Sicurezza

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Esempi di dispositivi di sicurezza: inferriate su una finestra di un palazzo storico (sicurezza fisica), guard rail fotografato subito dopo essere stato utile in un incidente stradale (sicurezza stradale), impianto splinkler (sicurezza antincendio), rete di protezione dalla caduta di materiali.

La sicurezza può essere definita come la "conoscenza che l'evoluzione di un sistema non produrrà stati indesiderati". In altri termini è l'essere consapevoli che una certa azione non provocherà dei danni futuri. Il presupposto della conoscenza è fondamentale da un punto di vista epistemologico, poiché un sistema può evolversi senza dar luogo a stati indesiderati, ma non per questo esso può essere ritenuto sicuro. Solo una conoscenza di tipo scientifico,[1] basata quindi su osservazioni ripetibili, può garantire una valutazione sensata della sicurezza.

La sicurezza totale (o "rischio zero") si ha in assenza di pericoli. In senso assoluto, si tratta di un concetto difficilmente traducibile nella vita reale, anche se l'applicazione delle norme di sicurezza rende più difficile il verificarsi di eventi dannosi e di incidenti e si traduce sempre in una migliore qualità della vita.

Terminologia[modifica | modifica wikitesto]

Al termine italiano "sicurezza" afferiscono due distinti concetti che in altre lingue sono espressi da parole differenti:

  • il termine inglese security (spesso tradotta in protezione come nel caso della sicurezza informatica o in quella del controllo dell'accesso fisico delle persone presso edifici/vani/aree) corrisponde alla sicurezza intesa come salvaguardia da atti intenzionali che potrebbero ledere cose o persone (ad esempio: furti, vandalismi, attacchi informatici, attacchi terroristici, ecc.);
  • il termine safety riguarda la sicurezza delle persone, intesa come loro incolumità psico-fisica (ad esempio questo è il termine usato per il tema della sicurezza sul posto di lavoro). Per gli animali vale lo stesso significato, a volte reso in "benessere". Per i beni materiali il concetto riguarda solo la sicurezza fisica (preservazione da danni).

Gli enti di normazione internazionali ISO e IEC definiscono la sicurezza (safety) come "libertà da un rischio inaccettabile di danno".[2]

Campi di applicazione[modifica | modifica wikitesto]

I campi in cui la sicurezza è un obiettivo primario sono numerosi, così come vari sono i sistemi per raggiungere un grado di sicurezza accettabile. Le attività lavorative in genere ma anche la vita domestica, gli hobby, il gioco e lo sport richiedono alcune attenzioni particolari.

Sicurezza nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Un capitolo a parte è costituito dalla sicurezza nazionale, dalla difesa da atti di terrorismo e spionaggio, ma anche da catastrofi (terremoti, maremoti, uragani, etc.).

Le prime sono svolte dalle agenzie di intelligence e controspionaggio (in Italia dal Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica) e dalle teste di cuoio delle forze di polizia.

I compiti di assistenza alle popolazioni colpite sono invece svolti in Italia con un Servizio Tecnico Urgente dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, componente fondamentale della Protezione Civile, attraverso le direzioni regionali, i comandi provinciali e i distaccamenti presenti sul territorio nazionale, che dipendono dal ministero dell'Interno. La Protezione Civile, su delega del Consiglio dei Ministri (art.1 della Legge del 24 febbraio 1992 n.225) coordina tutte le attività delle amministrazioni dello Stato, centrali e periferiche, delle regioni, delle province, dei comuni, degli enti pubblici nazionali e territoriali e di ogni altra istituzione ed organizzazione pubblica e privata presente sul territorio nazionale.

La sicurezza internazionale viene svolta attraverso le missioni militari italiane all'estero.

Sicurezza dei luoghi, delle abitazioni e delle strade[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Sicurezza stradale.

Nella vita quotidiana, per migliorare la sicurezza, diminuire la possibilità di infortuni e incidenti, aumentando nel contempo la probabilità di risolvere favorevolmente le situazioni di emergenza, sono necessarie azioni preventive ed organizzative adeguate, che includono:

  • analisi dei rischi;
  • formazione delle persone addette alla sicurezza;
  • formazione sul primo soccorso;
  • dotazioni personali appropriate (abbigliamento, dispositivi di protezione individuale, dispositivi di controllo, telerilevamento e telesoccorso);
  • la cassetta di pronto soccorso, obbligatoria negli ambienti di lavoro, dove deve essere segnalata appropriatamente, del tipo stabilito per legge e reintegrata dopo ciascun utilizzo, fortemente consigliata in casa;
  • controllo periodico dei dispositivi antincendio, delle vie di fuga e del piano di evacuazione nei locali a rischio incendio;
  • controllo periodico degli impianti elettrici, con particolare riferimento all'efficienza dei dispositivi di apertura per sovraccarico e per dispersione e alla verifica dell'impianto di messa a terra;
  • controllo periodico di filtri e prese d'aria negli impianti di aerazione e condizionamento;
  • controllo e revisione periodica dei veicoli;
  • custodia accurata e proporzionata al rischio di ciascun dispositivo e del materiale pericoloso, tossico o nocivo.

Sicurezza sul lavoro[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Sicurezza sul lavoro.

Nel mondo del lavoro organizzato, il compito di garantire la sicurezza dei lavoratori è del datore di lavoro che, per le leggi della Unione europea, deve adoperarsi per rendere "sicura" l'attività dei propri sottoposti.

La più recente norma italiana in materia di sicurezza e salute sul lavoro (SSL) è il Decreto Legislativo 81/2008, che ha abrogato e sostituito molte delle precedenti norme, tra cui Decreto del presidente della Repubblica 547/1955 (sicurezza sul lavoro); Decreto del presidente della Repubblica 303/1956 (igiene sul lavoro); D.lgs. 626/94 (organizzazione della sicurezza); D.Lgs. 494/1996 (cantieri edili); il D.lgs. 81/08 è stato integrato e corretto dal Decreto "correttivo" D.Lgs. 106/09. In Italia l'ISPESL[3] svolgeva attività di definizione e diffusione delle linee guida per l'adozione di misure di prevenzione e protezione, sino all'attribuzione all'INAIL delle proprie funzioni (tale passaggio è avvenuto in seguito alla legge 30 luglio 2010, n. 122 di conversione con modificazioni del D.L. 78/2010).

Sicurezza dei luoghi, prevenzione dei furti[modifica | modifica wikitesto]

La sicurezza nelle abitazioni riguarda tutte le precauzioni adottate per salvaguardare le persone e i beni. Includono:

  • sicurezza passiva: inferiata, sbarra e qualsiasi dispositivo meccanico atto a prevenire un'intrusione.
  • sicurezza attiva: videosorveglianza e antifurto

La sicurezza fisica di edifici, aree, luoghi in genere è detta anche sicurezza ambientale e riguarda dispositivi di tipo architettonico e impiantistico.

Sicurezza alimentare[modifica | modifica wikitesto]

La sicurezza alimentare è l'insieme delle metodiche applicate nel settore alimentare, specifiche dato il tipo di prodotto.

Sicurezza delle informazioni[modifica | modifica wikitesto]

La sicurezza delle informazioni, di cui la sicurezza informatica è tutt'al più solo una parte, ha assunto una dimensione talmente rilevante che, in taluni contesti, è sinonimo di sicurezza.

Sicurezza stradale[modifica | modifica wikitesto]

La sicurezza stradale riguarda le regole e le procedure da osservare per gli utenti delle strade del codice stradale.

Sottovalutazione e visione distorta della sicurezza[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Cultura della sicurezza.

Quando si verifica un incidente, ancora oggi si sente parlare di "sfortuna", quasi a volere discolpare le persone responsabili dell'accaduto, sebbene spesso nelle dinamiche degli incidenti si riscontrino mancanze anche gravi sia da parte della persona danneggiata (ad esempio: comportamento contrario alle indicazioni ricevute, distrazione, non utilizzo dei dpi forniti, ecc.) sia da parte delle persone incaricate a prevenire tali incidenti (ad esempio: mancato rispetto delle norme, mancanza di apposite misure di sicurezza, mancanza di controlli, lassismo, ecc.). Si può affermare quindi che in generale un incidente può essere causato dal mancato rispetto delle norme di sicurezza e/o della pianificazione/prevenzione relativa.

Spesso inoltre si tende a utilizzare bias cognitivi che distorcono la realtà dei fatti, confrontando la sicurezza di due distinti sistemi in maniera errata. Ad esempio, molte persone tendono ad assegnare ai viaggi in aereo un elevato rischio rispetto ai viaggi in automobile, sebbene le statistiche affermino esattamente il contrario: si stima infatti che l'automobile sia 60 volte più pericolosa dell'aereo.[4] In tale visione distorta, il rischio percepito dei viaggi in aereo è assai maggiore del rischio reale, mentre il rischio percepito dei viaggi in automobile è assai minore del rischio reale, fino al punto di fare supporre che i viaggi in automobile siano molto più sicuri di quanto lo siano realmente, con evidente sottovalutazione del rischio associato alla guida delle automobili e di conseguenza maggiore rischio di incidente stradale.

Un altro esempio di visione distorta della sicurezza riguarda la pericolosità degli animali. Sebbene molte persone pensino che leoni, squali e lupi siano animali assai più pericolosi dei cani, secondo un'analisi statistica di ScienceAlert del 28 febbraio 2018, dal titolo "Deadliest creatures worldwide by annual number of human deaths as of 2018", gli squali ogni anno provocano "solo" 6 morti umane, i leoni 22, e i lupi 10, contro un numero assai maggiore di morti provocate da animali che nel pensiero comune non sono in genere ritenuti altrettanto pericolosi, quali, in ordine decrescente di morti all'anno: le zanzare (750 000), gli stessi esseri umani (437 000), i serpenti (100 000), i cani (35 000), le lumache (20 000), le cimici (11 000), le mosche (10 000), i lombrichi (4 500), i coccodrilli (1 000), i vermi parassiti (700), gli elefanti (500) e gli ippopotami (500).[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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