palude e di rari esemplari di agnocasto. La fascia costiera, un tempo zona paludosa, fu completamente bonificata negli anni trenta del Novecento attraverso la creazione di canali e bacini artificiali. Il litorale, dai bassi fondali dalle cui acque emergono piccoli scogli come l'isolotto della Fanciulla, presenta una distesa di sabbia bianca e finissima circondato da dune ricoperte da varie specie vegetali della famiglia delle acacie, da piante graminacee e, soprattutto, dai caratteristici gigli marini.

Confina a nord con i comuni di Presicce-Acquarica e Alessano, a sud e ad est con il comune di Morciano di Leuca, a sud con il Mare Ionio, a ovest con il comune di Ugento.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Dal punto di vista meteorologico Salve rientra nel territorio del basso Salento che presenta un clima prettamente mediterraneo, con inverni miti ed estati caldo umide. In base alle medie di riferimento, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta attorno ai +17 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, si aggira sui +28,3 °C. Le precipitazioni medie annue, che si aggirano intorno ai 321 mm, presentano un minimo in primavera-estate ed un picco in autunno-inverno.
Facendo riferimento alla ventosità, i comuni del basso Salento risentono debolmente delle correnti occidentali grazie alla protezione determinata dalle serre salentine che creano un sistema a scudo. Al contrario le correnti autunnali e invernali da Sud-Est, favoriscono in parte l'incremento delle precipitazioni, in questo periodo, rispetto al resto della penisola[7]. La neve è un fenomeno assente.

Salve Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 18,621,423,125,729,832,233,633,633,126,723,019,219,726,233,127,626,7
T. min. media (°C) 15,217,020,221,421,721,922,723,123,021,118,116,016,121,122,620,720,1
Precipitazioni (mm) 363432272117171426343132102804891321
Umidità relativa media (%) 79,078,978,677,875,771,168,470,275,479,380,880,479,477,469,978,576,3

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Salento e Storia della Puglia.

La presenza di monumenti megalitici, quali dolmen, menhir e specchie, testimoniano la frequentazione umana sin da epoche remote. Nell'età del bronzo il territorio di Salve ospitava insediamenti messapici testimoniati da diversi ritrovamenti archeologici. È il caso dell'insediamento della Masseria dei Fani abitato a più riprese dal 1550 a.C. al 470 a.C., del villaggio denominato Spigolizzi che risalirebbe all'Età del Bronzo Medio (XVI-XV secolo a.C.), della mitica cittadella di Cassandra che secondo la leggenda disponeva di un mulino che macinava le pepite d'oro; il centro era florido in realtà grazie alla produzione di olio e vino e fu devastato dai Goti nel 548 d.C.[9]

Una vecchia leggenda narra che l'origine dell'attuale centro urbano risalirebbe al centurione Salvius, che nel 267 a.C. avrebbe avuto queste terre in premio dopo l'assoggettamento del Salento a Roma. In realtà dagli studi archeologici più recenti la nascita dell'abitato di Salve si fa risalire al periodo compreso tra il 400 ed il 500 d.C.
Il centro abitato si espanse per lo spostamento verso l'interno degli abitanti della costa ionica, dove era diffusa la malaria. Nel IX secolo d.C., per difendersi dalle scorribande saracene, furono erette le mura; altre fortificazioni, tuttora esistenti, furono costruite nel XV secolo come difesa dai Turchi.
Con l'avvento del feudalesimo Salve fu dominata da diverse famiglie nobiliari: i dell'Antoglietta (Natoli, de Nanteuil-Chattilon), i Caracciolo, gli Altavilla, i del Balzo, i Cardone degli Aragonesi Fisci che furono viceré di Lecce e Sicilia discendenti di Raymondo Folch De Cardona, marchesi di Melito, Casalbottaccio, Chiusi, Archi, i Francavilla, gli Scaglione, gli Zito, i Montefusco, i Valentini, i Gallone. Giacomo Natoli (dell'Antoglietta), discendente del re di Francia, Barone di Fragagnano, di Ruffano, Altavilla, Casalecchio, Santa Digna, Casavecchia, di Morciano, di Francavilla, di Monteiasi, marito di Margherita Ruffo, scambiò il feudo di Morciano con quello di Salve con Ruggero Sambiasi. I Duchi di Salve costruirono a Napoli (nel quartiere del Vomero) la loro dimora chiamata Villa Salve (che, a seguito del matrimonio della duchessa Emma Gallone con Antonio Winspeare fu chiamata anche Villa Winspeare).

Nel 1563 fu terminata la costruzione della torre in pietra di Torre Pali, eretta dagli Spagnoli insieme a molte altre su tutta la costa salentina. La torre, che sorge dal mare, si trova a circa 13 km a ovest di Santa Maria di Leuca. Le torri servivano per avvistare le navi barbaresche e per allarmare così tempestivamente tutto il territorio salentino, mediante l'accensione di fuochi di segnalazione. La torre ha dato il nome all'omonima frazione del comune.

Nel 1930 fu avviata la grande bonifica delle coste ioniche salentine, terminata nel secondo dopoguerra. Grazie a tali opere è stato possibile utilizzare le spiagge della costa e si è sviluppato il turismo balneare, che oggi costituisce una delle principali risorse economiche del comune.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica dell'8 maggio 1992.[10]

«D'oro, alla lettera maiuscola S posta in punta, di azzurro, sostenente la colomba d'argento, allumata di rosso, in profilo, tenente nel becco il ramo d'ulivo, di verde, con la parte sotto il becco posta in palo e con quella sopra il becco posta in sbarra abbassata e terminante in due ramoscelli ugualmente posti. Ornamenti esteriori da Città.»

Lo stemma di Salve è formato da una "S" su cui poggia una colomba bianca che regge un ramoscello d'ulivo nel becco.

Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Titolo di Città - nastrino per uniforme ordinaria
«Decreto del Presidente della Repubblica»
— 4 novembre 2013[11][12][13]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Nicola Magno

Chiesa madre di San Nicola Magno[modifica | modifica wikitesto]

La Chiesa madre di San Nicola Magno risale nella parte più antica al VI secolo; restaurata e ampliata una prima volta tra il 1577 e il 1593, assunse l'aspetto attuale nel 1672. Sorta molto probabilmente sulle rovine di un tempietto dedicato al dio Giano, l'antica chiesa, dedicata al SS. Salvatore, corrisponde alla porzione di campata che attualmente precede l'altare maggiore. Oggi la parrocchiale ha una sola grande navata ed il coro, che sono risultato di una serie di interventi in tempi diversi. Il coro, distrutto nel dicembre del 1931 da un incendio, venne ripristinato solo nel 2004 con un'opera in noce boliviano dell'artigiano Giuseppe Valente di Miggiano. Nel 1672 la chiesa è completata con l'abside, la torretta dell'orologio e con il campanile, quest'ultimo ricostruito nel 1954 in seguito al rifacimento della facciata (1950).

Di particolare rilievo è l'organo a canne del 1628, opera del comasco Giovanni Battista Olgiati e di Tommaso Mauro di Muro Leccese.[14] La chiesa ospita pregevoli altari barocchi in pietra leccese dedicati a San Nicola (1653), al Crocifisso (1683), all'Immacolata (1781) e a San Vito (1807). Nel 1704 vennero realizzate, da Cesare Penna il giovane, le decorazioni e gli stucchi della volta antistante il presbiterio. Nell'abside si distinguono due pregevoli tele dello scultore locale Vito Russo.

Chiesa di Sant'Antonio da Padova[modifica | modifica wikitesto]

La Chiesa di Sant'Antonio da Padova fu costruita nella seconda metà del Novecento ampliando l'antica cappella di Santa Maria risalente al XVI secolo. I lavori di ampliamento dell'edificio furono avviati nel 1950 e presenta una pianta a croce latina rovesciata; il transetto corrisponde all'antica cappella.
La facciata, in pietra leccese, presenta un ingresso ad arco a tutto sesto in bugnato sormontato da un rosone centrale e da una grande croce. Il coronamento è a doppio spiovente e termina con tre statue di cui quella centrale raffigura la Vergine. L'interno custodisce due affreschi della seconda metà del Cinquecento rappresentanti l'Annunciazione, datato 1586, e il Giudizio Universale.

Chiesa di Santu Lasi (San Biagio)[modifica | modifica wikitesto]

La Chiesa di San Biagio, localmente conosciuta con il nome di Santu Lasi, fu riedificata nel 1716 su una struttura altomedievale crollata nel XVII secolo. La chiesa sorge nei pressi dell'omonima masseria cinquecentesca dotata di una torre colombaia cilindrica del 1577.
Presenta una sobria facciata, con portale e finestra centrali, su cui è scolpito lo stemma del comune di Salve datato 1717. L'interno a navata unica custodisce una statua in pietra di San Biagio (1717) e tracce di affreschi di varie epoche. La chiesa ha dato il nome (Casale San Biagio) a un antico villaggio di origine messapica di cui si ignora il vero nome.

Chiesa di Santa Teresa

Altre chiese[modifica | modifica wikitesto]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Palazzo Ceuli[modifica | modifica wikitesto]

Cortile di Palazzo Ceuli

Palazzo Ceuli è un edificio civile edificato in un periodo antecedente al XVI secolo. La facciata è caratterizzata da due balconi seicenteschi in pietra sorretti da mensole, da un portale in pietra bugnato, e con il portone in legno di quercia. Attraverso il portale si accede alla parte storica del palazzo e al cortile interno decorato con intagli, volute, targhe, putti, motivi floreali e religiosi. Una scala ampliata e decorata in stile barocco nel 1770 dall'architetto Felice De Palma di Alessano conduce ai due piani superiori. Particolare da segnalare la presenza del giglio sulle colonnine della scala. La parte storica e rappresentativa, nel corso dei secoli, fu di proprietà di varie famiglie tra le quali i Ceuli, i Montinari, i Mauro. Fino al 2001 è stata di proprietà di Monsignor Giuseppe Pepe ed attualmente è della Signora Maria Luisa Pepe.

Masserie[modifica | modifica wikitesto]

  • Masseria Borgino
  • Masseria Don Cesare
  • Masseria Fano
  • Masseria Pali
  • Masseria Santu Lasi

Frantoi ipogei[modifica | modifica wikitesto]

Frantoio "Le Trappite"
  • Frantoio Ipogeo Le Trappite, risalente al 1601 e interamente scavato nella roccia. Sono ancora individuabili le strutture produttive: macine, botole, sedili, cisterne.

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Torre Pali
  • Casa-Torre dei Montano, alla torre del 1563 fu addossato un palazzo seicentesco con il quale costituisce un unico complesso architettonico.

Torre Pali[modifica | modifica wikitesto]

Torre Pali è una delle numerose torri di avvistamento costiere fatte costruire nel XVI secolo da Carlo V per difendere il territorio salentino dalle invasioni dei pirati saraceni. Edificata fra il 1563 e il 1576, la costruzione si trovava interamente sulla terraferma ma a causa dell'erosione costiera attualmente si trova completamente circondata dalle acque del mare a circa 15 metri dalla costa.
La torre a pianta circolare, di cui rimane solo il basamento, si sviluppava su due piani e doveva presentare feritoie nella parte superiore.

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiusa dei Fani, insediamento messapico abitato a più riprese dal 1550 a.C. al 470 a.C.
  • Spigolizzi, villaggio dell'Età del Bronzo Medio (XVI-XV secolo a.C.)
  • Grotta Montani e Grotta Febbraro
  • Tumuli in località "don Cesare" e Tomba Megalitica in località "Montani".

Dolmen[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Monumenti megalitici della provincia di Lecce.
  • Dolmen ipogeico "Argentina" e Dolmen "Cosi" (Marina di Pescoluse)

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Canale dei Fani[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di un ampio canalone di origine erosiva le cui sponde presentano un sistema di terrazzamenti coltivati ad ulivi. Molto ricca è la vegetazione; sono presenti monumentali alberi di noce, orchidee selvatiche, carrubi secolari e piante rarissime come l'Iris Unguicularis Poir ed il Vitex Agnus-Castus. Lungo i costoni si distendono formazioni cespugliose di gariga, lentisco e arbusti caratteristici della macchia mediterranea. È presente un corso d'acqua perenne, alimentato da piccole sorgenti di acque sotterranee, percepibile nella presenza di una striscia più o meno continua di canneto a cannuccia di palude.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[15]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Al 31 dicembre 2017 a Salve risultano residenti 218 cittadini stranieri. Le nazionalità più rappresentate sono:[16]

Diffusione del dialetto salentino

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Dialetto salentino.

Il dialetto parlato a Salve è il dialetto salentino nella sua variante meridionale. Il dialetto salentino, appartenente alla famiglia delle lingue romanze e classificato nel gruppo meridionale estremo, si presenta carico di influenze riconducibili alle dominazioni e ai popoli stabilitisi in questi territori nei secoli: messapi, greci, romani, bizantini, longobardi, normanni, albanesi, francesi, spagnoli.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Biblioteche[modifica | modifica wikitesto]

  • Biblioteca Comunale.

Scuole[modifica | modifica wikitesto]

Nel comune di Salve hanno sede una scuola dell'infanzia, una scuola primaria e una scuola secondaria di I grado appartenenti al locale Istituto Comprensivo Statale.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Economia della Puglia.

L'economia locale, basata per secoli sull'agricoltura, negli ultimi decenni si è incentrata principalmente sul turismo. Le località costiere del comune sono infatti divenute un'importante meta turistica e di conseguenza si sono sviluppate numerose realtà imprenditoriali e commerciali legate al settore (alberghi, agriturismi, camping, bed & breakfast, residence, case vacanza). Nell'entroterra, con la coltivazione dell'ulivo, si produce l'olio extravergine di oliva Terra d'Otranto.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

I collegamenti stradali principali sono rappresentati da:

Il centro è anche raggiungibile dalle strade provinciali interne: SP73 Montesardo-Ruggiano-Salve, SP351 Salve-Morciano di Leuca-Patù, SP360 Presicce-Salve, SP339 Salve-Marina di Pescoluse.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Il comune è servito da una stazione ferroviaria, situata nella frazione di Ruggiano, posta sulla linea Novoli-Gagliano del Capo delle Ferrovie del Sud Est.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
29 giugno 1988 7 giugno 1993 Rocco Chirivì Democrazia Cristiana Sindaco [17]
7 giugno 1993 4 gennaio 1995 Luigi Siciliano lista civica Sindaco [17]
28 gennaio 1995 24 aprile 1995 Romolo Gusella Comm. pref. [17]
24 aprile 1995 18 febbraio 1998 Claudio Martella centro-sinistra Sindaco [17]
18 febbraio 1998 25 maggio 1998 Romolo Gusella Comm. straordinario [17]
27 maggio 1998 30 novembre 1998 Romolo Gusella Comm. straordinario [17]
30 novembre 1998 27 maggio 2003 Giovanni Pasquale Siciliano centro-destra Sindaco [17]
27 maggio 2003 15 aprile 2008 Giovanni Pasquale Siciliano centro-destra Sindaco [17]
15 aprile 2008 27 maggio 2013 Vincenzo Passaseo lista civica Sindaco [17]
27 maggio 2013 10 giugno 2018 Vincenzo Passaseo lista civica Insieme per Salve Sindaco [17]
10 giugno 2018 in carica Francesco Villanova lista civica Con noi per Salve Sindaco [17]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

L'A.C. Salve ha militato nei campionati di Prima, Seconda e Terza Categoria. L'Azzurra Salve si è classificata al 2º posto provinciale nel Campionato Giovanile Juniores FIGC nel 2011.

Pallavolo[modifica | modifica wikitesto]

Le squadre di pallavolo sono "G.S. Fiamma Assiolimpia" e la "Pallavolo Salve", nata nel 2008.

Impianti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

La piscina comunale di Salve è stata realizzata nel 2000. Ospita la scuola di nuoto ed un centro di riabilitazione fisioterapica. Risulta essere purtroppo chiusa da diversi anni.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 1 gennaio 2022.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ quest'ultima in parte amministrata dal comune di Ugento
  5. ^ Lista delle bandiere blu d'Italia 2012
  6. ^ Salve Borgo autentico dal 2016 (insieme all'Unione dei Comuni Terra di Leuca)
  7. ^ Copia archiviata (PDF), su clima.meteoam.it. URL consultato il 27 maggio 2012 (archiviato dall'url originale l'11 marzo 2014). Tabelle climatiche 1971-2000 dall'Atlante Climatico 1971-2000 del Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare
  8. ^ Pagina con le classificazioni climatiche dei vari comuni italiani, su confedilizia.it. URL consultato il 25 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2010).
  9. ^ Storia di Salve, su salveweb.it.
  10. ^ Salve, su Archivio Centrale dello Stato.
  11. ^ Dal sito del comune, su comune.salve.le.it.
  12. ^ Salve titolo di Città, su pescoluse.info.
  13. ^ D.P.R. di concessione del 4 novembre 2013 (PDF).
  14. ^ G. D'Amico, tav. 1.
  15. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 2-7-2022.
  16. ^ Dati ISTAT
  17. ^ a b c d e f g h i j k http://amministratori.interno.it/

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Maria Veneri, Cenno Storico sul Comune di Salve, Napoli, Tipografia del Commercio, 1860, ISBN non esistente.
  • Aldo Simone, Salve. Storia e leggende, Milano, Industrie Grafiche Italiane, 1981, ISBN non esistente.
  • Jean Paul Descœudres e Edward Robinson, La Chiusa alla Masseria del Fano: un sito messapico arcaico presso Salve in provincia di Lecce, Lecce, Martano, 1993, ISBN non esistente.
  • Luigi Antonio Montefusco, Le successioni feudali in Terra d'Otranto, Lecce, Istituto Araldico Salentino, 1994, ISBN non esistente.
  • Antonio Vantaggio, Salve - Miti e leggende popolari, Castiglione, Grafiche Giorgiani, 1995, ISBN non esistente.
  • Giannicola D'Amico, Profilo storico dell'arte organaria pugliese: appunti di storia e cronaca dal XVI secolo ai giorni nostri, Roma, Viverein, 2007, ISBN 88-7263-290-0.
  • AA.VV., Salento: architetture antiche e siti archeologici, Lecce, Edizioni del Grifo, 2008, ISBN 978-88-7261-326-9.
  • Nicola Febbraro, Archeologia del Salento. Il territorio di Salve dai primi abitanti alla romanizzazione, Tricase, Libellula, 2011, ISBN 978-88-6618-128-6.
  • Annu Novu, Salve Vecchiu - Rivista Annuale di Storia, Cultura, Tradizioni. Cultura & Turismo
  • SalveWeb.it - Sito Internet su Storia, Arte, Cultura e Tradizioni Locali a cura di Roberto Negro

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]