Elia Speleota

Sant'Elia Speleota

Monaco

 
NascitaReggio Calabria, tra l'860 e l'865
MorteMelicuccà, 11 settembre 960
Venerato daChiesa cattolica, Chiese ortodosse
Ricorrenza11 settembre
Attributiabito monacale con un pastorale

Elia Speleota (Reggio Calabria, tra l'860 e l'865[1]Melicuccà, 11 settembre 960) è venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Elia chiamato Speleota (dal greco "abitante di grotte") per distinguerlo dai santi Elia profeta ed Elia Juniore, nacque a Reggio Calabria da Pietro e Leontò[1], ricchi nobili della città.

A 18 anni Elia rifiutò la proposta della madre di sposare una giovane nobile e di farsi una famiglia; fuggì di casa andando in penitenza a Taormina e poi in pellegrinaggio a Roma dove, nell'abbazia di Grottaferrata, prese l'abito monastico di Basilio Magno.

Tornato a Reggio Calabria, dopo poco tempo andò in oriente con il monaco Arsenio col quale raggiunsero Patrasso. Durante la sua assenza i Saraceni sbarcarono in Calabria facendo stragi e catturando molti abitanti come schiavi. Al suo ritorno Elia decise di ritirarsi a vita di penitenza nella grotta di Melicuccà, insieme ai monaci Cosma e Vitale.

Ben presto dai paesi limitrofi, iniziò un flusso di pellegrini attratti dalla sua fama di santità, che volevano ricevere conforto ed incoraggiamento.

Elia morì nel 960[2].

Il culto[modifica | modifica wikitesto]

La commemorazione liturgica ricorre l'11 settembre, giorno della morte di Elia che fu sepolto nella grotta dove, secondo la tradizione devozionale, egli stesso con le proprie mani aveva scavato un sepolcro; il suo corpo rimase sepolto nella grotta fino al 2 agosto 1747, quando un giovane di Melicuccà, Antonio Germanò, ne scoprì le ossa ed alla sola vista delle reliquie sarebbe miracolosamente guarito da una grave malattia. L'episodio è attestato da un atto pubblico del notaio locale Carmelo Fantoni datato 12 agosto dello stesso anno.[senza fonte]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Treccani.
  2. ^ Treccani (Il 960, tramandato convenzionalmente come anno della morte, è altrettanto incerto quanto la data di nascita.)

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • La Nobiltà reggina antica e moderna fino al 1758 (Luigi Manzi): famiglia Laboccetta
  • Paolo Martino, S. Elia Speleota e il santuario delle Grotte presso Melicuccà, Edizioni Officina Grafica, Villa San Giovanni, 2000, pp.127.
  • Giuseppe Antonio Martino, Il cenobio italo-greco di S. Elia Speleota a Melicuccà, in "Helios Magazine", Rivista di scienze, cultura e società, anno IV – 1999- nr.
  • Vera Falkenhausen, ELIA lo Speleota, santo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 42, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1993. URL consultato il 30 settembre 2017. Modifica su Wikidata
  • Francesco Stilo, La grotta eremitica di S. Elia lo Speleota, in Bertocci S, Parrinello S., Architettura eremitica, sistemi progettuali e paesaggi culturali, atti del V convegno internazionale di studi, Edifir Edizioni, Firenze, 2020, pp. 41-45.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]