Stazione di Sant'Antonio Mantovano

Sant'Antonio Mantovano
stazione ferroviaria
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàPorto Mantovano
Coordinate45°11′13.92″N 10°47′08.88″E / 45.1872°N 10.7858°E45.1872; 10.7858
LineeVerona-Mantova-Modena
Mantova-Peschiera (1934-1967)
Storia
Stato attualein uso
Attivazione1851
Caratteristiche
Tipostazione passante in superficie; di diramazione fino al 1967
Binari3
GestoriRete Ferroviaria Italiana

La stazione di Sant'Antonio Mantovano è posta lungo la ferrovia Verona-Mantova-Modena, a servizio del comune di Porto Mantovano. Tra il 1934 e il 1967 da quest'impianto si diramava la ferrovia Mantova-Peschiera.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Immagine storica dell'impianto

La stazione fu aperta nel 1851 assieme alla linea ferroviaria proveniente da Verona, progettata da Luigi Negrelli allo scopo di unire due fortezze del Quadrilatero del Lombardo-Veneto. L'impianto svolse il ruolo di stazione terminale fino al 1873, quando fu aperto il tronco per Mantova e Borgoforte nell'ambito del completamento dell'itinerario ferroviario tra Verona e Modena[1].

Tra il 1851 e il 1856 la stazione fu esercita dalle ferrovie statali del Lombardo-Veneto (Lombardisch-venetianische Staatsbahn). Nel marzo di quell'anno fu rilevata dall'Imperial Regia Privilegiata Società delle ferrovie lombardo-venete (Kaiserlich königliche privilegierte Lombardisch-venetianische Eisenbahngesellschaft) assieme a tutte le altre linee della società statale. Entrò quindi a far parte del gruppo Südbahn (1857), passando alla Società per le Ferrovie dell'Alta Italia (SFAI) nel 1866, quando il Veneto e la provincia di Mantova furono assegnate al Regno d'Italia. Con le Convenzioni del 1885 fu assegnata alla Rete Adriatica, per passare sotto delle Ferrovie dello Stato fra il 1905 e il 2001, anno in cui venne rilevata da Rete Ferroviaria Italiana.

Nel 1934 era stata nel frattempo aperta all'esercizio la ferrovia Mantova-Peschiera, concessa ad un consorzio interprovinciale costituito ad hoc e subconcessa alla SAER. Il tracciato di questa linea si diramava dalla Verona-Modena proprio da questa stazione che divenne anche deposito per i rotabili della società concessionaria e sede del Dirigente Unico che regolava la circolazione della ferrovia. La linea fu chiusa all'esercizio nel 1967 e disarmata negli anni seguenti. Il tratto fino a Marmirolo venne utilizzato fino al 2005 in regime di raccordo merci a servizio della CIMA, poi Leon d'Oro.

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

Il fabbricato viaggiatori, ricostruito nel secondo dopoguerra, ha pianta rettangolare e si sviluppa su due livelli fuori terra.

Il piazzale comprende tre binari adibiti al servizio viaggiatori. Il binario due è quello di corsa della linea Verona-Mantova-Modena, mentre il primo e il terzo, precedentemente a servizio della ferrovia Mantova-Peschiera, sono utilizzati per incroci e precedenze.

Lo scalo merci è presente sia a settentrione sia a meridione del fabbricato viaggiatori. Verso sud, i binari tronchi sono utilizzati per la sosta di mezzi di manutenzione. La parte a settentrione è utilizzata per il trasporto intermodale.[non chiaro]

L'area di stazione delle Ferrovia Mantova Peschiera, cui si accedeva dal fascio di binari settentrionale, era caratterizzata da un deposito per il materiale rotabile a due vie, affianzato a sud da ulteriori due binari di servizio; un ulteriore binario tronco, con relativo tronchino di manovra, era poso a nord del fabbricato. L'intero complesso del deposito-officina FMP era anche raccordato direttamente alla linea per Peschiera, la quale in stazione si innestava sul binario 3[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sviluppo delle ferrovie italiane dal 1839 al 31 dicembre 1926, Roma, Ufficio Centrale di Statistica delle Ferrovie dello Stato, 1927. Vedi Alessandro Tuzza, Trenidicarta.it, 1997-2007. URL consultato il 25 febbraio 2010.
  2. ^ A. Muratori, La Ferrovia Mantova Peschiera, op. cit., p. 30.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giancarlo Ganzerla, Binari sul Garda - Dalla Ferdinandea al tram: tra cronaca e storia, Brescia, Grafo, 2004, ISBN 88-7385-633-0.
  • FENIT 1946 1996, FENIT - Roma, 1996.
  • Roberto Mattioni, La bella Cenerentola (PDF), Mantova, Associazione Ferrovia Mantova Peschiera, 1998. ISBN non esistente
  • Roberto Mattioni, Licinio Bonat, Racconti e ricordi della F.M.P., Mantova, Associazione Ferrovia Mantova Peschiera, 1998. ISBN non esistente
  • Alessandro Muratori, La Ferrovia Mantova Peschiera, Roma, GRAF, 1975. ISBN non esistente

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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