Spigno Saturnia

Spigno Saturnia
comune
Spigno Saturnia – Stemma
Spigno Saturnia – Bandiera
Spigno Saturnia – Veduta
Spigno Saturnia – Veduta
Monumento ai caduti in guerra
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lazio
Provincia Latina
Amministrazione
SindacoSalvatore Vento (lista civica Prima Spigno) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate41°18′N 13°44′E / 41.3°N 13.733333°E41.3; 13.733333 (Spigno Saturnia)
Altitudine46 m s.l.m.
Superficie38,74 km²
Abitanti2 863[1] (31-10-2023)
Densità73,9 ab./km²
FrazioniCampodivivo, Santo Stefano, Piscinola, Capodacqua
Comuni confinantiAusonia (FR), Coreno Ausonio (FR), Esperia (FR), Formia, Minturno
Altre informazioni
Cod. postale04020
Prefisso0771
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT059031
Cod. catastaleI902
TargaLT
Cl. sismicazona 3A (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona C, 1 017 GG[3]
Nome abitantispignesi, saturniani
Patronosan Giovanni Battista
Giorno festivo24 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Spigno Saturnia
Spigno Saturnia
Spigno Saturnia – Mappa
Spigno Saturnia – Mappa
Posizione del comune di Spigno Saturnia nella provincia di Latina
Sito istituzionale

Spigno Saturnia è un comune italiano di 2 863 abitanti[1] della provincia di Latina nel Lazio meridionale.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

L'abitato di Spigno Saturnia è suddiviso in due agglomerati principali: Spigno Superiore o Vecchio, in posizione panoramica sul versante orientale del Monte Petrella (1533 m), è un villaggio a 375 m s.l.m. che conserva i ruderi dell'antico castello, e Spigno Inferiore o Nuovo è il capoluogo (146 m), sorto nel secondo dopoguerra a ridosso della Strada Statale 630.

Nel territorio comunale, dove si eleva anche il Monte Fammera, scorre il fiume Ausente.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo "Spigno" deriva dalla diffusione sul territorio di due piante spinose, il biancospino e il pruno selvatico, e dal fatto che quest'ultima veniva utilizzata dagli spignesi per rendere più efficaci le palizzate di recinzione con le sue spine.

Dal IX all'XI secolo il centro abitato era noto con il nome di Spinium o Casalis Spini, divenuto nel XII secolo Castrum Spinei, poi nel XVII secolo "Spingo" o "Spigno", rinominato dopo l'Unità d'Italia, il 16 febbraio del 1862, "Spigno Saturnia", con l'aggiunta di "Saturnia", antico nome poetico dell'Italia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Sino al VI secolo, il centro abitato era situato nella località Santo Stefano, con il nome di Ausona, comprendente anche parte dei territori dell'attuale Ausonia e di Minturno. Dal IX all'XI secolo era sito al Casale con il nome di Spinium o Casalis Spini.

Le sue maggiori attrattive storiche sono offerte dai ruderi dell'antico borgo del Casale e dal Castrum Spinei, fortezza sorta alla fine del X secolo ad opera dei Normanni, che governarono il castello fino al XIII secolo, allorché si estinsero i Dell'Aquila nella contea di Traetto.

Negli anni successivi, Spigno rimase incorporato nella contea di Fondi, alle dipendenze di Roffredo Caetani, nipote del papa Bonifacio VIII. Sotto gli esponenti della famiglia Caetani, il piccolo feudo visse uno dei periodi più concitati della sua storia, per essere stato coinvolto nell'aspra lotta tra Angioini ed Aragonesi, fortemente interessati al possesso del munitissimo Castello di Gaeta (1435) considerato, a buona ragione, chiave del regno.

In quel delicato frangente il Castello di Spigno si trovò esposto alle rappresaglie delle truppe angioine; il territorio fu devastato e saccheggiato e gli abitanti sottoposti ad ogni tipo di vessazione. Pochi anni dopo (1438) Alfonso d'Aragona, memore delle promesse fatte durante l'assedio di Gaeta, affidò il governo di Spigno ad Onorato, figlio di Cristoforo Caetani.

Onorato (dal popolo benevolmente chiamato re piccolo) emanò a favore dei sudditi importanti privilegi e provvisioni, contenute in una specie di statuto, il più antico di cui si ha finora notizia. In esso è garantita l'osservanza di antiche consuetudini; sono stabilite le modalità che regolano le entrate annue a favore dell'erario, le agevolazioni fiscali, ripristinati i confini territoriali e definita la struttura amministrativa del feudo.

All'inizio del XVI secolo Spigno passò dai Caetani ai Colonna e quindi ai Carafa di Stigliano. Subì poi una progressiva decadenza, che durò fino all'abolizione della feudalità, proclamata il 2 agosto 1806 da Giuseppe Napoleone, insediatosi nel Regno di Napoli dopo la seconda rivoluzione francese. In conseguenza dei nuovi eventi, la Universitas (Comunità) fu chiamata Comune; il feudatario scomparve di scena ed il vecchio apparato amministrativo passò dagli iudices (boni homines), al sindaco, coadiuvati da alcuni decurioni (consiglieri). I nuovi responsabili del governo cittadino duravano in carica solo un anno ed il sindaco veniva scelto dai consiglieri che formavano il decurionato (consiglio comunale).

Nonostante queste innovazioni, tuttavia, per molti decenni ancora, non si registrò, nella vita sociale del paese, un effettivo, sostanziale cambiamento. Perdurarono l'analfabetismo e i privilegi, con preclusione di qualsiasi possibilità attuativa di quei diritti dei cittadini, tanto decantati dalla rivoluzione francese.

Gli avvenimenti di rilievo ai quali gli spignesi presero parte nei secoli passati sono molti. Va ricordata soprattutto la loro partecipazione alla Crociata di Guglielmo II in Terra Santa (fine XII secolo), e alle lotte contro i pirati turchi che, specie nel corso del XVI secolo, infestavano incessantemente le nostre zone. Ricordiamo inoltre il coraggioso sostegno dato a fra Diavolo (Michele Pezza) nella lotta contro gli invasori francesi; la concreta azione svolta a favore delle Società segrete (1820-25 circa). Spigno Saturnia ha fatto parte per secoli della Provincia di Terra di Lavoro del Regno delle Due Sicilie e questa appartenenza è durata fino al 1860, anno in cui, senza alcuna formale dichiarazione di guerra, avvenne l'invasione del Regno da parte delle truppe del regno di Sardegna. Infatti in seguito alla sconfitta dei Borbone di Napoli nell'ultima battaglia del Volturno e la successiva presa del forte di Gaeta e successiva annessione al detto Regno di Sardegna, poi Regno d'Italia, anche Spigno fu aggregata al regno savoiano. Comunque anche successivamente al 1860 Spigno Saturnia fece parte della Provincia di Terra di Lavoro e questo durò fino al 1926 quando, per volere dei fascisti di Mussolini, fu inclusa nella provincia di Roma . Successivamente, 1934, fu incluso nel territorio della provincia di Littoria, anche stavolta per decisione autoritaria del governo fascista. Infine è da menzionare la sommossa popolare posta in atto nel 1911, avvenuta e diretta a rovesciare il potere oligarchico ed incontrollato della prepotente, corrotta classe dominante locale. Durante la seconda guerra mondiale, Spigno fu quasi interamente distrutta dai bombardamenti dei tedeschi. Dopo il conflitto fu deciso di costruire una Spigno Nuova nella pianura sottostante Spigno Vecchia.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR del 24 marzo 1994.[4]

«D'oro, all'arbusto spinoso sradicato, munito di dieci rami, cinque per parte, i sei inferiori secchi, muniti ognuno di cinque spini, i quattro superiori muniti ognuno di cinque foglie e di due spini, la sommità dell'arbusto munito di due spini e tre foglie, poste a ventaglio, il tronco, i rami, gli spini di nero, le foglie di verde. Sotto lo scudo su lista bifida svolazzante d'oro la scritta in lettere maiuscole di nero UNIVERSITÀ DE SPINGO – 1668. Ornamenti esteriori da Comune.»

In precedenza era in uso uno stemma concesso con DPR del 22 ottobre 1970 in cui erano rappresentate tre spighe di grano. Il gonfalone è un drappo di verde.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al merito civile - nastrino per uniforme ordinaria
«Centro strategicamente importante posto sulla linea Gustav, fu oggetto di violenti rastrellamenti da parte delle truppe naziste e selvaggi bombardamenti che provocarono numerose vittime civili e la totale distruzione dell'abitato. La popolazione fu costretta ad abbandonare i propri beni e trovare rifugio in montagna, tra stenti e sofferenze. Con l'arrivo degli alleati il paese dovette registrare, poi, alcuni atti di efferata violenza su concittadine da parte delle truppe marocchine. Ammirevole esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio. 1943-1944/Spigno Saturnia (LT)»
— 8 novembre 2004[5]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[6]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a tema Unità locali, intesa come numero di imprese attive, ed addetti, intesi come numero addetti delle unità locali delle imprese attive (valori medi annui).[7]

2015 2014 2013
Numero imprese attive % Provinciale Imprese attive % Regionale Imprese attive Numero addetti % Provinciale Addetti % Regionale Addetti Numero imprese attive Numero addetti Numero imprese attive Numero addetti
Spigno Saturnia 227 0,58% 0,05% 593 0,49% 0,04% 233 595 248 617
Latina 39.304 8,43% 122.198 7,75% 39.446 120.897 39.915 123.310
Lazio 455.591 1.539.359 457.686 1.510.459 464.094 1.525.471

Nel 2015 le 227 imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano lo 0,58% del totale provinciale (39.304 imprese attive), hanno occupato 593 addetti, lo 0,49% del dato provinciale (122.198 addetti); in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato due persone (2,61).

Artigianato[modifica | modifica wikitesto]

Tra le attività economiche più tradizionali, diffuse e rinomate vi sono quelle artigianali, come l'arte del Cotto fatto a mano, ricamo e del merletto e .[8]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1934 passa dalla provincia di Roma, alla nuova provincia di Littoria, costituita dal governo fascista dell'epoca.

Con l'approvazione del Piano Regolatore Generale (Bollettino ufficiale della Regione Lazio del 27 settembre 2008, n. 36) vengono classificati come centri abitati anche le contrade di Campodivivo e Santo Stefano.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
5 giugno 1985 22 maggio 1990 Raffaele Filosa DC Sindaco
22 maggio 1990 23 aprile 1995 Carlo Pampena PSI Sindaco
23 aprile 1995 13 giugno 1999 Antonio Saltarelli PPI Sindaco
13 giugno 1999 12 giugno 2004 Carlo Pampena lista civica Sindaco
12 giugno 2004 7 giugno 2009 Antonio Saltarelli lista civica Sindaco
7 giugno 2009 26 maggio 2014 Franco Simeone lista civica Sindaco
26 maggio 2014 25 giugno 2018 Salvatore Vento lista civica Sindaco
26 giugno 2018 27 maggio 2019 Monica Perna Comm. pref.
27 maggio 2019 in carica Salvatore Vento lista civica Sindaco

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Spigno Saturnia, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 26 ottobre 2023.
  5. ^ Comune di Spigno Saturnia, Medaglia d'argento al merito civile, su quirinale.it.
  6. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  7. ^ Atlante Statistico dei comuni dell'Istat, su asc.istat.it. URL consultato il 7 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2020).
  8. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 2, Roma, A.C.I., 1985, p. 19.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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