Sonata per pianoforte n. 14 (Mozart)

Sonata per pianoforte n. 14
CompositoreWolfgang Amadeus Mozart
TonalitàDo minore
Tipo di composizioneSonata
Numero d'operaK 457
Epoca di composizione14 ottobre 1784, Vienna
PubblicazioneArtaria, Vienna 1785 (come op. 10 insieme alla Fantasia per pianoforte in Do minore K 475)
Autografocollezione W. M. Doane, Cincinnati, Ohio
DedicaMarie Therese von Trattner
Durata media14 minuti
Organicopianoforte


La Sonata per pianoforte n. 14 in Do minore (K 457) fu scritta da Wolfgang Amadeus Mozart nell'ottobre del 1784 ma la pubblicazione sarà posticipata al 1785 insieme alla Fantasia per pianoforte K 475, composta nella medesima tonalità.

Il frontespizio reca una dedica a Therese von Trattner, una dei pupilli di Mozart a Vienna. Il marito era un importante editore e padrone di casa di Mozart al tempo. I Trattner diventeranno poi i padrini di battesimo dei quattro figli di Mozart. La sonata fu composta durante il periodo di circa dieci anni della vita di Mozart in cui si sottrasse al patrocinio dell'Arciduca di Salisburgo nel 1781.

La sonata rappresenta uno dei più straordinari capolavori del musicista sebbene sia un episodio isolato all'interno della produzione dei grandi concerti viennesi per pianoforte e orchestra: nessuna convenzione viene condivisa con quelle opere, né il carattere brillante, né quello virtuosistico.

La composizione è scritta nella tonalità con cui il musicista esprime la propria intima sofferenza. Il primo e terzo movimento, come suggerirà il musicologo Alfred Einstein, sono colonne su cui si ergerà Beethoven.

Il rondò finale provoca inquietudine: ritmi sincopati, pause, incisi frantumano il pezzo che appare come un respiro affannoso che non trova pace nemmeno nelle battute terminali del brano che sono anzi le più violente. Più volte troveremo questi accenti di perdita della speranza e di fatalismo nelle successive composizioni dell'autore; non ritroveremo più il tono irruente con cui questa angoscia viene fatta emergere dal più profondo dell'animo.
Tra questi due convulsi movimenti una melanconica rassegnazione ci viene fornita dall'adagio in cui si dà più risalto alla cantabilità senza tuttavia abbandonare mai il tono introspettivo. Alfredo Casella ha ravvisato nel lirismo quasi contemplativo di questa pagina l'autentico elemento di affinità con Beethoven, che nel secondo movimento della Sonata per pianoforte n. 8 - conosciuta come "Patetica" - proporrà un tema estremamente simile a quello dell'adagio mozartiano.

Movimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • allegro
  • adagio
  • molto allegro

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