Tattiche mordi e fuggi

Le tattiche mordi e fuggi si compongono di una serie di dottrine tattiche veloci dove lo scopo principale del combattimento non è quello di prendere il controllo del territorio, ma di infliggere danni su un bersaglio e uscire immediatamente dall'area per evitare azioni di difesa e contrattacco da parte del nemico.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le tattiche mordi e fuggi sono un elemento molto importante nelle guerre irregolari come: guerriglie, terrorismo o azioni di movimenti di insurgenza politica, dove, i militi, non essendo capaci sia a livello umano che logistico di fare guerra con un esercito regolare si adoperano in tattiche di attacchi veloci.

Esempi tattici nel quale questi attacchi veloci hanno contribuito anche in scontri militari convenzionali sono:

Le origini di queste tattiche si fanno risalire ai tempi degli sciti dell'Asia centrale, i quali usarono una serie di attacchi veloci contro gli eserciti di Dario Il Grande di Persia e più tardi contro Alessandro Magno.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Warfare, State and Society in the Byzantine World, 565-1204
  2. ^ Robert Brown Asprey, guerrilla warfare, in Encyclopædia Britannica, 2008. URL consultato il 17 dicembre 2008.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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