Sinfonia n. 31 (Haydn)

Corno naturale nel V&A Museum, Londra.

La Sinfonia n. 31 in Re maggiore di Joseph Haydn fu composta nel 1765. È conosciuta con il soprannome Col segnale del corno, a causa del ruolo prominente che assume, all'interno della composizione, una sezione di corni naturali particolarmente ampia: addirittura quattro. Forse a causa del prominente obbligato scritto per i corni, a Parigi, l'editore musicale Sieber pubblicò questo lavoro come "sinfonia concertante", intorno al 1785.[1]

Première[modifica | modifica wikitesto]

La prima performance di questa sinfonia ebbe luogo nella hall di uno dei palazzi del principe Esterházy, probabilmente nella dimora familiare di Eisenstadt.[2] L'orchestra era molto piccola, con tre violini primi e tre violini secondi, una viola, un violoncello ed un basso; ma, a compensare ciò, la struttura della hall amplificava notevolmente la musica[3], garantendo un forte impatto sonoro quando i corni venivano suonati in gruppi da quattro.

È probabile che fu lo stesso Haydn uno dei primi violinisti, conducendo l'orchestra con il suo strumento.[4] Citando Webster, "l'audience era composta solo dal principe ed i suoi ospiti, e spesso l'orchestra di Haydn, con i suoi quindici musicisti o giù di lì, era in sovrannumero rispetto agli ascoltatori".[3]

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

Il lavoro è stato composto per un'orchestra di 2 oboi, 1 flauto, 4 corni, ed archi. Le performance moderne spesso optano per una sezione di archi più ampia rispetto a quella che fu utilizzata nella première.

La sinfonia consta di quattro movimenti:

  1. Allegro, 3/4
  2. Adagio, 6/8
  3. Minuetto e Trio, 3/4
  4. Finale: Moderato molto, 2/4

È il primo movimento che presenta la sezione di corni più drammatica. In questa sinfonia, Haydn inizia con una fanfara militare che include tutti e quattro i corni che iniziano il movimento e, subito a seguire, vengono seguiti da un corno solo.

Il secondo movimento presenta un ritmo siciliano. Tutta l'orchestrazione (inclusi i quattro corni) viene mantenuta per tutti i passaggi, richiamando lo stile del concerto grosso.[5]

Il finale è un tema a sette variazioni. Queste variazioni, insieme a quelle presenti nella Sinfonia n. 72, sono le prime a comparire nelle sinfonie di Haydn.[6] La maggior parte delle variazioni è stata scritta per mettere in risalto un particolare strumento o una sezione dell'orchestra, in quest'ordine: oboi, violoncello, flauto, corni, violino solo, tutti, contrabbasso[5]. Nella sinfonia è anche presente una coda finale (Presto), le cui note finali ripetono la fanfara dei corni nel movimento di apertura.

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Webster definisce questa sinfonia come "un lavoro splendidamente ostentato, che mostra le prodezze dei cornisti nell'ottenere il massimo effetto dal proprio strumento in tutti e quattro i movimenti."[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bernard Harrison, Haydn: The 'Paris' Symphonies. Cambridge: Cambridge University Press (1998): 31
  2. ^ Webster 1990, 17
  3. ^ a b Webster 1990, 18
  4. ^ Webster 1990, 21
  5. ^ a b Brown, A. Peter, The Symphonic Repertoire (Volume 2). Indiana University Press (ISBN 025333487X), pp. 99-101 (2002).
  6. ^ Robbins Landon and Jones, 1988, 92
  7. ^ Webster 1990, 22

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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