Selfridges

Selfridges Retail Ltd.
Logo
Logo
StatoBandiera del Regno Unito Regno Unito
Fondazione1909
Fondata daHarry Gordon Selfridge
Sede principaleLondra
SettoreGrande distribuzione organizzata
Sito webwww.selfridges.com/

Selfridges è una catena britannica di grandi magazzini, fondata dall'imprenditore statunitense Harry Gordon Selfridge. Il negozio principale si trova in Oxford Street a Londra ed è il secondo più grande del paese dopo Harrods. Fu aperto il 15 marzo 1909.[1] Al 2007 esistevano quattro punti vendita: Londra (aperto nel 1909), Manchester-Trafford (aperto nel 1998), Manchester-Exchange Square (aperto nel 2002) e Birmingham-Bullring (aperto nel 2003).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

H. Gordon Selfridge
Selfridges a Birmingham.

H. Gordon Selfridge nacque nel 1858 a Ripon (Wisconsin), arrivando nel 1879 alla Field, Leiter and Company (poi divenuta Marshall Field & Company), in cui lavorò nell'omonimo negozio di Chicago. Fece carriera nell'azienda, sposò un'esponente della potente famiglia Buckingham e accumulò una fortuna con cui aprì il negozio londinese.

Le strategie di mercato innovative di Selfridge lo portarono al successo, con la strategia del rendere gli acquisti un'avventura e non una routine. Fece in modo che la merce fosse messa in mostra ed esaminata dai clienti, posizionò il profittevole reparto di profumeria al piano terra e mise in opera nuove modalità di acquisto facili e sicure per i clienti, poi adottate in tutto il mondo.

Si ritiene che la frase "Il cliente ha sempre ragione" sia stata coniata da Selfridge o Marshall Field[2] e utilizzata nelle pubblicità del grande magazzino. L'espressione è tuttavia antica di secoli e il suo utilizzo può trarre origine dal commercio di tappeti persiani a Mumbai.[senza fonte]

Attraeva i clienti con mostre di contenuti educativi e scientifici. Egli stesso era interessato all'educazione e alle scienze e credeva che le mostre portassero nuovi potenziali clienti da Selfridges, generando vendite sia immediate che ripetute.

Nel 1909, dopo la prima traversata della Manica in volo, il monoplano di Louis Blériot fu esposto da Selfridges dove fu visto da 12.000 persone. La prima dimostrazione della televisione fu fatta da John Logie Baird dal primo piano di Selfridges dal 1° al 27 aprile del 1925.

Il sismografo Milne-Shaw fu installato al terzo piano da Selfridge nel 1932, attaccato a uno dei principali sostegni dell'edificio, indisturbato dal traffico e dai clienti. Questo registrò il terremoto belga dell'11 giugno 1938 che fu avvertito a Londra. Alla fine della guerra, il sismografo fu trasferito dal suo sito originario al vicino ufficio postale in un'altra zona del negozio. Nel 1947 il sismografo fu donato al British Museum.

Il negozio in provincia fu venduto alla John Lewis Partnership negli anni 40. Il negozio rimasto in Oxford Street fu acquistato nel 1951 dalla catena di department store di Liverpool che si chiamava Lewis's e che a sua volta fu rilevata nel 1965 dal gruppo Sears di Charles Clore.[3] Nel Marzo 1998 Selfridges ha acquisito l'uso di un nuovo logo con l'apertura del nuovo negozio al Trafford Centre di Manchester e l'uscita di Selfridges da Sears.

Tra 1998 e 2003, il negozio ha raggiunto i 50,000 m2[4] Il flagship di Londra conta 14,000 m2 al Trafford Centre di Manchester; visto il successo di Manchester, un altro negozio di 11,600 m2 fu aperto a Exchange Square, Manchester. C'è poi il negozio di 24,000 m2[5] al Bull Ring shopping center.

Nel 2003, la catena è stata acquisita dalla canadese Galen Weston per £598 milioni. Weston, un esperto di vendita al dettaglio che è proprietario delle maggiori catene di supermercati del Canada come Loblaws e No Frills tra gli altri, ha scelto di investire nel rinnovamentoo del negozio di Oxford Street, più che nell'espansione a Leeds, Newcastle Upon Tyne, Bristol, e Glasgow, sebbene Selfridges possieda proprietà in ognuna di queste città.[6]

Il direttore esecutivo è il rivenditore irlandese, Paul Kelly. Kelly ha lavorato per l'organizzazione Weston dalla metà degli anni Ottanta.

Nel luglio 2021 la famiglia Weston ha deciso di vendere l'attività con un valore stimato di 4 miliardi di stelline. La vendita include tutti i negozi compreso il flagship store di Oxford Street e gli outlets nel mondo.[7]

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

L'interno del negozio di Birmingham.

I negozi di Selfridge sono noti per la loro qualità architettonica. Il negozio di Londra fu progettato da Daniel Burnham, autore anche del negozio di Marshall Field's a Chicago. Il negozio fu costruito per fasi, a partire dal lato sull'angolo di Duke Street.[8] Il progetto per erigere un imponente torre sopra lo store non fu mai portato a termine.[9] Inoltre furono coinvolti nel disegno del progetto anche l'architetto americano Francis Swales, che lavorò sui dettagli decorativi, e l'architetto britannico Frank Atkinson.[10] Il negozio di Trafford è noto per le sue moderne scale e le facciate in marmo. Ogni piano del negozio in Exchange Square fu disegnato da differenti architetti dando così un look unico ad ognuno di essi. I 25.000 m²[5] del negozio di Birmingham, disegnati dagli architetti Future Systems, sono ricoperti da 15.000 dischi di alluminio. I negozi si distinguono anche per i loro sacchetti gialli, disponibili in diverse misure.

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

  • Nel 2013 ha debuttato su ITV la serie televisiva Mr Selfridge, che racconta la storia dei negozi Selfridges.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sito di Selfridges, su selfridges.com.
  2. ^ The customer is always right, su phrases.org.uk.
  3. ^ Selfridges & Co
  4. ^ Hot Shops: Retail Revamps
  5. ^ a b Land Securities - Retail - Birmingham, Bull Ring Archiviato il 4 marzo 2012 in Internet Archive.
  6. ^ BBC News, su news.bbc.co.uk.
  7. ^ (EN) Selfridges up for auction with £4bn price tag, su Proactiveinvestors UK, 2 luglio 2021. URL consultato il 26 luglio 2021.
  8. ^ English Heritage: Grande magazzino Selfridge's, Oxford Street, Londra. Archiviato il 2 ottobre 2007 in Internet Archive.
  9. ^ Copia archiviata (JPG), su ngca.co.uk. URL consultato il 19 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2009).
  10. ^ Morrison, Kathryn A. English Shops & Shopping: An Architectural History. Yale 2003. ISBN 0-300-10219-4

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN1061151112560037180007 · LCCN (ENn84113974 · GND (DE1144522110 · WorldCat Identities (ENlccn-n84113974
  Portale Aziende: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di aziende