The Blitz

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The Blitz
Un bombardiere Heinkel He 111 vola sopra i Surrey Commercial Docks di South London e Wapping, e l'Isle of Dogs nell'East End di Londra il 7 settembre 1940
Data7 settembre 1940
11 maggio 1941
LuogoRegno Unito
EsitoFallimento delle operazioni militari tedesche.
Schieramenti
Comandanti
Perdite
40.000[1] (secondo altre stime 43.000)[2] civili uccisi; fra i 46.000 e i 139.000 civili feriti;[3] due milioni di edifici residenziali distrutti (il 60% dei quali nella sola Londra).Numero di morti e feriti sconosciuto; piloti uccisi; 2.265 velivoli distrutti fra l'estate del 1940 e il mese di maggio del 1941
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The Blitz è il nome di una campagna di bombardamenti avvenuta nel Regno Unito ad opera dei tedeschi e perdurata per otto mesi fra il 1940 e il 1941. Il termine Blitz venne usato per la prima volta dalla stampa britannica, e sarebbe la contrazione della parola tedesca blitzkrieg ("guerra lampo").[4]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Prima che scoppiasse il blitz, l'esercito nazista aveva preso d'assalto industrie, paesi e città con una serie di attacchi di massa nel corso della battaglia d'Inghilterra del 1940, ove la Royal Air Force e la Luftwaffe si contesero la supremazia aerea del Regno Unito. Entro il mese di settembre del 1940, la Luftwaffe aveva ormai perso la battaglia d'Inghilterra, e alle flotte aeree tedesche (Luftflotten) fu quindi ordinato di attaccare Londra, al fine di coinvolgere i RAF Fighter Command in una battaglia di annientamento.[5][6] Adolf Hitler e il Reichsmarschall Hermann Göring, comandante capo della Luftwaffe, cambiarono strategia il 6 settembre 1940. A partire dal giorno seguente, Londra fu sistematicamente bombardata dalla Luftwaffe per 57 giorni consecutivi.[7][8] Il 15 settembre, ricordato come la Battle of Britain Day, fu quello in cui avvenne il più grande attacco aereo di tutta la battaglia.

La Luftwaffe diminuì gradualmente il numero di operazioni diurne a favore degli attacchi notturni per sfuggire agli attacchi della RAF, e il Blitz divenne una campagna di bombardamenti notturni dopo il mese di ottobre del 1940. La Luftwaffe attaccò Kingston upon Hull, Bristol, Cardiff, Portsmouth, Plymouth, Southampton, Swansea, Belfast, Glasgow, Birmingham, Coventry, ove avvenne uno degli eventi più tragici di tutto il conflitto mondiale, Manchester e Sheffield. Più di 40.000 civili furono uccisi dai bombardamenti della Luftwaffe durante la guerra, quasi la metà dei quali nella sola capitale, ove più di un milione di case furono danneggiate o distrutte.[1]

All'inizio del mese di luglio del 1940, l'Alto Comando tedesco iniziò a pianificare l'Operazione Barbarossa, che consisteva nell'invadere l'Unione Sovietica.[9] I bombardamenti non riuscirono a demoralizzare gli inglesi fino alla resa o ad arrecare molti danni all'economia di guerra; otto mesi di bombardamenti non riuscirono mai realmente a indebolire la produzione bellica britannica, che continuò ad aumentare.[10] La principale conseguenza delle operazioni militari tedesche fu quella di costringere gli inglesi a disperdere la produzione di aerei e pezzi di ricambio.[11] Gli studi britannici in tempo di guerra riportarono che le città impiegavano generalmente dai 10 ai 15 giorni per riprendersi se colpite gravemente. Nel caso di Birmingham e altri centri urbani, erano necessari tre mesi per fuoriuscire dalla situazione di degrado.[11]

L'offensiva aerea tedesca fallì perché l'Alto Comando della Luftwaffe (Oberkommando der Luftwaffe, abbreviato OKL) non sviluppò nessuna strategia metodica per distruggere l'industria bellica britannica. La scarsa conoscenza da parte dei tedeschi dell'industria britannica e l'efficienza economica spinsero l'OKL a focalizzarsi su una serie di tattiche piuttosto che su delle strategie. I tedeschi avevano bombardato troppi gruppi di industrie piuttosto che su pochi centri nevralgici in modo continuativo.[11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Richards 1953; pag. 217
  2. ^ (EN) After a German air raid on London, 1940, su nzhistory.govt.nz. URL consultato il 21 dicembre 2021.
  3. ^ (EN) Stephen Wynn, City of London at War 1939–45, Pen and Sword Military, 2020, [1].
  4. ^ (EN) WW2: Eight months of Blitz terror, su bbc.co.uk. URL consultato il 21 dicembre 2021.
  5. ^ Price 1990; pag. 12.
  6. ^ Ray 2009; pag. 104–5.
  7. ^ Stansky 2007; pag. 28
  8. ^ (EN) The Blitz: The Bombing of Britain in WWII, su ww2explained.com. URL consultato il 21 dicembre 2021.
  9. ^ (EN) Stephen Bungay, The Most Dangerous Enemy: A History of the Battle of Britain, Aurum, 2000, pp. 112-3.
  10. ^ Cooper 1981; pag. 173-4
  11. ^ a b c Hooton 1997; pag. 38.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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