Saonara

Saonara
comune
Saonara – Stemma
Saonara – Veduta
Saonara – Veduta
La chiesa di San Martino Vescovo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Provincia Padova
Amministrazione
SindacoMichela Lazzaro (Lista civica Saonara Domani) dal 12-6-2022
Territorio
Coordinate45°22′12.97″N 11°59′02.36″E / 45.370269°N 11.983989°E45.370269; 11.983989 (Saonara)
Altitudine10 m s.l.m.
Superficie13,54 km²
Abitanti10 455[2] (31-8-2023)
Densità772,16 ab./km²
FrazioniCeleseo, Tombelle, Villatora[1]
Comuni confinantiLegnaro, Padova, Sant'Angelo di Piove di Sacco, Vigonovo (VE)
Altre informazioni
Cod. postale35020
Prefisso049
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT028085
Cod. catastaleI418
TargaPD
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 423 GG[4]
Nome abitantisaonaresi
Patronosan Martino di Tours
Giorno festivo11 novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Saonara
Saonara
Saonara – Mappa
Saonara – Mappa
Posizione del comune di Saonara all'interno della provincia di Padova
Sito istituzionale

Saonara è un comune italiano di 10 455 abitanti[2] della provincia di Padova in Veneto, situato ad est del capoluogo.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

"Saonara" potrebbe derivare da sapo, ovvero un particolare terreno argilloso dalla consistenza simile al sapone; si tratta di un termine latino mutuato dal germanico attraverso la Gallia, e questo collocherebbe il toponimo in epoca carolingia[5][6]. Altrimenti, si tratterebbe di un fitotoponimo legato alla Saponaria officinalis, pianta tuttora diffusa nel territorio[5].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio, fertile e ricco di risorse idriche, nonché prossimo all'antico insediamento di Padova, fu certamente abitato sin dall'epoca preistorica. In epoca romana furono migliorati i collegamenti (tra tutti spicca la via Annia) e venne potenziata l'agricoltura mediante la centuriazione. Di questo periodo restano numerosi reperti, come sepolture, monete, vasellame e un cippo miliare[5].

Dopo le invasioni barbariche, Padova decadde e perse il controllo del suo territorio. Ma già nell'897 Berengario I restituiva la Saccisica, e quindi anche Saonara, al vescovo di Padova Pietro. Il paese è però citato per la prima volta, come Sabonaria, il 9 gennaio del 1080, quando la donazione di Berengario fu confermata al vescovo Olderico[5].

Nei documenti successivi si accenna all'organizzazione religiosa dell'epoca, con la presenza delle cappelle di Saonara e Villatora (dipendenti rispettivamente dalle pievi di Sant'Angelo di Sacco e Santa Maria di Sarmazza) e del monastero delle Muneghette[5].

Dopo la parentesi ezzeliniana, la Saccisica tornò a far parte dei domini di Padova di cui seguì le sorti. Entrò nell'orbita della Serenissima all'inizio del XV secolo, quando fu abbattuta la signoria dei Carraresi[5].

Il periodo veneziano garantì stabilità politica e sviluppo economico, anche se le condizioni della popolazione risultavano sempre miserevoli, periodicamente colpita da catastrofi naturali ed epidemie. L'agricoltura fu monopolizzata dagli esponenti del patriziato che fecero costruire presso le loro proprietà sontuose ville venete[5].

Questa situazione di equilibrio fu sconvolta dalla caduta della Repubblica (1797). Il Veneto subì l'avvicendarsi delle dominazioni francese e austriaca, per divenire definitivamente austriaca dopo l'istituzione del regno Lombardo-Veneto. Durante questo governo si lavorò alle opere di bonifica che risolsero il problema delle frequenti alluvioni e inondazioni[5].

Della storia più recente si ricorda l'eccidio di quarantaquattro civili, tra cui un bambino di quattro anni, perpetrato da soldati tedeschi in ritirata il 28 aprile 1945[5].

Nel secondo dopoguerra Saonara, da centro prettamente agricolo, ha subito un forte sviluppo industriale gravitante attorno a Padova[5].

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma comunale è stato concesso con regio decreto dell'8 aprile 1840.[7]

«D'azzurro, alla fascia di rosso, caricata di tre gigli d'oro, accompagnata in capo da un albero frondoso al naturale, nascente dalla fascia, ed in punta da un rastrello al naturale, posto in sbarra. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di azzurro

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al merito civile - nastrino per uniforme ordinaria
«Piccolo centro del padovano, durante le tragiche giornate della Guerra di Liberazione, subì una delle più feroci rappresaglie da parte delle truppe naziste, che rastrellarono quarantaquattro suoi concittadini, tra cui uomini anziani e bambini, massacrandoli brutalmente a raffiche di mitra. Ammirevole esempio di coraggio, di spirito di libertà e di amor patrio»
— Saonara (PD), 28 aprile 1945

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa parrocchiale di San Martino Vescovo
Parrocchiale di Saonara, sorge su una preesistente chiesa ricordata per la prima volta in un documento del 1130. L'attuale struttura è sorta nel 1750 su iniziativa del parroco Dott. A. Scaramella, completata nel 1798 dall'adiacente campanile eretto da D. Bortolo Pozza. La parrocchiale venne consacrata l'8 maggio 1915 dall'allora vescovo della Diocesi di Padova Luigi Pellizzo.[8] Al suo interno sono presenti alcune pregevoli opere pittoriche tra le quali una pala dove è ritratto san Martino di Tours, opera del pittore padovano Vincenzo Gazzotto, e due tele del Vicari, tutte eseguite nel 1860. Sono inoltre presenti, come decorazione dell'altare maggiore, due statue di angeli opera del Bonazza, opere così come tutti gli altari presenti, provenienti dalla chiesa padovana di Sant'Agostino.[9][10]
Chiesa parrocchiale dei Santi Simone e Giuda
Parrocchiale di Villatora, l'attuale edificio risale al 1780, sorto in sostituzione dell'ormai angusta chiesa citata in un documento del 1171 tra le cappelle dipendenti dalla pieve di Santa Maria di Sarmazza. Consacrata nel 1919, venne in seguito interessata da lavori di ampliamento durante i tardi anni cinquanta.[10] L’opera più antica all’interno della chiesa è il bassorilievo in pietra della Vergine con il Bambino (di anonimo, seconda metà del XVII secolo o prima metà del XVIII secolo), i due angeli in marmo ai lati dell’altare maggiore sono stati scolpiti verso la fine del XVIII secolo da Giuseppe Danieletti, è opera di Demetrio Alpago la raffigurazione ottocentesca dei Santi Simone Apostolo e Giuda Taddeo[11] infine nel 1987 sono state aggiunte ai lati del presbiterio le due tele di Ernani Costantini La Pentecoste e L’incredulità di Tommaso.
Chiesa di Santa Maria Assunta, detta delle Muneghette
Era in origine annessa a un monastero di benedettine di cui non resta traccia da cui deriva il soprannome (muneghette, dal veneto munega ovvero suora). Questo complesso, documentato dall'inizio del XIII secolo, doveva rivestire una certa importanza, ma ai primi del XVI secolo fu aggregato al monastero di Sant'Anna di Padova, per essere poi definitivamente soppresso nella seconda metà dello stesso secolo. La chiesa, che un tempo era dotata di tre navate, si presenta oggi come un modesto oratorio a navata unica; recentemente sono stati portati alla luce i resti di alcuni affreschi risalenti alla fine del XV secolo[9][12].

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

A Saonara sorge villa Valmarana, nota per lo straordinario giardino romantico progettato da Giuseppe Jappelli nel 1816.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[13]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

È consolidata una grande attività florovivaistica che caratterizza in modo esclusivo tutto il territorio di Saonara e limitrofo. Da alcuni anni esiste una manifestazione fieristica per promuovere l'attività del settore florovivaistico, denominata Festa di Primavera, durante la quale alcuni vivaisti riproducono nelle piazze del paese veri e propri giardini, con terra di riporto, erba, fiori e piante.

Cultura e spettacolo[modifica | modifica wikitesto]

La conduttrice televisiva Eleonora Daniele e la cantante Chiara Galiazzo sono originarie di Saonara.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Celeseo ha una curiosa situazione amministrativa. Il territorio della frazione di Celeseo è suddiviso in tre comuni: Vigonovo, Saonara, Sant'Angelo di Piove di Sacco. La chiesa (Presentazione della B.V. Maria) della parrocchia di Celeseo (1.620 abitanti) è nel territorio di Sant'Angelo di Piove di Sacco.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comune di Saonara - Statuto (PDF), su dait.interno.gov.it. URL consultato il 25 giugno 2019.
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ a b c d e f g h i j Storia, su comune.saonara.pd.it. URL consultato il 30 settembre 2019.
  6. ^ Guido Beltrame, Toponomastica della Diocesi di Padova, Padova, Libraria Padovana, 1992, p. 205.
  7. ^ Saonara, decreto 1940-04-08 RD, concessione di stemma, su Archivio Centrale dello Stato, fascicoli comunali, busta 182, fascicolo 2786.6 categoria Comuni.
  8. ^ Centenario della chiesa di Saonara, su Il Mattino di Padova, 8 maggio 2015. URL consultato il 24 luglio 2016.
  9. ^ a b La storia, su Parrocchia di Saonara. URL consultato il 5 giugno 2021.
  10. ^ a b Arte e Cultura, su Comune di Saonara. URL consultato il 24 luglio 2016.
  11. ^ Villatora, su parrocchiasantangelo.net.
  12. ^ Arte e Cultura, su comune.saonara.pd.it. URL consultato il 1º ottobre 2019.
  13. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA.VV., Il Veneto paese per paese, Firenze, Bonechi, 2000, ISBN 88-476-0006-5.
  • Mattia Massaro, L'Amministrazione Comunale di Saonara negli anni della Prima Guerra Mondiale, Cleup, Padova, 2015, ISBN 9788867873685

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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