Steffi Graf

Steffi Graf
Steffi Graf nel 2010
Nazionalità Bandiera della Germania Germania
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Altezza 176 cm
Peso 64 kg
Tennis
Termine carriera 13 agosto 1999
Carriera
Singolare1
Vittorie/sconfitte 900 - 115 (88.67%)
Titoli vinti 107
Miglior ranking 1º (17 agosto 1987)
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open V (1988, 1989, 1990, 1994)
Bandiera della Francia Roland Garros V (1987, 1988, 1993, 1995, 1996, 1999)
Bandiera del Regno Unito Wimbledon V (1988, 1989, 1991, 1992, 1993, 1995, 1996)
Bandiera degli Stati Uniti US Open V (1988, 1989, 1993, 1995, 1996)
Altri tornei
 Tour Finals V (1987, 1989, 1993, 1995, 1996)
 Giochi olimpici Oro (1988), Argento (1992)
Doppio1
Vittorie/sconfitte 173-72 (70.61%)
Titoli vinti 11
Miglior ranking 5 (21 novembre 1988)
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open SF (1988, 1989)
Bandiera della Francia Roland Garros F (1986, 1987, 1989)
Bandiera del Regno Unito Wimbledon V (1988)
Bandiera degli Stati Uniti US Open SF (1986, 1987, 1988, 1989)
Altri tornei
 Tour Finals SF (1988)
 Giochi olimpici Bronzo (1988)
Palmarès
 Fed Cup
Oro Federation Cup 1987
Oro Federation Cup 1992
 Hopman Cup
Oro Hopman Cup 1993
1 Dati relativi al circuito maggiore professionistico.
Statistiche aggiornate al definitivo

Steffi Graf, vero nome Stefanie Maria Graf (IPA: [ˈʃtɛfiː ˈgʁa:f]; Mannheim, 14 giugno 1969), è un'ex tennista tedesca naturalizzata statunitense, considerata una delle migliori tenniste e atlete della storia.[1][2]

Ha al suo attivo 22 titoli del Grande Slam (terza nella classifica di tutti i tempi dietro Margaret Court e Serena Williams), un oro ed un argento olimpico e cinque WTA Finals. Atleta completa, rapida, potente e veloce su qualsiasi superficie, il suo colpo più forte era il celebre dritto, che le valse il soprannome di Fräulein Forehand ("Miss Dritto") e che le consentì di essere numero uno della classifica mondiale per 377 settimane complessive, un record per il tennis femminile.

Nel 1988 diventa la terza tennista della storia (ma la prima su tre diverse superfici) a conquistare in singolare il Grande Slam, ossia la vittoria di tutti i tornei maggiori nello stesso anno solare, e a questo risultato aggiunge, unica nella storia di questo sport (uomini compresi), l'oro olimpico nello stesso anno. Per questa impresa da lei compiuta fu coniata appositamente l'espressione Golden Slam.

Nel biennio 1993-1994 realizza anche il Piccolo Slam (o Grande Slam Virtuale), che consiste nel vincere consecutivamente i quattro Major ma non nello stesso anno solare.

È l'unica tennista della storia (uomini compresi) ad essersi aggiudicata almeno quattro volte ogni Major: 4 Australian Open, 6 Roland Garros, 7 Wimbledon e 5 US Open.

È, assieme a Serena Williams, tra le uniche atlete al mondo ad aver vinto, in singolare, i quattro tornei del Grande Slam, la medaglia d'oro ai Giochi olimpici estivi, il WTA Championships, la Fed Cup e la Hopman Cup.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Primi anni[modifica | modifica wikitesto]

Steffi conobbe il tennis giovanissima per iniziativa del padre Peter, un venditore di assicurazioni che nel tempo libero insegnava tennis. Iniziò a seguire la figlia a partire dai tre anni e cominciò ad iscriverla ai primi tornei due anni dopo. La piccola rivela un grande talento e nel 1982 diventa campionessa europea Under-18 ad appena 13 anni. Lo stesso anno debutta nel circuito dei professionisti nel torneo di Stoccarda, ma il sorteggio le assegna al primo turno Tracy Austin, due volte vincitrice dell'US Open ed ex numero uno del mondo. La Austin vince nettamente 6-4, 6-0 e sminuisce l'avversaria dichiarando: "Negli Stati Uniti ci sono centinaia di giocatrici come lei",[3] ma quando, 12 anni dopo, si incontrano nuovamente, a spuntarla questa volta sarà la Graf che, con un doppio 6-0, chiude la storia con la Austin.

Nel 1983 prende parte alla sua prima stagione intera da professionista e, a poco più di 13 anni e mezzo, viene inserita per la prima volta nella classifica WTA entrando al numero 124. Il suo gioco migliora con l'età e riesce a piazzarsi sempre meglio nei tornei, senza però riuscire ancora ad imporsi. Nel frattempo comunque scala senza sosta la classifica mondiale (98º nel 1983, 22º nel 1984 e 6º nel 1985). Nel 1984 riesce anche a raggiungere gli ottavi a Wimbledon, fermata dalla quotata Jo Durie solo 9-7 al 3º set. Sempre nel 1984 partecipa per la Germania Ovest ai giochi olimpici di Los Angeles in cui il tennis è stato riammesso come disciplina dimostrativa e riservato agli atleti con meno di ventun anni. Nonostante i suoi quindici anni le viene assegnata l'ottava testa di serie e riesce a vincere il torneo superando in finale la jugoslava Sabrina Goleš per 1-6, 6-3, 6-4.[4]

Il calendario della giovane Steffi è controllato scrupolosamente dal padre che limita gli impegni per impedire all'atleta di bruciare troppo presto il fisico immaturo e impreparato all'agonismo. Nel 1985 partecipa a 13 tornei, giungendo 3 volte in finale e arrivando alla semifinale degli US Open, fermata da Martina Navrátilová. In questi anni Steffi conduce uno stile di vita molto rigido e concentrato sugli allenamenti, questo limiterà molto le amicizie e i rapporti sociali della giovane ragazza, ma accrescerà enormemente il suo già vistoso talento.

Tra la fine del 1985 e l'inizio del 1986 la Graf sembra una delle maggiori candidate a fare da terzo incomodo nell'eterna battaglia tra Martina Navrátilová e Chris Evert, ma non riesce ancora a spuntarla con nessuna delle due (perde sei volte con la Evert e tre con la Navrátilová). Il 13 aprile 1986 Steffi vince finalmente il suo primo titolo battendo la Evert 6-4, 7-5 nella finale del torneo di Hilton Head. Da quel momento inizia un'escalation che la porterà a vincere altri 3 tornei, tra cui quello casalingo di Berlino, in cui, in finale sconfigge per la prima volta anche la Navrátilová (6-2, 6-3 il punteggio). All'Open di Francia si presenta un po' debilitata a causa di un virus intestinale e si arrende nei quarti contro Hana Mandlíková, decide successivamente di saltare Wimbledon. Durante la convalescenza si rompe un dito del piede, ma recupera prontamente tanto da vincere un torneo durante l'estate. La Navrátilová la fermerà di nuovo in semifinale all'US Open dopo tre set combattuti finiti per 6-1, 6-7, 7-6 e dopo aver avuto due match-point. Nel finire di stagione vince altri tre tornei portando ad otto il conteggio annuale, ma nel torneo di fine anno viene sconfitta dalla Navrátilová.

1987: numero uno al mondo[modifica | modifica wikitesto]

Steffi cominciò il 1987 vincendo ben sei tornei tra cui il prestigioso torneo di Key Biscayne, battendo la Navrátilová in semifinale e Chris Evert in finale e concedendo solo venti games in tutto il torneo, e gli Internazionali d'Italia battendo in finale 6-0 al 3º set Gabriela Sabatini.

Si presenta al Roland Garros come seconda testa di serie e supera facilmente i primi turni concedendo cinque game alle prime tre avversarie. Negli ottavi la canadese Helen Kelesi la impegna per il primo set mentre concede il primo set alle avversarie in semifinale contro la Sabatini. Nella finale ha la meglio su Martina Navrátilová in un match conclusosi solo per 8-6 al terzo set ottenendo così il primo titolo dello Slam.[5]

Martina si prese la rivincita un mese dopo: il 5 luglio nella finale di Wimbledon Steffi venne sconfitta per 7-5, 6-3 ponendo fine ad un'imbattibilità di 45 incontri che durava fin dall'inizio della stagione. Durante l'estate Steffi Graf insieme a Claudia Kohde Kilsch porterà alla Germania Ovest la prima Fed Cup della sua storia, dopo aver sconfitto nella finale di Vancouver gli Stati Uniti di Chris Evert e Pam Shriver per 2-1, dopo che nel doppio decisivo le due tedesche si sono trovate sotto per 6-1, 4-0 (1-6, 7-5, 6-4 il risultato finale). La seconda (e ultima) sconfitta stagionale della Graf arrivò nella finale dell'US Open ancora dalla Navrátilová che vince per 7-6, 6-1. In conclusione di stagione arrivò la prima vittoria al Virginia Slims Championships, battendo in finale la Sabatini per 4-6, 6-4, 6-0, 6-4. Grazie al suo ruolino di marcia stagionale di 74 vittorie e 2 sconfitte[5] con 11 titoli conquistati Steffi Graf divenne in agosto la nuova N.1 del mondo togliendo il primato alla Navrátilová. Martina infatti pur avendo vinto le sfide più importanti conquistò solo 4 tornei in quell'anno non riuscendo a totalizzare abbastanza punti per rimanere in testa alla classifica.

1988: "Golden Slam"[modifica | modifica wikitesto]

Tabellone del torneo femminile di tennis delle Olimpiadi di Seul del 1988

Graf cominciò il 1988 (l'anno migliore della sua carriera) con la brillante vittoria agli Australian Open, battendo Chris Evert in finale con il punteggio di 6-1, 7-6. Steffi Graf non perse nessun set in tutto il torneo e complessivamente perse solo 29 giochi.[6]

Dopo il successo in Australia Steffi subì le prime sconfitte dalla Sabatini a Boca Raton e Amelia Island, ma vinse comunque a San Antonio e mantenne il titolo conquistato l'anno prima a Key Biscayne ancora contro la Chris Evert in finale. Vinse anche a Berlino perdendo solo 12 giochi nelle 5 partite del torneo.

Al Roland Garros Steffi non trovò grossi ostacoli sulla sua strada, anche perché la sua principale rivale, Martina Navrátilová, si presentò fuori forma e venne eliminata al quarto turno da Nataša Zvereva. Steffi affrontò proprio la Zvereva in finale infliggendole una dura umiliazione: un doppio 6-0 in appena 32 minuti nella finale slam più corta della storia.[7] Lasciò in tutto il torneo solo 20 giochi, 9 dei quali glieli strappò la Sabatini in semifinale (6-3, 7-6 il punteggio).

Wimbledon era in quegli anni il regno incontrastato della Navrátilová, la tennista ceca naturalizzata statunitense vi aveva già vinto 8 titoli e aveva dominato le ultime 6 edizioni. La finale fu proprio Graf-Navrátilová e la tedesca mise fine al dominio della statunitense con il punteggio di 5-7, 6-2, 6-1, conquistando il terzo slam stagionale e il quarto della sua carriera.[8] In quella edizione vinse anche il suo unico slam in doppio femminile, in coppia con l'amica-rivale Sabatini battendo in finale per 12-10 al 3º set la coppia sovietica formata da Larisa Neiland e da Nataša Zvereva.

Steffi vinse anche ad Amburgo e Mahwah prima di presentarsi all'US Open, in cui piegò in finale Sabatini in tre set, realizzando il Grande Slam in un solo anno.[9] Tale impresa è riuscita finora solo ad altre due donne (Maureen Connolly-Brinker nel 1953 e Margaret Smith Court nel 1970) e a due uomini (Don Budge nel 1938 e Rod Laver nel 1962 e nel 1969)

Alle Olimpiadi di Seul 1988, per la prima volta dal 1924, il tennis assegnò medaglie dopo l'edizione dimostrativa del 1984 (in cui vinse proprio la giovanissima Graf). Steffi si confermò battendo 6-3, 6-3 ancora la Sabatini e realizzando il Golden Slam, ovvero riuscendo a vincere i 4 titoli dello Slam più l'oro olimpico.[9] È stata la prima tennista a realizzare questa impresa e l'unica a completarla nello stesso anno. In quella stessa olimpiade Steffi vinse anche il bronzo nel doppio femminile per la Germania Ovest insieme a Claudia Kohde Kilsch.

Alla fine della stagione subì la terza sconfitta stagionale contro Pam Shriver in semifinale al Virginia Slims Championships, interrompendo una striscia vincente di 47 incontri. Concluse comunque al primo posto incontrastato della classifica mondiale con un bottino totale di 10 tornei a cui va sommato l'oro olimpico.

Quell'anno vinse il premio BBC Overseas Sports Personality of the Year.[10]

1989-1990[modifica | modifica wikitesto]

Il rovescio di Steffi Graf

Ad inizio stagione molti si domandavano se la Graf sarebbe stata in grado di ripetere l'exploit dell'anno precedente. La sua vittoria netta contro Helena Suková in finale all'Australian Open portò a 5 i successi consecutivi nello Slam. In quell'edizione sconfisse nettamente Sabatini 6-3, 6-0 in semifinale e Ted Tinling commentò la partita dicendo "Credo sia il miglior tennis che io abbia mai visto".[11]

Steffi continuò a vincere senza sosta, quattro tornei consecutivi andarono a finire nel suo palmarès (Washington, San Antonio, Boca Raton e Hilton Head). A Boca Raton incontrò per l'ultima volta in una finale Chris Evert che si ritirò quell'anno dall'agonismo: Steffi vinse 4-6, 6-2, 6-3, ma Chris fu capace di strappare l'unico set alla tedesca di tutto il torneo.

Nella finale di Amelia Island Steffi perse la sua prima partita della stagione contro la Sabatini, ma si rifece vincendo agevolmente ad Amburgo contro Jana Novotná e a Berlino contro la Sabatini.

La striscia di vittorie nei tornei dello Slam di Steffi si interruppe all'Open di Francia. Dopo aver perso appena 13 giochi fino ai quarti di finale, Steffi fu trascinata al 3º set in semifinale da una quindicenne jugoslava che incontrerà spesso negli anni successivi: Monica Seles. In finale la Graf si fece sorprendere da un altro fenomenale talento in ascesa: la diciassettenne spagnola Arantxa Sánchez Vicario che vinse il titolo con il punteggio di 7-6, 3-6, 7-5.[12] Nell'ultimo set Steffi servì per il match sul 5-3, ma non fu in grado di chiudere.

Steffi dimostrò di essere ancora la numero uno a Wimbledon, battendo nella finale l'eterna Navrátilová in tre set 6-2, 6-7, 6-1.[13] Sulla strada per il titolo sconfisse la Seles negli ottavi, Sanchez Vicario nei quarti ed Evert in semifinale.

Steffi arrivò agli US Open dopo aver vinto agevolmente due tornei meno impegnativi a San Diego e Mahwah. Nella semifinale Steffi si impose sulla Sabatini in tre set e nella finale affrontò ancora Martina Navrátilová. Martina vinse il primo set per 6-3 e conduceva 4-2 nel secondo, ma Steffi rimontò vincendo il secondo set per 7-5 e il terzo per 6-1, conquistando così il suo terzo Slam stagionale ed ottavo in carriera.[14]

Steffi vinse a Zurigo e Brighton prima di arrivare al Virginia Slims Championships, in cui vinse battendo ancora la Navrátilová in finale 6-4, 7-5, 2-6, 6-2 il punteggio.

Steffi concluse il 1989 al primo posto del ranking mondiale, come lo aveva iniziato, con uno record di 86 vittorie e 2 sconfitte stagionali.

Nel 1990 Steffi debuttò vincendo per la terza volta consecutiva l'Australian Open, battendo in finale Mary Joe Fernández e dopo aver rischiato molto in semifinale contro Helena Suková, battuta solo 6-4 al 3º. Steffi continuò la serie vincente a Tokyo, ma poi si fermò due mesi per infortunio, lasciando così spazio all'ascesa di Monica Seles. Tornò in aprile vincendo ad Amelia Island e Amburgo contro Arantxa Sánchez Vicario, ma a Berlino proprio Monica Seles interruppe la serie di 66 vittorie consecutive di Steffi, che durava dalla finale di Parigi persa l'anno prima. Questa striscia di vittorie è seconda solo a quella stabilita da Martina Navrátilová che vinse 74 incontri consecutivi tra il 1983 e il 1984.[15]

In questo periodo i tabloid tedeschi insistettero molto su una relazione tra il padre (e manager) di Steffi e una modella di Playboy di nome Nicole Meissner che in seguito ebbe un figlio e lo ricattò per 600 milioni di lire. Nel 1992 l'esame del dna scagionò Peter Graf e Nicole fu condannata a 2 anni di carcere.

A ogni modo Steffi fu molto turbata dalle insistenti domande dei giornalisti sul padre e in una occasione scoppiò anche a piangere. In queste condizioni emotive Steffi Graf perse 7-6, 6-4 contro Monica Seles nella finale dell'Open di Francia dopo essere stata in vantaggio 6-2 nel tie-break del 1º set. A Wimbledon fu eliminata a sorpresa in semifinale da Zina Garrison. Le vittorie nel Canada Masters e l'Acura Classic di San Diego durante l'estate sembrarono segnare la sua ripresa, ma fu sconfitta in finale all'US Open dalla Sabatini. Dopo altre 4 vittorie nei tornei indoor autunnali (Lipsia, Zurigo, Brighton e New England) fu di nuovo battuta dalla Sabatini in semifinale al WTA Tour Championships. Nonostante gli insuccessi nei tornei maggiori la Graf terminò comunque l'anno in testa alla classifica, potendo contare su un bottino totale di 10 tornei contro i 9 della Seles, diventata intanto N.2 del mondo.

1991-1993: la rivalità con Monica Seles[modifica | modifica wikitesto]

Monica Seles, n. 1 della classifica WTA per 178 settimane negli anni '90

Nel 1991 Steffi Graf fu alle prese con alcuni problemi fisici, problemi personali e cali di forma e non fu in grado di ostacolare l'affermazione di Monica Seles come nuova dominatrice mondiale.

Agli Australian Open Steffi venne eliminata ai quarti di finale da Jana Novotná: per la prima volta dall'Open di Francia 1986 non riuscì a raggiungere le semifinali in uno Slam. Il torneo venne vinto dalla Seles che in marzo mise fine alle 186 settimane consecutive di permanenza al vertice della classifica mondiale di Steffi Graf.

Nei tre tornei successivi Steffi perse sempre contro la Sabatini, poi vinse a San Antonio battendo proprio Monica Seles in finale, ma ad Amelia Island perse ancora contro la Sabatini.Trovò parziale riscossa nei tornei casalinghi di Amburgo e Berlino, battendo in finale Monica Seles e Arantxa Sánchez Vicario. All'Open di Francia patì una durissima e bruciante eliminazione in semifinale ad opera di Arantxa, perdendo tra l'altro il 1º set per 6-0, cosa che non le accadeva dal 1984. Anche questa prova del Grande Slam venne vinta dalla Seles.

A Wimbledon, con la Seles assente per infortunio, Steffi vinse il suo terzo titolo battendo la Sabatini in una finale combattutissima (8-6 al 3º set) e riuscì a riconquistare per un breve periodo la vetta della classifica mondiale che perse in seguito alla sconfitta contro l'intramontabile Martina Navrátilová nella semifinale degli US Open. In seguito Martina venne sconfitta in finale da Monica Seles che vinse il suo terzo Slam stagionale. Dopo aver di nuovo trionfato in tre tornei indoor in autunno (Lipsia, Zurigo e Brighton) fu battuta da Jana Novotná nei quarti del Virginia Slims Championships, lasciando di nuovo spazio alla vittoria di Monica Seles.

Il 1992 iniziò particolarmente male per Steffi: un infortunio le impedì di partecipare agli Australian Open (vinti ancora da Monica Seles), poi ebbe un periodo di assestamento tecnico dovuto al cambio di allenatore (da Pavel Složil passò ad Heinz Günthardt); ciò non le permise di esprimere il suo tennis migliore. L'unica vittoria la ottenne a Boca Raton, in cui comunque faticò più del previsto per avere ragione delle avversarie, mentre fu sconfitta due volte dalla Sabatini e una da Jana Novotná negli altri tornei.

Si riprese in patria vincendo ad Amburgo e a Berlino, battendo in finale Arantxa Sánchez Vicario in entrambe le occasioni. Le due si ritrovarono contro in semifinale al Roland Garros: come l'anno prima Arantxa si aggiudicò il primo set per 6-0, ma questa volta la tedesca fu in grado di reagire e raggiunse la finale contro Monica Seles. La partita fu memorabile: Monica vinse 6-2 3-6 10-8 dopo 5 match-points annullati da Steffi. Nonostante la sconfitta Steffi diede a tutti l'impressione di essere tornata ai suoi livelli e infatti si riprese la rivincita a Wimbledon. Dopo aver faticato fino al 3º set per eliminare le meno quotate Mariaan de Swardt e Patty Fendick, sconfisse con grande autorità Nataša Zvereva nei quarti, la Sabatini in semifinale e soprattutto Monica Seles in finale con un netto 6-2 6-1 in meno di un'ora. Con la squadra della Germania unita Steffi vinse la Fed Cup battendo in finale la Spagna.

Quando ormai Steffi sembrava di nuovo sulla scìa di Monica Seles, subì due inaspettate sconfitte: contro Jennifer Capriati nella finale delle Olimpiadi di Barcellona e nei quarti degli US Open contro Arantxa Sánchez Vicario (battuta poi in finale da Monica Seles).

Dominò ancora la stagione indoor (4 tornei vinti), ma fu eliminata al primo turno al Virginia Slims Championships da Lori McNeil.

Nel 1993 Steffi arrivò in finale agli Australian Open venendo sconfitta in tre set da Monica Seles che ad appena 19 anni vinse il suo ottavo titolo nel Grande Slam, consolidando ancora il suo primato in classifica. Il rendimento della tedesca rimase altalenante: vinse a Boca Raton e Hilton Head (sempre contro Arantxa Sánchez Vicario), ma subì le sconfitte da Martina Navrátilová (in semifinale a Tokyo) e perse la finale di Miami contro Arantxa. In quel periodo Monica rimase fuori per infortunio e rientrò nel torneo di Amburgo, il pubblico sperava nel ripetersi della sfida tra le due campionesse.

Purtroppo la rivalità tra le due tenniste più forti del momento finì proprio ad Amburgo il 30 aprile 1993 e non per questioni sportive: un uomo di 38 anni di nome Günter Parche, ammiratore (fino all'ossessione) della Graf, accoltellò alla schiena Monica Seles, "rea" di aver rubato la scena tennistica mondiale a Steffi, durante la partita dei quarti tra la jugoslava e Magdalena Maleeva. La ferita fu abbastanza superficiale, ma lo spavento e la paura furono tali da tenere Monica lontano dal tennis giocato per ventotto mesi, consentendo alla Graf di ritornare agevolmente al N.1 della classifica mondiale.

1993-1996: il secondo dominio[modifica | modifica wikitesto]

Chris Evert (sinistra) e Martina Navrátilová (destra), due rivali storiche di Steffi Graf

Con Monica Seles fuori dal circuito, Chris Evert che si era ritirata nel 1989, la trentaseienne Martina Navrátilová oramai in fase calante e la Sabatini che non giocava più il suo tennis migliore, Steffi Graf aveva come unico ostacolo degno di nota la spagnola Arantxa Sánchez Vicario. Proprio la spagnola batté Steffi nella finale del torneo di Amburgo, ma poi non riuscì più ad impensierirla nel corso del 1993.

La Graf tornò alla vittoria al Roland Garros dopo 5 anni battendo in finale Mary Joe Fernández, sconfitta 4-6 6-2 6-4. Questa vittoria le consentì di ritornare in vetta alla classifica WTA. Si riconfermò a Wimbledon dopo una rocambolesca finale in cui la sua avversaria, la talentuosa e discontinua Jana Novotná, fu in vantaggio 4-1 e servizio nel 3º, prima di gettare tutto all'aria con una serie di errori incredibili (7-6 1-6 6-4 il punteggio finale). Quella partita passò alla storia anche per le lacrime che la ceca Jana versò sulla spalla della Duchessa di Kent durante la premiazione.

In estate subì un'inaspettata sconfitta contro l'australiana Nicole Bradtke nel 1º turno di Fed Cup che quell'anno si giocava proprio in Germania, ma poi Steffi si riprese prontamente vincendo a San Diego e al Canadian Open e consolidò la sua leadership con la vittoria agli US Open in cui sconfisse in finale Helena Suková 6-3 6-3. Durante la stagione autunnale vinse di nuovo a Lipsia, ma fu battuta in finale a Filadelfia dalla spagnola Conchita Martínez. Al Virginia Slims Championships tornò al successo dopo 4 stagioni, battendo Arantxa Sánchez Vicario 6-1 6-4 3-6 6-1.

Steffi Graf iniziò il 1994 nel migliore dei modì: vinse i 5 tornei a cui prese parte cedendo in tutto un set nella finale di Miami contro Nataša Zvereva (che nel frattempo aveva cambiato il suo nome in Nataša). Il primo di questa serie fu l'Australian Open, in cui sconfisse in finale con un perentorio 6-0 6-2 Arantxa Sánchez Vicario.

Steffi Graf nel 2005

Proprio la spagnola fermò la striscia vincente di Steffi (36 vittorie consecutive) nella finale di Amburgo dopo una partita combattutissima, terminata 4-6 7-6 7-6. La tedesca riprese subito vincendo a Berlino, ma nella semifinale dell'Open di Francia l'astro nascente di casa Mary Pierce le inflisse un pesante 6-2 6-2 e a Wimbledon Lori McNeil la eliminò al 1º turno: in una prova del Grande Slam non le accadeva dagli US Open del 1984. Durante l'estate duellò a lungo con la Sánchez, vincendo a San Diego, ma venendo battuta dalla spagnola in finale al Canadian Open e soprattutto agli US Open (1-6 7-6 6-4 il punteggio). Saltò tutto il resto della stagione per un infortunio alla schiena fino al Virginia Slims Championships in cui perse nei quarti ancora contro la Pierce.

I postumi dell'infortunio le impedirono di partecipare agli Australian Open nel 1995: ciò consenti ad Arantxa Sanchez di soffiarle il primato in classifica, anche se fu battuta in finale a Melbourne da Mary Pierce. Tornò in campo a febbraio nel torneo indoor di Parigi e fu di nuovo inarrestabile: vinse tutti e 6 i tornei a cui prese parte (i primi 4 senza perdere un set). Dopo la vittoria di Miami tornò in vetta alla classifica. Al Roland Garros fu portata al 3º dalle sue rivali spagnole Conchita Martínez e Arantxa Sánchez Vicario, battute rispettivamente 6-3 6-7 6-3 in semifinale e 7-5 4-6 6-0 in finale. A Wimbledon fu ancora Jana Novotná a metterla in difficoltà: in semifinale la ceca si trovò sopra di un set e un break prima di cedere al 3º. Nella finale contro Arantxa Sánchez venne scritta un'altra pagina indimenticabile del tennis femminile: sul 5 pari al 3º le due giocatrici diedero vita a un gioco terminato dopo ben 32 punti, in cui la spagnola sprecò 8 palle per il 6-5 e la tedesca 5 palle break. Alla sesta occasione Steffi strappò il servizio ad Arantxa e vinse il suo sesto titolo ai Championships (4-6 6-1 7-5 il punteggio).

Durante l'estate due eventi minarono seriamente il dominio di Steffi. Il primo vide la magistratura tributaria tedesca che la mise sotto inchiesta per evasione fiscale avvenuta nei primi anni della sua carriera. Tuttavia Steffi in quegli anni era minorenne e tutti i suoi guadagni venivano amministrati dal padre: pertanto Steffi uscì a testa alta da questo processo mentre il padre venne condannato a 45 mesi di detenzione (venne poi scarcerato dopo 25 mesi). L'altro, più prettamente tennistico, fu il ritorno all'attività di Monica Seles, precisamente al Canadian Open. Quel torneo fu vinto in maniera quasi disarmante dalla ex-jugoslava, nel frattempo diventata cittadina statunitense. In quel torneo Steffi fu subito sconfitta da Amanda Coetzer e sembrò a tutti che la presenza di Monica Seles (sommata anche alle vicissitudini familiari) potessero far riemergere in Steffi antichi fantasmi. Sotto questi auspici i successivi US Open divennero un evento che andava al di là del fatto tennistico: le due campionesse si ritrovarono in finale, in quello che fu definito il "match del secolo" al pari di quello che nel 1926 vide di fronte a Cannes Suzanne Lenglen ed Helen Wills Moody. La tedesca s'impose 7-6 0-6 6-3, scacciando così molte delle sue paure. Durante l'autunno Steffi rimase a lungo distante dalla scena, anche a causa di ciò che stava accadendo a suo padre. Tornò a Brighton e fu subito battuta da Mariaan de Swardt, ma si riprese prontamente vincendo a Filadelfia e al WTA Tour Championships battendo in finale la connazionale Anke Huber 6-1 2-6 6-1 4-6 6-3.

Non partecipò agli Australian Open neanche nel 1996. Il torneo fu vinto da Monica Seles, ma non fu lei la principale rivale della tedesca nel corso della stagione. Steffi iniziò la stagione a marzo vincendo a Indian Wells e Miami (in finale rispettivamente contro Conchita Martínez e Chanda Rubin). Subì le prime sconfitte in Fed Cup dalla giapponese Kimiko Date e a Roma fu battuta ai quarti dalla quindicenne svizzera Martina Hingis, nuovo talento del tennis mondiale. Si riprese vincendo a Berlino e al Roland Garros riconquistò il titolo sconfiggendo dopo una dura battaglia Arantxa Sánchez Vicario (6-3 6-7 10-8 il punteggio). A Wimbledon fu messa in seria difficoltà in semifinale da Kimiko Date, che la portò al 3º set prima che il giudice di sedia decretasse la sospensione per oscurità quando la tedesca sembrava ormai in balia della giocatrice giapponese. Steffi concluse vittoriosamente quel match e poi sconfisse in finale con minori difficoltà Arantxa Sanchez (6-3 7-5). Durante l'estate non partecipò per infortunio al ginocchio alle Olimpiadi di Atlanta[16] e subì la sconfitta in semifinale a Los Angeles da un'altra giocatrice in ascesa, la statunitense Lindsay Davenport (fresca medaglia d'oro olimpica). Tuttavia riuscì lo stesso ad imporsi agli US Open senza perdere un set battendo in finale Monica Seles (7-5 6-4). A causa di alcuni infortuni si ritirò dai tornei di Lipsia e Filadelfia, ma riuscì a riprendersi in tempo per vincere per la quinta volta il Chase Championships battendo Martina Hingis 6-3 4-6 6-0 4-6 6-0 (fu l'ultimo match durato 5 set nella storia del tennis femminile).

1997-1999: gli ultimi anni[modifica | modifica wikitesto]

Steffi Graf durante un match di esibizione al torneo di Wimbledon del 2009

Il 1997 fu un anno particolarmente difficile per Steffi perché dovette passare quasi tutta la stagione in infermeria per via di continui fastidi. Agli Australian Open fu battuta agli ottavi da Amanda Coetzer, lasciando così spazio all'affermazione di Martina Hingis nel frattempo salita al N.2 della classifica. Nel successivo torneo di Tokyo le due si sarebbero dovuto incontrare in finale, ma a causa di un serio infortunio della tedesca quel match non si giocò. Steffi rimase fuori tre mesi e il 31 marzo la Hingis le rubò il primato in classifica dopo 94 settimane consecutive al vertice (di cui 65 in "comproprietà" con Monica Seles) e 377 totali; Steffi non riuscirà mai più a riprendersi la testa del ranking mondiale. Rientrata a Berlino verrà battuta ancora da Amanda Coetzer ai quarti, per 6-0 6-1 (peggior sconfitta mai subita dalla tedesca), ma riuscirà ad imporsi contro la sudafricana in semifinale a Strasburgo per poi vincere contro Mirjana Lučić in finale (unico successo per Steffi nel 1997). Ancora la Coetzer la fermerà nei quarti di finale a Parigi e il persistere dei problemi al ginocchio la terrano fuori dai campi per il resto della stagione.

Steffi tornò all'attività nel febbraio del 1998 ai tornei di Hannover e Indian Wells senza entusiasmare e si fermò di nuovo fino a giugno quando ormai era uscita dalla classifica WTA a causa nell'esiguo numero di tornei disputati. Fece poca strada a Wimbledon (terzo turno con Nataša Zvereva) e all'US Open (quarto turno con Patty Schnyder), tuttavia la sua forma andava crescendo come dimostrarono le vittorie di New Haven, Lipsia e Filadelfia, tornei nei quali sconfisse le nuove regine del tennis mondiale: Martina Hingis e Lindsay Davenport. Ai Chase Championships perse in semifinale proprio contro la Davenport, ma riuscendo comunque a concludere l'anno di nuovo nelle prime 10 della classifica.

Nel 1999 (sua ultima stagione agonistica), arrivò ai quarti di finale dell'Australian Open. Fu fermata da Monica Seles e, negli altri tornei, raggiunse la finale solo a Indian Wells, qui Serena Williams la sconfisse 6-3 3-6 7-5. Indimenticabile fu però il suo ultimo Open di Francia: sconfisse nei quarti la N°2 del mondo Lindsay Davenport 6-1 6-7 6-3, rimontò Monica Seles (N°3) in semifinale (6-7 6-3 6-4) e in una finale rocambolesca e dai risvolti quasi drammatici sconfisse la N°1 Martina Hingis 4-6 7-5 6-2, dopo essere stata sotto 1-3 e 4-5 servizio Martina Hingis nel 2º set. A Wimbledon prese parte al suo ultimo Slam arrivando in finale, dopo aver battuto dopo due match spettacolari Venus Williams nei quarti e Mirjana Lučić in semifinale. Nel match decisivo fu però sconfitta da Lindsay Davenport per 6-4 7-5.

Nell'agosto del 1999, dopo essersi ritirata contro Amy Frazier nel 2º turno del torneo di San Diego, Steffi annuncia improvvisamente il suo ritiro dalle scene nonostante i recenti successi e l'età non avanzatissima (30 anni). Al momento del ritiro era ancora posizionata al n.3 del ranking mondiale.

In seguito all'annuncio di ritirarsi dichiarerà:

«I have done everything I wanted to do in tennis. I feel I have nothing left to accomplish. The weeks following Wimbledon weren't easy for me. I was not having fun anymore. After Wimbledon, for the first time in my career, I didn't feel like going to a tournament. My motivation wasn't what it was in the past»

«Ho realizzato tutto quello che volevo nel tennis. Sento di non avere più nulla da portare a termine. Le settimane successive a Wimbledon non sono state facili per me. Non era più divertente. Dopo Wimbledon, per la prima volta nella mia carriera, non avevo piacere di dover andare a prendere parte ad un torneo. La mia motivazione non è quella che è stata in passato.»

Stile di gioco[modifica | modifica wikitesto]

Steffi Graf era una giocatrice da fondo campo le cui armi migliori erano il dritto molto potente e il gioco di gambe, essendo un’atleta molto rapida. Quando impattava la pallina di rovescio, tendeva a darle un effetto tagliato (backspin) molto preciso e basso, tanto da essere quasi un colpo offensivo. Il suo servizio era uno dei più veloci a livello femminile. Giocando in doppio, era abile anche a rete.

Rivalità[modifica | modifica wikitesto]

Durante la sua carriera Steffi Graf ha avuto diverse rivali storiche, le prime due furono sicuramente Chris Evert e Martina Navrátilová, poi si aggiunsero Gabriela Sabatini, Arantxa Sánchez Vicario e Monica Seles.

Chris Evert[modifica | modifica wikitesto]

In totale Steffi e Chris si sono affrontate in 14 occasioni e la differenza d'età tra le due campionesse (15 anni) ha inciso sui risultati dei loro incontri: la statunitense vinse le prime sei sfide mentre la tedesca le successive 7 più una per walk-over. In totale Steffi ha un saldo positivo di 8-6.

Martina Navrátilová[modifica | modifica wikitesto]

Steffi Graf e Martina Navrátilová si sono affrontate 18 volte in tornei ufficiali. Il bilancio è di perfetta parità: 9-9. Va segnalato che Martina non è mai riuscita a battere Steffi sul campo di terra (2 incontri) mentre la tedesca può vantarsi di aver sconfitto la rivale almeno una volta per ogni superficie di gioco. In questa rivalità ha inciso meno la differenza d'età (comunque di quasi 13 anni), considerando in particolare l'andamento più altalenante dei risultati dei loro incontri.[18]

Gabriela Sabatini[modifica | modifica wikitesto]

A differenza delle due precedenti rivali, Sabatini è quasi coetanea di Graf; ciò comporta che le due hanno vissuto la loro carriera in contemporanea aumentando il numero delle sfide rispetto a Evert e a Navrátilová. Steffi e Gabriela si sono affrontate 40 volte. Il bilancio di 29-11 è nettamente a favore di Steffi. Le vittorie dell'argentina si collocano tutte tra il 1988 e il 1992, anni in cui giocò un ruolo primario nelle vicende tennistiche femminili. In quegli anni il bilancio è di perfetta parità (11 vittorie per parte), con qualche particolarità: nei match giocati nei tornei principali (Grande Slam e WTA tour championships) la tedesca conduce ancora 7-2, mentre negli incontri giocati solo in Florida il bilancio diventa di addirittura di 8-0 per la Sabatini.[19]

Monica Seles[modifica | modifica wikitesto]

Le due rivali si sono incontrate 15 volte con un bilancio complessivo di 10-5 per la tedesca. 10 di queste sfide avvennero prima del ritiro momentaneo dell'atleta slava e hanno un bilancio di 6-4 per la tedesca. Altre 5 sfide sono state disputate dopo il ritorno di Monica Seles (Steffi 4- Monica 1). Se si guarda solo il periodo 1990-1993 (il periodo migliore di Monica, poi bruscamente interrotto dai fatti di Amburgo), l'atleta tedesca è sotto 3-4.[20]

Per quanto riguarda i trofei più ambiti nel tennis, vale a dire quelli del Grande Slam, nel periodo tra il 1991 e l'aggressione dell'aprile 1993 subita dalla Seles ad Amburgo il bilancio è:

  • Graf 2 (doppietta a Wimbledon 1991 e 1992);
  • Seles 7 (tutti i restanti tornei a disposizione: tripletta all'Australian Open 1991, 1992 e 1993; doppietta al Roland Garros 1991 e 1992; doppietta all'US Open 1991 e 1992).

Arantxa Sánchez Vicario[modifica | modifica wikitesto]

Steffi Graf e Arantxa hanno giocato 36 partite, il bilancio è nettamente a favore della Graf: 28-8. Steffi ha giocato contro la spagnola il maggior numero di finali nelle prove del Grande Slam: 7, con un bilancio di 5-2 per la tedesca.[21]

Altre giocatrici in top 10 (Jana Novotná, Conchita Martínez, e Mary Joe Fernández)[modifica | modifica wikitesto]

Steffi e Jana si sono affrontate 33 volte, il bilancio è a favore di Steffi 29-4. La ceca ha battuto Steffi per 5-7, 6-4, 8-6 durante i quarti di finale degli Australian Open 1991.

Steffi e Conchita hanno giocato 14 partite, il bilancio è a favore della tedesca per 13-1.

Steffi e Mary Joe si sono affrontate 17 volte, il bilancio è a favore di Steffi per 17-0. Giocarono due finali Slam, la prima agli Australian Open 1990 e la seconda al Roland Garros 1993, e in entrambi i casi fu la Graf a trionfare.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Steffi Graf nel 2010

Quando Steffi era sottoposta al regime paterno non ebbe molte occasioni di incontrare persone e di costituire delle solide amicizie. Dal 1995, anno in cui il padre fu coinvolto e imprigionato per evasione fiscale sui guadagni della figlia, Steffi ha intrapreso maggiori relazioni sociali.

Conobbe il collega Andre Agassi, con cui intrecciò una relazione. I due si sono sposati il 22 ottobre 2001[22] e quattro giorni dopo Steffi ha dato alla luce il loro primo figlio (prematuro di sei settimane) a cui è stato dato nome Jaden Gil (in onore del preparatore atletico e grande amico di Agassi, Gil Reyes). I due hanno avuto una seconda figlia il 3 ottobre 2003, a cui hanno dato il nome Jaz Elle.

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

  • Guildo Horn ha dedicato a Graf la canzone Ich Mag Steffie, cover in tedesco di How Deep Is Your Love dei Bee Gees.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Statistiche e record di Steffi Graf.

Finali del Grande Slam singolare (31)[modifica | modifica wikitesto]

La tennista tedesca è arrivata ben 31 volte in finale di un torneo del Grande Slam. Di queste, 22 volte è uscita vincitrice, mentre in 9 occasioni è stata sconfitta.

Vinte (22)[modifica | modifica wikitesto]

Anno Torneo Avversario in finale Punteggio
1987 Open di Francia Bandiera degli Stati Uniti Martina Navrátilová 6–4, 4–6, 8–6
1988 Australian Open Bandiera degli Stati Uniti Chris Evert 6–1, 7–6(3)
1988 Open di Francia (2) Bandiera dell'Unione Sovietica Nataša Zvereva 6–0, 6–0
1988 Wimbledon Bandiera degli Stati Uniti Martina Navrátilová 5–7, 6–2, 6–1
1988 US Open Bandiera dell'Argentina Gabriela Sabatini 6–3, 3–6, 6–1
1989 Australian Open (2) Bandiera della Cecoslovacchia Helena Suková 6–4, 6–4
1989 Wimbledon (2) Bandiera degli Stati Uniti Martina Navrátilová 6–2, 6(1)–7, 6–1
1989 US Open (2) Bandiera degli Stati Uniti Martina Navrátilová 3–6, 7–5, 6–1
1990 Australian Open (3) Bandiera degli Stati Uniti Mary Joe Fernández 6–3, 6–4
1991 Wimbledon (3) Bandiera dell'Argentina Gabriela Sabatini 6–4, 3–6, 8–6
1992 Wimbledon (4) Bandiera della Jugoslavia Monica Seles 6–2, 6–1
1993 Open di Francia (3) Bandiera degli Stati Uniti Mary Joe Fernández 4–6, 6–2, 6–4
1993 Wimbledon (5) Bandiera della Rep. Ceca Jana Novotná 7–6(6), 1–6, 6–4
1993 US Open (3) Bandiera della Rep. Ceca Helena Suková 6–3, 6–3
1994 Australian Open (4) Bandiera della Spagna Arantxa Sánchez Vicario 6–0, 6–2
1995 Open di Francia (4) Bandiera della Spagna Arantxa Sánchez Vicario 7–5, 4–6, 6–0
1995 Wimbledon (6) Bandiera della Spagna Arantxa Sánchez Vicario 4–6, 6–1, 7–5
1995 US Open (4) Bandiera degli Stati Uniti Monica Seles 7–6(6), 0–6, 6–3
1996 Open di Francia (5) Bandiera della Spagna Arantxa Sánchez Vicario 6–3, 6–7, 10-8
1996 Wimbledon (7) Bandiera della Spagna Arantxa Sánchez Vicario 6–3, 7–5
1996 US Open (5) Bandiera degli Stati Uniti Monica Seles 7–5, 6–4
1999 Open di Francia (6) Bandiera della Svizzera Martina Hingis 4–6, 7–5, 6–2

Perse (9)[modifica | modifica wikitesto]

Anno Torneo Avversario in finale Punteggio
1987 Wimbledon Bandiera degli Stati Uniti Martina Navrátilová 7–5, 6–3
1987 US Open Bandiera degli Stati Uniti Martina Navrátilová 7–6, 6–1
1989 Open di Francia Bandiera della Spagna Arantxa Sánchez Vicario 7–6, 3–6, 7–5
1990 Open di Francia (2) Bandiera della Jugoslavia Monica Seles 7–6(6), 6–4
1990 US Open (2) Bandiera dell'Argentina Gabriela Sabatini 6–2, 7–6
1992 Open di Francia (3) Bandiera della Jugoslavia Monica Seles 6–2, 3–6, 10-8
1993 Australian Open Bandiera della Jugoslavia Monica Seles 4–6, 6–3, 6–2
1994 US Open (3) Bandiera della Spagna Arantxa Sánchez Vicario 1–6, 7–6, 6–4
1999 Wimbledon (2) Bandiera degli Stati Uniti Lindsay Davenport 6–4, 7–5

Finali del Grande Slam doppio (4)[modifica | modifica wikitesto]

Vinte (1)[modifica | modifica wikitesto]

Anno Torneo Partner Avversarie in finale Punteggio
1988 Wimbledon Bandiera dell'Argentina Gabriela Sabatini Bandiera dell'Unione Sovietica Larisa Neiland
Bandiera dell'Unione Sovietica Nataša Zvereva
6–3, 1–6, 12-10

Perse (3)[modifica | modifica wikitesto]

Anno Torneo Partner Avversarie in finale Punteggio
1986 Open di Francia Bandiera dell'Argentina Gabriela Sabatini Bandiera degli Stati Uniti Martina Navrátilová
Bandiera dell'Ungheria Andrea Temesvári
6–1, 6–2
1987 Open di Francia (2) Bandiera dell'Argentina Gabriela Sabatini Bandiera degli Stati Uniti Martina Navrátilová
Bandiera degli Stati Uniti Pam Shriver
6–2, 6–1
1989 Open di Francia (3) Bandiera dell'Argentina Gabriela Sabatini Bandiera dell'Unione Sovietica Larisa Neiland
Bandiera dell'Unione Sovietica Nataša Zvereva
6–4, 6–4

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze tedesche[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Dichiarazioni di Billie Jean King, su query.nytimes.com. URL consultato il 9 agosto 2008.
  2. ^ (EN) Dichiarazioni di Chris Evert, su chrisevert.net. URL consultato il 9 agosto 2008.
  3. ^ (EN) Bob Carter, Graf, queen of the lawn, su espn.go.com, ESPN.
  4. ^ (EN) Scheda su Olympic.org, su olympic.org. URL consultato il 27 luglio 2013.
  5. ^ a b tennis.it, 1987: L'esplosione di Steffi Graf, su tennis.it, 22 giugno 2012. URL consultato il 27 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 2 agosto 2013).
  6. ^ (EN) New York Times, AUSTRALIAN OPEN; Graf Holds Off Evert to Capture Final, su nytimes.com, 23 gennaio 1988. URL consultato il 28 luglio 2013.
  7. ^ tennis.it, Gioventù bruciata? [collegamento interrotto], su tennis.it, 25 luglio 2010. URL consultato il 28 luglio 2013.
  8. ^ (EN) New York Times, Wimbledon; An Era Ends as Graf Beats Navratilova, su nytimes.com, 3 luglio 1988. URL consultato il 28 luglio 2013.
  9. ^ a b ubitennis.com, La Graf e quel 1988 "d'oro", su ubitennis.com, 12 dicembre 2009. URL consultato il 28 luglio 2013.
  10. ^ (EN) BBC, Sports Personality Of The Year: overseas winners, su bbc.co.uk. URL consultato il 28 luglio 2013.
  11. ^ "Australian Tennis", March, 1989, p. 28
  12. ^ (FR) rolandgarros.com, 1989: Chang underarms his way into the annals, su rolandgarros.com. URL consultato il 3 agosto 2013.
  13. ^ (EN) Highbeam, Graf, Becker Bring It All Home at Wimbledon;Navratilova Falls Short In 3-Setter, su highbeam.com, The washington post. URL consultato il 3 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2016).
  14. ^ (EN) SunSentinel, It`s No Slam, But Graf Beats Navratilova In Grand Style, su articles.sun-sentinel.com. URL consultato il 3 agosto 2013.
  15. ^ (EN) Chicago Tribune, 1990: Monica Seles ends Steffi Graf's 66-match winning..., su articles.chicagotribune.com, 20 maggio 2000. URL consultato il 3 agosto 2013.
  16. ^ (EN) notizia sul sito del New York Times, su query.nytimes.com. URL consultato il 9 agosto 2008.
  17. ^ (EN) Steffi Graf Calls It Quits, su cbsnews.com. URL consultato il 13 agosto 1999.
  18. ^ Bilancio degli scontri diretti Graf-Navratilova sul sito ufficiale WTA, su sonyericssonwtatour.com. URL consultato il 9 agosto 2008.
  19. ^ Bilancio degli scontri diretti Graf-Sabatini sul sito ufficiale WTA, su sonyericssonwtatour.com. URL consultato il 9 agosto 2008.
  20. ^ Bilancio degli scontri diretti Graf-Seles sul sito ufficiale WTA, su sonyericssonwtatour.com. URL consultato il 9 agosto 2008.
  21. ^ Bilancio degli scontri diretti Graf-Sanchez Vicariosul sito ufficiale WTA, su sonyericssonwtatour.com. URL consultato il 9 agosto 2008.
  22. ^ (EN) Notizia su ABCnews.com, su abcnews.go.com. URL consultato il 9 agosto 2008.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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