Suzuki Harunobu

Due donne sulla veranda, di Suzuki Harunobu. Collezione Sammlung H. C. Bechtler, Zurigo.
Legno stampato di Harunobu, 1768 circa

Suzuki Harunobu[1] (鈴木 春信?; 1725 circa – 15 giugno 1770) è stato un artista giapponese, uno dei più celebri interpreti dello stile Ukiyo-e.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Fu un innovatore in ambito artistico, colui che impose in Giappone stampe multicolori (nishiki-e) nel 1765, novità che rese obsolete le precedenti stampe realizzate con soli due o tre colori.[2] Harunobu non fu probabilmente il primo ad utilizzare questa tecnica, preceduto di qualche anno da Katsuma Ryūsui, ma fu sicuramente colui che la rese popolare.[2] Harunobu si servì di varie tecniche speciali e dipinse un'ampia varietà di soggetti, da temi tratti dai poemi classici alle bellezze femminili sue contemporanee. Tipica delle sue bijinga è la rappresentazione esile della figura femminile, e generalmente di giovane età, usanza in contrasto con la produzione classica, in un ambiente inusuale e poetico, evitando dunque di convogliare, come si era soliti fare, l’attenzione sulla bellezza del kimono.[3] Fu maestro e amico Isoda Koryūsai, che gli fu vicino sino alla morte.[4]

Come molti artisti della sua epoca, Harunobu realizzò anche un certo numero di shunga, ovvero immagini con tematiche erotiche. La biografia di Harunobu resta per lo più sconosciuta ma è noto che morì 1770 per una malattia improvvisa come riporta nelle sue memorie Shiba Kōkan.[5]

Influenze[modifica | modifica wikitesto]

Nonostante alcuni studiosi sostengano che Harunobu fosse originario di Kyoto, indicando come possibile influenza l'opera di Nishikawa Sukenobu, che potrebbe essere stato il suo maestro, molti dei suoi lavori, soprattutto i primi, sono realizzati nello stile Edo. Viene considerato uno dei suoi maestri Nishimura Shigenaga (1697-1756).[6] Nelle sue opere inoltre si trovano tracce dell'influenza di diversi artisti, tra cui Torii Kiyomitsu, Ishikawa Toyonobu, la scuola Kawamata e la scuola Kanō.

Sia durante la sua vita che dopo la sua morte, vari artisti ne imitarono lo stile. Alcuni, come Shiba Kōkan, arrivarono a vantarsi della loro abilità nel falsificare opere del grande maestro.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Per i biografati giapponesi nati prima del periodo Meiji si usano le convenzioni classiche dell'onomastica giapponese, secondo cui il cognome precede il nome. "Suzuki" è il cognome.
  2. ^ a b Bernabò Brea, Kondo, p.135.
  3. ^ Marco Milone, Ukiyo-e, L'erudita, 2022, p. 76.
  4. ^ Bernabò Brea, Kondo, p.170.
  5. ^ a b Bernabò Brea, Kondo, p.166.
  6. ^ Bernabò Brea, Kondo, p.86.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luigi Bernabò Brea e Eiko Kondo, Stampe e Pitture - L'ukiyo-e dagli inizi a Shunshō, Genova, Sagep Editrice, 1979.
  • Kirth, Julius. Suzuki Harunobu. R. Piper & Co (1923). ASIN: B000K0A7DK
  • Kondo, Ichitaro. Suzuki Harunobu (Kodansha Library of Japanese Art Vol. 7). Charles E. Tuttle (1956). ASIN: B0007KFY7C
  • Lane, Richard. (1978). Images from the Floating World, The Japanese Print. Oxford: Oxford University Press. ISBN 0192114476/ISBN 9780192114471; OCLC 5246796
  • Waterhouse, David B. "Harunobu." Kodansha Encyclopedia of Japan (vol. 3); Tokyo: Kodansha Ltd. 1983.Sisto Pascale

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