Terremoto di Casamicciola del 1883

Terremoto di Casamicciola del 1883
Casamicciola 10 anni dopo, nel 1893
Data28 luglio 1883
Ora21:30 circa (CEST)
Magnitudo momento5,8[1]
Distretto sismicoGolfo di Napoli-Ischia
EpicentroCasamicciola, Ischia
40°45′N 13°55′E / 40.75°N 13.916667°E40.75; 13.916667
Stati colpitiBandiera dell'Italia Italia
Intensità MercalliX
Vittime2.313
Mappa di localizzazione: Italia
Terremoto di Casamicciola del 1883
Posizione dell'epicentro

Il terremoto di Casamicciola colpì la località dell'isola d'Ischia e i territori circostanti alle ore 21:30 del 28 luglio 1883.

Dati storici[modifica | modifica wikitesto]

Alle 21.30 circa del 28 luglio 1883 un violento terremoto colpì la località di Casamicciola, oggi Casamicciola Terme, nell'isola d'Ischia, e i comuni limitrofi, soprattutto Lacco Ameno e Forio. La scossa tellurica, di tipo sussultorio e ondulatorio[2], durò 13 secondi e fu valutata, nell'epicentro, del X grado della scala Mercalli[1]; la magnitudo, espressa secondo la scala Richter, è stata successivamente calcolata pari a 5,8.[1][3]

Le vittime furono 2.313, di cui la maggior parte a Casamicciola (1.784), Lacco Ameno (146) e Forio (345); altre vittime a Barano (10) e Serrara Fontana (28). I feriti furono complessivamente 762. A Casamicciola, che all'epoca contava 4.300 abitanti, la maggior parte delle abitazioni crollò (79,9%), le rimanenti furono danneggiate (19,9%), una sola restò illesa. Il terremoto fu avvertito con intensità molto diverse in tutta l'isola e anche nella vicina isola di Procida, inoltre a Pozzuoli e a Napoli (IV grado Mercalli).[4]

Le prime notizie del disastro giunsero a Napoli verso la mezzanotte del giorno stesso, ma la macchina dei soccorsi (anche a causa delle difficoltà nelle comunicazioni, non funzionando più il telegrafo), si mosse con una certa lentezza, riscattata dall'eroismo dei singoli.[5]

Le scosse di assestamento furono parecchie, la più forte fu avvertita il 3 agosto.

Il sisma era stato preceduto da un fenomeno di minore intensità, del IX grado della scala Mercalli, il 4 marzo 1881, che già aveva arrecato rilevanti danni, tanto da spingere a raccolte fondi sin da Genova;[6] le località maggiormente colpite erano state Casamicciola e Lacco Ameno; la scossa, durata sette secondi, aveva provocato 126 morti e un numero imprecisato di feriti.[7]

Tra le vittime del terremoto vi furono anche i genitori e la sorella del filosofo Benedetto Croce, il quale - allora diciassettenne - fu estratto vivo dalle macerie, ma ferito gravemente.

Il meridionalista Giustino Fortunato, presente durante l'evento sismico, scampato al pericolo prestò soccorso ad un villeggiante.

Robert Rive - n. 0212 - Casamicciola, veduta dalla Grande e Piccola Sentinella, foto ante 1868[8]

La fotografia di Casamicciola, ripresa dalla parte dei famosi alberghi la Grande Sentinella e la Piccola Sentinella, ante 1868, dal fotografo francese Robert Rive, è una delle tre immagini fotografiche che mostrano il panorama di Casamicciola prima del terremoto del 1883.

Nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Per la sua violenza e drammaticità, il terremoto entrò in locuzioni, poi diventate di uso comune, come "Qui succede Casamicciola" o "Faccio una Casamicciola", per indicare che succede un putiferio, una situazione di caos e di grande confusione (più o meno analogamente all'espressione "Fare un quarantotto").[9][10][11]

Nel film Chi si ferma è perduto, il protagonista Antonio Guardalavecchia, interpretato da Totò, nell'accusare il suo nemico e collega Peppino Colabona, interpretato dall'attore Peppino de Filippo, di jettatura, dichiara falsamente al direttore generale che il nonno del Colabona, oltre essere stato l'unico sopravvissuto al disastro del transatlantico Titanic e di essere poi sbarcato a Messina il giorno del terribile terremoto, fece pure il bagno a Casamicciola, intendendo che fosse proprio lui causa di sciagura, come anche il nipote. Ovviamente i dati relativi, citati nei dialoghi, non sono attendibili ma solo di matrice comica.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c INGV - DBMI04 - Consultazione per terremoto
  2. ^ F De Andreis, I terremoti e l'isola d'Ischia nel luglio 1883, Pietro Pellas Editore, Genova, 1883, p. 3
  3. ^ AAVV, Il terremoto del 28 luglio 1883 a Casamicciola nell'Isola d'Ischia, 1998, Istituto Poligrafico dello Stato, p. 101 e segg.
  4. ^ Op. cit., p. 64 e segg.
  5. ^ Op. cit., p. 127 e segg.
  6. ^ Il 24 aprile 1881 l'Accademia filodrammatica Ligure mise in scena al Teatro Colombo una rappresentazione del dramma Maria Giovanna di Dennery e Mallian (1846), per raccogliere fondi a favore delle vittime del 1881; Citato in: Gazzettino di Genova 26 aprile, in L'Arte, n. 11-12, Trieste, 30 aprile 1881, p. 3.
  7. ^ Op. cit., p. 52 e segg.
  8. ^ La datazione si ricava dal fatto che, dei due famosi alberghi, la Piccola Sentinella rovinò completamente per il terremoto del 1883 e la Grande Sentinella ebbe importanti lesioni. L'immagine invece presenta gli edifici intatti ed altri edifici sparsi sulle colline.
  9. ^ ischia.campania.it I proverbi ischitani
  10. ^ Ischra, Faccio una casamicciola
  11. ^ Il Sole24ore, «Ccà pare Casamicciola». Perché a Napoli di fronte a un disastro si evoca Ischia
  12. ^ a b Christian Wilhelm Allers,La bella Napoli, 1893.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AAVV, Il terremoto del 28 luglio 1883 a Casamicciola nell'Isola d'Ischia, 1998, Istituto Poligrafico dello Stato
  • AAVV, Il terremoto di Casamicciola del 1883: una ricostruzione mancata, 2006, Alfa Tipografia (Napoli)

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