Sebastiano Timpanaro

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Sebastiano Timpanaro

Sebastiano Timpanaro (Parma, 5 settembre 1923Firenze, 26 novembre 2000) è stato un filologo classico, saggista e critico letterario italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Sebastiano Timpanaro senior e di Maria Timpanaro Cardini, studiò a Firenze col celebre filologo classico Giorgio Pasquali, membro tra l'altro dell'Accademia Nazionale dei Lincei e della British Academy.

Scelse di rifiutare la carriera di insegnamento universitario,[1] senza tuttavia rinunciare a un'attività scientifica davvero imponente, indirizzata verso la filologia latina e greca, la letteratura italiana e alcuni grandi temi filosofici dell'Ottocento e del Novecento: il marxismo, il materialismo e la psicoanalisi freudiana.

S'impegnò anche in politica, militando inizialmente nella sinistra interna del Partito Socialista Italiano; nel 1964 aderì al Psiup e nei primi anni settanta al Pdup[2]. In seguito, rimanendo coerente con le sue idee leniniste, guardò con interesse al progetto di Rifondazione Comunista, senza però mai iscriversi al partito.[3]

Timpanaro e Lachmann[modifica | modifica wikitesto]

Nella fondamentale monografia La genesi del metodo del Lachmann, edita per la prima volta nel 1963, Timpanaro ripercorre i lineamenti di storia della filologia, con particolare riferimento alle molteplici intuizioni e agli spunti che hanno preceduto l'opera di Karl Lachmann e a cui lo studioso tedesco aveva poi dato una sistematica e organica formulazione; ancor oggi il cosiddetto metodo di Lachmann, pur rivisitato nel corso dei decenni, rimane basilare per approntare l'edizione critica di un testo, soprattutto di un autore latino o greco.

Timpanaro e L'infinito[modifica | modifica wikitesto]

In un articolo del 1966, intitolato Di alcune falsificazioni di scritti leopardiani,[4] Timpanaro ha fornito la dimostrazione che i tre abbozzi de L'infinito di Giacomo Leopardi, pubblicati in Tutte le opere, a cura di Francesco Flora, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1940, sono in realtà dei falsi.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • La filologia di Giacomo Leopardi, Firenze, Le Monnier, 1955.
  • La genesi del metodo del Lachmann, Firenze, Le Monnier, 1963.
  • Classicismo e illuminismo nell'Ottocento italiano, Pisa, Nistri-Lischi, 1965.
  • Giacomo Leopardi, Scritti filologici (1817-1832), a cura di Giuseppe Pacella e Sebastiano Timpanaro, Firenze, Le Monnier, 1969.
  • Il lapsus freudiano. Psicanalisi e critica testuale, Firenze, La Nuova Italia, 1975.
  • Contributi di filologia e di storia della lingua latina, Roma, Edizioni dell'Ateneo & Bizzarri, 1978.
  • Aspetti e figure della cultura ottocentesca, Pisa, Nistri-Lischi, 1980.
  • Paul H. T. d'Holbach, Il buon senso, Introduzione, traduzione e note di Sebastiano Timpanaro, Milano, Garzanti, 1985.
  • Per la storia della filologia virgiliana antica, Roma, Salerno editrice, 1986.
  • Marco Tullio Cicerone, Della divinazione, Testo criticamente riveduto, introduzione, traduzione e note di Sebastiano Timpanaro, Milano, Garzanti, 1988.
  • Nuovi contributi di filologia e storia della lingua latina, Bologna, Pàtron, 1994.
  • Nuovi studi sul nostro Ottocento, Pisa, Nistri-Lischi, 1995.
  • Sul materialismo, Milano, Unicopli, 1997
  • Il verde e il rosso. Scritti militanti (1966-2000), a cura di Luigi Cortesi, Roma, Odradek, 2001.
  • Virgilianisti antichi e tradizione indiretta, Firenze, Olschki, 2001.
  • Contributi di filologia greca e latina, a cura di Emanuele Narducci, Firenze, Università degli studi, 2005.
  • Alcune osservazioni sul pensiero di Leopardi, presentazione di Antonio Prete, Chieti, Solfanelli, 2015

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Antonio Rotondò, S. T. e la cultura universitaria fiorentina della seconda metà del Novecento, in: Sebastiano Timpanaro e la cultura del secondo Novecento, p. 3 ss.
  2. ^ Romano Luperini, Testimonianza per Timpanaro, in: Sebastiano Timpanaro e la cultura del secondo Novecento, p. 375.
  3. ^ Prefazione di Luigi Cortesi in: Il verde e il rosso. Scritti militanti (1966-2000), p. XIV.
  4. ^ Pubblicato in: «Giornale storico della letteratura Italiana», vol. CXLIII (1966), fasc. 441, pp. 89-119; poi in: Aspetti e figure della cultura ottocentesca, pp. 295-348.
  5. ^ Premi Feltrinelli 1950-2011, su lincei.it. URL consultato il 17 novembre 2019.
  6. ^ Albo d'oro, su premionazionaleletterariopisa.onweb.it. URL consultato il 7 novembre 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Franca Arduini, Sebastiano Timpanaro e i virgilianisti antichi, Firenze, Edizioni Polistampa, 2002
  • Ottaviano Giannangeli, Le care lettere. Anceschi, Bonanni, Calvino, Caproni, Ciampi, Clemente, Debenedetti, De Robertis, Flora, Fortini, Ginzburg, Mariani, Marin, Migliorini, Montale, Ravegnani, Rosa, Sansone, Sereni, Silone, Solmi, Timpanaro, Tosi, Raiano, Amaltea, 2004 (con dodici lettere di Timpanaro a Giannangeli)
  • Sebastiano Timpanaro e la cultura del secondo Novecento, a cura di Enrico Ghidetti e Alessandro Pagnini, Roma, Edizioni di storia e letteratura, 2005.
  • La lezione di un maestro: omaggio a Sebastiano Timpanaro, introduzione e cura di Nuccio Ordine, Napoli, Liguori, 2010
  • Omaggio a Sebastiano Timpanaro, a cura di Walter Lapini, in "Sileno. Rivista di studi classici e cristiani", a. XXXIX, n. 1-2, 2013
  • Corrado Pestelli, L'universo leopardiano di Sebastiano Timpanaro e altri saggi su Leopardi e sulla famiglia, Firenze, Edizioni Polistampa, 2013

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