The Libertine

The Libertine
Johnny Depp in una scena del film
Titolo originaleThe Libertine
Paese di produzioneRegno Unito
Anno2004
Durata114 min
Generestorico, drammatico
RegiaLaurence Dunmore
SoggettoStephen Jeffreys (opera teatrale)
SceneggiaturaStephen Jeffreys
ProduttoreLianne Halfon, John Malkovich e Russell Smith
Produttore esecutivoChase Bailey, Steve Christian, Marc Samuelson, Peter Samuelson, Ralph Kamp, Louise Goodsill, Donald A. Starr, Colin Leventhal, Daniel J. B. Taylor
Casa di produzioneOdyssey Entertainment, Isle of Man Film, Mr. Mudd
Distribuzione in italianoMediafilm
FotografiaAlexander Melman
MontaggioJill Bilcock
MusicheMichael Nyman
ScenografiaBen van Os
CostumiDien van Straalen
TruccoPeter Owen
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

The Libertine è un film del 2004 diretto da Laurence Dunmore, all'esordio nella regia, tratto dall'omonima opera teatrale di Stephen Jeffreys, adattata per il cinema dall'autore stesso, che narra la vera storia di John Wilmot, II conte di Rochester (1647-1680), letterato e libertino inglese, amico del re Carlo II d'Inghilterra, morto a soli 33 anni di sifilide e per abuso di alcolici.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Inghilterra, XVII secolo. John Wilmot, secondo conte di Rochester, rinchiuso nella Torre di Londra per aver offeso il re Carlo II con dei versi poetici, viene richiamato a corte dallo stesso sovrano per riuscire a risollevare il prestigio internazionale della nazione nella quale i cittadini sono avvezzi soltanto ai vizi e alle passioni. Il conte è il primo rappresentante del libertinismo aristocratico dell'epoca, esperto, come ammette egli stesso, nelle tre più importanti occupazioni del suo tempo: la scrittura di versi, lo svuotamento di bottiglie ed il riempimento di fanciulle. Nonostante la sua raffinatezza e genialità nel comporre opere poetiche, la sua carriera non arriverà mai ad un apice di successo a causa del suo dedicarsi quasi esclusivamente ai piaceri. Viene incaricato dal re di progettare e dirigere un sontuoso spettacolo teatrale per mostrare la bellezza dell'Inghilterra al re di Francia, una vera e propria epopea al Regno di Carlo II. John, assiduo frequentatore di teatri, inizia ad interessarsi alla carriera di un'attrice emergente: Elizabeth Barry, detta Lizzie, per il cui amore e successivo abbandono cadde definitivamente in rovina. Intenzione del conte era, infatti, di aiutare Lizzie a diventare la più popolare attrice di teatro di Londra, cosa che, a dispetto delle aspettative dei suoi compagni, gli riesce. Quando arriva il giorno della prima dell'opera commissionata da Carlo II, di fronte ad un ambasciatore venuto direttamente da Parigi, il re ed il pubblico tutto si aspetta un grande successo: John, invece, propone una sorta di parodia pornografica che mostra apertamente la reale situazione della città in quel tempo. L'opera viene bruscamente interrotta e il Conte è costretto a darsi per 6 mesi alla macchia per riuscire a sfuggire all'ira del re, che, dopo aver riposto in lui tutta la sua fiducia e le sue attenzioni, decide di non ucciderlo, bensì di condannarlo a vivere fino all'ultimo il poco tempo che gli rimane (John è malato di sifilide). John, ormai debilitato dalla sifilide, decide, in punto di morte, di redimersi pubblicamente dai suoi peccati convertendosi al cristianesimo, dichiarando il suo amore a Lizzie che nel frattempo aveva dato alla luce una bimba figlia del conte stesso ed aiutando il re, forse per far sì che alla sua morte di lui rimanesse non solo il ricordo del suo essere un libertino, ad ottenere dal Parlamento i voti necessari affinché una legge contro lo stesso sovrano non fosse approvata. Infine muore tra le braccia della moglie Elizabeth che, nonostante l'amore di John non fosse più per lei, è rimasta vicino al poeta lungo tutta la sua vita, come unica figura a cui aggrapparsi alla fine della propria esistenza.

Cast[modifica | modifica wikitesto]

John Malkovich, che nel film interpreta il ruolo del re Carlo II, nell'opera teatrale messa in scena nel 1996 a Chicago interpretava invece il ruolo di John Wilmot.

Colonna sonora[modifica | modifica wikitesto]

La colonna sonora è stata composta da Michael Nyman, ed è contenuta nell'album The Libertine: Music for the Film by Laurence Dunmore, uscito nel novembre 2005. Questa è stata l'ultima colonna sonora composta da Nyman.

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

  • History of the insipid
  • Upon drinking in a bowl
  • Impromptu on an English court
  • Upon nothing
  • The maimed debauchee
  • The wish
  • The submission
  • A ramble in St. James's Park
  • The mistress
  • Signior dildo
  • Against constancy
  • My Lord all-pride
  • The imperfect enjoyment
  • A satire against reason
  • Rochester's farewell
  • A satire upon mankind
  • Upon leaving his mistress

Incassi[modifica | modifica wikitesto]

The Libertine, realizzato con un alto budget di 20 milioni di dollari, ne ha incassati 4.835.065 nell'America del Nord e nel resto del mondo 6.016.999, per un totale di 10.852.064.

Dediche[modifica | modifica wikitesto]

Il film è dedicato alla memoria di Mary Selway, Marlon Brando e Hunter S. Thompson.[1]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Come indicato nei titoli di coda del film.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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