Suore cappuccine di Madre Rubatto

Le Suore Cappuccine di Madre Rubatto sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio: i membri di questa congregazione, dette anche Cappuccine di Loano, pospongono al loro nome la sigla S.C.M.R.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'istituto fu fondato da Maria Francesca di Gesù, al secolo Anna Maria Rubatto (1844-1904), il 23 gennaio del 1885 a Loano.[2]

La congregazione è stata aggregata all'ordine dei frati minori cappuccini il 10 giugno del 1909. Ha ottenuto il pontificio decreto di lode il 5 dicembre del 1910 ed è stata approvata definitivamente dalla Santa Sede il 27 maggio del 1916.[2]

La fondatrice è stata beatificata nel 1993[3] e canonizzata nel 2022.

Attività e diffusione[modifica | modifica wikitesto]

Le religiose si dedicano all'insegnamento, all'attività catechistica e all'assistenza agli ammalati.[2]

Oltre che in Italia, le Cappuccine di Madre Rubatto sono presenti in Argentina, Brasile, Camerun, Eritrea Etiopia, Kenya, Malawi, Perù Uruguay.[4] La sede generalizia è a Roma.[1]

Al 31 dicembre 2015 l'istituto contava 371 religiose in 59 case.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Ann. Pont. 2017, p. 1582.
  2. ^ a b c Mariano d'Alatri, DIP, vol. II (1975), coll. 200-201.
  3. ^ Giovanni Paolo II, Santa Messa per le Beatificazioni di tredici Servi di Dio. Omelia. Piazza San Pietro, 10 ottobre 1993, su La Santa Sede, 10 ottobre 1993. URL consultato il 2 febbraio 2022.
  4. ^ Presenza nel mondo, su scmrubatto.org. URL consultato il 5 febbraio 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Annuario Pontificio per l'anno 2017, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2017. ISBN 978-88-209-9975-9.
  • Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (curr.), Dizionario degli Istituti di Perfezione (DIP), 10 voll., Edizioni paoline, Milano 1974-2003.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN254659124 · BAV 494/65983
  Portale Cattolicesimo: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di cattolicesimo