San Pelino (Avezzano)

San Pelino
frazione
San Pelino – Veduta
San Pelino – Veduta
Panoramica di San Pelino
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Abruzzo
Provincia L'Aquila
Comune Avezzano
Territorio
Coordinate42°03′06″N 13°27′44″E / 42.051667°N 13.462222°E42.051667; 13.462222 (San Pelino)
Altitudine707 m s.l.m.
Abitanti2 003[1] (31-12-2015)
Altre informazioni
Cod. postale67051
Prefisso0863
Fuso orarioUTC+1
TargaAQ
Nome abitantisampelinesi
Patronosan Michele Arcangelo
san Vincenzo Ferreri
Giorno festivo12, 13 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
San Pelino
San Pelino

San Pelino è una frazione di circa 2 000 abitanti[1] del comune di Avezzano (AQ), in Abruzzo.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

San Pelino è situato sul confine settentrionale della piana del Fucino alle pendici del monte Cervaro, incluso nel gruppo montuoso dei Tre Monti (1398 m s.l.m.) Il suo territorio è diviso in due zone, San Pelino Vecchio, zona del borgo originario situata a nord del solco tracciato dall'autostrada A25 e l'area del nuovo abitato che, situata più in basso, è attraversata dalla strada statale 5 Via Tiburtina Valeria[2].

Prima del terremoto del 1915 il paese si trovava più in alto a circa 850 m s.l.m. Dopo il disastroso sisma il genio civile unitamente ai geologi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia decise di ricostruire il borgo delocalizzando le nuove abitazioni più in basso a quota 707 metri di altitudine a circa 2,8 chilometri dal capoluogo comunale[3].

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del paese marsicano, secondo il vescovo e storico Pietro Antonio Corsignani, deriverebbe dall'omonimo vescovo di Brindisi, san Pelino, che passando da Roma fece sosta in questo luogo prima di essere catturato dai bizantini e martirizzato a Corfinio[4].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Scorcio di San Pelino Vecchio
Chiesa di San Michele Arcangelo

Le tracce dei primi insediamenti umani risalenti al IV secolo a.C. sono state riscontrate nel bordo settentrionale del lago Fucino tra San Pelino, Paterno, Celano, Forme e Santa Jona. In epoca italica l'area inclusa nell'ager di Alba Fucens segnò il confine dei Marsi con i popoli equicoli. San Pelino venne considerata da alcuni storici, tra cui Muzio Febonio, come la capitale del territorio dei Marsi "Anxantini"[5].

Un sistema costituito da nuclei fortificati come gli oppida e da centri abitati come i vici caratterizzavano il versante fucense del monte Cervaro e più in generale del gruppo montuoso dei Tre Monti[6]. La fortificazione di San Pelino, forse denominata Cucullum a cominciare dall'epoca imperiale, si trovava a quota 964 m s.l.m. tra la Rocca e Colle Lanciano mentre a ridosso della località Fonte Vecchia si trovava il nucleo rurale[7].

Al periodo romano risale una villa attribuita a Lucio Vitellio il Vecchio, console e censore nel I secolo. Da tracciamenti filogenetici, si è arrivati a determinare che proprio in questa villa sarebbero approdate, sulla penisola italiana, la coltivazione del pistacchio e del fico[8]. La presenza del lago rendeva il clima mite, consentendo l'abbondante presenza di frutteti e vigne. I resti della villa potrebbero essere identificati in località Panciano, a nord-est del contemporaneo abitato di San Pelino[9].

La chiesa scomparsa di San Lorenzo in Cuna, citata nella bolla papale di Papa Pasquale II del 1115[10], fece parte dei possedimenti benedettini riconducibili all'abbazia di Montecassino[11]. Successivamente gli edifici religiosi di San Pelino e di alcuni centri limitrofi risultarono dipendenti dalla collegiata di Albe[12].

Il paese nel 1268 fu al centro delle vicende legate alla battaglia di Tagliacozzo combattuta nei piani Palentini tra l'esercito ghibellino di Corradino di Svevia e quello guelfo di Carlo I d'Angiò.

San Pelino seguì le vicende medievali della contea di Albe a cui rimase assoggettato fino all'eversione feudale del XIX secolo.

In epoca contemporanea il paese originario, prossimo alla via consiliare Tiburtina Valeria, fu quasi completamente distrutto dal terremoto della Marsica del 1915 che causò circa 600 vittime[2]. Il nuovo centro urbano venne ricostruito più in basso nei pressi della moderna strada statale 5 Via Tiburtina Valeria.

Nel 1939 San Pelino si staccò amministrativamente dal comune di Massa d'Albe per essere incluso in quello di Avezzano[13].

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Monumento ai caduti
Il lavatoio pubblico

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa di San Michele Arcangelo, dedicata ad uno dei due patroni è ubicata nel centro del paese;
  • Chiesa della Madonna del Rosario, completamente crollata a causa del sisma del 1915 e ricostruita a San Pelino Vecchio. Sono visibili i resti del campanile originario[14].

Monumenti[modifica | modifica wikitesto]

Sulla strada principale del paese è presente un monumento dedicato ai cittadini sampelinesi caduti nelle due Guerre Mondiali. Nei pressi della strada statale 5 Via Tiburtina Valeria si trova l'antico lavatoio pubblico.

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

Resti di ocres ed oppidum tra le località di Rocca di San Pelino, Colle Lanciano nei pressi della fonte de La Cuna e sul gruppo montuoso dei Tre Monti in direzione di Paterno[6]. In località Panciano sono emersi i resti della villa attribuita a Lucio Vitellio il Vecchio[15], mentre a Fonte Vecchia le tracce dell'area termale di una villa coeva del periodo sillano[16].

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Dialetti della Marsica.

Il continuum dei dialetti italiani mediani nel territorio della Marsica attraversa l'area palentino-carseolana, l'area di Tagliacozzo e del suo circondario (Castellafiume, Scurcola Marsicana, Massa d'Albe), giungendo fino alla periferia di Avezzano includendo San Pelino e le frazioni di Antrosano e Cese dei Marsi[18].

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Le feste patronali si svolgono il 12 agosto e il 13 agosto, giorni in cui vengono celebrati rispettivamente san Vincenzo Ferreri e san Michele Arcangelo[19].

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni scorci del borgo sono stati scelti tra le location del film Storie sospese diretto nel 2015 dal regista abruzzese Stefano Chiantini[20].

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Il paese è attraversato dalla strada statale 5 Via Tiburtina Valeria.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

La stazione di Paterno-San Pelino è una fermata ferroviaria posta sulla linea ferroviaria Roma-Pescara a servizio delle due omonime frazioni del comune di Avezzano[21].

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

Le società calcistiche che hanno rappresentato il paese nei tornei dilettantistici abruzzesi sono state la S.S.D. S. Pelino e la A.S.D. Sanpelinese[22][23].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Censimento 2015, su comune.avezzano.aq.it, Comune di Avezzano. URL consultato il 15 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2016).
  2. ^ a b Eleonora Berardinetti, San Pelino onora i morti del 1915, su ilcentro.it, Il Centro, 23 giugno 2015. URL consultato l'8 giugno 2018.
  3. ^ San Pelino di Avezzano, su italia.indettaglio.it, Italia in Dettaglio. URL consultato il 25 settembre 2020.
  4. ^ Aldo Indini, Approfondimenti, su brundisium.net, Brundisium. URL consultato l'8 giugno 2018.
  5. ^ Febonio, 1993, p. 55.
  6. ^ a b Pasquale Fracassi, Antichi insediamenti dei Marsi, su avezzano.terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato l'8 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2018).
  7. ^ Pasquale Fracassi, Cucullum oppidum, su avezzano.terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato l'8 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2018).
  8. ^ Alexandre Dumas, La Marsica e il Fucino (PDF), su cultura.regione.abruzzo.it, Regione Abruzzo. URL consultato il 9 giugno 2018.
  9. ^ Pasquale Fracassi, Storia di San Pelino, su avezzano.terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato il 15 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2018).
  10. ^ Bolla di Papa Pasquale II, su pereto.info. URL consultato l'8 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2016).
  11. ^ Pasquale Fracassi, La Chiesa di San Lorenzo, su avezzano.terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato l'8 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2018).
  12. ^ Storia, su comune.massadalbe.aq.it, Comune di Massa d'Albe. URL consultato l'8 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  13. ^ Antonio Sciarretta, Geo-storia amministrativa d'Abruzzo. Provincia di Abruzzo Ulteriore II o dell'Aquila. Area Marsicana, su asciatopo.xoom.it, Antonio Sciarretta's Toponymy. URL consultato l'8 giugno 2018.
  14. ^ Pasquale Fracassi, Chiese e monumenti di San Pelino, su avezzano.terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato il 15 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2018).
  15. ^ Giuseppe Grossi, L'ager Albensis e il fundus Avidianus, su comune.avezzano.aq.it, Comune di Avezzano. URL consultato l'8 giugno 2018.
  16. ^ Grossi, 2002, p. 152.
  17. ^ Inquadramento geomorfologico de I Tre Monti, su webmarsica.it, Web Marsica. URL consultato il 19 dicembre 2023.
  18. ^ Cianciusi, 1988, p. 59.
  19. ^ Giorgia D'Ascanio, Chiudono col botto i festeggiamenti a San Pelino, su marsicalive.it, Marsica Live, 13 agosto 2018. URL consultato il 25 settembre 2018.
  20. ^ Chiantini gira "Storie sospese" tra Villa Santa Maria e Avezzano, su ilcentro.gelocal.it, Il Centro, 13 giugno 2014. URL consultato l'8 giugno 2018 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2015).
  21. ^ Stazione di Paterno-San Pelino, su stazionidelmondo.it. URL consultato il 15 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2016).
  22. ^ S.S.D. S. Pelino, su figcabruzzo.it, Figc Abruzzo. URL consultato il 21 gennaio 2019.
  23. ^ A.S.D. Sanpelinese, su figcabruzzo.it, Figc Abruzzo. URL consultato il 21 gennaio 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Sito istituzionale, su comune.avezzano.aq.it, Comune di Avezzano. URL consultato il 3 ottobre 2022.
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