Tyras

Tyras
Zona archeologica di Tyras, nei pressi della fortezza di Belgorod-Dnestrovskij
Cronologia
Fondazione 600 a.C.
Fine III secolo d.C.
Causa distruzione
Localizzazione
Stato attuale Bandiera dell'Ucraina Ucraina
Località Bilhorod-Dnistrovs'kyj
Coordinate 46°12′04″N 30°21′02″E / 46.201111°N 30.350556°E46.201111; 30.350556
Cartografia
Mappa di localizzazione: Ucraina
Tyras
Tyras
Tyras e le altre colonie greche del Mar Nero

Tyras era una colonia greca fondata dai Milesi probabilmente attorno al 600 a.C. e situata alla foce dell'omonimo fiume dell'antichità, il moderno Dnestr. Il sito corrisponde a quello in cui sorge la città di Bilhorod-Dnistrovs'kyj.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel II secolo a.C. Tyras cadde sotto l'influenza di alcuni re appartenenti alle genti della Scizia grazie ai ritrovamenti archeologici di un'abbondante monetazione dell'epoca con i ritratti dei loro sovrani. Essa fu distrutta dalle genti trace dei Geti nel 50 a.C. circa. Nel 56 d.C. fu ricostruita e passò sotto la protezione del vicino impero romano e del governatore della vicina provincia di Mesia.[1] Ai tempi di Nerone a Tyras fu stazionata una piccola flotta romana della Classis Flavia Moesica.

Esiste tutta una serie di monete con la testa degli imperatori del I-III secolo, da Domiziano a Alessandro Severo. Pochi anni più tardi, attorno al 230-238 fu distrutta nel corso della invasioni barbariche del III secolo da orde di Goti, ed il suo governo passò nelle mani di cinque arconti, un senato ed un'assemblea popolare.

La tipologia delle nuove monete suggerisce un commercio di vino, pesce e frumento. Le sue rovine sono assai scarse come pure le iscrizioni rimaste, coperte dalla fortezza medievale di Monocastro/Akkerman, odierna Bilhorod-Dnistrovs'kyj.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • E.H.Minns, Scythians and Greeks, Cambridge, 1909.
  • V.V.Latyshev, Inscriptiones Orae Septentrionalis Ponti Euxini, vol. I.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]