Teatro della Concordia (Ragusa)

Teatro Concordia
Teatro Concordia
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàRagusa
IndirizzoVia Ecce Homo, 97100 Ragusa
Dati tecnici
Tipoplatea e tribuna unica
Fossaassente
Capienza500 posti
Realizzazione
Costruzione1839-1843
Inaugurazione1843

Il Teatro Concordia è il teatro più importante della città di Ragusa.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fu costruito a spese delle quattordici famiglie più ricche della città, ed inaugurato il 15 agosto del 1844, venne denominato teatro della concordia in omaggio all'accordo raggiunto dalle famiglie che lo sovvenzionarono.

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

Il teatro oggi.

Presenta forme architettoniche simili al Teatro San Carlo di Napoli, per questo fu soprannominato il piccolo San Carlo, si osservano cinque porte sovrastate da un ampio balcone barocco con tre aperture e due nicchie sferiche lateralmente. Sopra i finestroni si ammirano tre nicchie circolari contenenti tre mezzi busti raffiguranti: Vincenzo Bellini, al centro; Carlo Goldoni, a destra; Vittorio Alfieri, a sinistra. Lateralmente alle nicchie si ammirano due cornici con bassorilievi raffiguranti un gruppo di bambini con strumenti musicali e un altro gruppo danzante. Il terminale della facciata è coronato da una scultura raffigurante lo stemma della città.

Oggi[modifica | modifica wikitesto]

Al momento il teatro è chiuso. Nel 2009 viene avviata l'aggiudicazione dell'appalto di ristrutturazione da parte del Comune[1]. Ciononostante non vengono avviati lavori e il teatro, anche oggetto di referendum popolare[2], rimane trascurato[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ RagusaNews, Rinasce il Teatro della Concordia, su Ragusanews.com, 2009-09-13CEST16:28:00+00:00. URL consultato il 6 gennaio 2020.
  2. ^ Ragusa, referendum popolare per il Teatro della Concordia, su Giornale di Sicilia. URL consultato il 6 gennaio 2020.
  3. ^ Duccio Gennaro, Quale futuro per il teatro della Concordia a Ragusa? Mistero! - Ragusa, su Corriere di Ragusa, 24 novembre 2019. URL consultato il 6 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 27 novembre 2019).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]